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Autore: Neko    24/07/2010    6 recensioni
Naruto ha trovato una famiglia che lo ha accolto a braccia aperte sin dalla nascita, nonostante la sua condizione di Jinchurichi. Ma qualcosa lo spingerà a scappare e a crearsi una nuova "famiglia"
Genere: Avventura, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Tsunade
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Capitolo 12: Nel covo dell’Akatsuki

 

Itachi e Kisame, dopo aver camminato a lungo, con l’ansia per le condizioni in cui si trovava Naruto, giunsero finalmente al loro covo.

L’entrata da loro scelta si trovava all’interno di un albero cavo, nel quale, appesi tra i rami più nascosti dell’arbusto, si trovavano  dei sigilli in grado di avvertire il chakra di coloro che cercano di intrufolarsi in quel territorio “illegalmente” e che non appartenevano ai membri dell’Akatsuki.

In caso di minaccia, questi sigilli si attivavano, saltando in aria e facendo esplodere una delle connessioni col covo dell’organizzazione.

Il covo era molto grande, tanto che per accedervi, vi erano varie entrate, tutte situate in punti strategici e nei posti più impensabili.

Era tutto scavati nella roccia e andava fino in profondità.

Infatti i raggi del sole non sono mai  stati in grado di toccare la superficie di quel luogo sconosciuto a quasi tutto il mondo, tranne che per un piccolo spiazzo che fungeva come campo da allenamento e dove si poteva ammirare il cielo.

L’unica illuminazione presente, erano delle torce, poste a un metro di distanza una dall’altra, le quali, al minimo movimento, si azionavano da sole.

Naruto spesso andava nella dispensa per rubacchiare un po’ di cibo, dato che in quel posto ci si teneva leggeri, e non poche volte rischiò di prendersi un infarto quando le luci si accesero improvvisamente, convinto che qualcuno lo avesse scoperto…alla fine si era sempre trattato di qualche topo o un altro genere di animale che era stato capace di penetrare all’interno della struttura.

Le stanze non erano molte ed ognuna di essa era parecchio distante dall’altra.

A volte bisognava addirittura percorrere 500 metri prima di giungere nel locale accanto.

Le camere di ogni membro non erano distinguibili, dato che nessuno aveva avuto la brillante idea di personalizzarle.

Un estraneo avrebbe potuto assegnare una stanza a ogni membro, solo grazie a qualche effetto che uno di loro lasciava appoggiato al letto, unico mobile presente nella stanza a parte un piccolo comodino accanto.

 

Itachi e Kisame  percorsero la scala a chiocciola che li avrebbe portati in profondità e solo poco dopo giunsero nella sala comune dell’Akatsuki.

All’interno di questa sala, molto più grande rispetto alle singole stanze, vi si trovava un enorme tavolo dove i membri cenavano.

Sasori e Deidara erano gli unici presenti al momento e sembravano impegnati in una discussione.

La solita, cioè che cos’è l’arte.

Il rosso esternava le proprie idee con assoluta calma e risolutezza, mentre Deidara era agitato, come sempre quando si affronta quell’argomento.

L’uomo era in piedi dalla parte opposta del tavolo davanti a Sasori. Aveva la gamba destra appoggiata alla sedia e urlava contro il mal capitato.

Non si accorsero nemmeno dell’arrivo dei compagni.

Kisame già fuori di se, prese la sua spada e la sbatté violentemente contro il tavolo, spaccandolo in mille pezzi e lasciando i due perplessi.

“Che cavolo ti è presto? Volevi farci venire un infarto, pesce puzzolente?” chiese Deidara, mentre cercava di far calmare il suo battito cardiaco.

“Ti conviene tacere se non vuoi andare a fare compagnia al tavolo!” rispose Kisame nero dalla rabbia.

Sasori invece osservò Itachi e gli chiese come mai fosse ricoperto di sangue, attirando anche l’attenzione di Deidara.

“Wow, avete avuto problemi con il Nibi? È solo una gattina, non dovrebbe crearvi così tanti problemi, vi credevo più forti ragazzi!” disse Deidara non dando il tempo a Itachi di rispondere.

Itachi sospirò e si sedette dicendo “è sangue di Naruto!”

Ci fu silenzio.

“Ripeti?” disse Deidara

“Hai capito bene idiota!”gli rispose Kisame.

“Cosa è successo?” intervenne Sasori mantenendo la calma nonostante l’aspetto preoccupato dei due compagni, gli facesse temere il peggio.

“Ha voluto proteggermi, facendosi colpire al posto mio” disse Itachi con le immagini ancora vive negli occhi.

C-come sta?” chiese sta volta Deidara pallido.

“Come vuoi che stia? Ora ti sventro e voglio vedere se stai bene!” disse Kisame sempre più fuori di sé.

Itachi intervenne “Ha subito una grave ferita all’addome da un’arma da taglio, ma Tsunade riuscirà a salvarlo. Ne sono sicuro, inoltre mentre lo stringevo tra le mie braccia, ho sentito il chakra della volpe lavorare per guarirlo!”

I due messi al corrente sospiravano, anche se non era bastata quella notizia per farli stare meglio.

Ci fu nuovamente silenzio interrotto da un rumore di passi.

Konan entrò nella sala comune, guardò il tavolo a pezzi, ma sorvolò sulla questione e guardando i presenti con aria seria disse loro “Siete convocati dal capo. Pain vi deve parlare. Vi aspetta nella sala principale!”

Quando se ne fu andata Deidara e Sasori si guardarono non capendo il perché di quella convocazione, mentre Itachi alzandosi dalla sedia disse loro che non conveniva fare aspettare Pain.

“Siamo nei guai?” chiese Deidara.

Zetzu era sul posto e ha visto che non facevamo sul serio con Naruto!” disse Kisame, questa volta senza urlare o insultare il compagno.

Sasori sospirò e si incamminò anch’esso verso la sala richiesta.

Arrivarono a destinazione pochi minuto dopo e rimasero sorpresi a trovarsi davanti Nagato al posto del Pain divino. Era sempre quest’ultimo a dare loro comunicazioni e ordini da seguire, mentre Nagato raramente si faceva vedere e quello non fu per loro un bel segno.

“Ci hai convocato?” chiese Itachi con aria calma. Qualsiasi cosa fosse successa, lui aveva la coscienza a posto e lo stesso valeva per gli altri.

Zetzu era affianco all’uomo. La parte nera sogghignava divertito per la situazione “Ora li farà fuori!”mentre la parte bianca lo rimproverava “Non c’è niente di divertente, sono dei traditori, potrebbero crearci dei problemi!”

Nagato parlò lanciando un occhiataccia a Zetsu “So che non avete portato a termine il vostro compito. Vi avevo ordinato di catturare il Nibi. Mi avete estremamente deluso!”

“Lo so, ma ci sono state delle complicazioni!” disse Kisame sulla difensiva.

Naruto?” disse semplicemente il possessore del rinnegan essendo al corrente della situazione.

Kisame abbassò il volto.

Zetzu mi ha riferito che non avete nemmeno provato a catturarlo…” la tensione cresceva “…come dovrei interpretare questa vostra azione?”

“Avevamo deciso di catturare il Kyuubi solo una volta che tutti gli altri bijuu sarebbero stati in nostro possesso!” intervenne Sasori.

“Lo so bene, come so che siete stati voi a farlo scappare per permettersi di salvarsi la pellaccia. Ho sempre fatto finta di niente fingendo di non sapere. Era chiarissimo e Zetzu ha solo perso del tempo prezioso spiandovi.” Disse per poi rivolgersi alla pianta “tu potevi benissimo continuare il lavoro che loro due non sono riusciti a portare a termine!”

Zetzu sussultò “Ho provato a catturare Naruto, ma Kisame me l’ha impedito!”

“Vuoi chiudere quella boccaccia?” chiese Kisame infastidito.

“Sei bravo a spiare senza farti vedere, ma non sei in grado di capire ciò che ti circonda. Loro si sono affezionati a quel jinchuuriki e non gli faranno mai del male. Per questo non avrei mai chiesto loro di svolgere un tale compito, so che non lo avrebbero fatto nemmeno con una minaccia di morte. Tu però invece che trovare una scusa per far eliminare i tuoi compagni, potevi continuare il loro compito di catturare il Nibi!” disse guardandolo arrabbiato.

“Ma noi pensavamo di farti un piacere!” disse la parte nera

“Si, hai ragione mio signore!” disse la parte bianca facendo tacere il compagno.

“Tuttavia ho deciso che per questa volta sarò clemente. Ho bisogno di voi per catturare gli altri bijuu, ma se farete in modo ancora di ostacolare il mio piano, vi garantisco che diventerete dei corpi che potrò utilizzare come mie marionette e li userò per catturare Naruto e sbarazzarmi delle persone a cui tiene!” disse Nagato guardando i presenti con quei suoi occhi inquietanti “Che sia chiaro!”

I ragazzi annuirono.

“Ora andate pure, ma domani voglio che il Nibi venga catturato e non ammetterò scuse questa volta” disse per poi andarsene.

 

Deidara era con le braccia dietro alla testa e camminando guardava in aria “Certo che pensavo fosse molto più incavolato. Nagato oggi è stato quasi gentile!”

“Gentile? Ci ha detto che ancora uno sgarro e ci ammazza!” disse Sasori.

“Poteva eliminarci subito!” disse Deidara.

“Così perderebbe quattro alleati in un colpo solo, non gli sarebbe vantaggioso. Sa bene che essendo dei criminali, senza appartenere a questo gruppo, con le cinque terre alle calcagna, saremmo dei facili bersagli e che quindi non è vantaggioso nemmeno per noi, metterci contro di lui!” disse Itachi.

“Ci siamo già messi contro di lui non volendo catturare Naruto!” disse ovvio Deidara.

“Hai sentito cosa ha detto? Non ci chiederà mai di catturare Naruto!” disse Kisame “Anche se mi chiedo cosa diavolo cambia. Sia che siamo noi, o qualcun altro a catturare il ragazzo…per lui sarà la fine!” disse l’uomo pesce stringendo i pugni.

“Appunto, non ha senso questa cosa! alla fine è come se non stessimo proteggendo Naruto da quello che lo aspetta! Se non vogliamo catturare Naruto con le nostri mani, dovremmo opporci seriamente. Scioperare, scendere in piazza con dei cartelloni o qualcosa del genere.” disse Deidara.

“Io credo che preveda già una nostra opposizione quando giungerà il momento!” disse Kisame.

“Forse aspetta che gli consegniamo gli altri bijuu e poi ci farà fuori!” disse Sasori.

“Per ora direi di fare quello che dice lui. L’importante che non accada niente a Naruto. Poi in futuro si vedrà come si evolverà la situazione e solo allora agiremo!” disse infine Itachi.

Camminarono in silenzio per diversi metri, poi Deidara mettendosi ad urlare spaventò tutti.

“giuro che lo uccido prima di Nagato a sto cretino!” disse Kisame fra sé e sé.

“Ho un idea! Scriviamo una lettera a Naru-chan per sapere come sta!” disse Deidara allegro.

“Per una volta dalla tua bocca esce qualcosa di sensato!” disse Sasori.

“hai avuto una buona idea. Avvertilo anche di non preoccuparsi per noi!” disse Itachi.

Kisame mantenendo il broncio disse “Salutalo!”

 

La lettera venne spedita e diverse ore dopo il volatile di creta che l’uomo biondo aveva spedito, tornò indietro con una lettera di risposta.

 

Sono un impiastro con le lettere e non so come si comincia.

Bhè inizio con il salutarvi tutti.

Io sto bene, sono ormai in via di guarigione.

Mi sono stupito nel ricevere una lettera da voi. Pensavo che Pain sarebbe riuscito a intercettarla o qualcosa del genere. Spero solo che la mia sia giunta nelle vostre mani.

Non sapete quanto mi faccia sentire sollevato il fatto che Zetzu non l’abbia avuta vinta, ma permettetemi di dire che strano che Pain non abbia reagito male.

Quindi se voi mi chiedete di stare tranquillo, io chiedo a voi di fare attenzione.

So che per voi è difficile, ma state uniti e difendetevi l’uno con l’altro, solo così se Pain cercherà di giocarvi brutti scherzi, potrete farcela.

Inoltre sono felice di dirvi, che qui a Konoha…mi hanno fatto il terzo grado, ma non mi butteranno via a calci (quindi Deidara butta via la creta) e che per il momento sono riuscito a convincerli a non farvi del male, finchè non finisce questa storia di Pain.

Però c’è una condizione, più di tanto non posso chiedere, cioè che facciate i bravi e che non vi fate venire in testa strane idee. Non create problemi a Konoha e se c’è qualche informazione utile che potete fornirci, fatecelo sapere…sempre stando attenti. Non rischiate inutilmente… non voglio che vi accada qualcosa ragazzi.

Mi mancate

Vi voglio bene

Naruto

 

Ps: Deidara, detesto essere chiamato Naru-chan, spero che i biscotti ti vadano di traverso.

 

 

Itachi sorrise, ma era un sorriso rilassato, come se finalmente il peso che sentiva nel cuore si fosse affievolito.

“Per fortuna il moccioso sta bene!” disse Kisame.

“Ma vi rendete conto? mi ha detto di strozzarmi. Mi sento offeso!” disse Deidara mettendo il broncio “E io che ero preoccupato per lui!”

“se non ti provocasse non sarebbe Naruto. almeno hai la conferma che sta veramente bene!” disse Sasori.

I quattro andarono ognuno nella propria stanza e Itachi e Kisame si prepararono per il giorno dopo. Volenti o nolenti, il Nibi sarebbe stato da catturare.

 

*****************

 

Ecco a voi il 12° capitolo con un piccolo disegno.

Spero che anche questo chappy vi sia piaciuto.

Fatemi sapere e grazie a tutti.

Ciao a presto

Neko =^.^=

 

  
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