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Autore: Jerry93    26/07/2010    34 recensioni
Lunga è la via per la redenzione. Sofferenza, dubbi, odio. Gioia, certezze, amore. Hermione e Draco. You and Me.
"Lo Slytherin alzò un sopracciglio. Lei arrossì.
-Posso baciarti?-
Il sorriso che si aprì sulla sua bocca fu il più bello che Hermione avesse mai visto.
Gioioso, gentile, grato.
-Accomodati- le rispose, come ad invitarla ad entrare in una casa in cui, da tempo, aveva lasciato le sue valige.
Soddisfatto, solare, semplice.
Lei si alzò sulle punta dei piedi, così da poter essere alla sua altezza.
Dolce, desideroso, destabilizzato.
Cercò, improvvisamente spaesata, il contatto con le sue mani. Lui gliele fece trovare subito.
Le loro dita si intrecciarono in un nodo indissolubile.
Afrodisiaco, ansioso, attratto.
Hermione si sporse, instabile sul suo appoggio improvvisato.
Posò la sua bocca su quella di lui.
Indeciso, impressionato, innamorato."

[Chapter 12, Abstinence and Satisfy]
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Becoming Us'
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Chapter One, Only Her

Camminava con il suo innato portamento elegante e senza prestare il minimo sguardo a tutti coloro che si giravano a guardarlo.

Molti lo temevano, sapevano chi era lui. E se non l’avessero saputo e avessero osato sfidare la sua pazienza, lo avrebbero capito a loro spese.

Lui era l’erede di due delle più importanti famiglie Purosangue dell’intera Inghilterra.

Sangue Malfoy scorreva nelle sue vene, palesandosi con il biondo pallido dei suoi capelli e i tratti spigolosi del suo viso.

Sangue Black veniva pompato ritmicamente dal suo cuore, non riuscendo a vivacizzare il candore della sua pelle diafana ereditata da quella stupida di sua madre, Narcissa Black. Prima o poi, suo marito e sua sorella l’avrebbero uccisa per potersi liberare di quella macchia nella loro famiglia di fedelissimi del Signore Oscuro.

Lui, però, non avrebbe ceduto il passo agli eventi. Lui era Draco Malfoy e, volenti o nolenti, tutti quelli che erano in quella stanza, un giorno, si sarebbero inchinati ad un suo schioccare di dita. E avrebbero implorato pietà, scusandosi per quegli sguardi che gli avevano rivolto. Ma lui, non li avrebbe perdonati.

Tutti sarebbero stati puniti, tranne lei.

I suoi occhi vagarono per la stanza fino a che non riuscirono a trovarla, seduta al tavolo dei Grifondoro tra San Potter e quell’idiota di Weasley.

Rideva allegra, ad una battuta di quel fesso con i capelli arancioni. Lui sarebbe stato il primo a morire, sicuramente.

Proprio in quell’istante Paciock si avvicinò al trio per salutarli e, mentre parlava (se quell’imbranato ne era capace), aveva amichevolmente appoggiato una mano sulla spalla della ragazza.

Malfoy decise all’istante. Paciock, sarebbe stato il secondo ad andare in contro alla Dea Nera.

Il terzo posto spettava da tempo a Potter e nessuno glielo avrebbe sottratto.

La Granger, invece, avrebbe avuto la possibilità di scegliere.

O con lui, o senza nessuno.

Poteva amarlo spontaneamente o dopo aver ricevuto una minaccia. Per lui, tutto ciò non faceva differenza. Come si suole dire, ciò che conta è il fine, non il mezzo per raggiungerlo.

Intanto, mentre scrutava verso i Griffyndor, si diresse verso il tavolo delle Serpi.

Non appena si fu seduto nel primo posto che incontrò che gli permetteva di avere una buona visuale verso la sua ossessione, qualcuno cominciò a parlarli. Forse erano quegli idioti di Tiger e Goyle o quella gallina di Pansy Parkinson, con cui si era divertito l’anno prima, ma a lui tutto ciò non importava.

Solo ad una cosa ambiva, solo in un desiderio confidava.

Percepire, sotto le proprie, la morbidezza delle labbra di quella ragazza.

Il resto non aveva posto nella sua mente, in quel momento.

Solo lei.

***

Silente si alzò in piedi.

Come se un potente incantesimo fosse stato lanciato sull’intera Sala, tutti ammutolirono.

L’anziano mago, spinti verso l’alto gli occhiali a mezzaluna e sorridendo, cominciò a parlare.

-Buonasera, ragazzi e ragazze. Volti nuovi hanno il piacere di vedere i miei occhi e sguardi che altre volte ho visto, di nuovo vedo ora. Questo mi riempi d’orgoglio. Ancora una volta, infatti, ho la conferma che in molti ritengono questo luogo un rifugio sicuro, un porto in cui poter attraccare senza complicanze di vario genere. Lord Voldemort è tornato da quasi due anni. In questi tempi bui, noi dobbiamo stringerci e affrontare insieme le difficoltà. Spero che tutti in questa stanza siano disposti a farlo. –

Dicendo ciò, cominciò a passare in rassegna tutti i tavoli, cercando una conferma alle sue parole, che però trovò solo poche volte.

Vecchio stupido. Solo questo pensò Malfoy, mentre la sua mano sfiorava il proprio avambraccio sinistro.

-Come ogni anno, anche questa volta il corpo insegnati ha subito alcune lievi modifiche, rispetto all’anno precedente. Da quest’anno, infatti, il professor Piton, occuperà la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure.-

Un brusio si sollevo da tutti i tavoli e in particolare da quello dei Grifoni.

Draco sghignazzò, vedendo l’espressione di Potter. Evidentemente temeva di perdere quell’unico Eccellente che era riuscito ad ottenere nei suoi G.U.F.O., o magari temeva che Piton gli scagliasse addosso qualche strana fattura.

Poi, però, Hermione gli posò una mano sulla spalla cercando di consolarlo.

Un ghigno rabbioso si dipinse sul sorriso di Malfoy e un velo di tristezza si posò sui suoi occhi d’argento.

-Ragazzi, per favore, contenete la vostra gioia!- disse non abbandonando la sua innata pacatezza il Preside – Non ho ancora finito con i cambiamenti! La cattedra di Pozioni, infatti, verrà affidata ad Horace Lumacorno, un atteso ritorno in questa scuola. Infine, da quest’anno sarà attivo un corso avanzato per alcuni studenti. Non tutti potranno, però, parteciparvi. Il corso è aperto, infatti, solo a studenti almeno del sesto e anno e, per accedervi, dovranno avere almeno un professore disposto a certificare che la preparazione dell’alunno in questione è superiore alla media. Credo che il docente che terrà questo corso potrebbe essere certamente più esaustivo del sottoscritto sul suo metodo, purtroppo, però, mi è appena giunta notizia che ha avuto un contrattempo e avrà, per questo motivo, un leggero ritardo. In attesa delle sue delucidazioni, che la cena inizi!- continuò, concludendo il proprio discorso con un unico battito di mano, che riempì i tavoli di pietanze.

Silente si accomodò sorridendo.

Il suo sguardo, però, si incupì non appena Minerva McGranitt gli riferì qual’era il contrattempo del nuovo docente.

***

-Chissà come sarà questo nuovo insegnante … -rifletté ad alta voce Ginny, seduta vicino al fratello.

Ron non sembrò avere dubbi.

-Secondo me, - cominciò dandosi un’aria saccente – sarà un mago fallito come Allock –

Harry, a quell’affermazione, provò a figurarsi il nuovo professore.

- Assolutamente no! – esclamò prendendo alla sprovvista i tre amici che sobbalzarono spaventati – Sarà sicuramente una vecchia strega del paleolitico!-.

Hermione, stranamente, non diede il proprio parere.

A qualche metro di distanza, Malfoy continuava a fissarla.

Chissà cosa stava tramando, questa volta.

Messa in soggezione, chinò il capo sul proprio piatto.

***

Gli occhi color cioccolata che celavano la sua mente brillante.

I ribelli capelli castani, bloccati da una matita e raccolti sulla nuca.

Non aveva retto il suo sguardo, non lo aveva guardato come lui, invece, aveva guardato lei.

Chissà cosa stava pensando in quel momento.

Lui pensava solo che era bellissima.

Un urlo dietro la porta che conduceva a quella sala. Gazza stava sbraitando contro qualcuno, che a detta del Custode era un assido frequentatore di donne adultere, cercando di impedirgli di entrare nella Sala Grande.

Evidentemente, non ci riuscì. Pochi attimi dopo, infatti, i battenti dell’uscio si spalancarono.

Un ragazzo quasi venticinquenne entrò e si richiuse la porta alle spalle.

-Qualcuno deve aver lasciato aperte le porte del reparto psichiatrico al San Mungo- si disse perplesso, mentre era ancora appoggiato alla porta impedendo a Gazza di entrare.

Silente si alzò non appena lo vide.

-Professor Kennan!- esclamò – È arrivato!-

Il ragazzo sentendo questa voce amica, sollevò la testa sorridendo.

Denti bianchissimi, nascosti dalle labbra sottili. Capelli color carbone spettinati e bagnati che gocciolavano sulla camicia bianca sbottonata.

Occhi blu profondi che strapparono parecchi sospiri alle ragazze della Sala.

-Vecchia strega o mago idiota?- domandò Ginny a Ron e Harry – Mi sembra piuttosto un bel ragazzo palestrato!-

Harry la guardò.

-È sicuramente un’idiota, non ti preoccupare- mormorò, forse accecato dalla gelosia.

Il ragazzo cominciò a camminare tra le due lunghe tavolate di Hufflepuff e Ravenclaw. Molte ragazze Slytherin e Gryffindor maledirono quel vecchio e ammuffito Cappello Parlante che, sicuramente, le aveva smistate nella Casa sbagliata.

Alcune del primo anno, dopo aver visto il ragazzo passare davanti al proprio naso, sparsero la voce che quei pantaloni neri che indossava gli facevano proprio un bel sedere.

Il primo a rivolgere la parola al nuovo professore fu un ragazzino Ravenclaw del quarto anno.

-Mi scusi professore, ma credo che stia gocciolando sangue sul pavimento-.

Questo, stupito dall’affermazione, sollevò un sopraciglio e si girò per vedere ciò che gli era stato fatto notare.

In effetti, il ragazzino non aveva sbagliato.

Dalla porta d’ingresso fino al punto in cui si era fermato, vi era un susseguirsi di macchioline cremisi distanziate da qualche centimetro tra loro.

-Avrei voluto una presentazione senza sangue o pazzi urlanti, ma evidentemente non era questo il mio destino- si disse, cercando di consolarsi.

Ad una velocità tale che stupì molti dei presenti, aveva afferrato la propria bacchetta e, con un tono soave che aveva fatto sciogliere le poche appartenenti al genere femminile che avevano resistito al suo fascino, pronunciò un incantesimo.

-Gratta e Netta-.

Le macchie, ad una ad una, sparirono.

Soddisfatto del risultato ottenuto sul pavimento, cominciò ad interessarsi del proprio braccio sinistro.

Un taglio poco profondo si apriva dalla mano fino al gomito.

Puntò la bacchetta contro la ferita e, senza pronunciare nemmeno una parola, questa si richiuse senza lasciare segni della propria presenza.

Finalmente, dopo aver risolto il problema, ricominciò a camminare verso il tavolo degli insegnati.

Giunto qui, strinse la mano a tutti i professori che reagirono in maniera differente alla sua presentazione. Molti di loro, infatti, avevano avuto il piacere di essere suoi insegnanti, qualche anno prima.

Hagrid lo stritolò in un caloroso abbraccio che quasi lo soffocò, Piton ricambiò con una smorfia quasi schifata, Vitious, invece, cominciò a ridere dopo avergli raccontato un aneddoto che lo vedeva protagonista.

La reazione che sconvolse tutti fu, però, quella della McGranitt, che perse completamente il suo cipiglio severo e riuscì persino a battergli amorevolmente una mano sulla spalla.

Silente ricominciò a parlare.

- Ebbene, ragazzi, costui si occuperà dello speciale corso avanzato. Spero che nessuno si faccia ingannare dalla sua giovane età, visto che questo ragazzino, alcuni anni fa, mi ha quasi sconfitto- disse il Preside, palesemente felice di tale primato.

Gli altri professori, invece, non potevano affermare la stessa cosa, ed era proprio questo che lo aveva reso antipatico fin da subito a Piton.

Una sonora sconfitta, quella che aveva subito, che ancora non riusciva a perdonarsi.

-Credo, dunque, che sia arrivato il momento delle delucidazioni tanto atteso. A lei la parola, professor Kennan -

Il ragazzo tossicchiò piano per schiarirsi la voce e si sistemò una manica della camicia.

-Salve a tutti, io sono il professore Drew Kennan. Innanzitutto, vorrei scusarmi con voi per il mio ritardo. Purtroppo, Lord Voldemort vorrebbe avermi tra le sue fila e per questo motivo mi perseguita con uno stuolo di miei fan personali. Peccato che questi siano dei nervosi Mangiamorte dalla bacchetta molto facile- disse.

La platea non sapeva come rispondere a questa affermazione, se spaventandosi per il fatto che era perseguitato dai fidati servi dell’Oscuro Signore, o se scoppiare a ridere per il modo in cui li aveva apostrofati.

-Come credo vi sia stato anticipato dal professor Silente, quest’anno io gestirò un corso di magia avanzata atto a prepararvi ad un possibile scontro al di fuori di questa scuola. Un’altra guerra sta per cominciare ed è necessario essere pronti ad affrontarla. Ognuno dei professori mi darà un fascicolo dei suoi studenti migliori che, se mai lo vorranno, domani potranno presentarsi alle selezioni. In quella sede solo le dieci persone giudicate da me più capaci potranno entrare a far parte del corso. Vorrei che fosse chiaro che la prova di domani consisterà in un duello contro un proprio compagno e che, se non si è pronti a ciò, è inutile parteciparvi. Bene, detto questo, troverete l’elenco delle persone che domani possono presentarsi appese nelle vostre sale Comuni. Potrete ricominciare a cenare, ora-

Dicendo ciò, si girò e prese posto tra Vitious e la McGranitt che imbastirono fin da subito un’accesa conversazione. I loro sguardi erano leggermente preoccupati a causa dell’assalto dei Mangiamorte, ma dopo che Drew li tranquillizzò affermando che ciò era semplice routine, le loro domande passarono ad argomenti più frivoli.

***

Tra i tavoli, ora, si respirava una leggera agitazione.

Molti cercavano di stabilire i nomi dei possibili partecipanti al corso. Ginny, invece, imprecava con la volta celeste che l’aveva voluta come fanalino di coda della famiglia Weasley e, quindi, sicuramente scartata a causa dell’età.

Ron, affranto, in quanto certo che nessun professore si sarebbe mai esposto per lui visti gli scadenti risultati nei G.U.F.O., cercò di consolarsi scommettendo con un gruppetto di Ravenclaw che sia Hermione sia Harry sarebbero riusciti ad entrare in quell’elite d’eccellenza.

-Ma Ron non è detto che tu non riesca a partecipare al corso o che io, invece, ce la faccia – cercò di sdrammatizzare Hermione vedendo il dispiacere stampato a chiare lettere sul volto lentigginoso di Ron.

-Ma dai, Hermione! Forse dovremmo chiederci quale dei nove professori che ti ha dato “Eccezionale” nei G.U.F.O. sia disposto a non presentarti come propria miglior allieva!- le rispose.

La cena continuò così, sommersa da quell’agitato chiacchiericcio.

Malfoy, intanto, aveva abbassato lo sguardo e cercava di mangiare qualcosa di ciò che Pansy gli aveva gentilmente messo nel piatto.

Eppure, quella sua ossessione non lo abbandonava mai.

 ***

Finita la cena, Silente si alzò in piedi.

Coloro che avevano già partecipato alla prima cena dell’anno si aspettavano che il Preside li mandasse a letto, ma così non fu.

-Durante la cena il professor Kennan ha avuto un’idea brillante e che ora vi esporrà- disse Silente, invitando gentilmente il ragazzo a parlare.

Costui non fece il prezioso e si alzò subito.

-Ho saputo che tra gli alunni del sesto anno c’è qualcuno molto particolare – cominciò passando uno sguardo veloce sulle teste dei suoi auditori.

Un ennesimo girò di scommesse cominciò a diffondersi. Chi sarebbe stato il “particolare” menzionato? I più, davano per vincitore Potter, il Ragazzo che, per sfortuna di Draco Malfoy, era sfuggito alla Maledizione di Tu-Sai-Chi.

-Beh, so che può sembrare strano, ma ho deciso di vedere se costui è in grado di entrare a far parte del corso stasera. Per questo motivo, ho intenzione di sfidarlo io stesso, adesso. Se supererà il mio esame, sarà ammesso immediatamente- concluse.

Oramai le quotazioni di Harry erano salite alle stelle.

Draco, però, quella sera non puntò il proprio denaro su quell’idiota di Potter.

-Ebbene,- riprese il professore – Nove dei miei colleghi mi hanno informato che costei è la migliore nelle loro materie. Lo stesso Preside ha aggiunto alcune parole di encomio. Dunque, signorina Hermione Granger di Gryffindor, è disposta a sfidarmi a duello?-

Così dicendo, si era mosso fino al tavolo di Grifondoro e, facendo Materializzare dal nulla un guanto bianco, glielo porse.

Lei era impallidita.

Malfoy esultò. Aveva vinto un mucchio di soldi.

 

***

Tutta la scuola, fantasmi e quadri inclusi, la stava fissando in attesa di una risposta.

Nel viso della McGranitt c’era una tacita speranza. Molto poco silenziosa, a dire il vero.

-Non si preoccupi professoressa Sprite, è della mia Casa. Da noi Onore e Coraggio sono normali routine. La signorina Granger si batterà sicuramente!-, andava dicendo alla collega, mentre lanciava un’occhiataccia a Piton che aveva sogghignato.

Era diventata pallida. Lo sapeva, pur non avendo uno specchio.

Ed era preoccupata, molto. Lei, a differenza della maggior parte degli alunni presenti sapeva chi l’aveva sfidata e ciò non faceva che agitarla più di quanto fosse necessario.

Aveva di fronte un vero e proprio talento per la magia che, prima di lasciare Hogwarts pochi anni prima, aveva espresso il desiderio di potersi battere con tutti i suoi professori. E l’unico a non essere stato sconfitto era stato Silente, anche se voci di corridoio dicevano che la McGranitt si era afflosciata a terra senza neppure essere stata colpita.

Eppure, quel ragazzo continuava insistentemente a fissarla.

-Sa, signorina Granger,- cominciò all’improvviso – sarebbe un grande disonore per i suoi professori se adesso lei rifiutasse-.

Hermione gli rispose, prima ancora di aver capito cosa le avesse detto.

-Sarebbe un onore per me poter duellare con lei, professor Kennan -.

Mentre queste parole sgusciavano dalle sue morbide labbra, afferrò il guanto bianco che il professore le stava porgendo.

Un sorriso soddisfatto si dipinse sul volto perfetto di Drew.

Minerva McGranitt alzò il mento orgogliosa, in un chiaro segno di superiorità rispetto ai suoi colleghi.

-Sarà sicuramente un duello emozionante!- esclamò Vitious scendendo dalla sedia.

Kennan porse il gomito ad Hermione, che, scavalcata la panca su cui era seduta, appoggiò la mano sull’incavo offertole.

I due, come se fossero soli, si avviarono oltre la porta della Sala Grande, camminando vicini.

Velocemente i professori si alzarono dal loro tavolo e li seguirono.

Pochi istanti per capire cosa stava succedendo e un corteo di alunni si aggiunse agli spettatori.

Malfoy, dopo aver aggiunto un altro nome alla sua lista nera, spintonò alcuni ragazzi Hufflepuff del primo anno per poter essere in prima fila.

Se una sola goccia del suo sangue fosse stata versata, lui lo avrebbe ucciso.

***

-Prima di cominciare, signorina Granger, vorrei darle un consiglio che,- si guardò attorno – visto il gran numero si spettatori, vorrei venisse recepito da tutti gli studenti.- Kennan si prese un attimo per pensare e ricominciò a parlare poco dopo - In un duello la potenza delle magie è relativa, ciò che conta è il modo in cui esse vengono usate. Dovete usare l’astuzia, la fantasia. Solo così potrete sopraffare il vostro avversario- concluse, enfatizzando alcune delle parole pronunciate.

-Pronta?- domandò rivolto ad Hermione e finalmente completamente concentrato sul duello.

Ad un cenno affermativo della ragazza, le si avvicinò.

-Non sarò gentile con lei, signorina Granger – le sussurrò piano, tanto che Hermione cominciò a sperare di aver capito male.

Cominciarono a contare i tradizionali dieci passi.

 

***

 

Uno. Il suo cuore perse un battito e, per un attimo, pensò che non avrebbe più ricominciato a pulsare.

Due. La fronte le si imperlò di gelido sudore.

Tre. La mano sinistra tremò e la destra si strinse più saldamente attorno alla sua bacchetta.

Quattro. Un ricciolo scivolò dal nodo fissato con una matita sulla nuca e le incorniciò il viso.

Cinque. Nei suoi occhi scuri si diffuse la gelida paura.

Sei. La consapevolezza di non poter più sfuggire al suo destino le permise di avanzare con più convinzione.

Sette. Con la mano sinistra, non più incerta, si allentò il nodo della cravatta della divisa di Gryffindor e fece sgusciare i primi bottoni della camicia dalle rispettive asole.

Otto. Un respiro di aria fresca le riempì i polmoni.

Nove. Un unico pensiero nella sua testa che sparì prima ancora di essere formulato.

Dieci.

-INCENDIO- urlò Drew.

A pochi passi dai propri piedi, Hermione vide spuntare una fiamma che, in breve tempo la circondò.

Non si aspettava niente di tutto ciò.

Il professore, vedendola in difficoltà sorrise.

Draco smise di respirare.

-Alimentes flames- disse il ragazzo puntando sul fuoco che ormai l’aveva circondata.

Minerva McGranitt sperò che il suo intuito di insegnante non l’avesse portata ad errare.

Ron sbatté le palpebre sconvolto, vedendo l’amica sparire dietro le fiamme.

Nessuno osò fiatare.

Nessuno tranne Ginny che urlò un incitamento nei confronti di Hermione.

Là dentro faceva caldo.

Doveva pensare rapita a come liberarsi di quelle fiamme magiche e a come controbattere l’attacco nemico.

Un semplice incantesimo Aguamenti non sarebbe stato sufficiente per spegnere quel piccolo incendio.

-AQUA ERUCTO- urlò, cominciando a girare su se stessa, mentre un potente getto d’acqua scaturiva dalla sua bacchetta.

Una normale ragazzina del sesto anno, molto probabilmente, non avrebbe neppure dovuto conoscere quell’incantesimo. Eppure, lei era riuscita persino a riprodurlo.

Minerva sorrise soddisfatta e piacevolmente colpita.

Ora, però, Hermione doveva riuscire ad attuare la contromossa che aveva ideato in tutta rapidità.

Doveva distrarlo.

-Avis- disse, quasi sussurrando.

Una decina di uccelli infuocati uscirono dalla punta della sua bacchetta.

Un gesto rapido e questi attaccarono il suo avversario, i cui vestiti non tardarono a prendere fuoco.

Doveva attuare la sua reale contromossa.

-Accio armatura-

Da dietro alcune ragazze Ravenclaw un’armatura armata di ascia si sollevo in aria e la raggiunse.

Kennan, intanto, aveva ridotto in cenere tutti gli uccelli e si stava apprestando a spegnere i propri vestiti con un incantesimo acquatico.

Non aveva tempo.

Prima ancora che l’oggetto evocato potesse toccare terra, aveva pronunciato piano, cercando di nascondere la propria mossa al proprio avversario, un incantesimo.

Le fiamme sui vestiti del professore erano state spente.

-Expelliarmus!- disse Hermione.

La bacchetta, però, non si mosse dalla mano del legittimo proprietario.

Non c’era tempo per cercare di distrarlo. Doveva agire prima che tentasse di scagliarle addosso un altro incantesimo.

-Geminio-

Un fascio di luce azzurra colpì l’armatura.

Ora, un’altra perfettamente identica troneggiava, fiancheggiando la gemella.

Vitious era sbalordito per l’ottima idea della ragazza e, sconvolto, cercava sostegno nell’austera figura di Severus Piton, il quale storceva la bocca come se fosse stato costretto ad assaggiare un folle tentativo di Paciock di riprodurre la pozione Felix Felicis.

- Quell’incantesimo glielo ho insegnato io!!!- esclama contento.

La sua felicità, però, non poteva essere paragonata a quella della McGranitt, ancora leggermente strabiliata dell’ottimo controllo con cui la signorina Granger era riuscita a padroneggiare l’incantesimo di Trasfigurazione Avanzata che gli aveva permesso di animare l’armatura.

-In effetti, i tuoi professori avevano visto bene- disse Drew, mentre si rimboccava le maniche della camicia bruciacchiata. – Ma non crederai di potermi trattenere a lungo con questo trucchetto, vero?-

Hermione lo sapeva benissimo. Era perfettamente cosciente che quel ragazzo sarebbe riuscito in breve tempo ad eliminare quell’ostacolo, ma lei aveva bisogno di tempo per riflettere.

Le bastavano pochi secondi, doveva solo ideare un attacco più strabiliante e funzionale di quello che, come aveva appena detto il suo avversario, non sarebbe riuscito a farla vincere l’incontro.

Intanto, il ragazzo era riuscito a riportare una delle due armature al suo stato di immobilità.

Aveva poco tempo.

Quell’idiota di Malfoy continuava a guardarla. Si ripromise di accecarlo non appena avesse avuto cinque minuti di tempo libero.

Trovato.

-Reducto!-

L’incantesimo colpì l’oggetto metallico che venne scaraventato con forza contro Kennan.

Costui cadde con un tonno sonoro sul pavimento, schiacciato dalla mole dell’oggetto.

Hermione sospirò leggermente sollevata. Un errore, che sarebbe potuto essere scusato come causato dall’inesperienza.

Drew aveva fatto Evanescere l’ostacolo che gli impediva di alzarsi e, ancora sdraiato, aveva pronunciato un altro incantesimo.

-Expelliarmus!-

La bacchetta scivolò dalla mano della ragazza e, scorrendo sul pavimento, si fermò ai piedi di Draco Malfoy. Costui a stento trattenne il desiderio di lanciare una maledizione Cruciatus contro Kennan, ma Hermione non poté vederlo in quanto la potenza della magia che le era stata lanciata l’aveva spinta all’indietro facendola cadere sul pavimento.

-Bene, credo che questo incontro Duello finisca qui, signorina Granger- disse, camminando verso la ragazza.

-Crede?- gli domandò ironica Hermione.

-ACCIO BACCHETTA-.

Sebbene la magia fosse stata instabile, in quanto priva dell’oggetto che solitamente ne permetteva la perfetta realizzazione, l’oggetto richiamato ritornò nella mano della proprietaria, che non perse tempo per utilizzarla nuovamente.

-Bombarda Maxima!-

Sapeva che se fosse riuscita a colpirlo, incontro sarebbe finito e lei sarebbe stata la vincitrice. Ma sapeva che dal grande mago che aveva davanti non poteva aspettarsi una simile fortuna.

- Protego Maxima-

Disse Drew, tracciando una linea curva nell’aria.

Un potente incantesimo scudo si creò attorno alla sua figura e la Bombarda di Hermione non lo scalfì neppure.

Kennan sembrava finalmente deciso a concludere il duello.

-Stupeficium-.

Un raggio rosso uscì dalla punta della bacchetta del ragazzo.

Tutti, Preside e professori inclusi, si aspettavano che la gloriosa Granger fosse stata colpita dalla magia e, per questo motivo, quando capirono che così non era stato gemiti diffusi si propagarono nella stanza.

Hermione era riuscita ad evocare a sua volta un Incantesimo Scudo e, ora che era di nuovo in piedi, sembrava pronta a ricominciare a battersi.

-Madama McGrannit, ma non mi aveva detto che la ragazza doveva ancora frequentare il sesto anno?- chiese stupito Kennan alla professoressa.

Quest’ultima, con gli occhiali squadrati calati fino alla punta del naso, era ancora più sconvolta del nuovo docente.

-E infatti è così- riuscì a dire.

-Dunque sta cercando di dirmi che la signorina Granger sa effettuare incantesimi non verbali senza che nessuno glielo abbia insegnato?- insistette il ragazzo, senza però ottenere una risposta.

Minerva McGranitt osservava Silente cercando di porli una muta domanda. Il Preside, però, sorrideva colpito senza premurarsi della donna.

Hermione si permise un’intromissione.

-Scusi, professor Kennan, ma credo che sia il caso di concludere il nostro Duello- disse.

Impertinente e saputella, Draco l’amava anche per questo motivo.

Così anticonvenzionale, così sfacciata.

Così bella e gentile.

Drew si voltò verso la ragazza.

-Credo lei abbia appena dimostrato il suo immenso valore, signorina Granger – si prese una piccola pausa, in cui si avvicinò alla ragazza porgendole la mano e invitandola a stringerla.

Hermione lo fece.

-Dunque, benvenuta al mio corso di Magia Avanzata!- concluse.

Note dell'Autore

Credo adorerò questo spazio. Qui, nel mio piccolo angolo di mondo. 

Spero che ciò che ho iniziato vi sia piaciuto e che decidiate di diventare miei compagni in questo viaggio... Sempre che qualcuno sia così gentile da farmi almeno recensione (anche se non credo sarà così) in  modo che io non cada nella più buia delle depressioni O.o

Un saluto e a presto,

Jerry

 

   
 
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