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Autore: machi    28/07/2010    11 recensioni
Se Piton scoprisse di avere un figlio? e se questo figlio cercasse poi di trovargli una "compagna"?! come reagirà lui? e soprattutto come reagiranno gli altri?!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dad Snape

 

 

Dad Snape

 

Capitolo sei: un giorno in…. Famiglia?

Mentre prendeva la mano di Adrien per aiutarlo a scendere dall’autobus dei babbani, che avevano usato per giungere al centro della città, Severus Piton cercava di ricordare da quanto tempo non utilizzava un mezzo pubblico di quel tipo… forse da quando era un bambino, prima di iniziare a studiare a Howarts… si sentì un po’ strano nel viaggiare insieme ad Adrien, doveva ammetterlo; il bambino era rimasto in silenzio, ma non sembrava spaventato come il giorno precedente; Piton pensò che fosse normale che Adrien si mostrasse timido, soprattutto perché lui stesso non aveva una minima idea di come iniziare una conversazione con lui. Gli sarebbe piaciuto poter dire qualcosa, tuttavia si limitò ad osservarlo e a pensare a tutte le cose che doveva comprare… sicuramente avrebbe riempito il frigorifero, non solo per Adrien, ma anche per lui, infatti non poteva continuare a mangiare i cibi precotti; dopo sarebbe andato in qualche negozio per  comprare dei vestiti al bambino, aveva notato che aveva solo qualche paio di pantaloni e delle camicette, e lui supponeva che Adrien avesse bisogno di più cose… e, senza dubbio, avrebbe comprato dei giocattoli… Questo era qualcosa su cui aveva pensato a lungo… che tipo di giocattoli avrebbe dovuto comprare ad Adrien? Era logico pensare che Adrien potesse essere un mago e allora avrebbe potuto comprargli giocattoli per stimolare le sue capacità magiche, ma era anche possibile che fosse un semplice bambino e che quindi non avesse bisogno di tali giocattoli… in ogni caso, Piton era certo che il bimbo non aveva la benché minima idea che esistesse un mondo magico; era sicuramente abituato a vivere come i babbani e quindi era logico pensare che gli piacessero i giocattoli dei babbani, dunque era quella la cosa migliore da fare, almeno per il momento…

Quando scesero dall’autobus Piton lasciò la mano del bimbo, anche se si assicurò del fatto che gli camminasse di fianco; non gli piaceva la sensazione che provava quando Adrien lo toccava. Era come essere indifesi, come se si indebolisse, e Severus non era abituato a sentirsi vulnerabile; si rese conto che Adrien lo aveva guardato stranito quando gli aveva lasciato la mano. Il piccolo era abituato a stringere la mano di sua madre quando uscivano… soprattutto se andavano in luoghi affollati, e normalmente sua mamma lo sgridava quando lui cercava di liberare la sua piccola mano per un qualsiasi motivo.
Invece suo padre si limitava ad osservarlo, senza toccarlo, e Adrien non sapeva se ciò era dovuto a un rifiuto, sempre un rifiuto… ciò era quello che Adrien temeva di più, nonostante suo padre lo avesse aiutato la notte precedente, e sebbene avesse dormito con lui per proteggerlo, Adrien aveva paura di essere rifiutato, temeva di rimanere da solo di nuovo e di non sapere dove lo avrebbero portato se suo padre non lo avesse voluto con se’… ricordava che il signor Burns gli aveva detto che, se Severus Snape avesse rinunciato alla tutela, ci sarebbero state tante altre persone desiderose di prendersi cura di lui, ma Adrien temeva tutto ciò; non gli piaceva stare da solo…

Severus prese uno di quei carrelli che si trovano sempre nei centri commerciali babbani e non si sentì proprio a suo agio; fare le compere come i muggle non gli si addiceva molto…aveva imparato da piccolo a usare le monete dei non maghi grazie all’impegno di sua madre, e a usare le carte di credito ma non gli piaceva affrontare i negozianti i quali lo guardavano sempre con una faccia strana quando lui si sbagliava e dava loro molto più denaro di quello che doveva.

 

Adrien, dal canto suo, guardò il carrello con curiosità. Di solito quando lui andava a fare spese con sua mamma lo faceva salire dentro perché non si stancasse camminando, ma non era sicuro che suo padre avrebbe fatto lo stesso. In ogni caso il fanciullino aveva deciso che era arrivato il momento di alcune richieste e, con molta timidezza, tirò la punta della giacca che portava Severus, pensando che doveva avere molto caldo cosi imbottito e domandandosi perché non usasse dei vestiti un po’ più freschi…suo padre lo guardo attentamente, non aspettandosi quel gesto da parte del bambino, cercò di scoprire il motivo per il quale Adrien richiamava la sua attenzione.

 

-posso salirci?- domandò con voce debole, abbassando lo sguardo e aspettando una risposta negativa.

-cosa..?-Severus inizialmente non capì cosa esattamente Adrien gli stesse chiedendo per cui dopo, indicando l’interno del carrello, domandò-dentro?-

Adrien affermò con la testolina guardandosi le punte dei piedi, aspettandosi un “no”che ancora non arrivava.

-certo- Severus sorrise, lo alzò in aria con attenzione e lo lasciò delicatamente sul carrello- se vuoi scendere devi solo dirmelo, intesi?

-si, Severus.

Adrien si pose nella parte anteriore, appoggiato sulle sue ginocchia e con le mani che si tenevano con forza alla sbarre di ferro di quel carrello. Suo padre iniziò una rapida corsa verso i grandi negozi e, un po’ smarrito, si diresse verso il secondo piano, dove si trovavano tutti gli articoli di svago, per cosi dire…era un centro commerciale per fortuna non tanto grande: due piani, nel primo c’era un grande supermercato, nel secondo tutti gli altri prodotti, c’era anche un cinema, una sala ricreativa, vari fast food e infiniti negozi di abbigliamento di ogni genere. Severus pensò che sarebbe stato conveniente prima andare a prendere dei vestiti per Adrien, non c’era molta gente e forse qualche commessa avrebbe potuto dargli una mano perché, Severus non mentiva a sé stesso…cosa voleva saperne lui di abiti per bambini? Assolutamente niente; a volte dubitava persino di sapere qualcosa riguardo gli abiti per adulti, era sufficiente dare un’occhiata al suo armadio: era tutto nero, tuniche, pantaloni, camicie…non era un abbigliamento tra i più allegri, ciò era chiaro e Adrien era troppo piccolo per vestirsi da vampiro; inoltre, a giudicare dai vestiti che gli aveva visto il giorno prima e quelli di quella mattina, senza dubbio comprati da Nancy, all’ometto piacevano i colori allegri, e lui…bhe, lui non ne sapeva niente di colori allegri…

Effettivamente, quando entrarono nel primo negozio di abbigliamento, incontrarono solo pochi altri clienti, un bambino che aveva più o meno l’età di Adrien, biondo, dai capelli arruffati e dai grandi occhi azzurri, e una donna che doveva essere sua madre a giudicare dalla somiglianza fisica che vi era tra i due; forse sulla trentina e Piton dovette riconoscere che abbastanza carina, non era magrissima, ma aveva una certa grazia innata nei movimenti che risultava essere gradevole.

Una giovane commessa, di diciassette o diciotto anni, mostrava le camicie al bambino che erano sistematicamente rifiutate dal moccioso con una smorfia; in effetti il bambino sembrava avere una attitudine abbastanza aggressiva che sua madre cercava di controllare attraverso le ramanzine; Severus li osservò per un momento, chiedendosi se Adrien si sarebbe comportato cosi con il passare del tempo…a lui non piacevano i bambini capricciosi e viziati…

-posso aiutarla in qualcosa?

Una donna di mezza età e sorridente lo distolse dai suoi pensieri; aveva una espressione gentile e, quando vide Adrien, il bambino le regalò un sorriso incantevole, sicuramente perché la donna le aveva fatto una buona impressione. Piton agitò un momento la testa e guardò la dipendente che aspettava la sua risposta.

-a dire il vero, si- disse mentre fece scendere Adrien dal carrello come se fosse di cristallo- il fatto è che vorrei comprare qualcosa al bambino, ma non so…

-oh gli uomini!- la donna guardò Severus con indulgenza e dopo si chinò un po’per vedere meglio Adrien negli occhi- ciao piccolo, come ti chiami?

-Adrien, signora

-oh che bel nome!e quanti anni hai?

-questi, signora- e, come aveva già fatto il giorno prima, le mostrò la sua età con le dita della sua piccola mano, strappando ancora un sorriso a Severus.

-oh, ma quanto siamo grandi!- la donna si ricompose, prese Adrien per mano e lo condusse nella parte più interna del negozio- dovremmo dei vestiti da vero uomo che sei…cosa ne pensi?

-mi piacciono i vestiti da veri uomini- disse Adrien con voce acuta…quell’idea gli piaceva proprio!

Severus seguiva Adrien e la commessa meravigliato dalla facilità con la quale la donna era riuscita a guadagnarsi la fiducia di suo figlio.

-uhm…vediamo!- allungò la mano per prendere uno di quei pantaloni che sembravano fatti di lino con delle tasche davvero graziose- ti piacciono questi?

-sì, signora-Adrien fece un salto dall’emozione.

-cosa gliene pare?- la donna si girò per vedere Severus, che si limitava a osservare con calma quanto avveniva.

-eh…bene…se piacciono a lui…-fu tutto ciò che riuscì a dire.

-e qual è la sua taglia?

Severus rimase in silenzio; quella era una bella domanda…che taglia portava suo figlio? La verità è che non ne aveva la più che ben minima idea, l’unica cosa di cui era sicuro è che non doveva essere una taglia molto grande dato che Adrien era un piccoletto tanto piccolo quanto magrolino…non seppe cosa rispondere e se ne vergognò un po’, e non solo per quanto riguardava la taglia; probabilmente molti genitori non sapevano tutti quei dettagli, ma il fatto è che lui non sapeva nemmeno quando era il compleanno di Adrien e si sentì scomodo…la donna capì e si rivolse di nuovo al bambino e sedendosi vicino a lui lo esaminò.

-bene, credo proprio che dovremmo cavarcela solo noi due, Adrien- disse la donna che era già abituata a cose di questo genere-vedrai che troveremo molte cose che ti piaceranno…-poi guardando Severus aggiunse- perché non si siede e si rilassa? Mi occupo io del piccolo, non si preoccupi.

-ne è sicura?

-sicura- e guardò Severus come a voler dire:”non vorrei che il bambino vesta come lei…”

Severus seguì il consiglio e si sistemò su un piccolo divanetto per bambini di un colore rosso e con un gran Topolino disegnato nella parte posteriore del divano. Si sentiva decisamente ridicolo, totalmente fuori luogo, come un pesce fuor d’acqua, ma pensò che ne valeva la pena mentre osservava Adrien, che rideva continuamente mentre la donna gli mostrava gli abiti di mezzo negozio; in verità a Severus era piaciuto tutto ciò che Adrien si era provato e, dopo un ora, aveva speso più soldi del dovuto in pantaloni, magliettine, camicie e scarpette; gli prese persino un paio di capellini, che tra l’altro gli stavano molto bene e infine alcune cinture per i pantaloni.

Severus uscì dal negozio pregando affinché tutto quello spreco di soldi fosse valso la pena. Erano tanti anni ormai che non spendeva cosi tanti soldi in una sola volta e quella giornata non era che iniziata.

A partire da quel momento, Adrien era così agitato che non volle più tornare dentro al carrello; camminava con Severus girandogli intorno e indicando senza alcun pudore tutte le cose che gli piacevano. Quando passarono vicino ad un negozio di animali, si avvicinò di corsa e si attaccò il naso alla vetrina per guardare dei cagnolini marroni che piagnucolavano come se richiamassero la gente per essere comprati; rimase così tanto tempo a guardarli che Severus non ebbe altra scelta se non quella di avvicinarsi a lui per continuare con le compere… per un momento aveva pensato che Adrien gli avrebbe chiesto un cagnolino, e, be’!, lui non voleva comprarne uno per niente al mondo; non gli piacevano quegli animali, gli ricordavano troppo Sirius Black…e perché diavolo si ricordava di Sirius Black in quel momento? Per tornare a sentire quel rancore nel petto che riuscì a incupirlo? Perché Adrien lo notasse quando alzò lo sguardo e il suo viso perda un poco il sorriso?no, doveva dimenticarsi di lui; ormai lui era morto, doveva smettere di odiarlo…ma anche James Potter era morto da molti anni e lui continuava ad odiarlo, come tutto oggi odiava suo figlio e tutti coloro che avessero avuto a che fare con lui…

Severus agitò la testa per lasciare a un lato tutti quei pensieri e addolcì la sua espressione quando richiamò la attenzione di Adrien; il bambino non aveva nessuna colpa per le cose che gli erano successe in passato e doveva rimanere estraneo a tutto ciò, era troppo piccolo per capire e si trovava con lui da troppo poco tempo per rivelargli tutto ciò che era successo con quei uomini…inoltre, era sicuro che ciò era quello che meno interessava ad Adrien in un momento come quello…la sua attenzione era tutta riposta su quei cagnolini come se fossero la sua vita.

-andiamo a vedere i giocattoli?- domandò Piton con dolcezza, tentato a poggiare una mano sulla spalla del bimbo, ma senza farlo- ti comprerò un paio di cose; quello che vuoi.

-quello che voglio?-Adrien si voltò rapidamente; anche se era piccolo aveva capito che suo padre non pensava di comprargli quel cagnolino che tanto gli piaceva, ma invece di abbattersi per quello pensò nei giocattoli che voleva comprare…i vestiti gli piacevano davvero tanto, e aveva passato un bel momento con quella signora tanto simpatica, ma i giocattoli…

-quello che vuoi.

-una bicicletta e una macchina telecomandata?- suggerì Adrien, rendendosi conto che quelli erano dei giocattoli molto cari.

-se è quello che vuoi…

Severus disse ciò senza sapere che gli sarebbero costati un occhio della faccia…ma che cosa ne sapeva lui di giocattoli?esattamente quello che sapeva riguardo agli abiti…quando uscirono da un negozio di giocattoli, con una splendida bici rossa e una macchina telecomandata verde e bianca, non era più tanto di buon umore come prima; il denaro che gli rimaneva gli sarebbe bastato appena per il cibo essenziale e, beh, lui era andato in quel supermercato basicamente per il cibo, quindi aveva fallito nel suo obbiettivo…si rendeva conto ora che aveva cominciato a viziare Adrien solo dopo alcune ore dopo averlo conosciuto e questo non gli piaceva molto; se continuava cosi, se il bambino rimaneva con lui, sarebbe diventato capriccioso, e pensare che il bimbo non gli aveva chiesto nulla, tutto ciò che aveva fatto lo aveva fatto di sua volontà, a suo rischio e pericolo…

Dopo aver comprato gli alimenti che Severus ritenne necessari andarono a mangiare ad uno di quei fast food all’interno del centro commerciale. Era l’orario di punta, e se quando erano arrivati il luogo era pressoché vuoto, a quell’ora il locale era inondato di bambini scandalosi che correvano ovunque e che non smettevano di strillare e picchiarsi; a Piton no piacque per nulla quel panorama che gli si ergeva davanti ma si sedette lo stesso vicino ad Adrien in un angolo da dove poteva controllare tutto, e mentre mangiavano riconobbe due volti; quello della donna e del bambino biondo che avevano incontrato nel negozio di abiti. Il bimbo era ancora arrabbiato e anche sua madre lo era dato che gli passava il suo vassoio senza nemmeno guardarlo. Severus sorrise e guardò Adrien che aveva ancora gli occhi fissi nelle tasche del padre.

Dieci minuti prima erano entrati in un bagno con tutte le cose che avevano comprato quel giorno e Severus, dopo essersi assicurato che non ci fosse stato nessuno, rimpicciolì tutte le sue compere fino a quando tutto quanto entrò perfettamente nella sua tasca,mentre Adrien lo guardava a bocca aperta e senza parole, come se temesse che qualsiasi parola in quel momento potesse rovinare quella occasione; Severus non sapeva se fosse giusto o meno usare la magia davanti a suo figlio. Era possibile che il bambino si spaventasse ma fino ad allora tutti quei “trucchi”che aveva usato gli erano piaciuti e, forse, il bambino non aveva ancora l’età per mettersi a pensare se ciò che vedeva fosse oppure no qualcosa di raro; gli piaceva e basta…

In realtà Adrien era uno di quei bambini che era credevano nella magia, forse non in quel tipo di magia, ma sua mamma molte volte gli aveva raccontato antiche leggende, come quella di Nessy, il mostro del lago, e a lui sembravano fattibili, gli piaceva credere che tutto ciò potesse avverarsi…Severus gli aveva detto di non parlare mai a nessuno riguardo alla magia e Adrien aveva promesso obbedire senza fare domande; si vedeva che era un bambino obbediente ma un giorno avrebbe avuto una grande curiosità, questo era inevitabile. Nel frattempo però mentre si limitava ad ubbidire Severus sarebbe stato felice e tranquillo…

Mentre Severus si beveva il suo caffè, Adrien gli chiese il permesso di poter andare a giocare nel piccolo parco infantile che quel fast food aveva installato. Il bambino, che aveva mangiato come se non lo avesse fatto da settimane, se ne andò con tutte le intenzioni di divertirsi. Poco a poco gli era tornata la voglia di giocare da quando sua mamma era morta e lui aveva trascorso un periodo molto triste…quel giorno ad esempio si stava divertendo cosi tanto che gli venne voglia di salire sullo scivolo un paio di volte, ma quando fece per salire le scale, qualcuno lo spinse: era il bambino biondo che aveva visto quella mattina dentro il negozio e continuava ad avere la stessa espressione poco amichevole; nonostante questo Adrien non era di certo uno di quei bambini che si lasciavano spingere senza reagire. Aveva imparato a difendersi da quando era molto più piccolo e si ostinò a impedire al suo rivale di salire la scalinata: se non sarebbe salito lui per primo, non sarebbe salito nessuno…ma il biondino non era da meno e lo spinse nuovamente, ma questa volta rischiando seriamente di far cadere Adrien il quale si infuriò…

-c’ero prima io!- urlò, spintonando il biondino e impadronendosi della scalinata.

-ma adesso no!- insistette l’altro, spingendo Adrien nuovamente.

-tocca a me!- e Adrien spinse il “nemico”

-togliti di mezzo, idiota!- e il biondo spinse Adrien.

E, senza rendersi conto, i due si erano fatti protagonisti di una violento scontro in cui non mancarono pugni, calci, graffi, strattoni, e persino qualche morso. I due sembravano voler marcare il proprio territorio con tutte le loro forze ed erano decisi a non cedere, mentre tutti gli altri bambini si erano avvicinati per guardare: alcuni, i più piccoli, piangevano spaventati, e altri, i più grandicelli, sostenevano i contendenti con un gran tifo.

Adrien era riuscito a collocarsi sopra il biondo e tentava d’immobilizzarlo a terra per poter salire sullo scivolo e finire cosi tutta quella faccenda; il suo rivale era sul punto di arrendersi e Adrien era pronto a cantare vittoria, ma a quel punto notò come due mani forti lo prendevano e lo alzavano in aria con molta facilità…prima di girarsi per vedere  il volto infuriato di suo padre, vide la donna bionda avvicinarsi al suo nemico, prenderlo in braccio e metterlo in piedi pronta a sgridarlo…Adrien notò che suo padre lo lasciava di fianco all’altro bambino e i due si videro uno di fronte all’altro, insieme ai loro genitori, senza più tanta voglia di combattere…si erano cacciati in un bel guaio…

-Matt Brown…-disse la donna con voce acuta, e il bambino abbassò la testa; sua madre era davvero arrabbiata-si puo’sapere cosa stavi facendo?

-ha cominciato lui.- quel Matt indicò Adrien accusandolo- non mi lasciava salire sullo scivolo…

-c’ero prima io!-disse Adrien, che aveva ricevuto un pugno sul labbro inferiore e aveva un graffio sul collo; le condizioni dell’altro erano però simili alle sue- lui mi ha spinto!!-e guardò Severus per vedere se gli aveva creduto.

-quante volte ti ho detto che non voglio vederti fare a botte?- disse la donna riuscendo a fare in modo che suo figlio smettesse di segnalare Adrien. –chiedigli scusa!

-mamma!

-chiedigli scusa!

Matt non sembrava molto convinto, ma sapeva che quello non era il momento per contraddire sua mamma, per cui si rivolse verso Adrien, lo guardò con profondo odio e si mise le mani in tasca.

-mi dispiace- biascicò tra i denti.

-non ho sentito, Matt Brown!!- disse la madre inflessibile.

-mi dispiace- Matt parlò un po’ più ad alta voce e Adrien sorrise soddisfatto credendo di aver vinto…ma Severus non gli aveva ancora detto nulla, e nemmeno a lui piacevano molto le risse…anche se non voleva sgridare Adrien cosi presto, doveva cominciare ad educarlo se voleva che diventasse una persona matura.

-credo che anche tu, Adrien, abbia qualcosa da dire- disse con serietà; il bambino guardò suo padre sorpreso…a giudicare dagli occhi del padre era meglio non replicare e, dopotutto, anche lui aveva dato un po’ di botte al biondino, per cui

-mi dispiace- disse, con voce debole, ma perfettamente udibile.

-cosi va meglio- Severus incrociò le braccia.

-ora andate a giocare- disse la donna, facendo movimenti frenetici con le mani; ai bambini non rimase niente da fare se non andarsene e, curiosamente, si misero a giocare insieme…i mocciosi non lasciavano di stupire Severus…-sono davvero mortificata per Matt…alcune volte mi riesce difficile controllarlo e gli piace picchiare gli altri bambini…se suo figlio si è fatto male...

-credo sia stata una battagli equa- Severus sorrise e guardò Adrien, che in quel momento saliva sullo scivolo, seguito da Matt, che era imbronciato come se non volesse divertirsi- e poi è normale che i bambini litighino- almeno cosi credeva Severus

La donna lo guardò di sottecchi e sorrise porgendogli una mano con cordialità.

-Caroline Brown- disse con amabilità, presentandosi.

-Severus Snape.- disse lui stringendole la mano.

-Matt ed io ci siamo appena trasferiti in città- disse Caroline, guardando suo figlio- lei è di qui?

-si, sono cresciuto qui…

-è una bella città…- Caroline guardò il suo orologio e sembrò spaventata- oh!devo andare!Matt, tesoro, andiamo!!- il bambino la guardò per poi sbuffare- è stato un piacere.

-anche per me

-forse ci rivedremo…Matt sbrigati!

Il bambino arrivò di corsa da sua madre e, in qualche secondo, entrambi sparirono dalla vista di Piton. Snape lasciò che Adrien giocasse ancora un po’, ma il piccolo non sembrava divertirsi tanto giocando da solo, per cui dopo una mezza ora i due si accingevano a prendere l’autobus per tornare a casa.

-perché ti stavi azzuffando con quel bambino?- domandò Severus, mentre lui ed Adrien viaggiavano seduti in fondo all’autobus.

-perché lui mi aveva spinto- disse Adrien, abbassando lo sguardo, leggermente in imbarazzo- mia mamma mi aveva detto che non dovevo lasciare che nessuno mi picchiasse…

Severus sorrise; sua mamma aveva fatto bene a dirgli quello, però ora Adrien sembrava un po’pentito per averlo fatto, per cui gli diede un leggerlo colpo sulla gamba per rianimarlo.

-non è niente, Adrien- gli disse senza perdere il sorriso- fai bene a difenderti, non sono arrabbiato, ma non voglio che cominci a prendertela con bambini che non ti hanno fatto nulla, intesi?

-io non lo faccio mai- rispose Adrien velocemente, come se avesse fretta di chiarire quel dettaglio.

-lo so…tranquillo…ma mi sembra che alla fine Matt ti sia piaciuto…

simpatico…ma picchia come una bambina…

-e quel labbro ne è la conferma, vero?- Severus rise davanti alla constatazione di Adrien- a casa sistemeremo anche quello.

Dopo quel discorso, a malapena parlarono , ma Adrien continuava a sentirsi felice; era stata una bellissima giornata, gli aveva comprato vestiti, giocattoli, si era fatto un nuovo amico (o nemico), ma soprattutto si era reso conto che anche suo padre era capace di ridere e non gli faceva più paura…né diffidenza.

Era stata una bella giornata per entrambi… un po’ meno per il conto corrente di Severus Snape, ma ne era valsa la pena….

Note autrice:

ciao!!!allora vi sono mancata?spero proprio di si, ma spero anche che il capitolo sia stato gradevole e non troppo pesante!

Ringrazio davvero tanto tutti coloro che avranno la pazienza di lasciarmi un loro commentino.

Nihal93-grazie mille per le tue parole!!!credimi mi fanno davvero piacere!!!e non aver paura che il prox chappy lo posterò il prima possibile sia per soddisfare te che gli altri lettori!intanto dimmi cosa ne pensi di questo chappy che non mi sembra proprio corto ecco.

Ladyhawke-ciao!probabilmente suonerò ripetitiva ma ringrazio anche te per la tua recensione che esprimono l’impazienza di voler leggere il seguito della storia e questo mi sprona ad andare avanti!comunque presto vedrai Adrien ad Howarts…puoi immaginare quante sorprese!

Juliasnape:hey spero che tu non mi abbia abbandonata a neanche metà storia. Ti ringrazio per sostenere questa idea malsana di far diventare Snape papà e spero che mi dica cosa ne pensi di questo chappy!

 

Detto questo invito tutti a recensire e a dirmi le loro opinioni e sensazioni. Non siete obbligati ma mi fate davvero un gran favore a farmi sapere le vostre impressioni!

Alla prossima!!!

  
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