Storie originali > Introspettivo
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Autore: Mikayla    19/08/2010    0 recensioni
1986, cometa di Halley.
1996, cometa di Hale-Bopp.
2006, C/2006 P1, cometa di McNaught.
Ogni dieci anni, è comparsa una cometa nel cielo, visibile ad occhio nudo, dal luogo in cui si trovavano.
[Challenge @ fw.it: Sere d'Estate]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quattro Amici e un Caffé'
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Stella gialla
@ Fanworld.it
Autore: Yukino Miyazawa

#1. Stella cadente
#2. Stella cometa
#3. Stella polare
Storie terminate: 3/3

 






1986

 

Elizabeth stringeva un pugno contro gli occhi, mentre l’altro godeva della fulgida luce della cometa di Halley.

Era bella, lei, senza alcun problema. Correva nel cielo vestita di luce, con uno strascico luminoso che oscurava tutte le altre stelle.

Una Regina.

Una Stella Cometa.

Mentre lei piangeva, sola, osservava la Dama di Luce percorrere il cielo e chiedeva pietà, aiuto. Consolazione.

 

 

 

2006

 

Michael alzò lo sguardo al cielo che si scuriva sempre più ed espirò il fumo della sigaretta davanti ai propri occhi. Attraverso il velo perlaceo la luce della cometa filtrava in strani giochi di luce e ambra, sfumando la coda di ghiaccio.

Era uno spettacolo imponente, non poteva negarlo, ma non riusciva ad apprezzarlo.

Non gli piaceva.

«Papà, mi prendi sulle spalle?»

La voce di Caroline lo distrasse dal fumo e il disagio che provava nel trovarsi in quel buio a guardare quella luce accecante.

Michael si chinò sulla figlia e la sollevò per le ascelle. «La vedi meglio da quassù?» le chiese con tono dolce e carezzevole.

La piccola Caroline aveva solo tre anni, e richiedeva molta più delicatezza della sorella Nicole, più grande di un anno e qualche mese. Nicole era un piccolo terremoto dai capelli a zazzera sparati in aria dal vento e si comportava più come un maschiaccio che una bimba dai tratti del viso molto delicati e femminei.

«Sì!» esclamò Caroline di rimando, stringendo tra le manine i capelli del padre, senza tirarli troppo. «Non è bellissima?» aggiunse con trepidazione dopo qualche istante di silenzio.

Michael si dimenticò di annuire distrattamente, e Caroline sollecitò la risposta con un leggero strattone dei ciuffi in ostaggio. Poi gli diede un bacio della guarigione per placare il dolore inferto.

Michael sospirò, e pensò che non era il suo sogno stare lì con Caroline in spalla e Nicole a pochi passi abbracciata alla madre.

Se ne pentì immediatamente, ricordandosi che amava profondamente le sue donne e il non ancora nato Richard.

«Tua Zia Elizabeth adorava le stelle comete» si lasciò scappare di bocca la verità.

A lei piaceva quell’ammasso di ghiaccio che s’illuminava a causa del Sole.

C/2006 P1 - McNaught, rimembrò amaramente, cos’avresti pensato di una stella cometa con questo nome orribile?

Caroline assorbì la notizia come una spugna e sorrise. Michael non poteva vederla, ma era certo che stesse sorridendo, e i suoi pensieri si rivolsero immediatamente a quella piccola creatura.

«Mi piace Zia Elizabeth» trillò con voce giuliva «Perché non è qui con noi? Quando la incontrerò?» domandò a raffica, come di routine. Lo chiedeva ogni volta le si accennava ad Elizabeth.

Michael non sospirò, ma fissò quasi con sfida la cometa dal nome orribile che proseguiva incurante di loro il suo viaggio.

«Quando sarai più grande» le mentì.

Quando sarebbe stata in grado di comprendere le avrebbe raccontato della ragazza dai grandi sogni e dal cuore malato; di quella ragazza che piangendo lacrime con il cuore aveva lanciato della ghiaia contro la sua finestra, svegliandolo poco prima dell’alba; di quella ragazza che con gli occhi perfettamente asciutti piangeva il destino e gli confidava a bassa voce che non sapeva se sarebbe vissuta abbastanza da vedere la cometa di Hale-Bopp l’anno successivo.

Le avrebbe detto tutto quello, in futuro, chiedendo perdono per le piccole bugie di passaggio.

«È davvero bella la stella cometa, vero?» mormorò rapita Caroline, tornando a prestare attenzione alla cosa più interessante della serata.

A Michael parve la voce di quella ragazza, e annuì «È davvero bella» concordò, rivolto ad Elizabeth.

 

 

 

1996

 

Elizabeth si asciugò una lacrima e scosse il capo.

Michael, sedutole accanto, la guardò seria.

Tirando su con il naso e cercando la voce in gola lei recuperò le parole che stava cercando, la storia che voleva raccontargli quella sera.

«Ho visto la mia prima stella cometa tra le lacrime; la cometa di Halley a undici anni, nel 1986. E sto guardando questa, la Hale-Bopp, con le lacrime agli occhi, pensando all’eventualità che ce ne sia un’altra tra dieci anni esatti, nel 2006… e ho pensato a quanto vorrei vederla, con la mia famiglia» strinse gli occhi e altre lacrime le caddero sul mento, scivolando poi sul petto «Poi mi sono ricordata che io non sarò viva, nel 2006, e non saprò mai se ci sarà un’altra cometa.»

Michael la strinse a sé, consapevole di non poter far nulla per alleviare quel dolore. La abbracciò forte, e le sussurrò all’orecchio che l’avrebbe guardata lui per entrambi, avesse dovuto andare all’altro capo del mondo per poterla vedere. Perfino in Australia, che lei tanto voleva visitare e che aborriva lui.

«Non è bella?» mormorò con voce rotta, una volta asciugate le lacrime.

Lui si voltò all’astro, e lo odiò per aver fatto piangere la sua Elizabeth.

Poi annuì «È davvero bella.»

   
 
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