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Autore: Elkade    23/08/2010    6 recensioni
Oh, interessante. Una elegante nota color cobalto e argento. Questa non l’ho mai vista. Davvero… notevole, sì, è l’aggettivo giusto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Noia di serata. D’accordo, per qualche volta è stato divertente. La prima volta, persino eccitante. Non ne ho più voglia di giocare, di indovinare chi c’è sotto la maschera. Li conosco tutti troppo bene, le donne soprattutto. conosco a memoria le loro spalle, il loro petto, i loro fianchi, la lunghezza delle loro gambe o la circonferenza delle loro vita, neanche fossi la loro sarta. So che colori prediligono, il loro stile nel vestire, so cosa possono permettersi in termini di denaro e so quanto sono disposti a spendere. Saprei indovinare l’identità di ognuno di loro, che indossi una maschera di cartapesta, di argento, con piume, fili d’oro o perle. Di qualcuna posso anche dire che forme nasconde sotto un abito da sera elegante, una gonna a balze, un colletto ricamato. È interessante, se vogliamo, osservare come desiderino giocare a nascondersi, celarsi dietro le più bizzarre combinazioni di colori, il bianco più splendente o il nero più profondo e cupo ma no, non ci mettono abbastanza impegno. Certo loro non stenteranno a riconoscermi: sono in poche della mia stazza a sapersi destreggiare bene su tacchi tanto alti. La rans più piccola della storia, mi hanno chiamata. In effetti deve essere vero, di capi amkade donne se ne sono sempre viste poche, e chi sopravvive alle lotte per il potere non è mai esile o basso, di solito sono dei bestioni come Dehal, Mirţian o Aswadd. Un po’ di furbizia e il sangue misto sono stati meglio dei muscoli e della stazza, i miei cari fratellastri hanno fatto male i conti.

Oh, interessante. Una elegante nota color cobalto e argento. Questa non l’ho mai vista. Davvero… notevole, sì, è l’aggettivo giusto. Sono bassa, ma a confronto con quella lì mi sento decisamente piccola. Sarei curiosa di vederla in faccia. Così sembra carina… lunghi capelli biondo oro raccolti a lato, spalle bianche scoperte, seno prosperoso, corpo snello, gambe lunghe, lunghissime, coperte dalle pieghe della gonna blu che le lascia scoperte le caviglie, un po’ incerta sui tacchi a spillo di cui, sicuramente, non ha bisogno. Al braccio destro ha un bracciale d’oro che la copre fino al gomito con una pietra azzurra incastonata, gioiello prezioso… ma che nessuno oserebbe sfoggiare in mia presenza. Non ha al collo il campanello che ho mandato agli invitati, e se anche accompagnasse uno di loro non avrebbe mai potuto dimenticarselo, sapendo della tendenza delle stanze a cambiare continuamente. Ha l’aria di chi non si sta divertendo, e nemmeno ha intenzione di farlo. Diamole una scossa. Mi concedete un ballo, signorina? La vedo diventare rigida e tirarsi indietro. Se non avesse la maschera d’argento a coprirle il viso, credo che la vedrei impallidire. Povera piccola… il bicchiere è di troppo, di solito si balla in coppia. Vi ho fatto una proposta, intendete rispondermi o avete perso la lingua? Le tocco le labbra, lei si ritrae. Ha una paura assurda, e l’ho messa all’angolo. Suvvia, non si rifiuta un invito della padrona di casa… Mi levo la maschera, ma credo che abbia già intuito chi sono. Lei sospira, dice di non saper ballare. Si impara… le insegno dove mettere le mani, anche se questa spilungona potrebbe fare la parte dell’uomo tocca a me guidare. Non ha mai camminato sui tacchi, specialmente ballando. È una tortura, autoinflitta per di più. Non vi mangio, rilassatevi. Siete rigida come marmo. Non vi sto torturando, stiamo solo ballando… però è uno spasso vederla in questo stato. Ha la coscienza sporca. Non gradite le mie attenzioni, vedo. Sposto la  mano sul suo fianco un po’ più in basso. Non vorrei essere nei suoi panni. Forse solo un pochino. Non tutti sono inclini ad accettare certi contatti… Ora basta con i giochetti sadici. Non è certo un’innocua imbucata, questa. Quella pietra non è un semplice sasso. Indossate un bel  bracciale. Deve essere costato parecchio, sembra un pezzo unico. È muta. Annuisce e non aggiunge altro. Soprattutto perché contiene uno tzephi piuttosto potente... Lo so, che sai che lo so. L’ho capito. E tu hai capito che io ho capito. Ascoltate, colonnello, riferite a Shiamen Deleanil che, qualunque cosa voglia da me, non l'avrà tanto facilmente, intesi? Si morde il labbro. Le ho detto ciò che non avrebbe voluto sentirsi dire. Sono curiosa di vedervi in faccia, mia cara. Posso? Non aspetto il suo “no”, le tolgo la maschera e basta, scoprendo davanti a tutta la sala i suoi begli occhi celesti. La sua agitazione si ripercuote anche sullo tzephi, facendo illuminare la pietra di un bagliore tremulo. La musica si interrompe, non per lei, ma so che ha avuto quella brutta sensazione. Non vorrei lasciarla andar via così presto. Un altro ballo, colonnello? La pensa diversamente, a quanto pare. Si riprende la maschera e traballa via quando l’orchestra riprende a suonare. Peccato davvero. Stavo iniziando a divertirmi solo ora.

   
 
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