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Autore: MeggyElric___    05/09/2010    6 recensioni
Prima fanciction su fullmetal Alchemist ^.^
La mia storia inizia alla fine dell'ultimo episodio di FMA Brotherhood, il numero 64 (capitolo 108 del manga). Quindi, se qualcuno non volesse... ecco... rovinarsi il finale, non dovrebbe leggere questa fanfiction.
DALLA STORIA:
" - Tornerò indietro.
Quelle parole uscirono con difficoltà dalla sua bocca, che si chiuse in una smorfia. Il cuore di Winry ebbe un tuffo. Era già arrivato quel momento, quel momento che temeva tanto. Era arrivato troppo presto.
Non voleva lasciarlo andare, non in quel momento. Era sempre stata innamorata di lui e non riusciva a capacitarsi di non vederlo più. Non voleva che quell’abbraccio fosse il loro ultimo addio.
Forse, però, c’era ancora una speranza. “Tornerò indietro”, aveva detto. Aveva paura a credergli. Aveva paura di rimanere delusa, troppo delusa.
Aveva paura, ma voleva credergli. L’avrebbe aspettato anche tutta la vita, se fosse stato necessario.
Avrebbe atteso il suo ritorno, appoggiata al balcone della finestra.
- Sì.
Disse Winry, quasi senza accorgersene. Edward mosse le labbra, senza dire nulla.
- Fai attenzione. "
comunque sia, spero vi piaccia. E' una storia molto lunga, quindi preparatevi ^.^
se non si fosse capito, è sulla coppia Edward/Winry!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Winry Rockbell
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutte! Questa è la mia prima fan fiction su questo meraviglioso manga/anime che è Fullmetal Alchemist. Parla della coppia Edward/Winry, coppia che io adoro *-*!  Vi devo avvisare che questa storia è particolarmente lunga. Fino ad ora ho già scritto nove capitoli e sono più o meno a metà, quindi, tenetevi pronti.

Spero davvero che vi piaccia. Confido nei vostri commenti. Baci! <3

Ele_divina

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GOLD IN THE BLUE

1.           LA PARTENZA

-          Mi sento molto meglio ora.

Quelle parole rimbombarono nel silenzio. Lei sapeva che quel silenzio significava qualcosa, qualcosa di molto importante.

Primo, in quel silenzio erano racchiuse migliaia di pensieri, di parole, di sentimenti, ormai nascosti da troppo tempo, e che ancora non avevano avuto il coraggio di uscire allo scoperto. O almeno, non completamente.

Secondo, quel silenzio si sarebbe propagato avanti nel tempo. Non voleva ammetterlo, non poteva. Sapeva che quel silenzio nascondeva un addio, un addio che l’avrebbe distrutta, divorata lentamente dentro, fino ad arrivare alla sua anima, così celata dentro di lei.

Umph.

Anima.

Quanti ricordi le faceva riaffiorare quella parola.

L’anima di Alphonse, che era stata costretta a ripararsi per anni dentro una grande armatura, e che finalmente si era ricongiunta con il suo corpo.

L’anima di entrambi i fratelli Elric, ormai segnata per l’eternità da quell’errore di alcuni anni prima, da quella trasmutazione umana.

In fondo, a quel tempo erano bambini, solamente due bambini che volevano riavere accanto la loro mamma morta.

Ma, a dire la verità, in quel momento a lei non importava.

Tutti i suoi pensieri si sciolsero in un istante per lasciare spazio solo ad uno, al centro esatto del suo piccolo mondo.

Non le importava se la sua anima era dannata, se il suo passato nascondeva terribili segreti. Lei lo conosceva benissimo il suo passato, forse meglio di chiunque altro.

Ed ora che stava lì, tra le sue braccia, avvolta in quell’abbraccio così caldo e a accogliente, protettivo, aveva capito che per lei, quel ragazzo, così impertinente e permaloso, era tutto.

Alzò le braccia, che fino a quel momento erano rimaste, immobili, lungo i suoi fianchi. Strinse quel corpo così perfetto, e appoggiò dolcemente la testa sulla sua spalla.

-          Grazie.

Di nuovo la sua voce, la voce che avrebbe ricordato per l’eternità. Lo strinse di più, quasi volesse entrare nel su corpo e divenire un tutt’uno con lui. Sospirò.

Grazie. Le aveva detto... grazie.

Era così strano, detto da lui. Eppure era un semplice grazie.

Perché l’aveva ringraziata? Che cosa aveva fatto per avere la sua così difficile gratitudine?

Non riuscì a trovare una risposta a quel pensiero, perché la sua voce la interruppe di nuovo, stavolta con un sussurro, quasi non volesse che quelle parole scappassero dalle sue labbra sottili.

-          Tornerò indietro.

Quelle parole uscirono con difficoltà dalla sua bocca, che si chiuse in una smorfia. Il cuore di Winry ebbe un tuffo. Era già arrivato quel momento, quel momento che temeva tanto. Era arrivato troppo presto.

Non voleva lasciarlo andare, non in quel momento. Era sempre stata innamorata di lui e non riusciva a capacitarsi di non vederlo più.  Non voleva che quell’abbraccio fosse il loro ultimo addio.

Forse, però, c’era ancora una speranza. “Tornerò indietro”, aveva detto.  Aveva paura a credergli. Aveva paura di rimanere delusa, troppo delusa.

Aveva paura, ma voleva credergli. L’avrebbe aspettato anche tutta la vita, se fosse stato necessario.

Avrebbe atteso il suo ritorno, appoggiata al balcone della finestra.

-          Sì.

Disse Winry, quasi senza accorgersene. Edward mosse le labbra, senza dire nulla.

-          Fai attenzione.

Terminò la ragazza, con voce tremante, trattenendo una lacrima. Non poteva piangere. I suoi grandi occhi azzurri si scurirono, ottenendo il colore della notte. Edward le accarezzò un’ultima volta i capelli e le sorrise.

Si girò, e mise un piede sul treno, così come aveva fatto alcuni minuti prima. Questa volta, però, non si rigirò. Mise anche la seconda gamba sul treno. Il contatto produsse un rumore metallico. Mise una mano sul ginocchio, accarezzando il freddo acciaio. Quella gamba di automail gli avrebbe sempre ricordato della ragazza che stava fuori, a guardarlo partire.

-          Tornerò...

Sussurrò nuovamente, senza farsi sentire da Winry. Camminò nel corridoio deserto e si sedette sul sedile rosso proprio al centro del vagone. Con il mento appoggiato sulla mano, guardava fuori dal finestrino.

Il treno partì.

Il paesaggio cominciò a scorrere sempre più veloce. Con la coda dell’occhio guardò indietro, giusto in tempo per vedere una lacrima scendere dal candido viso di Winry.

Strinse il pugno e serrò i denti.

-          Scusa, Winry. Non ho mantenuto la mia promessa.

Disse a se stesso, ben sapendo che la ragazza non avrebbe mai potuto sentirlo.

-          Ti avevo promesso che la prossima volta che avresti pianto, lo avresti fatto di gioia.

Tornò a guardare fuori dal finestrino. Le campagne di Resembool sfrecciavano veloci fuori, lasciando spazio alle case e alle strade della città. Guardò il cielo, così azzurro e luminoso, come gli occhi della sua amica d’infanzia.

Sorrise.

-          Tornerò Winry. E ti farò di nuovo piangere. Ma di gioia, questa volta. Te lo prometto.

-           

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Ecco qui il primo capitoletto della mia luuuuuuunga storia! Sper sia di vostro gradimento! Questa è una mia visione dell’ultima scena dell’episodio 64 (capitolo 108 del manga).

Il prossimo capitolo tra qualche giorno!

A voi i commenti... grazie =)

 

 

   
 
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