[Scritta da SoraRoxas e Kairi_92]
[Dedicata alla nostra nee-san che
qui sul sito è Serah Farron ma che per noi è ancora Yunie... Con tutto il
nostro affetto! Buon compleanno! <3]
Your return
-
Questo sarà il nostro luogo segreto! -, la voce di Riku era sempre stata forte
e sicura. Persino in quel caso.
- Questo? Scherzi? È buio e sporco... -, la mia,
invece, soprattutto davanti a ciò che mi si prospettava davanti, appariva
titubante. Ma precisiamolo: io non ero un fifone! Forse...
- Hai un'alternativa migliore? -
- No, ma... -
- Niente ma! Ci stai o no? -
- Ma fa paura... -
- Esatto! E proprio per questo nessuno ci si
avvicinerà, anche se dovessero scoprirlo! E’ perfetto!-
- E se fosse abitato? Io vedo qualcosa, là, sul
fondo! -
- E dai fifone è solo una porta. Non vedi? Sora
dai, non ha nemmeno la maniglia, chissà da quant'è in questa grotta! -
- O-Ok Riku. -
E da lì che cominciò tutto, con un semplice e
balbettato ok. Nessuno dei due avrebbe mai immaginato quello che da lì a pochi
giorni avrebbe cambiato le nostre vite e le avrebbe sconvolte con il passare
degli anni.
- Ricorda che è un segreto e tale deve restare -
precisò, guardandomi con uno sguardo da chi la sapeva lunga.
- Scemo! Pensi che andrei a raccontarlo a
qualcuno? -
- Certamente, sappiamo entrambi che non sei un
genio nel tenere i segreti, ti fai scoprire subito! Avrai bisogno del MIO
aiuto! -
- E certo, che bella fregatura! Sei più grande di
me di un anno, ma non per questo devi tenermi d'occhio! -
- Un anno è un anno, Sora. E poi io sono anche più
forte e intelligente! -
- Ah si? Solo perché mi hai sconfitto una volta!
Vieni qui che vediamo chi è il più forte! - mi aveva già punto nell’orgoglio
abbastanza. Gli avrei dimostrato io ciò di cui ero realmente capace.
- Non me lo lascio ripetere, piccoletto! -
Avevo solo quattro anni, il mio migliore amico
cinque. Io castano, coi capelli dritti e gli occhi blu. Lui coi capelli lisci
di una tonalità alquanto insolita, un grigio-azzurrognolo. I suoi occhi chiari,
quasi come il cielo limpido. Sì, lui il cielo e io il mare, impossibile
paragonarli. Per lo meno è quello che ho sempre pensato a quei tempi, perché non
riuscì a batterlo, né allora e né nei giorni che seguirono finché...
- Soooraaaa!-
- SI, MAMMA? - urlai di rimando con un tono
alquanto infastidito.
- Scendi! -
Era passata una settimana e con Riku non eravamo
più tornati al nostro nuovo posto di ritrovo, preso com'ero dal sfidarlo. Non
potevo certamente immaginare che per la prima volta in vita mia, avrei infranto
una promessa. La causa? Una ragazza.
- Che c'è mamma? Mi stavo preparando per andare da
Riku. -
- Ancora ad azzuffarvi voi due? Ma non vi siete
stancati? -
- NO! Devo riuscire a batterlo! - esclamai con
decisione.
- Certamente, ma oggi non andrai. -
- Perché? -
- Pare stia arrivando un'imbarcazione. Sembra
trasporti una ragazzina che è stata trovata per mare, avete la stessa età. Mi
aspetto che tu, da bravo cavaliere, l'aiuti ad ambientarsi.-
- Ma... Mamma! Riku se la prenderà! E poi le
ragazze sono noiose, con loro non ci si può divertire!-
- Va e basta!- disse con un tono che non ammetteva
ulteriori repliche.
E
dopo molti sbuffi ed incertezze mi avviai.
Al
mio arrivo al molo dovetti attendere, ma l'imbarcazione arrivò, difficile
sbagliarsi considerato che nessuno si avventurava per mare, se non i pescatori.
Molti di loro scesero dalla barca. L'ultimo che vidi fu il capitano. Con
sé portava sottobraccio una bambina. I suoi occhi furono la prima cosa che
notai di lei e m'incantarono subito. Blu come i miei, ma avevano un che di
particolare, in base alla luce cambiavano tonalità, ondeggiando tra un grigio
acceso e il viola. Indossava un vestitino rosa, glielo avrei visto spesso in
quei giorni. Mi presentai, lasciando trasparire un po’ di diffidenza. Lei
in risposta mi sorrise, rivelandomi il suo nome.
- Io sono Kairi.-, la sua voce era diversa da
qualsiasi altra avessi mai udito.
Kairi... L'avrei definita una bambina come le
altre, come una nostra compagna di giochi, Selphie, timida, impacciata e... presa
dal parlare di argomenti da ragazze. Non era così. Si buttava a capofitto in
ogni cosa, ispirando la mia simpatia. Decisi di farle conoscere Riku e tutto
cambiò. Il mio migliore amico, non voleva saperne di ragazze, preso dai miei
stessi pregiudizi iniziali e si rifiutò di vederla. Peggiorai ogni cosa.
Passavo tutto il mio tempo con lei e arrivai persino a mostrarle il luogo
segreto.
- Dai Kairi, vieni, sbrigati!- la incitai,
emozionato da ciò che stavo facendo. Per una volta sarei stato io ad avere
qualcosa di interessante da mostrare.
- Ma dove stiamo andando?-
- Sbrigati e vedrai. Dai entra qui.-
- In questo buco? Ma è buio!-
- Sta tranquilla, è sicuro ed è questione di far
abituare gli occhi. Dai! -
Entrammo, ero entusiasta. La grotta assunse
un nuovo aspetto, più colorito e rassicurante. Me ne chiesi il motivo, ma la
risposta sarebbe arrivata dopo parecchi anni.
- Che bello!- esclamò con gioia mista a sorpresa.
- Si, è il luogo segreto mio e di Riku. Nessuno lo
conosce.- spiegai, felice che le piacesse.
Ma
quel giorno, purtroppo, avevo dimenticato un dettaglio importante che aveva
segnato una crepa tra la mia amicizia e quella del mio migliore amico.
- Avevi detto bene Sora.... Il NOSTRO luogo
segreto.- una voce cosi familiare si fece sentire improvvisamente. Lo sguardo
di Riku dimostrava tutto: rabbia, delusione, sgomento... ciò che io non avevo
mai avuto modo di vedere.
-Con
te ho chiuso...- decretò con freddezza prima di sparire oltre l’uscita.
Avevo sempre creduto che dopo ogni screzio
tra amici uno dei due andasse a scusarsi e tutto tornasse come prima. La
mia teoria si infranse. Passò un mese da allora, nonostante i miei innumerevoli
tentativi di rappacificamento.
Ed
era uno dei miei giorni più neri quando ci fu un’ennesima svolta.
- Sora, perché piangi?-
- I-Io non sto piangendo!- mi coprii il viso con
le mani, orgoglioso.
- È per colpa mia?- fece Kairi, osservandomi con
una punta di rimorso.
- No, è per quello scemo! - scattai come a volerle
far capire che lei non doveva stare in pensiero.
- Parli di Riku? -
- Si... -
- Vedrai, tutto si risolverà! -
- No, non è mai rimasto arrabbiato per così tanto.
È tutto finito... tutto finito...- mormorai, affranto.
Rimasi accovacciato in un angolino, ginocchia al
petto, circoncise dalle braccia. Dondolavo su me stesso, come se qualcuno mi
consolasse, ignaro di ciò che la mente di Kairi stava architettando. Si
allontanò in silenzio o forse fui io a non sentirla, preso com’ero dal mio
stesso tormento. A quel tempo non esisteva ancora la passerella che collegava
l'isola a quell'isolotto distante poche falcate dalla costa. Vi si arrampicò,
incurante. Si appoggiò ad un albero, quello di cui mi avevo sentito raccontare
più e più volte la storia. Ne era rimasta affascinata.
"Se
due persone, condividono il frutto di Paopu, saranno legate per la vita"
ripeté a se stessa in un sussurro.
Il
tempo scorreva lento, scandito solo dal frastagliarsi delle onde. Non era
sicura della sua scelta, in fondo non conosceva abbastanza bene il ragazzo da
voler desiderare di legare indissolubilmente la propria vita alla sua ma... lo
doveva a quello che era diventato il suo migliore amico e chissà, magari sotto
quella scorza così dura e inflessibile avrebbe scoperto che Riku non era così
male come pensava. Tese la mano nel tentativo di raggiungere uno di quegli strani
frutti a forma di stella. Ma un'altra, dalla carnagione più chiara della sua,
la fermò. Era molto robusta, nonostante appartenesse a un suo coetaneo, o
quasi.
- Tu! Che ci fai qui?-, ormai era da un mese a
quella parte che Riku dimostrava la sua facile irascibilità.
- I-Io... - era
rimasta sorpresa, non si aspettava di trovarlo lì. La voce le venne meno.
- Mi hai portato via il mio migliore amico, che
altro vuoi portarmi via??? -
- I-Io... non ho mai avuto intenzione di portarti
via Sora!-
- Dimmi, chi ha passato le ultime settimane con
lui? A chi ha mostrato il NOSTRO luogo segreto?- il bambino sottolineò cosi
fortemente le ultime parole che forse fu proprio ciò a colpire la rossa che
di fronte a quelle che apparivano come accuse si
riprese. Ricordò, mi disse che nessuno le aveva mai parlato con quel tono
sfacciato e presuntuoso e perciò rispose di conseguenza.
-Tu, brutto antipatico! Sora ha cercato più volte
di fare la pace con te e hai sempre rifiutato. Come puoi venirmi a dare la
colpa per un TUO errore? E tutto solo perché non vuoi passare del tempo con me!
Sono così insopportabile? -
- Io, beh... -
Per la prima volta mi venne detto che il mio
migliore amico rimase sconvolto e ammirato allo stesso tempo, nonché di ritorno
con qualche livido. Che Kairi abbia alzato i pugni? Beh, da allora ne ebbi
sempre un po’ paura. Quando vuole sa incutere terrore e le sue azioni ne sono
un'ulteriore conferma. Non si fa scrupoli a picchiare uno di noi ragazzi. Chi è
quell'idiota che ha messo in giro la voce che le ragazze sono più deboli?
- Sora, mi dispiace... -
E sì, avevo sentito bene, perfettamente. Riku mi
aveva chiesto scusa, quell'egocentrico! Roba da non crederci! È capitato solo
poche volte che lo facesse e che io ricordi, quello fu l'ultima. Da allora
anche lui passò molto tempo con Kairi, ormai eravamo un trio inseparabile e
come me, la temeva e la rispettava. Devo dire di esserne stato geloso, ma
grazie a lei comprendemmo anche di non essere gli unici sulla Terra e
cominciammo a voler allargare i nostri orizzonti. In uno di quei giorni
compresi due verità. Il primo fu l'amore per Kairi.
- Se vinco io... Faccio il capitano. E se vinci
tu...-
Avevamo
costruito la nostra zattera. Finalmente avremmo viaggiato, insieme per giunta.
Ma come al solito io e Riku eravamo sempre in competizione, tanto da voler fare
una gara. Stavo dettando le mie clausole di vincita quando il mio migliore
amico mi interruppe.
- Io divido un Paopu con Kairi.- asserì con uno
strano sguardo, come a voler confermare che fosse la cosa più ovvia del mondo.
- Eh? -
- D'accordo? Il vincitore divide un Papua con
Kairi. -
Già, una scommessa stupida che mi fece capire
l'importanza che Kairi aveva per me.
Non
ricordo chi vinse la gara, ero alquanto perplesso e gli diedi poco conto. Ciò
che in seguito mi rincuorò fu sapere che Riku stesse scherzando... ma nel suo
scherzare c'era un fondo di verità. Anche lui si era innamorato della nostra
migliore amica e forse fu questo a spingermi a disegnare Kairi che divide uno
di quegli strani frutti legatori con me, alla grotta. Si, quel disegno che
avevamo fatto da piccoli armandoci solo di pietre affilate. Dovevo ammettere
che era brava nel disegno certamente molto più di quanto lo fossi io. Negli
anni non sono migliorato molto eppure in quel frutto, nonostante la mia
confusione, avevo messo me stesso. Credo di amarla sin dal primo momento
in cui l'ho vista...
La
seconda verità che appresi? Di essere il custode del Keyblade, ovviamente! E
che il legame con Riku e Kairi è indissolubile, perché potremo anche essere
distanti, ma i nostri cuori ci uniranno sempre. Saremo l'uno con l'altro,
qualunque cosa accada. La prova sta nel fatto che dopo tante avversità ci siamo
ritrovati e ciò ha reso la nostra amicizia ancora più forte. Solo che Kairi è
più di un'amica per me, come del resto lo è per Riku. Ho sempre pensato che se
lei avesse scelto uno di noi lo avrei perso per sempre. Pare che sia venuto ad
un compromesso con se stesso, con il suo cuore... Che si senta ancora in colpa
per aver tentato di farmi del male? Non lo so e penso che mai lo saprò.
Ricordo
ancora il nostro ritorno sull'isola. I festeggiamenti, Pippo, Paperino,
Topolino che ci saltano addosso e Lei con un sorriso ristoratore pronta a farci
rialzare. Si, è stato un bel volo ma per fortuna l'atterraggio è stato morbido
e... devo dire parecchio bagnato. Cosa che non era nei programmi.
Dopo
due anni lontani da casa avevamo nostalgia, nostalgia di tutto. Ci chiedemmo se
tutto era rimasto come prima, se il luogo segreto era come lo ricordavamo. Mi
augurai che Kairi non avesse visto l'aggiunta del frutto, magari lo aveva già
cancellato. Così non fu. Nel disegno mi ritrovai anch'io a mangiarlo, insieme a
lei. Lontano da orecchie indiscrete le chiesi una spiegazione. Mi fece un
sorriso e si allontanò. Quando fu abbastanza lontana si voltò.
- Mi sei mancato.- ammise, con un leggero rossore
a dipingerle le guance.
La sorpresa che mi si leggeva in volto era
comprensibile, non le avevo mai sentito dire una cosa del genere. Il cuore
batteva frenetico, più del normale.
- Va da lei, scemo. -
Dopo la sorpresa, lo spavento ovviamente. Riku mi
si era avvicinato con passo felpato. Un'emozione a dividergli l’animo, qualcosa
si dibatteva in lui, glielo si leggeva in faccia. La nostra fu una discussione
muta. Presi a correre più veloce che potevo. Arrivai con il fiatone ma poco
importava, avevo raggiunto la persona che m'interessava. Era seduta sulla
spiaggia e mi ci lasciai cadere accanto.
-Sapevo
che ti avrei trovata qui. -
Nessuna risposta. Il vento le scompigliava i
capelli ormai lunghi e lasciava intravedere il suo sguardo scrutare le onde del
mare. Mi concentrai sugli occhi. Erano come li ricordavo, come li avevo visti
al nostro primo incontro. Con il passare del tempo non erano cambiati di una
virgola.
- Se non fosse stato per gli Heartless forse
saremmo ancora in viaggio. Mi son sempre chiesta perché avessero attaccato alla
vigilia della nostra partenza.- sospirò, privandomi per un solo attimo della
splendida vista delle sue iridi.
- Quello che si fa domande non è sempre Riku? Non
è che stai prendendo da lui, vero?-, ironizzai, certo. Era strano sentirla
parlare in quel modo talmente serio.
-Sora... e se avessimo preso la zattera e ce ne
fossimo andati? Solo noi due. -
- Eh?- mi sorpresi a tal punto da non poter
evitare una reazione esagerata: arrossire.
- Sto scherzando!- rise, guardandomi di sottecchi.
Quella risata che tanto amavo. Mi alzai, deciso
per una volta a stare al gioco.
-
E se lo facessimo adesso?- proposi, tendendole la mano.
Il mondo sembrò fermarsi. Nessun altro esisteva,
se non noi due. Mi fissava con dubbio, incertezza, quasi non capisse. Il sole all'orizzonte
andava scomparendo rendendo il cielo di un intenso arancione.
Si
mise in piedi da sé senza accettare il mio aiuto. Non ebbi neanche il tempo di muovermi
che mi ritrovai le sue labbra sulle mie, senza il minimo segno di indecisione
unite in un casto bacio. Si staccò dopo qualche secondo. Rise di gusto, notando
lo stupore sul mio viso.
- Certo zuccone, anche subito.-
Note delle autrici:
[Spazio della festeggiata] And now...
Tanti auguri a te!
Tanti auguri a te! Tanti auguri Yunie, tanti auguri a teeeee! Eh si, siamo
proprio tutti a cantare! Persino i tre protagonisti della storia! Compresi
tuuutti i tuoi amori! ù_u
Questa è tutta per te
nostra nee-san. Ci abbiamo messo il cuore e speriamo tanto che ti piaccia. In
fondo abbiamo scelto KH proprio perché è stato il nesso che ci ha fatto
conoscere tutte e tre. E quindi merita. <3
Ti vogliamo bene Yunie e speriamo di avertelo fatto
capire ancora meglio. =* we love you!
[Ulteriori spiegazioni per tutti]: Il titolo in primis! E’ stato scelto ulteriormente da SoraRoxas e
non c’entra quasi nulla con la storia ma
è per intendere due motivi particolari. Primo: suo “mini-ritorno” nell’amato
fandom di Kingdom Hearts dopo tutto questo tempo. Secondo: perché entrambe le
autrici vogliono che la loro nee-san ritorni a scrivere e pubblicare
come faceva un tempo, rendendo felici non solo loro ma anche molti altri
lettori!
E speriamo di esserci riuscite. Fantastichiamo che
si sia aperto un piccolo spiraglio e che presto rivedremo qualche tua
bellissima storia.
Ringraziamo tutti gli altri utenti che vorranno
leggere e recensire questa piccola shot senza pretese. E’ stato un esperimento
e alla fine ce l’abbiamo fatta a pubblicare! ^_^
Un abbraccio!