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Autore: carlyxy    13/09/2010    6 recensioni
(..)Le sue dita però si strinsero nuovamente attorno alle mie e lo fecero con una delicatezza inaspettata, come un fiore che si chiude al tramonto.
Il mio sguardo tornò al volto di Jacob e la sua espressione mi lasciò confusa. I suoi occhi avevano perso il velo di divertimento di poco fa in favore di qualcos’altro: una sorta di aperta e sorpresa affettuosità.
Quando lo sguardo di Jacob si allontanò dal mio, lo vidi scivolare sulla mia bocca mentre la stretta alla mano si caricava di nuova forza.
**
Raccolta di one-shot o semplici stralci di vita riguardanti Renesmee e il suo rapporto con Jacob.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga, Contesto generale/vago
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Post Breaking Dawn -
Pov: Renesmee

 
Più veloce, più veloce. Mi ripetevo mentre correvo, attenta a non prendere qualche arbusto in faccia.
Schizzai fra i sentieri già battuti in passato e dopo aver sorpassato un tronco rovesciato con un salto, ripresi la corsa.
Tesi le orecchie per ascoltare ciò che accadeva alle mie spalle.
Il mio inseguitore aumentò la velocità, e come se non bastasse ogni sua falcata valeva almeno due delle mie.
Cercai di correre ancora più veloce ma la vista cominciò a perdere nitidezza e le gambe iniziavano a diventare pesanti, cosa che naturalmente accadeva quando correvo per troppo tempo.
Una delle tante pecche della mia parte umana. Al contrario della mia straordinaria famiglia avevo delle debolezze e avevo dei punti deboli. L’ironia del destino mi aveva creato come la più debole eppure mi aveva reso la più orgogliosa tra i Cullen. La mia vulnerabilità era qualcosa che non riuscivo a tollerare.
Prima di svenire, rallentai l’andamento e il mio inseguitore mi seguì a ruota. 
Roteai gli occhi. Ecco che lo rifaceva.
Ma ormai ero vicina alla meta.
Scossi la testa come per cacciare indietro il dolore e con le ultime forze che mi erano rimaste ripresi a correre veloce e dopo circa un centinaio di metri, una volta scansati gli ultimi alberi, arrivai finalmente alla scogliera e l’odore di salsedine mi invase i polmoni.
L’inseguitore si fermò nella boscaglia, ben nascosto alla mia vista dagli alberi.
Mi sedetti sul masso più vicino, riprendendo fiato mentre il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli si confondeva con quello del vento.
«La prossima volta facciamo più vicino», disse Jacob, spuntando fra gli alberi mentre si sistemava i pantaloncini.
«Se preferisci», concordai ansimando. «Certo se non mi lasciassi sempre vincere ci sarebbe più gusto», aggiunsi, una volta che ripresi a respirare in modo regolare.
«Che ore sono? » , mi chiese cambiando argomento.
Presi il cellulare e ignorando le decine di chiamate perse da parte di papà scorsi l’orario.
«Le otto».
«E’ tardi, meglio che ti riaccompagni a casa o da domani potrai venirmi a trovare nella tua scatola di cereali», sbuffò seccato.
«E da quando siamo così responsabili?», rimbeccai sarcastica.
«Oh, responsabile è il mio secondo nome».
Gettai indietro la testa ridacchiando ma tornai subito seria, quando mi giunse il pensiero di ciò che avrei dovuto fare fra qualche ora.
«Che succede?», mi chiese notando il mio repentino cambio d’umore.
«Niente è solo che..», sospirai prima di continuare «non voglio tornare a casa».
«Nessie, so che la mia mancanza ti distrugge ma almeno per una notte resisterai», scherzò mentre prendeva posto al mio fianco.
Alzai gli occhi al cielo. «Non voglio tornare perché ciò significherebbe che domani è arrivato».
«Oh», mormorò afferrando il concetto.
«E’ tutto ciò che riesci a dire?» sbottai.
«Nessie, ci siamo passati tutti, non è poi chissà quale tragedia».
«Si ma io non ci voglio andare a scuola, punto», piagnucolai «e non mi è permesso nemmeno oppormi» sbuffai, al ricordo di tutte le scuse che ero riuscita a trovare ma che nemmeno una aveva funzionato.
«No, non mi interessa» sbottò Edward una sera dopo l’ennesima scusa banale. «Andrai a scuola come una ragazza normale che ti piaccia o no», concluse irritato.
Ma a che mi serviva cercare di essere normale se non lo ero per niente? Dannato lui e la sua ossessione nell’essere normali.
Mi presi la testa fra le mani «Tu che faresti al posto mio?».
«Beh, se proprio non volessi andarci credo che cambierei identità e mi trasferirei all’estero», ridacchiò «Ma io sono io e poi col tipo di famiglia che ti ritrovi non credo servirebbe poi a molto».
«Così non mi aiuti».
Si alzò in piedi. «Cosa vuoi che dica? Nulla servirebbe contro tuo padre, lo sai».
Odiavo che avesse così maledettamente ragione.
«Già», sospirai. «E che succede se non piaccio a nessuno?».
D’altronde che ne sapevo io di come ci si approcciava con gli esseri umani?
Avevo amici vampiri, licantropi o comunque tutti gli umani che mi era capitato di frequentare erano a conoscenza della mia vera natura come le ragazze dei quileute o il padre di Jacob. C’erano anche nonno Charlie e Sue ma con loro potevo comunque essere me stessa.
Con i miei futuri compagni di scuola, invece, non avrei che dovuto dire bugie su bugie per credere di essere qualcun’altra.
Jacob sollevò gli angoli della bocca. «Come se fosse possibile una cosa del genere».
«Jake, sei il mio migliore amico ma alle volte preferirei pareri non di parte», dissi alzando gli occhi al cielo.
Mi tese la mano. «Meglio andare adesso, o dovrò davvero iniziare a preoccuparmi per la mia incolumità».
L’afferrai e una volta in piedi abbozzai un sorriso.
«Questa fase l’hai già passata più o meno mezz’ora fa».
Scrollò le spalle. «Chissà, magari non è poi così male vivere in una scatola di cereali».
Scoppiai a ridere dimenticando almeno per un po’ i problemi che mi affollavano la mente. «Se vuoi verrò a farti compagnia nel tempo libero».
«Con piacere», ridacchiò, poi la sua espressione cambiò completamente. «Chi arriva prima?».
«Ci sto», concordai. «Ma senza favoritismi!» rimbeccai.
«Certo, certo».
Roteai gli occhi. Nemmeno questa volta mi avrebbe dato ascolto.

 

 
Note dell’autore:
Salve a tutti! In realtà non so mai che dire in questi spazi, diciamo che questa storia sarà una raccolta di momenti di vita di Renesmee, principalmente fra lei e Jacob. Non mancheranno però momenti riguardanti gli altri personaggi della saga. Potrei non seguire una linea temporale continua, tornando anche a quando Nessie era una bambina. Anche se non si tratta di una long spero abbia un senso per voi ahah! Alla prossima!
   
 
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