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Autore: sweetPotterina    16/09/2010    14 recensioni
Hermione Granger decide di intraprendere il suo nuovo anno ad Hogwarts per poter completare la sua carriera scolastica. Con sè, porta però un piccolo segreto: il suo matrimonio con Ronald Weasley.
Troppo confusa riguardo i suoi sentimenti, si troverà di fronte a delle scelte da prendere che segneranno per sempre la sua vita: tra sbagli, gesti impulsivi ed imprevisti, scoprirà che a volte se lo si vuole veramente i sogni possono diventare realtà e come intraprendere la via apparentemente più facile non sia sempre la scelta giusta.
Dal secondo capitolo:
-Granger, che ci facciamo qui?
-Ho bisogno di un piccolo favore.
Era sconcertato. Cosa mai poteva volere la Mezzosangue da lui? E, soprattutto, cosa mai poteva darle?
-Di cosa si tratta?
Hermione lo guardò per un lungo istante prima di rispondere –Io voglio che tu faccia l’amore con me.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Draco/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ombra costante'
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PROLOGO


Scegliere di attraversare il mondo in modo inconsapevole,
facendosi ingannare dalle apparenze,
da ciò che non è reale è scegliere di mentire a se stessi per non soffrire,
ma anche per non vivere.
(Marcello Marchesi)



La guerra cambia le persone, alle volte, persino l’intero mondo.
Tutti diventano artefici e allo stesso tempo vittime della propria vita, lasciando che il caos regni sovrano.
Non c’è giustizia e non ci sono regole, se non la sola e unica di sopravvivenza.
Costi quel che costi.
Le catene che a lungo hanno legato gli uomini, costringendoli ad un’esistenza di censure, di violente rinunce e di sottomissione, vengono sciolte, lasciandoli liberi di agire in base ai loro istinti più selvaggi.
Tutto diviene lecito, anche ciò che mai sarebbe consentito in tempo di pace: uccidere, rubare, depredare, stuprare, imprigionare senza processo.
In nome della sopravvivenza, la propria visione del mondo cambia e tutto quello che ti circonda perde di significato.
Principi e valori vengono messi da parte.
I pensieri e le convinzioni, ogni certezza, viene minata dalla paura, le priorità vengono stravolte.
Panico, terrore e ansia per un domani sempre più lontano e meno chiaro, sono gli unici sentimenti che animano i corpi di ognuno dal profondo.
Si è in perenne lotta, all’erta nel guardarsi le spalle dai pericoli e dai nemici, preoccupati per la propria vita e per quella dei propri cari, una vita che sembra stare sul filo di un rasoio, dal quale puoi cadere da un momento all’altro.
È difficile rimanere sempre se stessi, fino in fondo, quando la propria vita si trasforma in un’ incessante battaglia.
Anche quando ogni cosa cessa e torna il silenzio.

***

Erano passati più di tre mesi dallo scontro finale ad Hogwarts contro Lord Voldemort, che aveva visto trionfare il bene.
Era già arrivato l’autunno e il paesaggio aveva preso i colori caldi del marrone e dell’arancione.
Il tempo si era un po’ imbrunito, ma tra una nuvola e l’altra si potevano ancora sentire i raggi del sole scaldare il viso.
Gli alberi si facevano sempre più spogli mentre i prati si riempivano di foglie secche di tutti i colori.
Tutto appariva meraviglioso e unico: la natura fresca e umida di rugiada, il cielo azzurrino e il calore del sole che si infrangeva sulla pelle.
Il canto del mare e degli uccelli e persino i colori vivaci delle ali di una farfalla.
Una carezza, un bacio, ogni cosa che prima era ritenuta scontata, in quel momento, in pace, era divenuta speciale e di immenso valore.
L’armonia regnava negli animi di ognuno, dai bambini agli anziani, felici e pronti a godersi ogni più piccola sensazione o esperienza.
Il tempo era diventato prezioso, soprattutto per coloro che erano stati i protagonisti principali di quella sanguinosa lotta.
Harry Potter aveva preso in mano la sua vita decidendo di trasferirsi a Grimmuald Place, in gran parte rinnovata e resa più accogliente grazie all’aiuto della sua fidanzata.
Passando le sue intere giornate alla Tana, scoprendo quella vita familiare che aveva sempre desiderato.
Questa decisione lo aveva aiutato a mettere fine alla sua travagliata vita amorosa, consolidando con Ginevra Weasley il loro rapporto: se si era perso molto, di quello che poteva voler dire vivere una semplice routine familiare, adesso aveva deciso di recuperare con l’unica donna a cui sembrava esser sempre appartenuto. E se quest’ultima si apprestava a cominciare il suo ultimo anno ad Hogwarts, Harry, in breve, avrebbe iniziato il suo corso di Auror.
Ronald Weasley, invece, aveva deciso di mettersi temporaneamente in carriera con il fratello George ai Tiri Vispi Weasley, incerto su ciò che gli riservava il futuro in ambito lavorativo.
Ma se era ancora confuso su ciò che avrebbe fatto nella vita, non lo era altrettanto sul con chi l’avrebbe vissuta.
Si era finalmente messo il cuore in pace, raccogliendo tutto il proprio coraggio per fare il cosiddetto passo decisivo nei confronti dell’unica ragazza che aveva sempre amato. Non c’era stato ragazzo più felice al mondo quando Hermione Granger aveva accettato con gioia di essere la sua ragazza.
L’unica ad andare controcorrente, però, era proprio Hermione che, nonostante alla fine le cose fossero andate per il meglio, non era riuscita a trovare la felicità.
Dopo aver festeggiato a lungo la caduta di Voldemort e di tutti i suoi mangiamorte, era tornata dai suoi genitori, rimuovendo con immensa gioia l’incantesimo di memoria che aveva loro applicato.
Era rimasta con loro per un intera settimana prima di decidersi a tornare dai suoi amici, ove trascorrere il resto delle vacanze estive: sarebbe dovuta essere una delle estati più felici della sua vita ma, in realtà, non fu proprio così.
Quando la tanto attesa dichiarazione di Ronald Weasley arrivò, ogni parte di lei era esplosa al settimo cielo, incredula e felice come non mai: non riusciva a credere che finalmente tutti i suoi sogni si fossero avverati e che le lunghe attese alla fine avessero portato i loro frutti.
Il suo amore per lui era sbocciato così all’improvviso che ne era stata travolta.
Solo che adesso, inspiegabilmente, quello stesso sentimento sembrava scemare altrettanto rapidamente.
Aveva tutto ciò che desiderava: la sua famiglia sana e salva che l’amava più di prima, degli amici fantastici che le volevano bene così com’era e, persino, una famiglia in più che le era affezionata come se ne facesse parte davvero. Era diventata famosa per le sue azioni e la gente l’ammirava e rispettava come strega, mettendo da parte i pregiudizi sulle sue origini da Mezzosangue.
Aveva persino un fidanzato che l’amava incondizionatamente, quindi, qual’era il problema?

Toc toc.
Hermione era sdraiata sul suo lettino, nella stanza che condivideva con Ginny, la sua migliore amica, alla Tana.
-Avanti- rispose senza voltarsi per guardare chi la fosse venuta a trovare.
-Amore, mia madre ha fatto il thè- la salutò Ron, entrando con un vassoio.
Hermione si voltò, lo guardò attentamente e poi gli sorrise mettendosi a sedere.
Amore. Non sopportava quella parola.
Ron avanzò nella stanza, mettendo il vassoio sul letto per sedersi infine di fronte alla sua ragazza.
Hermione lo aiutò, versando il the nelle due tazzine presenti nel vassoio, porgendone una poi al ragazzo.
-Grazie.
Gli sorrise di nuovo e, con il capo chino, prese a sorseggiare la sua tazza fumante, in silenzio.
-Come ti senti?- si sentì chiedere.
Era preoccupato. Per starsene un po’ da sola aveva finto un mal di testa.
-Meglio- rispose, sfoggiando un sorriso per rassicurarlo.
Non era sua intenzione farlo stare in pena per colpa sua, ma alle volte era fin troppo apprensivo.
-Non dovresti iniziare a studiare così presto, sarai bravissima come sempre. Sei la migliore, lo sai.
Una mano di Ron sulla sua gamba nuda accolse quelle tenere parole e Hermione, addolcita dal suo tentativo di sollevarla, gli sorrise, alzandosi dal suo letto per sedersi accanto a lui.
Era un po’ preoccupata per quell’ultimo anno a Hogwarts che aveva deciso di intraprendere ma, questa, non era la vera ragione della sua ansia.
-Grazie Ron. Ma sai anche tu che ora che siamo diventati famosi – faceva ancora fatica a metterla in quei termini, - tutti si aspettano molto da noi e io non voglio farmi trovare impreparata. Non voglio deludere nessuno- cercò di spiegare per la milionesima volta, accarezzandogli la gote per ricambiare le sue perenni gentilezze.
Ron le prese la mano che aveva sulla sua guancia e gliene baciò il palmo.
-Tu non potresti deludere qualcuno neanche volendo e, soprattutto, non devi dimostrare niente a nessuno. Anzi, secondo me non dovresti tornare neanche a scuola.
E prima che Hermione potesse ribattere come da copione, aggiunse in fretta.
–Lo so, lo so, tu vuoi completare gli studi e se è proprio questo che vuoi per me va bene, sarò comunque qui ad aspettarti-.
Hermione sorrise, sinceramente con il cuore e lo abbracciò.
-Sei un tesoro, Ron.
Il mago la strinse a sé, assaporando il profumo dei suoi ricci. Poi, di colpo, si allontanò da Hermione, iniziando a girare intorno per la stanza irrequieto. Era palesemente nervoso.
-Tutto bene, Ron? Che succede?
Il rosso irrigidito si fermò, come se si fosse accorto solo in quel momento della presenza della ragazza, poi contorcendosi le dita le si avvicinò nuovamente, abbassandosi per terra di fronte a lei.
-Vedi, Hermione, se quest’estate io ho lavorato con George c’è un motivo- iniziò incerto.
–Lo so, me lo hai già spiegato. Non volevi restare con le mani in mano e dare una mano, specie a tuo fratello che era rimasto solo.
-Sì, ma non solo per quello- la riprese Ron imbarazzato. –In verità io l’ho fatto soprattutto per noi due.
-Non capisco. Che vuoi dire?
-Harry ha deciso di diventare Auror e tu che avresti continuato gli studi per poi lavorare al Ministero…- iniziò a spiegare velocemente il mago.
-Ron, senza offesa, non capisco cosa c’entri questo- lo riprese puntigliosa.
Non era la prima volta che affrontavano l’argomento e, Hermione, aveva fin da subito compreso il disagio e la delusione che Ron provava per non aver ancora trovato una strada a lui adatta da seguire, soprattutto dopo che non era riuscito a superare gli esami per il corso di Auror. Più volte aveva cercato di rassicurarlo in proposito, perché sapeva che Ron, a differenza della poca fiducia che nutriva in se stesso, se voleva, aveva le potenzialità per seguire i suoi sogni. Era certa che potesse fare anche l’Auror, come aveva progettato insieme ad Harry fin dall’inizio, con un po’ d’impegno in più.
Ron le prese le mani che teneva in grembo e, poggiandoci sopra le labbra per un piccolo bacio, sbottò.
–Io voglio costruire un futuro con te tesoro, perché ti amo e voglio passare il resto della mia vita insieme a te.
Hermione era stupita e lo guardava con occhi sgranati. La gola improvvisamente secca.
Non era la prima volta, da quando stavano insieme, che gli dedicava parole dolci e romantiche, ma erano sempre poche parole sussurrate di fila in momenti in cui magari c’è lo si aspetta, come durante la buona notte prima di andare a dormire.
Quindi perché quelle parole, adesso?
Ron approfittando del suo silenzio continuò con uno strano colorito sul viso, mordendosi appena il labbro inferiore. Hermione lo vide persino alzare un ginocchio in modo da mettersi nella posizione giusta.
–Ho perso una sacco di tempo con te con i miei errori e non voglio perderne altro, perché ora che ti ho finalmente con me non voglio più perderti.
Hermione sentiva il cuore palpitare e una piccola paura diffondersi nel suo cuore. Il magone improvvisamente apparso al centro del suo stomaco parlava chiaro: non era ancora finita e ciò che sarebbe seguito non gli sarebbe piaciuto.
-Ron…
Provò a dire qualcosa, ma le parole le morirono in gola quando lo vide estrarre dalla tasca dei jeans un piccolo anello.
Non può essere!
Poi, prima che il coraggio potesse venirgli meno, pronunciò quelle fatidiche parole che per settimane aveva provato davanti lo specchio del bagno a notte fonda, quando era convinto che nessuno lo sentisse.
-Hermione Granger, vuoi farmi l’onore di sposarmi?- disse Ron tutto d’un fiato, con il miglior sorriso che in quel momento l’agitazione e il nervosismo gli permettevano.
Hermione era pietrificata.
Il cuore le batteva forte e la testa le girava, la lingua sembrava essersi trasformata in un ghiacciolo congelato e, forse, stava pure trattenendo il fiato. Non si era aspettata quella dichiarazione adesso e, a dir la verità, sperava che non avvenisse neanche tra un milione di anni; eppure Ron l’aveva appena fatta e lui era ancora lì, ai suoi piedi con un anello in mano, in sua attesa.
Cosa devo fare?
Che domanda stupida!Devi rispondere, no?
Si, certo, ma cosa?


Negli ultimi tempi, Hermione era cambiata.
Lo erano tutti, chi più o chi meno, ma solo lei sembrava non andare d’accordo con la nuova se stessa.
La gioia per un nuovo futuro, adesso più chiaro e limpido, e la voglia di ricominciare a vivere davvero hanno aiutato a rimarginare le ferite del passato, a chiudere vecchi rancori, a convivere con il dolore che non potrà essere mai cancellato.
La presenza del piccolo Teddy è stata vitale in casa Weasley, dopo la morte di Fred, soprattutto per Molly.
E la compagnia dei componenti della rossa famiglia erano stati un balsamo per Hermione, quanto per Harry.
Di notte, a volte, veniva sorpresa da degli incubi che la facevano urlare e piangere nel sonno, quando persino Harry, grazie alla vicinanza di Ginny, sembrava essersene liberato.
Il suo corpo di donna, inoltre, era finalmente fiorito e con esso strane esigenze e voglie che la coglievano impreparata nei momenti più impensabili.
Si era persino ritrovata impotente di fronte il bel visino di Teddy Lupin, scoprendo un lato materno e più permissivo che non pensava ancora di possedere. A lungo lo aveva vezzeggiato con Ginny, nonostante avesse sempre rimproverato tutti di viziarlo troppo.
Ma non era solo questo a destabilizzarla, aveva sentito qualcos’altro mutare in lei negli ultimi tempi, qualcosa che coinvolgeva i suoi pensieri e i suoi desideri.
E siccome tali cambiamenti portavano tutti all’indirizzo di Ronald Weasley, non aveva voluto prestare loro attenzione.
Non aveva dato ascolto al suo cuore, ignorando i segnali e scartando volontariamente anche solo l’idea di ciò che stava avvenendo perché non voleva o, meglio, non poteva. Nella sua vita si era stabilito un equilibrio che non poteva rompere.
A lungo ci aveva pensato, sfogandosi con i suoi due migliori amici, Harry e Ginny, che inizialmente le avevano dato della pazza.
Forse anche per quello alla fine aveva deciso di ragionare, di scegliere la scelta più logica e più sicura.
Adesso, però, era combattuta.
La mente e il cuore si stavano fronteggiando in una battaglia all’ultimo sangue e, per la tensione, iniziava a sentire caldo.
Sapeva qual’era la risposta giusta, ma sarebbe stata giusta anche per lui?
Mentre guardava il volto del bellissimo ragazzo dagli occhi azzurri, pieno di speranza, ripercorse con la mente i vari momenti condivisi insieme, le emozioni che avevano fatto battere il suo cuore negli ultimi anni, le decisioni prese e le opportunità perse. Velocemente si ritrovò a calcolare una tabella mentale sui sì e i no, su ciò che sarebbe stato giusto e sbagliato, finché non le rimase che un unica risposta, che giusta o sbagliata, era la sola possibile e sensata.
-Sì.

Ron aveva iniziato a sudare freddo, allargandosi il colletto della camicia a quadri che indossava.
Per un attimo, guardandola negli occhi, gli era sembrato di scorgere una strana scintilla che lo aveva fatto vacillare. Ma poi eccola lì, la parolina che neanche se fosse stata magica, lo aveva fatto vacillare sì, ma per l’emozione.
Con il cuore in festa e le farfalle nello stomaco, si alzò in piedi buttandosi su di lei, troppo contento per poter preoccuparsi di schiacciarla con il suo peso.
La strinse forte e la baciò con tutta la passione che in quel momento gli scorreva nelle vene.
Lo aveva desiderato e ci aveva sperato, ma fino alla fine non era stato sicuro che lei accettasse. La prima settimana trascorsa non più come amici, ma come fidanzati, era stata fantastica, piena di allegria, gioia e amore.
Ma poi le cose erano regredite, anche se non in medo netto: rimanendo pur sempre la stessa, Hermione era divenuta più distante e distaccata. I suoi occhi non brillavano e i suoi sorrisi si erano spenti. Poche volte le aveva sentito confessare i suoi sentimenti per lui, e tutte le volte erano state nei primi giorni della loro nuova vita, nonostante Ron, invece, non avesse mai smesso un giorno di ricordargli i propri sentimenti ad ogni occasione.
Aveva attribuito il suo malessere ai postumi della guerra, allo stress, all’imbarazzo per la nuova situazione, poi all’influenza che gli era venuta ad agosto ed infine ora allo studio.
Non sapeva ancora darsi una spiegazione, ma se fino a quel momento aveva avuto qualche dubbio, adesso era sparito. Lei era sua e, presto, lo sarebbe stata per sempre.

***


La famiglia Weasley era riunita intorno alla tavola per festeggiare la grande notizia, che Ron non aveva tardato a diffondere tra i familiari durante la cena.
Hermione, una volta finito il suo piatto, si era congedata con la scusa di non voler tardare oltre nel comunicare la meravigliosa novità ai suoi genitori. In realtà, adesso, era immersa in un monologo silenzioso, girando in cerchio per la stanza, con gli occhi fissi sul fino cerchio dorato intorno al suo dito, su cui risplendeva una piccola pietra bianca incastonata.
La pergamena per i suoi genitori era finita arrotolata in un cestino, non avendo il coraggio di scrivere alcunché al riguardo.
Era arrabbiata con se stessa, perché se c’era qualcuno a cui dare la colpa per quel pasticcio, quella persona era lei. Aveva fatto tutto da sola. Se fosse stata sincera fin dall’inizio probabilmente non sarebbe ritrovata in quella situazione.
Per Morgana, che ho combinato?

-Che hai combinato?
Non era stata lei a parlare.
Harry era appena entrato a passo svelto nella stanza e sembrava furioso.
–Non ti ci mettere anche tu Harry, non è il momento.
Harry, gettando un occhio alla porta, prese la bacchetta e la sigillò.
-Non è il momento? Lo è eccome. Che ti è saltato in mente oggi, Hermione? Perché cavolo gli hai detto di sì?
Hermione, nervosa, si mise le mani nei capelli, cercando di scacciare via il rimorso che stava pian piano nascendo. Bastava il suo io interiore a fargli la predica.
Piccata, rispose. –Cos’è? Non vuoi che i tuoi due migliori amici si sposino?
Harry la guardò torvo, i pugni serrati e un’espressione chiara in volto: “Hermione, non prendermi per il culo!”
La strega allora cedette, ammettendo a se stessa che non era con lui che doveva prendersela, senza contare che, quella, era una di quelle poche volte in cui Harry Potter aveva ragione.
Scrollandosi le spalle, si precipitò ad abbracciare l’amico, mentre gli occhi si riempivano di lacrime.
-Oh Harry, è… è stato così improvviso e lui, era lì, in ginocchio, con gli occhi pieni di speranza che mi fissavano. Non ho avuto scelta.
Harry sorpreso si rilassò e, accarezzandole la schiena, cercò di rassicurarla.
–Dai non fare così, andrà tutto bene.
Tutto bene.
Proprio per il bene di tutti aveva deciso così. Per dar retta alla ragione, al suo istinto altruista.
Con l’arrivo della pace, di certo non voleva essere lei a creare un’altra guerra, anche se di tutt’altra portata, in una famiglia che l’aveva accolta come una figlia.
Cosa avrebbero pensato tutti di lei? E lei cosa avrebbe fatto a quel punto?
Se avesse detto la verità, oltre a rovinare la vita delle persone a cui voleva bene avrebbe rovinato anche la sua, quindi che senso aveva?
Non era certa di ciò che voleva davvero. Anche se ormai non aveva alcun dubbio sui suoi sentimenti per Ron, c’era una parte di lei, segreta e profonda, che desiderava qualcos’altro o meglio qualcun altro.
Alle volte ne sentiva il bisogno così intensamente che aveva paura di soffocare restandone ancora senza, mentre altre, pareva dimenticarsene, come se non fosse mai esistito.
E, magari, inesistente lo era davvero. Le volte in cui riusciva a scorgerlo distingueva solo due occhi chiari e una voce calda e suadente che chiamava il suo nome.
Era tutto troppo confuso e altalenante per poterci riflettere razionalmente, anche se ormai aveva appurato che il tempo non le sarebbe stato d’aiuto stavolta. Nonostante i giorni si accumulassero, lui tornava sempre, che fosse in un sogno o in un riflesso della sua mente.
Anche se avesse deciso di mandare all’aria la sua vita per inseguire il suo cuore, sarebbe stato impossibile realizzare quella fantasia malata.
Malata, perché che fosse reale o frutto di uno scherzo di cattivo gusto, non aveva senso, era sbagliata, surreale e persino masochista.
Per questo vi aveva rinunciato in partenza, accontentandosi di una vita tranquilla e serena, con il quale avrebbe potuto mantenere l’equilibrio che finalmente aveva raggiunto.
Hermione sciolse l’abbraccio che la teneva ancora legata tra le braccia del suo migliore amico, asciugandosi le lacrime con lo sbavo della manica della propria camicetta.
Aveva deciso e non si sarebbe più tirata indietro, era determinata fino in fondo a seguire la scelta più giusta, se non per lei, per le persone che amava.
Era tutto perfetto.
-Hai ragione Harry, andrà tutto bene.

 



Buon salve a tutti!Alcuni di voi, probabilmente mi conoscono già e mi seguono in altre storie che sto portando avanti in questo periodo, altri, invece, saranno ad un primo incontro. Ad entrambi dò il mio benvenuto e il mio ringraziamento per aver deciso di seguirmi in questa nuova storia. Sarà qualcosa di breve, che non supererà i dieci capitoli, pubblicati una volta alla settimana, ma che tuttavia cercherò di rendere intensi e appassionanti, almeno spero per quel tanto che vi spinga ad andare avanti con la lettura. So che, sicuramente, vi starete chiedendo perchè cavolo sono qui, con una nuova storia, anzichè intenta a completare quelle che ho già in corso, ma... sono stata ispirata, a tal punto che l'ho già scritta tutta sul mio pc. Per cui non dovrete temere che tolga tempo, già breve, a quelle che ho già in corso.
Che dire, spero di avervi incuriosito almeno un po’, anche se comprendo che dal prologo non si capisce granché. Come sempre un vostro pensiero è sempre gradito quindi se vi và fatemi sapere che ne pensate (sono accettati anche i monosillabi). Grazie anche a tutti voi che siete giunti fin qui.
A presto un bacio a tutti.

   
 
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