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Autore: Aika Morgan    20/09/2010    42 recensioni
Michael ama giocare con le stelle: le osserva, traccia i loro contorni e poi aiuta Andy ad orientarsi e a trovare se stesso.
Vivono in un mondo tutto loro, come se appartenessero ad una costellazione fatta di due sole stelle.
E quando all'improvviso una delle due stelle muore, l'altra diventa una stella perduta, che continua a vagare nell'universo alla ricerca di qualche motivo per continuare a splendere.
Questa introduzione ha partecipato e vinto il contest " La trama di una storia." di DearJulietefp
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Stelle perdute' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Stelle perdute.


Ad Anna, come sempre.

A Maria e Michela, perché mi sopportano.

Ad Arianna, che si sente stella perduta anche lei.

A Mattia, perché parlare di un incidente in moto, è parlare di te.

E ad Alessia, perché è grazie a lei che Andy e Michael continuano a vivere.


Io ho un solo amico, è l'eco: e perché è mio amico?

Perché io amo il mio dolore e l'eco non me lo toglie.

Io ho un solo confidente, è il silenzio della notte.

E perché è il mio confidente? Perché il silenzio tace.

(Søren Kierkegaard)


Prologo.

- Michael? Ti ho portato del caffè caldo, ne vuoi?

Andy poggia il vassoio col thermos e le tazze sul tavolo basso accanto al dondolo e bacia Michael sulla fronte. Gli accarezza delicatamente i capelli e poi si siede vicino a lui.

- Ehi, grazie. Ne ho proprio bisogno, stavo per addormentarmi.

- Beh, potresti andare a letto, che ne dici? Domani devi alzarti anche presto! - mormora Andy, lasciando che Michael lo stringa a sé.

- Pensavo di rimanere ancora un po'. Guarda che bello il cielo stanotte! Sarebbe proprio un peccato perderselo. Resti con me o hai ancora da studiare?

Il giovane fa un segno di diniego e gli stringe una mano, lasciando scorrere le labbra sulla pelle del collo di Michael. È stato lui a trasmettergli la passione per le stelle, quando per Andy erano solo dei puntini luminosi sparsi nel cielo buio, Michael ad ognuno di essi ha dato un nome ed una precisa collocazione, rendendo quello spazio infinito meno misterioso e inquietante.

I loro mezzi di osservazione – un telescopio malandato e una mappa stellare scaricata da Internet – farebbero inorridire anche il più dilettante degli astrofili, così come la loro abitudine di restare nel giardino della loro casa, dove il cielo è inquinato dalle luci artificiali provenienti dalla strada, invece che andare fuori città.

Ma quel dondolo nel quale si rifugiano è parte del loro mondo e questo nessuno potrebbe capirlo. E in fondo basta scrutare il cielo qualche minuto senza distogliere lo sguardo perché le stelle inizino ad accendersi lentamente, tracciando un percorso immaginario nel quale Andy e Michael puntualmente si perdono mentre disegnano i loro sogni.

- Chissà quante stelle perdute ci sono in giro per il cielo, stanotte... - mormora Michael ad un certo punto.

- E cosa sarebbero le stelle perdute? - Andy aggrotta un sopracciglio, assumendo un'aria sarcastica.

- Le stelle che non appartengono a nessuna costellazione. Quasi tutte le stelle sono unite da una scia luminosa, ci hai mai fatto caso? Le stelle perdute invece no. Vagano solitarie nell'universo alla ricerca di una costellazione della quale far parte. Sono le stelle più timide, quelle che hanno paura di brillare e che stanno da sole perché credono che nessuno voglia la loro compagnia.

- Mi prendi in giro?

- Oppure... puoi vederla anche da un altro punto di vista. Magari le stelle perdute sono semplicemente alla ricerca della libertà. Forse racchiuse in una costellazione si sentirebbero prigioniere e cercano in qualche modo di scappare.

- Come fai ad inventarti teorie tanto assurde? - chiede Andy, non riuscendo a trattenere una risatina ironica.

- Guarda che esistono sul serio!- risponde Michael, con calma. Gli arruffa dolcemente i capelli – Cioè... Okay, si chiamano stelle informi, però è vero che non appartengono a nessuna costellazione. Diciamo che ci ho un po' fantasticato sopra...

- E l'hai mai vista una stella perduta?

- No, finora no. O forse, chissà...

Michael parla a voce bassissima, quasi stordendolo con le sue parole appena sussurrate sulle labbra.

Restano abbracciati ancora per un po', baciandosi di tanto in tanto, quasi dimenticandosi delle stelle che brillano su di loro.

- Che ne dici se andassimo a letto? - propone Andy quando sente la mano di Michael scivolare sotto la sua maglietta e accarezzargli prima il petto, poi il fianco.

- Mh, forse è meglio. - mormora l'altro – Qui è un po' scomodo... - aggiunge, sorridendo appena.

Rientrati in casa, Michael spinge delicatamente Andy contro il muro e gli sfiora il collo con le labbra.

- Lo sai, vero, che non ho alcuna voglia di dormire, mh?

- Oh, e sentiamo... Che vorresti fare? - risponde Andy, con le dita fra i suoi capelli.

- Indovina... - è la risposta, seguita dalle sue dita che iniziano a sganciargli la cintura dei jeans.

Si dirigono verso la loro stanza, disseminando i loro vestiti lungo il tragitto, percorso alla cieca, fra mobili e quadri che sanno di loro.

Mentre fanno l'amore, Andy pensa che Michael non stia entrando solo dentro il suo corpo.

Michael è ovunque.

Nei suoi pensieri, nel suo cuore, nel sangue. Nell'anima.

Diventa parte di lui, mentre mormora il suo nome.

Andy dimentica quasi di respirare quando artiglia la schiena di Michael e ne guida i movimenti sempre più veloci. Lo bacia, come a chiedere aria e vita alle sue labbra.

E sente di essere realmente vivo. Prende consapevolezza di se stesso nell'esatto momento in cui sente le labbra di Michael posarsi sulle sue e sussurrargli che lo ama.

E poi il calore improvviso ed ubriacante. Le braccia di Michael ad avvolgerlo. Proteggerlo.

I battiti dei loro cuori a scandire il tempo.

A sfiorarsi, battito dopo battito.

Attimo dopo attimo.

Ti ricordi Michael, le notti passate sul dondolo a guardare le stelle?

Quando ci addormentavamo senza nemmeno accorgercene, cullati dal respiro leggero del vento?

Io ci penso ancora, Michael, a quando mi indicavi il cielo e mi raccontavi le tue favole sulle stelle.

Sento in bocca il sapore del the caldo o del caffè che preparavamo quando non volevamo perderci il sorgere del sole.

Adesso guardare il cielo fa male, Michael. Le stelle sembrano tutte uguali, racchiuse nelle loro costellazioni, e mi fanno sentire una di quelle stelle perdute di cui mi parlavi.

A volte, prima di scivolare nel sonno, sento la tua voce, Michael. E ho l'impressione che se aprissi gli occhi scoprirei che sei davvero qui, ma non è altro che un sogno al quale ho imparato a non credere più.

____

Non so cosa dire su questa storia.

Solo che è molto importante per me, sia dal punto di vista *scrittorio* che personale.

L'immagine è modificata da me, e credo che si veda, dato che di grafica non ne capisco molto.

Di fisica - di stelle, poi - ne capisco ancora meno. Giusto per rendere l'idea, al liceo ho preso tre in geografia astronomica, il mio voto più basso di sempre. Mi sono documentata, per quel che ho potuto. Le stelle informi esistono davvero, poi Michael ci ha intessuto sopra la storia delle stelle perdute, ritagliando tale definizione da una storia di Bluesmoke, che ringrazio per aver scritto queste due parole l'una vicina all'altra, perché mi sono state davvero d'aiuto.

Non sto a spiegarvi cosa esattamente c'entrino queste stelle perdute con la storia - si chiarirà tutto più avanti, spero.

Infine, prima di diventare logorroica, ringrazio le persone che hanno un po' contribuito a spronarmi a rileggere e limare più e più volte ciò che scrivo. Dubito che passeranno di qui, ma davvero, grazie. Molto probabilmente, senza di voi, questa storia non ci sarebbe mai stata.

Un piccolo commento è sempre gradito ^^

Al prossimo capitolo,
Aika.

NB questo è il videotrailer della storia ^^ Non immagino i personaggi così dal punto di vista fisico, ma le situazioni che vedrete, in qualche modo, ci saranno tutte ^^

   
 
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