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Autore: Selenite    22/09/2010    16 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 2
Il luogo della promessa


Quando si è immersi nel silenzio, ci si ritrova a pensare a svariate cose.
Pensiamo a ciò che dovremmo fare, o che avremmo dovuto fare, alle cose più importanti ma anche a quelle più stupide. Mahel ascoltava il rumore languido delle onde del lago e l'odore degli alberi, sempre più vicini, cercando di non disogliere lo sguardo dalle increspature azzurro-dorate dell'acqua, illuminate dai raggi del sole.
Ricordava ancora quando, in passato, suo padre la prese per mano e la portò lì, in mezzo al Lago, a pochi metri dal boschetto. Stipulando quella promessa che ancora portava nel cuore...

-Papà...com'è bello!- una Mahel piccola e minuta era seduta su quella barca così enorme allora, i capelli raccolti in due codine al lato del volto, gli occhioni ancora scoperti degli occhiali senza il quale non vedeva niente.
-Trovi anche tu?- rispose suo padre con quel sorriso che lei amava così tanto -Tua madre ti ha raccontato di questo posto, non è vero?-
-La mamma pensa che io sia stupida- Mahel si imbronciò, scuotendo il capino decisa -Il Lago non può essere arrivato qua dal nulla, non credi papà?-
Suo padre rise, carezzandole i capelli -Io invece ci credo-
Le rivolse uno sguardo che solo i genitori sono capaci di dare -Io penso che tua madre non abbia del tutto mentito, sai piccola?-
Mahel si avvicinò al padre, posando le manine sopra quelle col quale reggeva i remi -Ma papà...sei così ingenuo?-
L'uomo, sorpreso, rise -Da chi le impari queste parole?- afferrò la figlia e la strinse forte a se, come avesse paura di perderla -Cerca di parlare come una bambina della tua età!-
-No papà, mi scompigli i capelli, no!- Mahel si divincolava, nella speranza che i codini riuscissero a resistere fino a sera -Papà!-
-Va bene, va bene- rispose l'uomo, ancora ridendo, lasciando la piccola dal suo forte abbraccio -Senti Mahel...tu sai che io adoro fare fotografie, non è vero?-
Alla parola “fotografie” Mahel si illuminò -Anche io papà, anche io!-
Il padre sfiorò delicatamente il naso della piccola, posando lo sguardo sul boschetto che si stagliava davanti a loro -Voglio che tu mi prometta una cosa, allora-
La piccola gli si avvicinò, curiosa -Che cosa papà?-
L'uomo indicò il boschetto con un dito, lasciando che lo sguardo della piccola lo seguisse attentamente -Là dentro, in mezzo a quel fitto boschetto, vi è una colonna spezzata, sulla quale vi sono incisi versi antichi- sorrise, notando che la piccola lo guardava incuriosita -Ebbene...voglio che, appena tu sarai un po' più grande, andiamo insieme lì dentro e facciamo una gara a chi riesce a fare la foto più bella-
La piccola si voltò verso il boschetto, poi verso suo padre. E arrossì -Una gara...? Io e te...?-
L'uomo annuì, rivolgendole un dolce sorriso -Si, tesoro mio. Prenderemo ognuno la sua macchina fotografica, faremo la nostra foto più bella e poi...chi avrà vinto si vedrà offerto un gelato dal perdente, ci stai...?-
Mahel annuì, battendo le mani -Ci sto papà! Vedrai, fra qualche anno sarò diventata bravissima e riuscirò a batterti senza alcuno sforzo!-
Un buffetto sulla guancia ed un ultimo, grande sorriso -Guarda che ci conto. È una promessa...-

Già...era una promessa.
Anche se suo padre ormai non c'era più, la sua foto era appesa in bella mostra nella sala di casa. Più che ad una fotografia, rassmigliava ad un dipinto: le luci tenui che colpivano la colonna, rendendola iridescente, erano colorate di giallo, verde e anche di alcune sfumature rosate. L'erba sembrava bagnata di gocce d'oro e gli alberi avevano uno strano alone di mistero, una nebbiolina così delicata che sembravano come statue all'ingresso di un altro mondo.
Suo padre aveva fatto quella foto un anno prima di andarsene, quando ormai Mahel aveva iniziato il suo percorso fotografico. Le aveva detto che l'anno successivo l'avrebbe portata in quel luogo per poter finalmente compiere la loro promessa.
Ma la promessa non aveva potuto compiersi, poiché suo padre se n'era andato via. Per sempre. Però sua madre sapeva quanto Mahel fosse affezionata a quella promessa e, provando a mettersi nei panni di suo padre, le aveva dato un motivo per andare avanti.
Quella era una promessa verso il suo papà e la sua mamma. E non vi avrebbe rinunciato per niente al mondo.

-Michael...c'è il modo di ritrovare la barca qua, quando ritorniamo?- chiese Mahel, mentre tentava di scendere dalla barca -Sai, non vorrei dovermela rifare a nuoto...-
Michael guardava la giovane tentare, in modo impacciato, di aggrapparsi al piccolo molo davanti a lei. Per quanto ci provasse non risciva a trovare un punto d'appiglio, e la sicurezza, di approdare sul molo senza combinare un pasticcio.
Ma, dopotutto, quella era Mahel. L'incapacità fatta persona.
Michael ridacchiò nel vedere con quanta determinazione Mahel posasse il piede sul molo di legno umido, lo ritirasse poco convinta, provasse a salirvi posandosi sulle mani, cambiasse idea e ricominciasse da capo. Poi la vide fermarsi, voltarsi verso di lui con la stessa espressione di un cane bastonato. E indicare il molo, facendo labbrino -Michaeeeel...aiutinooo...-
Michael non potè che sbottare in una risata, lasciando andare i remi e coprendosi gli occhi con le mani, troppo divertito dalla voce che uscì a Mahel a quella richiesta -Michaeeel non ridere...non è divertente!-
-Oh, si che lo è!- rispose lui, assicurando i remi alla barca e avvicinandoglisi -Tu non puoi neanche immaginare la faccia e soprattutto la voce con il quale mi hai chiesto aiuto...-
-Sei cattivo...- disse la giovane, imbronciandosi e incrociando le braccia -Non è colpa mia, lo sai che io potrei...-
Michael l'afferrò per le braccia, scuotendo la testa -Oh no, tu NON puoi...è qualcosa troppo più forte di te. Sono sicuro che non riusciresti a salire dalla barca al molo neanche provandoci mille volte...-
Mahel increspò le labbra e arricciò il naso, sentendo le braccia forti di Michael sollevarla senza sforzo -Forza, sali...così ci riesci, no?-
Mahel annuì con il capino, come una bambina piccola, riuscendo, anche se non con poche difficoltà, a posare i piedi sul legno bagnato del molo. Poi si voltò verso Michael che, con una corda portatosi appresso apposta per l'occasione, fissava la barca al molo.

Michael, doveva ammetterlo, era bello. Molto.
Era alto, una ventina di centimetri più di lei, muscoloso e atletico. Un vero ignorante per molte cose, ma con quel fisico scultoreo poteva permettersi anche di sparare qualche stupidaggine, di quando in quando. Forse anche troppo spesso.
La pelle bronzea, gli occhi scuri e penetranti, i capelli nerissimi. Una bella voce, simpatica, con il quale amava far divertire gli altri.
Lo vedeva spesso posare lo sguardo su di lei e sorridere. E lei arrossiva, in quanto non era quel genere di persona che non riconosceva la bellezza altrui. Ma per quanto si sforzasse, per quanto tutte le sue compagne la incitassero ad accorgersi del tenero sentimento che Michael provasse per lei, non riusciva a vederlo più che come un amico.
Era sempre stato accanto a lei, pronto a farla ridere, ad aiutarla. Con quella sua estrema gentilezza e quel pizzico di ironia sulle sue doti atletiche, ma come dargliene torto?
Un buon amico, ma niente di più.

Mahel, anche quella volta, si soffermò a guardare Michael. Era molto ingenua per quanto riguardava i ragazzi e tutte quelle cose lì, perciò osservando le spalle larghe di Michael, le sue braccia scolpite, il petto grande e rassicurante...arrossì.
Michael si voltò appena in tempo per vedere quel rossore appena accennato sulle guance della giovane, ridacchiando -Mahel...stavi pensando a qualcosa di “zozzo”?-
Mahel affondò i suoi occhi in quelli del giovane, sentendo gli occhiali appannarsi un poco per l'imbarazzo -Cosa diavolo ti salta in mente?! Quello sei tu!-
Michael si lasciò scappare l'ennesima, timida risata -Ma quella imbarazzata sei tu, non io-
Mahel lo vide posare un piede sul molo, tirando la barca da parte, mentre la guardava fissa negli occhi -Vuoi per caso affondare il naso nel mio profumo...eh, Mahel?-
Il suo cervello azzerò i pensieri in men che un istante. Lasciò che il panico prendesse pieno possessò di sé, lo vedeva avvicinarsi e un trillo secco nel suo cervello la avvisava di un pericolo di cui non riusciva a capacitarsi.
Quindi, quando Michael porse la mano verso la sua spalla, lei non potè altro che tirarsi leggermente indietro e spingere le mani tra lei ed il petto di Michael.
Lasciando che un tonfo sordo nell'acqua rimbombasse nelle sue orecchie.

Se l'era cercata.
Aveva provato ad imbarazzarla ed ecco che si ritrovava in l'acqua, il fresco che gli carezzava la schiena, le orecchie tappate. Un senso d'impotenza che aveva preso possesso di lui.
Voleva solamente appoggiarsi alle sue spalle per salire, non era possibile che lei avesse pensato che avrebbe osato qualcosa di più...lui, che neanche riusciva a confessarle i suoi sentimenti...? In un attimo spinse la testa fuori dell'acqua, scuotendo i capelli per liberarsi di quella sensazione fastidiosa -Mahel!-
-Mahel un corno, brutto scemo!- disse Mahel, tremando come una foglia -Cosa diavolo credevi di fare?!-
-Volevo salire sul molo, brutta scema- la vide accucciarsi sul molo, mostrandogli soltanto la testa -Ed io che ne sapevo, scusa?-
-Sei veramente una sciocca- la voce del giovane si addolcì, guardando gli occhiali che stavano scivolando sul naso, lasciando gli occhi scoperti -Gli occhiali...-
-Eh?- disse Mahel, togliendoseli e puntandoli verso il sole, per guardare meglio -Cos'hanno che non vanno?-
-Nulla, stavano soltanto cadendoti dal naso- rise lui, scuotendo di nuovo la testa -Dai, aiutami a salire-
-Non ti approfitterai di me?- disse questa, guardandola poco convinta.
-Mio padre mi ucciderebbe se ti facessi qualcosa- rispose lui, secco, come se fosse una cosa talmente ovvia da sembrare banale -Forza, imbranata, aiutami-
Mahel lo guardò con aria di sfida, porgendogli la mano. Lui si avvicinò al molo, afferrando con una mano il bordo dell'impalcatura in legno e con l'altra il braccio di Mahel -Non provarti a cadere in acqua. Punta i piedi-
-Si, si- rispose Mahel ironica, sapendo che era una possibilità da non scartare -Tu non tirarmi forte-
Michael provò a tirarsi su, piano, vedendo che Mahel non si muoveva. Bene, forse non sarebbe caduta anche lei nell'acqua. Dopo essersi riuscito ad aggrappare con entrambe le mani al bordo del molo, si fermò a guardare il volto di Mahel. Era...così bello. E lei non se ne rendeva conto. Perciò gli venne naturale fare quel gesto, così tenero e impacciato per lui, ma anche deciso da un certo punto di vista.
La sua mano destra carezzò la guancia di Mahel, sorridendole. La vide arrossire e chiuse gli occhi. Finchè le sue labbra non si posarono delicatamente su quelle di lei.

Oddio, la stava baciando.
Era un bacio, un vero bacio. E lei non era pronta, non ancora.Non era come le sue coetanee, che avevano già dato il primo bacio o che sognavano di darlo, lei era una di quelle rare persone che non non lo aspettano. Se non arriva, non è la fine del mondo.
Invece, in quel momento, sentiva le labbra di Michael premere sulle sue, dolcemente, senza invaderle la bocca con la lingua come alcune sue compagne le avevano raccontato (ed in quel caso ne sarebbe rimasta terrorizzata), era solo un...bacio.
E visto che era un bacio, non doveva rimanere con gli occhi aperti a palla, come in quel momento. Quindi, anche solo per un istante, sentento il suo cuore battere all'impazzata, chiuse gli occhi. Sperando, chissà perchè, che quell'istante non finisse mai.

Erano fianco a fianco, di nuovo immersi nel silenzio. Michael aveva la maglia in mano, cercando di strizzarle via l'acqua, i capelli fradici appiccicati sul volto, lo sguardo basso. Di un colore simile al porpora, così tenero.
Mahel invece era silenziosa, ma non imbarazzata. Era solo assente. Non si spiegava ancora perchè adesso, perchè a lei, perchè tutto. Sentiva ancora il calore delle sue labbra sulla pella, le dita posate sul labbro inferiore, come in trance.
Non avevano avuto il coraggio di dirsi niente. Mahel aveva poi tirato indietro il volto, schiudendo gli occhi pian piano, lo aveva guardato per un secondo. Poi, troppo stupita da quel gesto, si era alzata, aveva ripreso in mano la sua roba e si era avviata dentro il boschetto, lasciando Michael indietro.
Quando lui l'aveva raggiunta, camminando un po' più veloce del normale, non aveva avuto il coraggio di dirle niente. Perciò si era limitato a sfilarsi la maglietta e strizzarla, anche solo per occupare il suo cervello nel mentre rimaneva accanto a lei.

-Michael...- esordì ad un certo punto Mahel, fermandosi e guardandolo -Guardami-
Michael si fermò e la guardò. I suoi occhi lo incastrarono -Dimmi-
-Io...ecco...non so perchè tu abbia fatto questo- disse posando le dita sulle labbra, abbassando un attimo lo sguardo -Ma voglio essere sincera con te. Io...-
Michael strinse i pugni e abbassò lo sguardo -Non lo dire. Lo so già-
-Ma Michael...- rispose Mahel, abbattuta -Io penso che...-
Michael le afferrò la mano sinistra, portandosela sul cuore, mentre con un dito della mano destra le tappava le labbra -Non accettare o rifiutare adesso i miei sentimenti. Me li tengo dentro da fin troppo tempo. Ne và della mia virilità, quindi ti prego- esitò un attimo, prima di chiederle ciò che sognava da sempre -Pensa a me non più come amico, ma come ad un ragazzo. Il tuo ragazzo. Puoi farlo...?-
Mahel vide la speranza che Michael nutriva in quella risposta. E pur consia che, pensandoci, la sua risposta non potesse essere che una soltanto, conscia del fatto che Michael in fondo al suo cuore lo sapesse, non potè altro che illuderlo di una falsa speranza -Certo. Ci penserò-

Michael riprese a parlarle come niente fosse. Non voleva perdere quella persona così cara, quell'amica che ormai più non era ma che voleva rimanesse almeno tale.
Mahel, da parte sua, finse di non aver mai ricevuto quel bacio e di non aver mai ricevuto quella dichiarazione. Lei adorava Michael, ma lo sentiva più come un fratello che come un vero e proprio fidanzato. Ma mentre pensava a quello, parlando col suo compagno del più e del meno, camminando in quel groviglio di alberi e rami, raggi di sole e profumi sconosciuti, Mahel si bloccò: ciò che aveva sempre sognato e per cui la sua vita si era compiuta fino a quel momento era davanti ai suoi occhi. Il boschetto si era aperto in uno spettacolo meraviglioso, per lei pieno di speranza.
E lì la vide: la colonna “fatta di luce”. Il luogo della sua promessa.



***

Allora, premetto che questo capitolo era fuori dai miei programmi, ma visto che il personaggio di Michael ha riscosso, inaspettatamente, così tanto successo, ho deciso di dare spazio ai suoi sentimenti per la nostra squinternata protagonista. Purtroppo Mahel non è ancora avvezza alle vicende di cuore, il suo più grande interesse è quello di mantenere la promessa fatta a suo padre. E penso sia una cosa molto bella: nonostante sia io a scrivere, i personaggi perdono il controllo e scrivono da soli la propria storia: non sono ancora convinta di come andrà a finire perchè i miei "pargoli" mi sgusciano tra le mani pretendendo di scrivere la loro storia ed io non ho cuore di fermarli. Vedremo cosa decideranno di fare del loro destino xD
E, visto che è un piacere, passo ai consueti RINGRAZIAMENTI per tutti coloro che recensiscono questa storia ^^
Kuroshi Tsukishiro: non so quando potrai di nuovo leggere, con il trasferimento avrai tanto da fare, ma io ti lascio questo capitolo pronto così mi potrai dire, quando puoi, cosa ne pensi. La chiacchierata con te mi ha fatto molto piacere (non sono esattamente ciò che pensavi, non è vero? xD) ma penso che sia proprio questa la mia più grande qualità: l'inaspettatezza. Non credi anche tu? Ti rinnovo i ringraziamenti per avermi letto e commentato, è per me una gioia vedere che riesco ad appassionarti. Anche Michael ringrazia per il tuo affetto, anche se come vedi è stato rifiutato ç_ç povero il mio piccolo! Non vedo l'ora che tu mi dica cosa ne pensi di questo nuovo scorcio sulla vita di Mahel. Un bacione =*
Dark_Blame: uuh allenamento? Voglio sapere che cosa fai *-* calcio? Boxe? Karate? Wushu? Cosa? Cosa? Mi farebbe piacere saperlo xD per quanto riguarda lo stile, sappi che sono un tipo che prima o poi cade nello smielato (adooooro le storie d'amore) anche se questa storia avrà si e no 2 capitoli zuccherosi. Dopotutto credo sia la mia unica storia che parla di guerra, anche se ovviamente non posso abbandonare la mia indole romantica, ma non è certo questa che spero prevalga alla fine. Anche perchè non avrebbe senso xD ti ringrazio comunque per il supporto che mi da, io cerco da parte mia di fare altrettanto, sia perchè scrivi davvero ma DAVVERO bene, sia perchè credo sia una cosa carina dimostrare quanto qualcosa scritto da qualcun altro possa toccarci, non credi? Quindi vedi di aggiornare alla svelta che voglio sapere come prosegue la storia =P (scherzo non voglio metterti fretta, fai con calma U-U) un bacione anche a te ^x^
LinusVanPelt: tesoro mio ^^ so che non ti piace leggere, quindi per me è come costringerti a leggere e commentare ciò che scrivo. Voglio che mi dici cosa ne pensi, voglio sapere i tuoi pensieri, non voglio che mi dici "si mi piace" solo per farmi piacere. E poi il parere delle persone a me vicine (come, prima o poi, sarà quello di mamma) conta tantissimo, saranno i miei giudici più severi prima di fare il gran passo della pubblicazione (se mai accadrà) quindi NON osare farti problemi. Io non mi offendo. Al massimo mi intristisco pensando che avrei potuto far meglio, ma è uno sprono per migliorarmi. Spero che tu capisca e che mi dica apertamente se non ti piace ^^ un bacione mio dolce topino anoressico xD
Dust_and_Diesel: prima di fare una gaffe, sei una ragazza? Beh io mi rivolgerò a te come una ragazza, se mi fossi sbagliata dimmelo che provverò a sedermi sui ceci per espiare la mia colpa! Comunque, sei stata gentilissima a recensire primo e secondo capitolo, molto molto carina. Ho voluto leggere, per piacere e correttezza (penso che comunque faccia piacere che qualcuno legga qualcosa che hai scritto tu) qualcosa di tuo e sono rimasta impressionata: sei bravissima! Ho letto le tue storie originali più "corte" (per la storia da 26 capitoli mi ci metto oggi pomeriggio con calma che non vado a lavoro ^^ ti farò un commento a capitolo, come è mia consuetudine, preparati!) e devo dire che sono invidiosa del tuo stile così perfetto. Cioè, in confronto a questi tre "mostri" della letteratura, io mi sento una pulce!!! Beh, questo non fa che onorarmi ancora di più di aver ricevuto un tuo parere su questa storia, perciò spero che continuerai a leggere e dirmi ciò che pensi su questo mio esperimento che, ho scoperto, ha circa 10 anni di vita (ho iniziato a buttar giù la trama da quando avevo 12 anni e ora sto prendendolo in mano seriamente...). Quindi GRAZIE GRAZIE GRAZIE ancora per la tua gentilezza, ti mando un bacione one one e mi auguro di vederti anche nel prossimo capitolo ^^
Grazie anche a tutti i lettori di questo mio piccolo racconto, un enorme stratosferico bacione anche a voi ^X^
  
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