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Autore: F a i r    12/10/2010    1 recensioni
E se la storia che conosciamo, non sia la vera storia? Se ci fossero avvenimenti di cui ignoriamo l'esistenza o se alcune azioni avessero altri moventi?
La storia di Naminé e Roxas forse non è proprio come ce l'hanno raccontata. O forse sono io che ho sempre voluto che fosse così.
"Alzò il capo e disse al suo migliore amico: «Stalle accanto e prenditi cura di lei, d'accordo?»
La sua era quasi una supplica. Dai suoi occhi traspariva una preoccupazione che non sarebbe dovuta esistere in un Nessuno.
Axel rimase sorpreso dal tanto affetto che Roxas aveva per Naminé.
«Sta' tranquillo» promise. «Lo farò»."

PS: Alcune scene che troverete esistono davvero in KHII, mentre altre sono completamente inventate. Enjoy (:
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel, Naminè, Roxas, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts, Kingdom Hearts II
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Chapter I: Ci rivedremo
Era chiusa nel castello di Xemnas nella sua stanza odiosamente bianca. Naminé aspettava che riunione finisse e Roxas e Axel la raggiungessero.
La sua speranza era che “qualcuno” non li disturbasse in quel poco tempo che aveva per stare insieme.

Nel corridoio…
«Cosa farai?» chiese Axel ad un Roxas completamente assorto nei suoi pensieri.
Il ragazzo rimase in silenzio.
«Roxas?» chiamò alzando la voce quanto bastava per far rimbombare il richiamo nel corridoio vuoto.
Roxas sbatté due volte le palpebre e chiese: «che c‘è?».
«Ne parlerai a Nam?».
«Ci stavo pensando. Voglio trovare un modo per non farla soffrire».
«Non sarà semplice, si sentirà sola quando te ne sarai andato dal castello».
Roxas rimase a fissare il pavimento. «Dovrete andarvene anche voi» disse con voce mesta.
«Lo so, ma affrontiamo una cosa per volta» rispose Axel con un mezzo sorriso.
Il biondo cercò di far comparire un’espressione meno triste sul viso, alzò il capo e disse al suo migliore amico: «Stalle accanto e prenditi cura di lei, d’accordo?».
La sua voce era quasi supplicante. Dai suoi occhi traspariva una preoccupazione che non sarebbe dovuta esistere in un Nessuno.
Axel fu sorpreso dal tanto affetto che Roxas provava per Naminé. «Sta tranquillo» promise. «Lo farò».
Roxas abbozzò un sorriso.
Raggiunsero la porta e Roxas bussò una volta lunga e due corte.
Naminé si avvicinò alla porta e disse: «We’ll…»
«…meet again» completò Roxas e la ragazza aprì la porta.
Appena entrarono, Naminé chiese: «Com’è andata?».
«Niente di nuovo» rispose Axel. «Xemnas è ancora intenzionato ad aprire Kingdom Hearts per riavere un cuore, ma…».
«Ma?» chiese Naminé.
Axel guardò Roxas come per dire: “E’ arrivato il momento di dirglielo. E‘ meglio che non lo scopra da sola”. Poi si fece da parte.
Roxas prese un lungo sospiro e cominciò: «Nam, domani devo andarmene. Non so quanto tempo starò via ma ti prometto che tornerò, quando tutto sarà finito».
Quando Roxas finì di parlare, Naminé rimase in silenzio e si sentì crollare il mondo addosso. Poi disse: «perché? Cosa non so?».
«Qualcuno ci ha traditi» si intromise Axel. «Xemnas comincia a sospettare che Roxas non sia esattamente il burattino che lui si aspettava, quindi...».
Naminé rivolse ad entrambi uno sguardo preoccupato. «Significa che…?» cominciò la ragazza.
«Sì» confermò Roxas. «Vuole eliminarmi per impedire a Sora di svegliarsi. Sa che ha bisogno di me».
Fra i due calò il silenzio, mentre Naminé si sentiva profondamente in conflitto: aveva promesso a Sora che avrebbe seguito il suo risveglio, ma quando aveva conosciuto Roxas, le carte in tavola erano cambiate e non aveva più saputo decidere.
«Ci rincontreremo, vedrai» esordì Roxas rompendo il silenzio.
Naminé sorrise a quel tentativo, anche se sapeva bene più di chiunque altro che non sarebbe potuta andare diversamente.
Gli avvolse le braccia attorno all’addome come se fosse convinta che da un momento all’altro potesse scomparirle davanti agli occhi. «Però fai attenzione» si raccomandò.
Roxas sorrise divertito da quella raccomandazione e annuì, ricambiando l'abbraccio.
Passarono il resto della giornata insieme, pensando a cosa avrebbero fatto quando quella situazione sarebbe passata.
«Il minimo che potremmo fare sarebbe andare a Crepuscopoli e comprare un gelato al sale marino» disse Axel.
Naminé sussultò con una risata, mentre aveva la guancia sulla spalla sinistra di Roxas e lui le cingeva le spalle con il braccio e poggiava il capo sui suoi capelli biondi.
«Quello era scontato» esclamò Roxas rivolto ad Axel.
Nel Mondo che Non Esiste non c‘era qualche paesaggio che ispirasse tranquillità, ma tutti e tre immaginavano il tramonto di Crepuscopoli, seduti sulla torre della Stazione.
Purtroppo la giornata passò più in fretta di quanto avessero voluto e furono costretti a salutarsi per l‘ultima volta.
«Mi mancherai tanto» disse Naminé.
«Anche tu mi mancherai» rispose Roxas. «Quando sarà possibile, tornerò a prenderti».
La ragazza restò in silenzio cercando di convincersi che si trattasse della verità.
Si abbracciarono per l‘ultima volta, Naminé si sentiva protetta quando Roxas la stringeva. Sarebbero rimasti così per sempre. Ma non si scambiarono un bacio d‘addio. Nessuno dei due si sentiva pronto. Sapevano che non era ancora il momento giusto.
Axel, che era rimasto in disparte, si schiarì la voce per attirare la loro attenzione.
I due lo guardarono e Axel disse: «Non vorrei interrompervi, ma è ora di andare».
«Sì, andiamo» aggiunse Roxas. Si allontanò dalla ragazza e prima di andare la baciò sulla guancia.
Rimasta sola, la ragazza si sfiorò la guancia baciata con il dorso della mano.
Axel accompagnò Roxas all‘uscita del castello.
«Stammi bene, amico» fu il suo saluto.
Roxas lo fissò per una frazione di secondo e lo abbracciò.
Axel rimase sorpreso da quel gesto e ricambiò l‘abbraccio. Lo separò da sé e Roxas capì che era il momento di andare. Sorrise, si voltò e si allontanò.
Ora poteva cominciare il viaggio che avrebbe voluto intraprendere tanto tempo prima: incontrare Sora.
Uscito da quel “mondo-di-mezzo” si ritrovò nel caldo sole morente di Crepuscopoli.

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