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Autore: Angele87    28/12/2003    68 recensioni
Harry, Ron, Ginny, Hermione, Draco hanno terminato la loro scuola e adesso sono Auror... ma cosa accadrà... leggete e lo scoprirete... è la mia prima ffc siate clementi...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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DA AUROR A BABBANI

 

 

 

Era lì. Disteso sul suo duro letto nella stanza della caserma di Auror che condivideva con Harry Potter e Draco Malfoy , i suoi migliori amici.

In realtà l’ultimo era diventato un suo amico solo l’ultimo anno di scuola ad Hogwarts.

Pensava a come la sua vita e quella dei suoi amici fosse cambiata dall’inizio della guerra contro colui che non deve essere nominato. Si ostinava ancora a chiamarlo così. Ronald Weasley (così si chiamava il ragazzo) odiava profondamente il signore oscuro. Aveva ucciso i suoi genitori , quelli di Hermione Granger, e anche quelli di Draco (quando il ragazzo si era rifiutato di unirsi alle schiere dei suoi Mngiamorte).

Ron con i suoi amici aveva dovuto crescere in fretta .

Si girò verso la sveglia. Aveva ancora 30 min. prima che quel aggeggio infernale suonasse e fosse come al solito risucchiato dalla realtà di tutti i giorni.

Guardò più in là sul suo comodino e vide la foto che ritraeva lui, i suoi amici, e tutta la sua famiglia felici, nel giorno del diploma ad Hogwarts. Come era vivido quel ricordo. Erano passati ormai 4 anni però lui riusciva ancora a ricordare la strana sensazione che gli attanagliava lo stomaco la sera prima del grande giorno. Emozione, orgoglio, soddisfazione, paura… non avrebbe mai pensato che il suo cuore potesse sopportare tanto sforzo. Quello era stato uno dei giorni più emozionanti della sua vita.

Ora, invece, a poche ore dalla consegna del suo distintivo di Auror non riusciva a provare altro che indifferenza. Odiava quella sensazione. Essere indifferenti è come non essere vivo. In realtà, lui non si sentiva più, molto vivo dalla morte dei suoi genitori.

Era ancora immerso nei suoi pensieri quando il rumore insopportabile della sveglia irruppe nella stanza.

-Maledizione!- pensò prima di correre in bagno.

Harry si stava ancora stiracchiando quando gli arrivò un cuscino in piena faccia.

-Dio, Potter! Ma cos’hai al posto del naso un “MANTICE”?!- gli urlò Draco mettendosi a sedere.

-Senti un po’ chi osa parlare… Ma se TU non fai altro che russare!!- gli rispose il brunetto rilanciandogli il cuscino. Si sarebbe trasformata in una cruenta battaglia all’ultima cucinata se, come al solito, Ron non fosse intervenuto:- Ehi, BAMBINI!!- e sottolineò la parola con una voce molto alta . il rosso era sulla porta già vestito di tutto punto. -Ron!- iniziò Harry -MA QUESTA NOTTE SEI ANDATO A DORMIRE CON LA DIVISA?!- concluse iniziando a ridere accompagnato da Draco.

-Ah, Ah, Ah… SPIRITOSI…Si da il caso che io sia una persona Molto Puntuale al contrario di qualcuno… guardate un po’ l’orologio!- continuò sapendo che adesso sarebbe toccato a lui ridere - avete esattamente 28 min. e 59 secondi per lavarvi, vestirvi e mettere in ordine la vostra camera… Hermione ci aspetta giù tra una manciata di minuti… SCATTARE!- concluse sbattendo le mani.

I due balzarono in piedi e si diressero verso il bagno.

 

***

Hermione aspettava seduta al loro tavolo nell’ampio refettorio della caserma. Era annoiata. Come al solito quei tre erano in ritardo!si guardò in torno e per la prima volta in tre anni si accorse di quanto quella sala fosse pulita, luminosa e soprattutto… Rumorosa. Sembrava che in cucina il cuoco avesse dichiarato guerra alle stoviglie.

Si stava tormentando un ciuffo ricciuto della sua coda di cavallo, tamburellava con un piede il pavimento e si mordeva il labbro inferiore. Era nervosa. Per passare un po’ il tempo passò in esame la sua uniforme. Gonna a tubo leggermente sopra il ginocchio, camicia bianca, cravattino rosso, giacca blu e un berrettino che aveva letteralmente imbrigliato sulla massa di capelli ricci.

I suoi dolci occhi nocciola indugiavano sulle porte d’entrata della mensa. “Altri 5 min. e vado via!” pensò mentre accavallava nervosamente le lunghe gambe sottili. “Vogliono vedermi morta dall’impazienza! Dovrebbero essere loro ad aspettare Me! In fondo sono io la ragazza della situazione…”

Mentre distruggeva la sua bella testolina con quei pensieri, un bellissimo ragazzo, alto, dal fisico scolpito e con dei capelli rossi perfettamente disordinati arrivò nella grande sala seguito a ruota da un bruno e un biondino, altrettanto alti e possenti.

Indossavano anche loro la divisa blu da Auror. Ad Hermione , nel vedere Ron, mancò il fiato. Era ormai da tanto di quel tempo che era innamorata di lui che nemmeno ricordava quando aveva iniziato a vederlo sotto un aspetto che non fosse quello del migliore amico. Il rosso però sembrava non accorgersene.

-Ciao Herm…- Ron non finì la sua frase perché rimase incantato nel vedere la ragazza con quella divisa. Il fisico di Hermione, che era stato modellato da tre anni di esercizi nel corso di addestramento per Auror, stava bene con qualsiasi cosa, (“e anche senza” pensò maliziosamente Ron) ma con quella divisa era praticamente Meravigliosa.

-Lo sai che non sei niente male vestita così?!- le disse appena si fu ripreso -Sembri quasi una ragazza!- amava stuzzicarla… in realtà lui si era reso conto da molto tempo che quella ragazzina era venuta su proprio a regola d’arte. Gli altri due ragazzi erano della sua stessa identica opinione specialmente Draco, che, anche se non lo voleva ammettere era innamorato cotto di lei.

Hermione arrossì violentemente. Lo faceva sempre ogni volta che Ron le faceva un complimento. Quando all’improvviso si rese conto di avere gli occhi dei tre ragazzi puntati addosso disse:

-Fai poco lo spiritoso Capitano Ronald Weasley… piuttosto muoviamoci siamo già in ritardo!- puntualizzò cercando di tornare di un colore naturale. Si alzò e si fece ammirare in tutto il suo splendore.

“Com’è bella” si ritrovò a pensare il bel ragazzo rosso. Ron si riscosse immediatamente da quei pensieri… “andiamo è Hermione… insomma è come una sorella… ma io non penso queste cose di Ginny … oddio… Ron ricollega il cervello…” il ragazzo stava avendo un conflitto interiore.

-Ron?!- la voce di Harry lo riportò alla realtà. -Andiamo o faremo tardi per davvero!-

Ron scrollò le spalle come per liberarsi di quei pensieri e seguì gli altri verso la grande sala.

Il ragazzo non poteva certo immaginare che Draco aveva pensato la stessa cosa.

Quando arrivarono nella sala era gremita. Finalmente, dopo una decina di minuti, scorsero Ginny.

Era carina e sorridente come al solito. Indossava un vestitino bianco che con i suoi lunghi capelli rosso fuoco creava un contrasto delizioso. Ancora un’altra volta Harry si ritrovò a pensare che quella ragazzina , che aveva salvato tanti anni prima da un basilisco, era diventata davvero una bella donna.

Il dolore per la perdita dei suoi genitori, fortunatamente, non aveva intaccato il suo dolcissimo carattere. Se fuori era diventata una donna dentro rimaneva una dolce bambina.

-Ciao ragazzi!- disse gettandosi al collo del fratello che l’abbracciò forte, forte. Quando si lasciarono Ginny passò a salutare gli altri. Quando fu il turno di Harry oltre al tenero abbraccio gli diede anche un bacio sulla guancia. Il bruno era diventato un peperone. Ginny, però, non ci fece molto caso visto che gli passò una mano tra i capelli corvini dicendo:-Questi non vogliono stare buoni neanche oggi!- Poi si fermò, vedendo l’espressione stralunata di Harry. -Scusami sembro…- cercò di dire Ginny prima che un uomo in divisa la interrompesse con un colpo di tosse -Hm, Hm… se siete tutti pronti, la cerimonia può anche incominciare-

Dopo aver sentito queste parole Virginia Weasley diede un in bocca al lupo ai quattro e corse verso il suo posto .

Harry era ancora prigioniero nei suoi pensieri “Quanto è bella!” stava pensando.

Una brusca gomitata di Hermione, che sedeva tra lui e Ron, lo riportò alla realtà. Il grosso colonnello stava ripetendo il suo nome. - Harry Potter…il quasi capitano Potter è presente in sala?!-

Harry sussultò. Si alzò e percorse il lungo tappeto blu che portava fin sul palco. Ritirò il distintivo e il suo diploma. Quando tornò a sedersi pensò che finalmente era diventato Auror!

***

Draco stava sistemandola sua roba , quando il suo M.C.P. (Magico Cerca Persone) iniziò a vibrare sul tavolo dall’altro lato della stanza. Il ragazzo aveva deciso di ignorarlo. Aveva ancora tante di quelle cose da fare. Si era appena trasferito nel nuovo appartamento. Le cose , per quanto la magia potesse essere d’aiuto, non si sistemavano da sole.

-DRACO!- la voce di Hermione irruppe cristallina nella stanza da pranzo. -Dai, Dra’ sono io Hermione, rispondi!- Un sorriso assurdo si impossessò della faccia del ragazzo.

- Perché se non rispondo cosa mi fai?!- chiese sospettoso mentre si avviava verso il tavolo.

-Che cosa?! Draco Malfoy vieni immediatamente a parlare con ME!- Draco rideva. Adorava quando Hermione si arrabbiava con lui per finta. Rallentò il passo, ormai era arrivato al M.C.P.

-Mi hai chiamato, mia signora?!-fece ironicamente.

-Ah, finalmente… come sta proseguendo il lavoro di pulizia… sarei venuta a darti una mano ma purtroppo ero in servizio…- disse Hermione

-Sì, sì… ma a chi la vuoi dare a bere…so benissimo che la cosa che più odi al mondo sono le faccende domestiche…quindi dì pure che ti sei sentita meglio quando hai saputo che oggi dovevi lavorare…- la rimbeccò Draco

-Ehi, ma per chi mi hai preso… sai benissimo che do sempre volentieri una mano agli amici…- rispose prontamente la brunetta.. Draco la guardò storto. - Va bene è vero! Io non sono una perfetta donna di casa… e mi sono sentita meglio quando ho saputo che oggi dovevo lavorare… però non mettere in dubbio che comunque, anche se di contro voglia, ti avrei aiutato a sistemare… - concluse Hermione facendo uno dei suoi sorrisi più belli che non rimase inosservato da Draco. Se fosse stato possibile rilevare la temperatura e la velocità del cuore del ragazzo ,in quel momento, avrebbero entrambi rotto i termometri. All’improvviso si ricordò che qualche sera prima aveva sognato Hermione… e un sorriso malizioso si disegnò sul suo volto.- Ora perché ridi ?!- chiesa disperata Hermione diventando rossa. -Eh… no, niente pensavo ad una cosa…-rispose asciutto il biondino.

-Sarà… comunque ti ho chiamato perché ho ritirato la tabella dei turni di pattuglia… dunque … tu sei di turno…- e la ragazza iniziò a controllare la pergamena. -Draco Malfoy…Draco Malfoy…-ripeteva sottovoce mentre lo cercava.- Ah, eccoti qui!-disse, finalmente, dopo un paio di minuti -Questa sera sei di turno dalle 24 alle 4 del mattino con il capitano Ronald Weasley e il Capitano Hermione Granger…- la risata allegra e cristallina di Hermione riempì la stanza. Draco la guardò e poi disse:-Perché ridi!?- Hermione non riusciva a smettere -Indovina… un po’… con chi… hanno messo Harry?!-

-Non lo so… con un clown, forse?!-rispose sarcastico il biondino.

-No, meglio… Harry è di servizio questa sera dalle 19 alle 23 con il Capitano Angelus Homeless e il Capitano Matt Barbeus!- Draco scoppiò a ridere. Quei due erano gli Auror più incapaci e stupidi che avesse mai conosciuto. (Gli ricordavano tanto due vecchie conoscenze di Hogwarts di cui si era finalmente sbarazzato dopo tanto tempo.) Quei due adoravano Harry. Quasi sicuramente avevano chiesto proprio loro di essere accoppiati con il ragazzo.

-Beh, meglio a lui che a me… in fondo è abituato!- disse scherzosamente Draco.

-Già… comunque mi passate a prendere tu e Ron per le 23,30?- chiese cambiando argomento la ragazza.

-Certo, mia signora!- le rispose ironicamente

-Smettila!- gli intimò Hermione.

-Va bene, mia signora!- la provocò il biondino

Hermione rise e Draco non poté fare a meno di pensare che anche con i capelli tirati su alla meglio con una matita era bella, anzi bellissima.

- Ti odio !- gli disse quando terminò di ridere.

Draco avrebbe voluto rispondere diversamente ma invece: -Lo so…- disse semplicemente

-Benissimo… Capitano Malfoy!- e facendo un gesto militare la sua immagine scomparve dal piccolo schermo del M.C.P. Draco rimase ancora a fissarlo per qualche minuto. Poi si riscosse e continuò a sistemare la sua, nuova casa.

***

 

   
 
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