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Autore: La Matta    08/12/2010    11 recensioni
Siamo di nuovo qui, col terzo capitolo delle "Saghe di Andael". Le solite trame, le solite guerre, i soliti scherzi, le solite idiozie, i soliti colpi di genio mal progettati e messi in atto peggio. La solita incongruenza, gli stessi dilemmi etici, gli stessi compagni. Continuano le avventure del seguace del cattivo ed amico dei buoni, della distratta anti-Nazgul, dell'Elfa iperattiva, dell'Umano burlone e spesso ubriaco, della ragazza che non sa badare a sé stessa, della Mezz'Aquila sull'orlo di una crisi isterica e di chi con loro. Tornano Andael, Joiandra, Charanna, Vanamir, Konstantin ed Ikar. Con tutti i deliri che abbiamo imparato ad apprezzare.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Andael 3 - 6

CAPITOLO QUINTO

- Archill le bast’ fe-rrrerre!! Brrrrhuaj!-

(MA CHE TITOLO DEL CAZZ…)

 

 

- E di questo che ne facciamo?- fece Vanamir, osservando perplesso la creatura grigiastra che aveva tramortito, con il fortunato lancio di un alveare.

- E’ Gollum!- esclamò Frodo

- Ma non mi dire! Un Gollum!-

- No, non UN Gollum. E’ Gollum e basta.-

Sam appoggiò una mano sulla spalla di Vanamir:- Gollum è il suo nome.-

- Ma no, lui si chiama Frodo!-

- No, la cosa grigia si chiama Gollum.-

Il giovane di Gondor si grattò la testa:- Aahh… chiaro.-

La menzogna era palese, ma, bontà sua, Sam fece finta di crederci.

Sospirando, estrasse la corda elfica (di cui in realtà era rimasto solo un cordino, perché l’Hobbit aveva usato il resto per fare dei braccialetti, durante i tempi morti della giornata.) e la usò per legare Gollum.

- Or dunque seguici, perversa creatura dal nome misterioso!- declamò Vanamir.

Il coso grigio gridò, o, per dire la verità, stridette. Anche perché il giovane di Gondor insisteva nel volergli mettere uno dei braccialettini di Sam. E magari un collarino.

- Mamma e papà non mi hanno mai preso un cane.- spiegò, davanti agli sguardi perplessi dei due Hobbit – Io l’ho sempre chiesto, ma dicevanp che un animale in casa era già sufficiente… e non ho mai capito a chi si riferissero…-

Gollum sollevò lo sguardo, perplesso. Si preannunciava una lunga e faticosa avventura, verso la riconquista del tesssssoro.

- Tu ci condurrai a Mordor.- determinò Frodo

- Uno con quella faccia non mi sembra un esperto in geografia.- borbottò Vanamir, che aveva finalmente chiuso un braccialetto attorno al collo di Gollum e che ora insisteva per scrivergli il nome in fronte con un gessetto. “Così”, diceva “non continuerò a confonderlo con la vegetazione.”

- Lui ci è già stato.- mormorò Frodo, cospiratore

- Perché sussurri così, Frodo?- ribatté Vanamir

- Non vorrei che Sauron ci udisse discutere del nostro piano.-

Non sapeva che Sauron aveva ormai smesso da parecchio tempo di tenerli sott’occhio, considerandoli quindi una minaccia. Anzi. Aveva congedato le spie, spento le cimici, aveva dato fuoco al monitor nella sua sala comandi e si era accomodato sul suo divano preferito per guardare i suoi alleati disputarsi la Coppa Mordor a palla goblin.

Che è tipo calcio, solo con un goblin al posto della palla e due mannari in porta.

 

Ma lasciamo gli Hobbit alle loro Grandi Domande e Sauron al suo Grande Torneo, e concentriamoci di nuovo su quella piccola sventurata compagnia di Orchetti che sta’ per essere travolta dalla più terribile delle maledizioni.

- Il mio incanto è pronto!- declamò Andael.

Alcuni Uruk si risvegliarono di soprassalto: si erano addormentati ad aspettare. Cosa più che legittima, dato che ad un certo punto l’aspirante stregone si era impegnato nella decodificazione di un vecchia pergamena e non c’era stato verso di smuoverlo.

Dopo tre quarti d’ora, Andael si era illuminato.

Aveva alzato in aria il documento, trionfante, ed aveva declamato:- Eureka! Ho trovato! Questa non è la pergamena con le istruzioni per l’esperimento magico! E’ lo scontrino dell’autogrill!!-

Restituito lo scontrino ad un allucinato Orchetto, Andael si era di nuovo immerso in profonde meditazioni ma stavolta non fece aspettare il suo pubblico.

Sollevò le braccia al cielo e tuonò

- Archill le bast’ fe-rrrerre!! Brrrrhuaj!-

- Merry, Merry, guarda che ficata!- esclamò Pipino, svegliando il suo compagno di disavventure. L’altro Hobbit sbadigliò, poi, scocciato, si voltò dall’altra parte e riprese a dormire. – Merry, come puoi restare insensibile! E’ una magia!-

- Sì, certo Pipino…- brontolò Merry – sono certo che è una cosa eccezionale.-

E fu allora che tutti gli Orchi scomparvero.

 

… e riapparvero a mezz’aria, volteggiando come graziose ballerine (lavorate d’immaginazione, lettori pigri!). Volteggiarono per qualche secondo, poi la forza di gravità si ricordò di esistere e li fece crollare sul pavimento. Sul pavimento di Isengard. Sul pavimento della camera da letto di Saruman. E, in parte, sopra a Saruman.

Andael si materializzò qualche istante dopo, passeggiando sugli Orchi storditi dalla botta.

- ANDAEL!- tuonò Saruman, senza la freddezza glaciale che tante volte l’aveva contraddistinto

- Salve, maestro!- salutò l’apprendista, con un sorriso a trentadue denti.

Lo stregone spostò con poca grazia un Uruk privo di sensi e si piazzò di fronte ad Andael.

La situazione aveva un che di paradossale, bisogna ammetterlo.

Non solo la stanza era piena di Orchetti contusi e un po’ lagnanti, ma Andael aveva un’espressione innocente e trasognata e Saruman era in camicia da notte.

E ringraziamo che è inverno, altrimenti ce lo trovavamo davanti in mutande!

 

Sauron, che tutto vedeva attraverso il Palanthir rischiò un altro infarto.

All’inizio aveva creduto che procreare fosse una pessima idea. Molto pessima.

Ma in fondo la situazione lo stava divertendo parecchio. E il suo amato figliolo era davvero esilarante, nelle sue continue gaffe ed idiozie aveva una grazia particolare. Ogni stupidaggine che combinava, sembrava avere un senso, ed essere capitata secondo logica.

 

(Intanto, a Caras Galadhon)

 

- Allora, fidanzato, futuro cognato 1, futuro cognato 2, fratello che di sicuro deve fare qualcosa di importante ma che non lascerò uscire da qui finché non mi avrà ascoltato… signori, vi ho convocati qui perché ho scritto la famosa lettera per il sovrintendente Denethor. La mia domanda è: è abbastanza verosimile? Sembra che l’abbiamo scritta Connie e Boromir?-

Charanna si era seduta sulla sua sedia a dondolo.

Poteva sembrare un’immagine rilassante. Una bell’Elfa in lungo abito bianco con una pergamena in mano e su una sedia a dondolo. Ma non lo era.

Haldir sapeva che, quando la sua donna si metteva in quella posizione, stava per cominciare un lungo monologo o, peggio ancora, una discussione infinita, che non avrebbe avuto termine mai, qualunque cosa lui dicesse. Se le dava ragione, veniva accusato di accondiscendenza, se le dava torto, lei si metteva a strillare. Se stava zitto, Charanna recitava anche le sue battute. Non c’erano speranze.

Quel giorno, la situazione doveva essere disperata.

Infatti, Charanna non aveva convocato solo lui, ma anche Rùmil e Orophin. E persino Celeborn, che di sicuro aveva altro da fare, ma che sopportava stoicamente la sorella minore.

- Allora, vi leggo la mia lettera.-

Charanna diede un colpetto di tosse, prima di leggere il frutto delle sue fatiche

“Vecchio padre. Siamo vivi e vegeti. Inoltre ho trovato una brava ragazza con cui passare tutta la mia vita. Non temere, abbiamo fatto sesso solo dopo le nozze. Le sue nozze, naturalmente. Che erano anche le tue. Sì, mi faccio Konstantin. Che vuole il divorzio. Ciao vecchio, se ho dei parenti saluti anche a loro. Tuo figlio. P.S. – sono stupido”

- Allora?- chiese Charanna, con un sorriso soddisfatto – che ne pensate?-

Haldir sospirò. Stava per iniziare il solito giro di opinioni ambigue, che la sua amata avrebbe interpretato nella maniera che più aggradava il suo mastodontico ego

- Sei stata molto diretta.- proclamò Orophin, solenne

- E molto chiara.- annuì Rùmil

- Non è proprio verosimile, ma meglio questo che niente!- riprese Orophin

Haldir e Celeborn si scambiarono uno sguardo dubbioso.

Stavano cercando di decidere a chi toccasse l’infame compito di contraddire Charanna.

Improvvisamente, fu Rùmil a parlare:- Chara, dai, ammettiamolo. E’ la lettera più brutta che tu abbia mai scritto, escluso il biglietto d’auguri per il matrimonio di Celeborn e Galadriel – si voltò, verso il signore di Lothlòrien

- Vero.- confermò quello – Ma ho molto apprezzato che tu abbia messo dei graziosi asterischi al posto del nome di mia moglie. Ho temuto t’improvvisassi triviale.-

- Comunque – riprese il fratello più giovane – Per quanto Boromir detesti suo padre, non credo che lo apostroferebbe come “il vecchio”. E sono quasi sicuro che la nostra amata coppia preferirebbe che ancora non si sapesse del suo essere un’amata coppia. “mi faccio Konstantin” suona molto volgare.-

- E il divorzio non esiste ancora.- puntualizzò Orophin

- Ma dovete proprio spaccare il capello in quindici?- protestò la giovane, piccata

Poi appallottolò la lettera e la gettò a terra, dove Morgoth la prese in bocca ed iniziò a disintegrarla. Gatto furioso.

 

FINE CAPITOLO QUINTO

 

 

La Coda

Sono scomparsa. Di nuovo.

Lo so, avevo promesso di darci un taglio.

Ma sono pessima, per queste cose.

Perdonatemi, ok?

Stavolta il colpevole è una connessione pazzerella e nevrotica e 16 autori latini da studiare per una sola verifica. Dannazione. Sono cose che fanno passare la voglia di scrivere!

 

Ringraziamenti

Dragon89: spero che lo schermo del tuo computer non si sia trasformato in zuppa, ora che non solo ho svelato l’incantesimo di Andael, ma l’ho anche usato come titolo del capitolo! In secondo luogo, povero trio (Aragorn, Legolas e Gimli)… ma il delirio è il prezzo da pagare per questa fic!

Johnny Nicotine: e io che temevo che l’esilio di Eomer scritto così venisse fuori una cosa banale… grazie! Per Vanamir, devo ammettere che la sua presenza mi ha fatto prendere la decisione di seguire le vicende di Frodo e Sam… prima pensavo di trascurarli,  ma adesso con l’omino tutto diventa più divertente!!

Evening_star: ottimo, le recensioni a sezione... XD… per Joiandra e l’esilio di Eomer, tiro un sospiro di sollievo: avevo paura che fosse un’idea banale. Non abbastanza stupida! Connie e Boromir, non so, per ora non fanno quasi niente di niente, ma è divertente farli sclerare. E’ ammmmmore… Se la mia fan n1, grazie tante per il tuo costante appoggio! Baci

Nini Superga: Allora, Joiandra è completamente avulsa dalla realtà, oramai l’avevamo capito. Per questo il cavallo deve stare nell’armadio. E, conoscendo Typho, un giorno potrebbe entrarci per davvero. Bestia strana. Ikar ha le palle cubiche, eppure sono felice che riesca ad essere ancora un personaggio divertente. Temevo di creare l’ennesima superdonna, una delle cose che odio di più al mondo! La parte di Rùmil e Orophin l’ho messa giusto per te! Li adoro anch’io, quindi non sarà difficile trovare una particina per loro!! Grazie per la recensione! Per le domande: 1) Konstantin che usa arco e frecce… mmh, improbabile, ma abbiamo visto che, a volte, riesce a combinare qualcosa di buono. Ma solo quando le circostanze sono disperate! 2-3) Gollum ci sarà parecchio da adesso fino alla fine. Denethor pure. Specie adesso che comincia a dar di matto. Inoltre, probabilmente avrà qualche ruolo. E non ho ancora deciso se farlo morire o se rinchiuderlo in una casa di cura. Sono contraria alla morte, ma sono pure contraria a Denethor… beh, ci penserò allora.

Luine:… maledetti “sta’”! Oh, mai una volta che io azzecchi accenti e apostrofi. Da bambina ero molto più bravina, perché ci pensavo! Ora vado per automatismo! Peraltro, Ikar ci vuole, qualcuno che abbia un barlume di coerenza… (gli eroi non lo sanno, ma io le ho già raccontato come finisce la storia…!). Sì, a volte subisco un rallentamento con gli aggiornamenti, perché il capitolo non mi soddisfa o, più spesso, per un drastico calo di ispirazione. Comunque, sono felice che il terzo capitolo sia all’altezza dei suoi precedenti! Grazie e un bacio

 

ALLA PROSSIMA!

CHAR--

  
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