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Autore: maya_90    11/12/2010    12 recensioni
«In lontananza, sulla superficie marina ormai scura all’imbrunire, si vedeva il profilo di un vascello. Scintillava di mille piccole luci che raddoppiavano i loro riflessi sulle onde, creando come una scia di stelle che si specchiavano sull’acqua. Illuminata da una di queste luci, sulla cima dell’albero maestro spiccava una bandiera nera, e un teschio bianco.»
Questa è una storia che accadde tanto, tanto tempo fa. Parla di un incontro particolare, tra vendette personali e promesse da mantenere, importanti comparse e personaggi che avrebbero, a poco a poco, cambiato il mondo. Enjoy =)
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Gold D. Roger, Shanks il rosso
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Buonasera ciurmaglia!
Ecco qui il nuovo capitolo, che chiuderà questa piccola parte quasi esclusivamente dedicata alla battaglia (se ci avete fatto caso, il punto di vista di Rou è stato un po’ accantonato per questa cosa), eravamo rimasti con Garp che inseguiva Roger, nulla di nuovo sotto il sole, insomma :D
Ma prima le risposte! Ah, continuo a rispondere qui ai vostri commenti per abitudine, ed anche perché mi piace di più, nonostante ora sia disponibile l’opzione per rispondere direttamente sulla recensione, che magari userò più avanti .-.

@ Meli_mao: Ciao meli! Allora, ebbene si, ho preso le info solo da Pirati dei Caraibi. Poi, ci ho messo del mio, sperando di rendere bene l’idea :D Ahahah, è vero che l’urlo “FUOCO” ricorda molto la bella Knightley, anche se detto da Roger ha tutt’altro effetto, mi sa... Per quel che riguarda Garp ed Akainu sono d’accordo con te, sono entrambi due personaggi molto interessanti, anche se non potrebbero essere più diversi (!)
E condivido il tuo punto di vista sull’operato del viceammiraglio, se non è intervenuto avrà avuto i suoi buoni motivi, o semplicemente è rimasto fermo perché non sapeva proprio cosa fare. Quel sodalizio che aveva stretto con lo stesso Roger, lo rende un personaggio al di sopra delle parti, il che può essere positivo ma, quando ci si trova ad affrontare questioni come salvare Ace o obbedire al proprio dovere di Marine, non è così semplice scegliere. Ma sono queste contraddizioni che lo rendono così umano :) Ben, alla prossima e grazie mille!

@ KH4: Ale! :3 E’ vero che Garp tende ad affondare le sue navi xD E sì, la sua voce passa anche attraverso le tempeste! Lieta che Rouge continui a piacerti come personaggio, certo che lei è stata assunta come baby sitter del piccolo rosso praticamente, ma scommetto che a lei fa piacere :D Ed ecco il babbo, sapevo che saresti stata contenta! Ci hai preso su Vista e naturalmente il piccolo Marco, la donna non è nuova ma è praticamente comparsa due volte senza parlare (credo), ma mi piaceva metterla per dare un componente femminile alla ciurma di Newgate. Non so se si è capito, ma patteggio molto per le piratesse/eroine femminili *yeah* Grazie mille per la rece, alla prossima :*

@ Chibi_Hunter: Hola :) Sono contenta che la scena della battaglia sia risultata abbastanza realistica! Eh sì, il mio modello per questi due capitoli è stato sicuramente Pirati dei Caraibi, lì le battaglie sono davvero belle *-* La risposta di Roger te la lascio immaginare, metti insieme un carattere come il suo e certe domande da parte di un pirata avversario piuttosto forte… ci sarà da ridere al loro dialogo :D nel frattempo, vediamo un po’ come se la cavano i nostri pirati di Roger in mezzo ai casini! Grazie mille per la recensione, alla prossima!

@ ashar: Ciao! ^-^ grazie del complimento, mi fa sempre piacere avere nuovi recensori! E’ vero che Roger è uno dei personaggi migliori di One Piece, nonostante non l’abbiamo visto molto in azione nel manga, ma il poco che s’è visto nel capitolo zero è stato molto soddisfacente :D Ah, complimenti per aver letto tutti i capitoli insieme xD Alla prossima!

@ Akemichan: Ciauz! Non conosco i libri di O’Brian, ma sono contenta che la battaglia ti sia risultata suggestiva *-* Hai giustamente notato che non ho messo molti poteri mirabolanti come nel manga, che comunque mi piacciono tantissimo nell’universo di Oda, però ho sempre immaginato la storia così, un po’ più spostata sul piano “umano”, una specie di mondo a metà tra One Piece e qualcosa di più realistico … sono contenta che la pensi come me :3 Mh, su Garp già viceammiraglio dici? :D Beccata! Diciamo che non ci ho realmente pensato, lo ammetto ^^’ però, per esempio, da quel che si è visto nel capitolo zero, tra lui e Sengoku erano i numeri uno all’interno di Marineford in fatto di potenza (il capitolo zero è solo qualche anno dopo questa storia) quindi si presuppone che Garp abbia scalato i gradi molto velocemente e non sia arrivato al grado di Ammiraglio solo per sua decisione personale (diversamente da Sengoku che vuole arrivare il più in alto possibile). Poi aggiungi il fatto che, almeno nella mia storia, la Marina non era in un momento roseo in quegli anni ed il fatto di avere un soldato così forte e carismatico (ed anche bravo nelle strategie, infatti è stato lui ad intuire gli spostamenti di Roger, e solo dopo Sengoku) ai piani un po’ più alti poteva solo giovare al tutto :D insomma, ti ho buttato lì un po’ di idee, poi, come ti ho detto, non ho realmente definito la cosa ^^’ è da prendere per buona, come molte cose che ho scritto, del resto .-.
Ray  è la vera balia di tutta questa storia, ed il bimbo capriccioso è un certo capitano :D Lieta che ti siano piaciuti i suoi dialoghi con Garp (insomma, a mettere insieme due sciroccati del genere mi son divertita anche io xD) ed anche il buon Daniel che inventa roba semi-utile! E sono anche contenta di aver reso bene tutta la ciurma, che a volte passa in secondo piano rispetto a capitano, vice e Rouge, ma son sempre lì a tirare avanti la baracca. Grazie mille per la rece, alla prossima! :*

@ tre 88: Eccola con il suo papirozzo *-* Ah, Ray conosce Roger da una vita, hanno passato l’adolescenza insieme a Rogue Town con i loro sogni e le loro aspettative, in parte realizzate, in parte perse per strada (la vicenda di Samie verrà spiegata più avanti, e faremo anche meglio la conoscenza di questa misteriosa ragazza :D) . Garp capisce come ragiona Roger perché anche lui è un mezzo pazzo, proprio come il capitano pirata, quindi si intendono molto bene!  Ray è un comico nato, sì lo vedrei bene a Colorado, visto che non sta zitto un attimo :D In effetti Roger, a dire a Garp che avrebbe dovuto inseguirlo per sempre, non è che ci abbia guadagnato molto, visto che il viceammiraglio lo ha preso alla lettera! Ed ecco qui Barbabianca, staremo a vedere quale sarà la risposta di Roger (te la lascio immaginare xD). Grazie mille per la rece, alla prossima!

@ Killy: Ciao! Un’altra nuova fan, wow *-* e venticinque capitoli in due giorni sono tanti, complimenti xD  Negli ultimi tempi le cose tra il capitano e Rouge sono decisamente migliorate, dopo il loro grande litigio non potevano certo peggiorare (o meglio, o troncavano ogni relazione, o si riappacificavano), e siamo tutti più contenti così <3 Ah, il fratello di Rouge non rimarrà all’oscuro delle “malefatte” di sua sorella, staremo a vedere un po’ di casini che succederanno più avanti :D
Sono contenta che la storia degli smiley ti sia piaciuta, era una piccola parte a sé stante che però mi piaceva mettere e che, chissà, verrà menzionata anche più avanti.
Ecco Barbabianca, con il piccolo Marco al seguito… ebbene si, si tratta di Vista ed Haruta, un piccolo tributo ai capitani del grande Newgate (e ce n’è anche qualcun altro)! Ti ringrazio per la recensione, alla prossima!

@ angela90: Ciao! Garp e Ray fanno un’ottima accoppiata comica, ma immagino che il duo perfetto sia con Sengoku… chissà perché il viceammiraglio somiglia sempre più ad un teatrante che ad un marine X°°°D ma è il suo carattere, e ci piace così! Roger è un tipo molto fortunato, sì, anche con l’Idra, ad esempio, l’ha scampata per un pelo. Si sa, la fortuna aiuta gli audaci *mi sento tanto mio nonno a dire certe cose* e comunque son contenta che l’arrivo di Barbabianca e di annesso Marco versione mignon sia stato di tuo gradimento! Apprezzo il fatto che hai recensito anche in mancanza di tempo, grazie mille e alla prossima!!

@ bonney jewerly: Ciao! Che bello, un’altra faccia nuova, anche se mi seguivi da mesi :D Ti ringrazio per il complimento, spero che la storia continui sempre ad interessarti :) alla prossima!


Vi lascio al capitolo!
Enjoy!  







26. Ice

Confusion never stops
Closing walls and ticking clocks.



La Flaring Eos ondeggiava paurosamente sui marosi violenti, virando di tanto in tanto per evitare i colpi sparati dalla nave di Garp.
-Ecco gli iceberg!- esclamò il navigatore guardando fisso davanti a sè e tenendo il timone scivoloso con entrambe le mani per evitare di perderne il controllo.
Rouge posò l’indice sulla mappa, alzando gli occhi verso Roger.
-Questo passaggio- mormorò, scorrendo con il dito sulla pergamena man mano che parlava – è ampio per un piccolo tratto, dopodiché qui c’è una strettoia. Fa al caso nostro, noi ci passiamo, ma i Marine si ritroveranno bloccati!
-E’ da pazzi … ma mi chiedo ancora perché non ci ho pensato io prima- rispose quello, alzando un sopracciglio.
-Stai perdendo colpi, forse- lo schernì lei altezzosa, salvo poi abbrancarsi goffamente al tavolo per non cadere, mentre la nave veniva presa di striscio dall’ennesima raffica.
-E che cavolo!
-Craig - esclamò il capitano indicando il varco con un gesto di stizza– infiliamoci lì dentro, e alla svelta!

-Capitano! La nave di Gol D. Roger si sta inoltrando tra gli iceberg! Cosa facciamo?
Edward Newgate aggrottò la fronte, registrando la notizia inaspettata.
-Mossa astuta e suicida al tempo stesso- concluse poi sogghignando – quel ragazzo è sempre più interessante.
-Padre- esordì il ragazzino biondo, balzando al suo fianco con fare persuasivo – i Marine non hanno risposto al fuoco, approfittiamo della situazione e andiamo via di qui!
Il gigante  per tutta risposta scosse la testa gravemente.
- Mi spiace Marco, ma questa volta non sarà la prudenza a guidarci – aggiunse, con voce calma e profonda - Non ho affatto intenzione di lasciarmi sfuggire l’Ammiraglia di Monkey D. Garp, quando è già ridotta non molto bene. Devo ancora fargliela pagare per l’ultima volta, o hai dimenticato che ci ha quasi affondato la nave?
E piantò gli occhi chiarissimi in faccia al ragazzino, che abbassò i suoi con estrema riluttanza.
-Non avere paura, Marco, siamo più forti, ora – concluse il gigante, addolcendo un po’ il tono.
-Atomos, Jaws, assicuratevi che i cannoni siano pronti!
-Si, padre!- esclamarono all’unisono i due ragazzoni dai corti capelli neri, il primo passando vicino a Marco lo scostò con malagrazia.
-Fottiti, Atomos! Spero ti cada una palla di cannone sul piede!- protestò quello, digrignando i denti.
-Le parole, Marco…- mormorò la giovane donna dai corti capelli castani, lanciandogli un’occhiata contrariata.
Il biondino sbuffò infastidito.
-State calmi e abbiate fiducia, compagni- esclamò il capitano ponendo fine alle liti, ed il pirata con il cilindro nero calato sugli occhi annuì convinto.
-Avanti, ragazzi, inseguiamo quei maledetti Marine!!
Un urlo d’assenso si levò dalla ciurma di uomini radunata sul ponte, incurante della tempesta.

Garp osservava il vascello pirata insinuarsi dietro una grossa parete di ghiaccio.
-Viceammiraglio, si stanno infilando lì dentro… attendiamo ordini!
Il Marine si posò le mani sui fianchi, stringendo gli occhi.
-Non hai vie d’uscita, Roger, ti stai mettendo in trappola come un topo! Andategli dietro, gli ordini non cambiano! – sibilò, il ghigno stampato al solito posto.
-Signore, la nave pirata di Newgate ci segue a distanza, ma non li abbiamo sotto tiro! Cosa facciamo con loro?- esclamò il soldato, un po’ esitante.
Garp lo guardò dapprima un po’ stupito, poi lo prese per il colletto con estrema naturalezza.
-Se i nostri tecnici ultra specializzati riuscissero a riparare l’antenna radio, potremmo comunicare la nostra posizione!- esclamò con veemenza – o vuoi mandare fuori un gabbiano postino con questo tempo, per farlo finire arrosto sotto qualche fulmine?!
-Nossignore! Dirò ai tecnici di fare del loro meglio! – rispose subito quello, annaspando un po’.
-Bene!- convenne Garp con un ghigno d’entusiasmo, lasciandolo andare con una sonora pacca sulla spalla - Andiamo a prendere quel topolino, allora! Ci sarà tempo per i pirati di Barbabianca!

-Ok, siamo dentro- mormorò Craig, tirando un profondo sospiro.
Ed improvvisamente era sceso un silenzio etereo ed innaturale, che si rifrangeva tra quelle antiche mura di ghiaccio, ma la ciurma di Roger teneva gli occhi fissi sul cielo, stupefatta ancor più dal brusco cambiamento meteorologico.
 Nell’esatto momento in cui avevano varcato la soglia di quel labirinto di iceberg, la tempesta si era ritirata dapprima a semplice pioggerellina, poi si era placata del tutto, lasciando spazio ad un cielo coperto di pesanti nuvole grigio perla.
Si specchiavano immobili sulla superficie del mare, nera e sconosciuta, mentre il candore dei giganteschi blocchi che fiancheggiavano la piccola nave restituiva una luce metallica, accecante se paragonata all’oscurità della tempesta.
-Certo che il tempo qui fa veramente come gli pare - commentò Rouge, strizzandosi i lunghi capelli rossi, e un rivoletto d’acqua piovana le finì sul vestito, andandolo ad inzuppare un altro po’.
Si sedette per terra, facendo defluire l’adrenalina e chiudendo gli occhi.
Poi li riaprì. Tutti, sul ponte, stavano recuperando fiato.
-Eee…eee…eetciùùù!- se ne uscì Shanks, facendo un saltello per lo starnuto.
-… mi sa tanto … che qui… la temperatura sta sc…scendendo notevolmente- commentò Ray, saltellando da un piede all’altro per riscaldarsi.
La ragazza si guardò le mani, tremavano per il freddo e stavano assumendo un colorito piuttosto preoccupante. Si toccò la punta del naso e la sentì gelata.
In quella arrivò Daniel, riscaldandosi le dita con il fiato e sfregando un palmo con l’altro.
-Ragazzi, se non ci mettiamo … qualcosa di asciutto, qui finiremo c… c…congelati- mormorò.
Il cuoco si guardò intorno, stringendosi nella sua leggera camicia di cotone.
-S…si ma Garp?- chiese – dove… dov’è finit...t…to?.
Per un attimo tutti tacquero, speranzosi.
-Che abbia … rinunciato a seguirci?- ipotizzò Martin, a bassa voce.
-Speriamo … che non significhi che sia … più furbo di noi- commentò il vicecapitano, frizionandosi le braccia.
Ma non ebbero il tempo di sperare oltre, che una potente cannonata infranse fragorosamente la parete di ghiaccio che si distendeva alla loro sinistra, e da dietro un grosso iceberg emerse la Sirius Clash in tutta la sua grandezza.
-E’ ancora qui!
-Avanti, tornate ai vostri posti!
-Spero davvero che la tua idea sia valida, peperoncino- esclamò Ray, passandole vicino di corsa –lo spero davvero!
-Roger!-sentirono gridare Garp, che aveva recuperato il suo posto a prua, con i pugni sui fianchi e l’espressione ghignante – cos’è, ti piacciono le basse temperature?
Il capitano sospirò.
-Vedo che tutta quell’acqua non ha influito sulla sua voglia di chiacchierare- rispose.
-Perché, pensavi di averla scampata?- continuò quello, schernendolo – Sai benissimo che ora ti sei messo in guai ben più seri!
Roger strinse i denti. Una fitta di dolore gli aveva attraversato il petto.
-Capitano … - iniziò Craig, alle sue spalle.
Il pirata abbassò per un attimo gli occhi e fece un respiro profondo.
Andava tutto bene, andava tutto bene.
-Tutto a posto – replicò ad alta voce.
Il ragazzo lo guardò disorientato, ma prima che potesse spiegarsi meglio, Garp lo precedette.
-Perché non guardi cosa c’è davanti a voi, Roger!
-Capitano … -ripetè il giovane navigatore, e a tutti fu chiaro a cosa si riferisse.
Un’enorme parete di ghiaccio si estendeva a perdita d’occhio perpendicolarmente alla loro rotta, bloccandogli completamente il passaggio. Andava avanti per miglia e miglia, a perdita d’occhio.
Bloccava il canale dove si erano infilati, e non c’era traccia di varchi o accessi su quella muraglia.
Rouge sentì improvvisamente un blocco in gola.
Era tutto completamente, ossessivamente bianco.
-Un attimo … ma la carta indicava …
Non riuscì ad articolare bene le parole per la sgradita sorpresa.
-Siamo in trappola- sibilò Kennet, sgranando gli occhi – siamo fregati!
La ragazza afferrò di malagrazia la mappa, che effettivamente indicava il passaggio tra i blocchi di ghiaccio.
-Si, l’entrata è qui, eccola … è da qualche parte … solo, dobbiamo trovarla…- mormorò, mentre le mani le tremavano così tanto dal freddo e dall’agitazione che non riusciva a tener ferma la pergamena.
-Craig- ripetè, scuotendo la testa nervosamente - è qui, ne sono certa … il passaggio è qui, proprio alla nostra destra …
Entrambi alzarono gli occhi, guardandosi intorno, ma inutilmente.
-Rouge- rispose il navigatore in tono sommesso – qui intorno ci sono solo pareti di ghiaccio, lo vedi anche tu … ci siamo chiusi dentro…
-Non è possibile… gli iceberg non si muovono, cavoli! Se c’è scritto che c’è un passaggio, ci dev’essere!
La ragazza corse giù dalla timoneria, verso il ponte di prua, guardandosi intorno.
Non riusciva neanche ad immaginare cosa sarebbe successo … non poteva finire così, per uno stupido errore di cartografia … erano sopravvissuti all’Idra, erano scappati da pirati e cacciatori di taglie … non potevano essersi messi in trappola da soli così stupidamente!
Per colpa tua, Rouge!, gli rinfacciò la vocina nella sua mente, crudele.
Alzò gli occhi verso il cielo plumbeo. Era così torbido.
Mamma… papà… aiutatemi.
E mentre guardava in alto, la sua attenzione fu colpita dalla coffa.

Rayleigh si appoggiò alla balaustra, al fianco del suo capitano.
-Siamo fermi. Non possiamo andare avanti, né possiamo tornare indietro- lo informò – Spalle al muro. Scacco matto. The end.
Roger si portò semplicemente una mano alle labbra, aggrottando le sopracciglia. Continuava a guardare lontano.
-La falla è stata riparata? – chiese, quasi distrattamente.
-Jin ha fatto il possibile, ma l’acqua continua a filtrare- mormorò il vice in risposta.
Poi si tolse gli occhialetti tondi e chiuse gli occhi.
-Peccato, mi sarebbe piaciuto arrivare alla vecchiaia- sogghignò – sai, una bella casetta tranquilla in riva al mare, andare a perdere un po’ di soldi in qualche bisca clandestina e a sera scolarsi un bicchiere insieme con Shakky …
Roger abbassò lo sguardo. Poi scosse la testa.
-No – mormorò tra i denti –io non posso morire qui.
E gli piantò in faccia gli occhi neri come l’inchiostro, con tanta veemenza che il vice si sentì vagamente intimidito.
-Ray, io non posso.
Tacquero entrambi per un attimo.
-Roger!- chiamò Garp, a pieni polmoni, evidentemente entusiasta della situazione che era mutata decisamente a suo vantaggio.
Fu ampiamente ignorato dai due.
-
Le avventure del pirata Jim Roberts nel Mare Orientale- esordì Roger, e per un attimo Ray non ebbe idea di cosa stesse parlando. Poi ricordò.  
-“Quando non avremo paura della morte, saremo uomini liberi
– annuì, lasciandosi sfuggire un sorrisetto – … suonava più o meno così, vero? Ai tempi non capivo granché il significato di quella frase…
Il capitano fece un cenno d’assenso.
-…però la ripetevi sempre, le parole di un eroe di carta in un vecchio libro. Eppure il significato è così chiaro, non trovi?
- E’ passato tanto tempo, da quel libro per ragazzini.
-Ma quella frase è rimasta sempre con noi. Quelle parole sono ciò che abbiamo scelto di seguire, da quando ce ne siamo andati da Rogue. Ma io, ora…
-Roger!!!-continuava ad insistere il viceammiraglio – mi sto spazientendo!
- … io non sono un uomo libero.
Cadde il silenzio tra i due.
Silvers Rayleigh, per esperienza, aveva imparato che il suo migliore amico non avrebbe mai ammesso di aver paura di qualcosa ad alta voce, se non dopo una pesante bevuta, il che comunque non era mai stato provato.
Aveva imparato che perdere le promesse che quel pirata aveva stretto con sé stesso, dover morire prima di portarle a termine, poteva rappresentare per lui una profonda scocciatura.
Anzi, a tutti gli effetti, una vera e propria paura, che lo spingeva ad afferrare la vita con rabbia, con violenza.
Lui ci aveva provato, a fargli cambiare idea, tante e tante volte.
Ma il solo pensare, per Roger, che il segno del suo passaggio su quel mondo scomparisse nel nulla senza aver inciso in profondità, era insopportabile.
Come se, rinunciando a quella vendetta, qualcosa di lui andasse inevitabilmente sprecato.
Silvers Rayleigh lo aveva imparato, altroché.
Ed aveva sempre saputo come reagire.
-Allora vediamo di tenere fede al buon vecchio Jim Roberts – rispose, tra i denti, e sguainò la spada.
Il compagno lo osservò per qualche istante, poi annuì e la sua espressione si fece di nuovo salda e sicura.
-Siamo d’accordo.
-Roger!- chiamò ancora Garp – te lo dico per l’ultima volta, ragazzo! Arrenditi e forse potremo risparmiarti la vita!
Il capitano per la terza volta ignorò il Marine e si voltò ai suoi compagni. Li guardò ad uno ad uno.
-Preparatevi per l’arrembaggio. Che Davy Jones raccolga le nostre anime in fondo all’oceano, piuttosto che tra le catene di Impel Down.
I pirati annuirono, decisi, a quelle brevi parole.
-Venderemo a caro prezzo la nostra libertà - esclamò Daniel in tono solenne.
Jin tirò fuori due pistole enormi.
-Ed anche la nostra pellaccia- aggiunse con un ghigno.
-Caricate i cannoni con quel che resta- indicò il capitano – oggi…
Ma il discorso fu bruscamente interrotto.
-FERMI! Fermi, fermi!!! Aspett…
Rouge si fece largo tra i pirati, che la guardarono stupiti o riservandole delle occhiatacce.
Arrivò davanti al capitano.
-Il passaggio… c’è…  è lì davanti …
Ed indicò, con il fiato mozzo per il freddo e la corsa.
 In quella arrivò anche Craig, che era sparito da un po’.
-La ragazza ha ragione, capitano! È … è una cosa stranissima, ma…
Roger lo bloccò. Dimenticò il suo discorso all’istante.
-Non voglio sapere altro- sillabò –andiamo!!!
La ciurma, che si era già preparata al peggio, dapprima si guardò stupefatta, poi esultò senza capirci molto.
-Rouge- esclamò Ray esasperato –il mio cuore non è più quello di una volta, per favore… mi dici cosa cavolo sta succedendo?
La ragazza indicò la coffa.
-Era solo questione di cambiare prospettiva- rispose con un sorriso esagerato - vieni su!
Ray la seguì fino alla postazione di vedetta.
Impugnò il cannocchiale e si lasciò sfuggire un esclamazione di sorpresa.
-Incredibile…
Ciò che era riuscito a scorgere grazie all’aiuto dello strumento, e ciò che loro dal basso avevano confuso per la fiancata di un iceberg, era in realtà una cascata di stranissimi lapilli di ghiaccio, cristalli finissimi che scivolavano perpetuamente dalla cima di un iceberg, talmente fitti da creare l’illusione ottica di una parete immobile e luccicante.
-Avanti, avanti tutta!- ordinò esultante Ray dalla postazione di vedetta, ben lieto della piega che avevano preso le cose.
-Questa non l’avevo ancora mai vista- commentò poi rivolto a Rouge – un’altra bella storia da raccontare alle ragazzine curiose…
 
-Viceammiraglio, dove stanno andando?
Garp sbattè le palpebre.
-Vuole rintanarsi in quell’angolino? Beh, che lo faccia, sarà bersaglio ancora più facile per i nostri cannoni!
La maestosa nave della Marina virò quel che bastava per costringere la Flaring in un angolo di quello spiazzo di mare circondato da ghiacci.
-Signore… non cambiano direzione … ci finiranno contro!- mormorò un sottufficiale, passando il binocolo a Garp.
Che osservò dapprima la nave, poi ciò che si apriva davanti ad essa.
-Un momento… cosa diavolo è quella?
Regolò il binocolo per essere sicuro di vedere bene.
-Una … cascata?!

-Presto! Tutti al riparo!
Rouge afferrò uno Shanks più che entusiasta per il polso e lo scaraventò letteralmente dentro un secondo prima che mille schegge di ghiaccio si infrangessero come mille lame sulla nave.
Entrò che già avevano cominciato a cadere, e chiuse la porta appena in tempo.
Dal corridoio attiguo al ponte, dove si erano momentaneamente rintanati tutti, sentirono distintamente il rumore di quei cristalli che si conficcavano sul legno taglienti come coltelli.
Durò dieci secondi appena, che tuttavia sembrarono un’eternità.
I pirati si guardavano in silenzio, ascoltando attenti e nervosi il sibilo di quei frammenti di grandine.
Quando si interruppe, d’improvviso com’era iniziato, Roger aprì pian piano la porta ed uscì fuori.
-Avanti, venite- chiamò.
Quando Rouge mise piede fuori spalancò la bocca per la sorpresa.
Il ponte era completamente bianco, dagli acuti riflessi azzurrini.
Sembrava che nel frattempo ci fossero cresciuti sopra una miriade di fili d’erba e si fossero ghiacciati in un istante.
-Attenti a dove mettete i piedi, i cristalli più grandi tagliano- avvisò il cuoco, facendosi largo con lunghi passi su quella anomala distesa.
-Le vele hanno retto- mormorò Roger gettando uno sguardo in alto.
Poi si voltò a guardare dove tutti quanti scrutavano con apprensione.
Alle spalle della Flaring Eos ora appariva solamente puro, gelido ghiaccio.
-Quindi Garp è rimasto dall’altra parte?- sussurrò Daniel, quasi a non volerlo dire troppo presto.
Rouge guardò la cascata dalla nuova prospettiva.
Quel passaggio era davvero troppo stretto. Uno scafo delle dimensioni della Sirius non ci sarebbe mai entrato.
-Mi sa di si, Dan - rispose, con un sospiro di sollievo.
Gli occhi della ciurma si spostarono tutti sul capitano, e Roger annuì.
-Rotta verso Nivil Town, non è ancora finita. Dobbiamo attraversare il campo di iceberg, per arrivare all’isola.
-Queste acque sono insidiose- mormorò Jin –dobbiamo assolutamente evitare altri urti alla chiglia, o la falla si riaprirà!
-Non siamo ancora in salvo, ciurma- esclamò Ray stringendo un pugno – ma sarebbe da idioti morire adesso, dopo aver fregato in maniera magistrale Monkey D. Garp!
I pirati sghignazzarono con molto gusto.
-Eh, si, mi sa che non se la dimentica facilmente questa volta!
-Dobbiamo uscire da queste acque anche solo per festeggiare questa cosa!
-Capitano- esclamò il navigatore, attirando l’attenzione di tutti –abbiamo bisogno di lei al timone.
Roger guardò il ragazzo. Aveva guidato la nave attraverso la tempesta in modo quasi perfetto, ma era visibilmente affaticato.
-Sei un bravo timoniere, Craig- commentò, mentre Daniel gli tirava una pacca fraterna sulla spalla.
-Ma lei ha più esperienza di me, capitano.
-E va bene- rispose Roger – vediamo di portare questa nave a Nivil Town, allora.
-Si, ma voi- commentò dopo un po’ il medico, come ripensandoci ancora – ve la immaginate adesso la faccia di Garp?

-V…viceammiraglio?
Il giovane uomo era fermo a prua, immobile come una statua di sale, con l’espressione di chi era stato abilmente fregato.
-Signore …
-Tenente, qual è la situazione climatica nel tratto di mare antecedente?- chiese, ricomponendosi con un certo stile dal boccone amaro dalle dimensioni di una balena.
-Signore, la tempesta si è estinta pochi minuti fa.
Garp si scrocchiò le nocche.
-Bene.
Tacque cinque secondi, riflettendo. Poi riprese, velocemente.
-Se, come credo, quel pirata impertinente sta viaggiando guidato da un Eternal Pose, probabilmente questa sarà l’ultima occasione per registrare la sua esatta posizione. La sua nave era relativamente danneggiata, non andrà molto lontano. Portatemi la carta delle isole più vicine.
Il sottufficiale tornò poco dopo con una pergamena.
-Da quel passaggio, con ogni probabilità, stanno facendo prua verso Nivil Town, a Nord- sentenziò il viceammiraglio puntando il dito sul pallino rosso che indicava la città.
-Usciamo da questo campo di iceberg e rientriamo nella rotta iniziale. Se la tempesta si è placata non avremo problemi a passare.
I soldati scattarono agli ordini, correndo alle loro postazioni.
Ma, nel medesimo istante in cui la Sirius Clash rientrava in mare aperto, da dietro una delle montagne di ghiaccio sbucò minacciosamente la prua di un’altra nave.
-Viceammiraglio! Sono ancora qui!!
Edward Newgate, si fece largo tra i suoi uomini sul ponte di prua e piantò l’enorme bisento per terra, con un gran colpo.
-Monkey D. Garp! – urlò a pieni polmoni – non ti sarai forse dimenticato di me?
Nello stesso istante i cannoni dell’una e dell’altra nave esplosero una raffica colpi che squarciarono il silenzio tra il ghiaccio ed il mare.

Il fragore della battaglia arrivava, smorzato, fino alla Flaring Eos, che veleggiava veloce tra gli iceberg non senza qualche difficoltà.
-Perché credi che ci abbia aiutato?- chiese il vicecapitano appoggiato alla balaustra, girandosi beatamente i pollici.
Il capitano cercava di tenere saldo il timone, che tendeva a sfuggire al controllo per via dei numerosi mulinelli  e correnti anomale che si creavano in quel labirinto gelato.
-Non… ne ho idea, Ray- replicò, virando bruscamente a sinistra per evitare un vortice improvviso.
La nave ondeggiò ancora un po’.
- E comunque non ci ha aiutato- mormorò tra i denti – è troppo facile, adesso, cannoneggiare una nave già semidistrutta.
Ray alzò un po’ le spalle.
-Invece secondo me voleva proprio aiutarci- replicò- quell’attimo di distrazione è costato a Garp la possibilità di affondarci definitivamente.
Roger fece un gesto di diniego, stringendo un po’ meglio le mani sui pomelli di legno.
-E comunque è un po’ sospetto che un pirata venga ad immischiarsi in un scontro così- aggiunse il vice persuasivo, e stavolta il capitano non potè negarlo.
-Ho come l’impressione che lo rincontreremo molto presto- sentenziò, schivando l’ennesima insidia di quelle acque misteriose.









°°°
rg[Icona gentilmente fornita da Marta-chan, un pò di tempo fa. Era troppo carina per non metterla in giro xD]
Eccoci qui! Questa era un po’ la seconda parte del capitolo precedente, anche qui c’è qualche riferimento a Pirati dei Caraibi sparso qua e là ^-^
Newgate ha pensato bene di approfittare della situazione e di farla pagare al buon vecchio Garp, che adesso si trova decisamente svantaggiato, ma non ha sicuramente perso la sua incrollabile vo
glia di combattere, un pò come il nipote! 
Ah, non ho idea di chi sia Jim Roberts :] però si presuppone che quando erano dei ragazzini a Rogue, Ray e Roger fossero appassionati di letture marinaresche ... Eh beh, l'ispirazione v
iene pur da qualcosa :D
Comunque ... l'impressione di Roger si rivelerà fondata? 
Al prossimo capitolo, gente! Peace, love and rock&roll :D

    To be continued ;)



  
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