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Autore: nightswimming    15/12/2010    4 recensioni
A Dominic Brian non piace. E gli piace ancor meno il fatto che lui stia con Matthew. Eppure, pur di fare una bella sorpresa all'amico in occasione del suo compleanno, è disposto a fare un piccolo sacrificio...
Solo per Matt.
(Mollamy accennata, ma solo dopo un delirio non-so-bene-cosa senza capo né coda XD)
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Muse | Coppie: Brian.M/Matthew.B
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a Rohchan, la mia cara Debbi, la donna che davanti a un’immagine di Brian da me inviatale ha commentato in maniera spassionata “salvo solo gli occhi, mi spiace” e che si legge le mie RPF pur non entusiasmandosi particolarmente all’idea che il frontman dei Muse e quello dei Placebo si amino <3 lo fa solo per me, pensate che roba <3
A te va tutta la mia stima e il mio affetto.





Dominic si chiese per la millesima volta come diavolo gli fosse venuta in mente un’idea così stupida. Sì, voleva bene a Matt, e dire bene era dire poco, lo adorava, Cristo, a volte persino lo idolatrava, e sapendo che la cosa era reciproca non si sentiva neppure in colpa – ma da qui a ritrovarsi in un bar ad aspettare da un quarto d’ora quel… quel…
E solo per renderlo felice! Per fargli una bella sorpresa! Tsk.
Doveva essere impazzito. C’erano quintali di cose che avrebbe potuto regalare a Matt per il suo compleanno. Tonnellate di cose, ben più utili e piacevoli e divertenti di quell’odioso del suo fidanzato. Eppure, in un recesso della propria anima ribollente di gelosia e dispetto, sapeva che nessun dono sarebbe stato all’altezza del vedere l’espressione deliziata del viso di Matt una volta che avesse visto un Brian Molko sfolgorante e tirato a lucido per l’occasione fare la sua comparsata a Villa Bellini, in tempo per la torta.
Mandò giù un sorso di cappuccio con aria disgustata. Tirato a lucido… Sì, certo. Conciato come una baldracca di lusso, quella era la definizione giusta!
Con tutto quel trucco, e quelle unghiacce tinte, e quegli abiti da personcina chic che si veste solo di nero perché tutti sanno quanto quel color faccia divinamente risaltare un bel personale come il suo…
Ma che gli facessero il favore, lui e i suoi completi da becchino upper class! Era ridicolo! E aveva pure cinque anni più di lui! E…
- Ma quanta foga nel stringere quella povera tazzina, Howard… Brutta giornata? –
Dominic alzò lo sguardo di scatto, quasi spaventato da quell’improvviso quanto fastidioso tono di voce nasale che gli aveva appena sfiorato un orecchio. Un Brian Molko maliziosamente sogghignante stava accomodandosi con nonchalance sulla sedia all’altro lato del tavolino, una mano che lentamente sbottonava il soprabito nero aprendoselo sul collo. Dominic rimase a fissarlo per alcuni secondi, lo sguardo caduto di sfuggita oltre il colletto della camicia slacciata, cercando di capacitarsi del fatto che senza nemmeno farsi notare gli era arrivato a tanto così dal viso e gli aveva soffiato quel saluto provocatorio dritto dritto sul collo. Lui, il bastardo, continuava a sorridere soddisfatto. Si stava divertendo un mondo – glielo leggeva in faccia.
Per Matt, si ripeté il batterista stringendo i pugni sotto alla tavola, è per quel coglione di Matt che lo sto facendo.
- Sono stato meglio - replicò brusco, attirando l’attenzione di una cameriera con un breve cenno della mano. Brian annuì compitamente.
- Il dispiacere è tutto mio. Su, Howard, breve e indolore, come piace a me. –
Sorrise nuovamente. Era rabbrividito, il migliore amico del suo fidanzato, il suo fratellino d’adozione. Probabilmente aveva colto un doppio senso dove non c’era il minimo bisogno di coglierlo.
Proprio come Matt gliel’aveva descritto: così impacciato, così protettivo… Così geloso.
Così divertente.
- Freddo, Howard? Effettivamente giugno è un mese inclemente col tempo. –
- Sto benissimo. – ringhiò quasi Dominic, pregando Dio che la cameriera si sbrigasse a portare la lista a quell’insopportabile idiota. Che nervi. Credeva che gli facesse piacere starsene lì con lui a sorseggiare amabilmente caffè?! Non stava collaborando per niente, da principessina viziata qual’era. Eppure doveva essere abbastanza intelligente da capire che se l’aveva chiamato per chiedergli di incontrarsi era dovuto soltanto a un comune interesse…
Alzò lo sguardo su di lui. Brian aveva alzato un vezzoso sopracciglio nella sua direzione, incrociando le mani sul tavolo in una posa di supponente pazienza.
- Il 9 è il compleanno di Matt. – cominciò, il più diplomatico possibile. La cameriera finalmente arrivò e si intromise nel loro contatto visivo per alcuni secondi, porgendo la lista al nuovo arrivato. Il quale, tutto sorrisi e piacevolezze, chiese un caffè macchiato con tale insinuante intonazione che la povera ragazza arrossì.
- Tu proprio non sei capace di venire incontro alla gente, non è vero? – gli chiese aspro, lasciandosi andare indietro sulla sedia. Nel farlo, un suo piede sfiorò un polpaccio di Brian – e Dominic subito provvide ad accavallare le gambe di lato. Brian spalancò gli occhi in un moto di falsissima sorpresa.
- Mi fai piedino, Howard? – cinguettò sbattendo le lunghe ciglia cariche di mascara nella sua direzione. Dominic emise un verso disgustato.
- Per carità di Dio! –
- Mi era sembrato. –
- Per carità di Dio!!
- Sì sì, e anche per la Sua sconfinata grazia e pure per la Sua immensa misericordia. Sembri mia madre, Howard. –
Dominic perse la pazienza e sbatté i pugni sul tavolo, esasperato.
- Oh, vattene a ‘fanculo, ti avevo chiamato per organizzare una cosa carina per il compleanno di Matt in modo da fargli una bella sorpresa, ma è evidente che non sei capace nemmeno di toglierti per un secondo la tua maschera da primadonna. –
Brian arricciò le labbra in una smorfia contrariata.
- Oh, ma non è affatto vero. Ti sono molto grato di aver pensato a me per il compleanno di Matt, e ti prometto che saprò collaborare. So essere molto… Docile, quando voglio. – sussurrò, scoccando un’occhiata di ringraziamento alla cameriera che gli aveva appena portato l’ordinazione.
Dominic la osservò scomparire dietro al bancone alla velocità della luce.
- Il problema è che non vuoi. – ribatté, piccato. Brian mescolò brevemente lo zucchero nel caffè e leccò il cucchiaino con fare pensieroso.
- Sì che voglio, invece. Matt lo sa bene. Solo perché tu non hai avuto modo di vivere quel particolare momento… - disse lentamente, ma Dominic lo interruppe con un frenetico agitarsi di mani.
- Non voglio sapere niente. Niente, va bene?! Risparmiami i dettagli, sono roba tua e di Matt, poveretto…  – borbottò, mettendosi a rigirare con violenza i rimasugli del caffè nella tazza.
Brian si curò di osservarlo a lungo, esaminandolo con attenzione dalla punta dei suoi capelli biondi, alle maniche del suo giubbino argentato, ai risvolti accurati dei suoi pantaloni verde acido.
- Mmh, pare che qui la cosa sia più seria del previsto. –
Dominic si riscosse improvvisamente dalla sua attività anti-stress.
- Un conflitto d’interessi… Avrei dovuto capirlo molto prima. Così ovvio. E’ sempre il migliore amico. – continuò Brian fra sé e sé, sorseggiando il proprio caffè con lo sguardo perso nel vuoto. Dominic gli lanciò un’occhiata incredula.
- …Ma che diamine stai dicendo? –
Brian si prese un buon mezzo minuto di pausa teatrale.
- Tu sei gay. Non è vero? -  scandì poi, in tono accademico.
Dominic sbiancò.
- Tu sei pazzo. –
- E ti piace Matt, mi par di capire. – continuò Brian, impassibile.
- Molko, tu sei pazzo furioso. Io ora chiamo Matt e lo metto in guardia da un tuo possibile atteggiamento psicolabile! –
- Sì, magari non consciamente, forse è solo una tensione sotterranea… Però… Eh sì che Zane mi aveva raccontato della faccenda del Brie… -
- COSA?! Zane Lowe?! Il Brie?! Ma che accidenti… -
Brian scoppiò in una risatina divertita che tentò di mascherare con una mano tesa davanti alla bocca.
- Ma guarda come sei arrossito… -
Dominic si agitò tentando di alzarsi dal tavolo per essergli in vantaggio almeno fisicamente.
- Scusa tanto, eh, ma hai appena insinuato che io sarei innamorato del mio migliore amico! –
Brian assunse un’espressione di educata – e terribilmente frustrante – sorpresa. Insopportabile più o meno come quella che aveva spudoratamente finto agli EMA del 2004 prima di consegnare loro il premio.
- Io veramente pensavo ti piacesse soltanto. E invece sei proprio innamorato… - Fece schioccare la lingua in un verso di disappunto. – E’ un bel guaio questo, Howard, temo di non potertelo lasciare… -
Dominic ormai era paonazzo e del tutto disperato.
- Ma io non lo voglio!! Tientelo! Mi basta già avercelo fra le palle in tour per tre quarti dell’anno! – sbraitò, incastrando nuovamente le gambe fra quelle del tavolo e le caviglie di Brian in un moto di stizza. Il frontman dei Placebo prese un lungo, sofferto respiro e si appoggio il viso sulle mani giunte, fissandolo con intensità. Dom lo fissò a sua volta, timoroso, gli occhi puntati sulle sue labbra lucide di lipgloss e serrate in una piega pensosa.
- Sei sicuro che non sia un problema che io stia con Matt, Dominic? – sillabò d’un tratto Brian, come se gli stesse comunicando i termini di un importante contratto. – Sicuro che la cosa non ti dia fastidio? –
- Se mi dà fastidio…? Certo che mi dà fastidio! Sei tu, Cristo santo, fra tutti quelli e quelle che si poteva scegliere, proprio un tronfio smorfioso esibizionista… -
Le parole gli morirono in gola. Più precisamente, Brian gliele bloccò sulle labbra, sfiorandole con le proprie in un contatto che non era neanche un vero e proprio bacio – era quasi una prudente indagine. Con la coda dell’occhio, Dominic vide la mascella della cameriera precipitare in basso di un metro buono.
- Mmh, sì… Forse la cosa è risolvibile. – riprese a parlare Brian, tornando a risiedersi con leggerezza sulla sedia e finendo il caffè come nulla fosse.  – Forse non sei innamorato. Forse sei solo un po’ confuso… Su quello che vuoi. – Gli lanciò una sguardo malizioso, socchiudendo gli occhi in un’espressione quasi comprensiva. – Che non sono io, non preoccuparti. Altrimenti la cosa sarebbe già degenerata. -
Dominic non ebbe la forza di ribattere. Si limitò ad aprire e chiudere alternativamente la bocca, scioccato, e a pensare al modo più efficace per concludere in fretta l’incontro.
- Il 9 è il compleanno di Matt. – ripeté, meccanico.
Brian annuì con aria incredibilmente seria.
- Sì. Cosa avevi in mente? –
 
*
 
- Posso, Dom? –
- Nooo! E basta! Me l’hai chiesto già tre volte! –
- Dai, mi sento scemo con le tue mani sulla faccia! E poi voglio vedere la sorpresa! –
- Il mio frontman nella vita vera è un bambino di quattro anni e nessuno lo sa… Ecco, ci siamo. Apri gli occhi! –
Dom sfilò delicatamente le mani dalla sua fronte e osservò compiaciuto l’espressione entusiasta di Matt davanti alla piccola folla che aveva radunato nel salotto, sorridente e abbondantemente carica di pacchetti e pacchettini di ogni sorta.
- Auguri, Matt! – trillò allegra la piccola comitiva, facendosi avanti per abbracciarlo e baciarlo a turno. C’erano ovviamente Tom, Chris e famiglia al completo, e poi illustri colleghi dello show business – c’era persino Gaia con il suo nuovo fidanzato, che carina che era stata a venire.
Matt sorrise commosso.
- Oh… Ah… Eh, grazie, grazie mille… - disse inciampando nelle parole, rosso in faccia.
Chris e Kelly intanto si erano dileguati in cucina, come Dom aveva loro incaricato di fare poche ore prima, e avanzavano ora con l’enorme torta in mano nel corridoio che il batterista aveva provveduto a calare in una scenica oscurità spegnendo le luci.
- Perché è un bravo ragazzo, perché è un bravo ragazzo, perché è un bravo ragazzoooo… - intonarono tutti quanti insieme. Matt fece finta di coprirsi le orecchie con le mani e lanciò uno sguardo esasperato a Dom, che cantava a squarciagola.
- No, accidenti, pure la stupida canzone… Dom… Può essere solo opera tua… - disse, sorridendogli di sbieco. Dom ricambiò il sorriso con un innocente alzata di spalle.
- …Nessuno lo può negaaaar! –
- Ah, io posso. –
L’intero salotto si voltò a guardare la figura in ombra che stava avanzando dalla sala da pranzo, trascinando dietro di sé un enorme trolley con la mano tenuta libera da un voluminoso pacchetto completo di fiocco regalo.
- Brian…? – sussurrò Matt, la voce balbettante di incredula gioia. Il sorriso di Brian affiorò fievolmente dalla penombra.
- A quanto pare… - cominciò, ma venne subito interrotto dalla foga con cui il suo ragazzo si era messo ad abbracciarlo e baciarlo come se non lo vedesse da anni.
- Ma… Tu… Il tour… -
- Qualcuno mi ha dato una mano a farcela in tempo. – disse, abbandonando trolley e pacchetto di schianto e gettandogli le braccia al collo. – Buon compleanno. –
In mezzo al trambusto che si era creato intorno alla coppia ritrovata, nessuno notò il complice occhiolino che Dominic, incredibilmente, aveva saputo scambiare con Brian.
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: …Io non ci posso credere che l’ho fatto XDDD Ma dov’è finito il mio credo Mollamy? Santo cielo è_é
Voi non avete idea di quanto sia stato indescrivibilmente spassoso scriverla. Dom confuso e imbarazzato <3 E Brian nei suoi amati panni da zoccola <3 Che qua ha pure il cuore d’oro <3
Oh beh, non so che altro dire. E’ venuta da sé, inizialmente pensata per il compleanno di Bri dell’ormai trascorsissimo 10 dicembre (38 ç_ç mio Dio ç_ç) e poi tramutatasi senza alcun senso logico in una fic sul compleanno di Matt organizzato da due uomini in pieno WTF. Boh.
Che dire di Dom… Non so bene come ne sia venuto fuori. Io lo vedo molto come tormentato dalla gelosia in generale, e un pochino in bilico fra l’attrazione fisica e quella, diciamo, spirituale con il Bellamy. Ma niente di esplicito – “tensione sotterranea”, per citare Brian.
Che sennò volavan botte, eh è_é
E per quanto riguarda Brian… Beh, fargli fare la baldracca è sempre divertente XD Senza impegno alcuno, che gioia <3
Sparisco. Stavolta, è meglio XD
P.S. Zane Lowe, in un’ormai celeberrima intervista ai Muse, sentendosi rispondere “Brie” da Dominic alla domanda “qual’è il tuo formaggio preferito” scoppia a ridere e gli dice “ma è un formaggio gay!” Da qui, lo spunto XD
 
 

 

 

   
 
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