Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Love_in_idleness    20/12/2010    2 recensioni
Ricordi di questo lungo viaggio - momenti felici e tragici, momenti bui e luminosi incorniciati dagli sfondi più diversi. Tra la neve di Celes e il deserto di palazzi collassati di Tokyo, fino a Nihon, col suo cielo che sembra fatto di carta di riso, e le antiche rovine di Clow che ancora custodiscono la loro sacralità avvolte nella sabbia. Luoghi ed epoche. Perdere qualcosa ad ogni passaggio.
Eppure era chiaro fin dal primo sguardo che tra di noi esisteva un legame invisibile.
[Credits agli Anathema per ogni singola parola dell'album A Natural Disaster]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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and 8

8.

Electricity

 

 

But Electricity

It drew you near to me

What you needed was

 to be rid of me

 

 

Elettricità –

 

Ricordo.

Una spirale rossa e densa, di una materia che non ho mai toccata prima d’ora. Mi avvolge e mi stritola e mi fa sprofondare da qualche parte sotto gli occhi di Tomoyo-Hime e Amaterasu e io cado come ovattato in una capsula umida, mi stacco dal pavimento del castello, mi stacco dal cielo raccolto in un bozzolo, e quando tocco terra vedo – uno strano giardino e delle strane persone che ci aspettano.

Ricordo.

La rabbia che in quel momento mi fa martellare il petto è quasi invincibile. L’odio con cui ho guardato tutte le cose nuove attorno a me e tutte le persone nuove attorno a me, e il desiderio fortissimo di tornare a casa.

Ricordo il bozzolo bianco precipitato accanto al mio – un’esplosione di luce fosforica, un bagliore candido come neve e freddo come neve, e questo ragazzo uscirne circondato da una luce pallida, tutto azzurro e pallido, e per un momento, osservandolo, per un solo momento ho trattenuto il respiro e ho dimenticato odio e desideri.

“Mi chiamo Fay.” Dice.

Troppo per me.

Penso solo: devo tornare a casa.

Mi guarda negli occhi – i suoi sono azzurri di una luminosità meravigliosa, e sono profondi e pieni di qualcosa che non capisco –. Ed è chiaro – Hitzuen Destino Fatalità Disegno, una forza invincibile ci ha fatti incontrare.

 

Regno di Clow.

Antiche rovine. Sorgenti sotto il Deserto. Questo luogo di purificazione, questo Santuario sta per diventare lo sfondo della nostra ultima battaglia.

E per qualche ragione non sono assolutamente concentrato. È come se la mia mente tornasse indietro, sempre più indietro, a ripassare i ricordi del nostro viaggio. Forse è perché siamo nel Tempio della Memoria, forse è perché con la fine che, può darsi, si avvicina, ho bisogno di ricordarmi perché ho scelto di essere qui – o perché qui sono stato portato dal Destino.

E Fay, Fay è inquieto. Anche lui ha troppi pensieri per la testa.

 

Seems like you never really knew me

 

Questo viaggiò sarà tutto contenuto nella memoria. Ogni cosa è chiara se ora guardo indietro.

 

Seems like you never understood me

Seems like you never really knew how to feel

 

Ricordo.

La prima volt ache l’ho visto, sul prato del negozio della Strega. Con quella sua faccia meravigliosa e sorridente che ha sempre nascosto ostinatamente il suo segreto. E dopo la partenza, quando ancora eravamo troppo distanti – eppure sempre più vicini di quanto sperassimo, ma era elettricità – ogni volta sorrisi e nomignoli stupidi e comportamento idiota, e dietro tutta  questa menzogna  solo: vuoto, vocazione per la morte.

Io lo sapevo. Perché mi sono fermato notti intere a pensarci, avvolto nel sonno leggero del ninja, mi sono chiesto per ore, guardandolo, quanto fondo potesse essere il suo abisso per portarlo a mentire a tutti, a me. Ma lui mai una volta si è posto il problema. Per molto tempo non ha capito quanto a fondo l’avevo scrutato e non ha capito come comportarsi con me.

Non ha capito che di me poteva – fidarsi.

Ricordo.

Mondi che si sovrappongono nella mia memoria. Non è trascorso così tanto tempo da quando questa storia è cominciata, eppure siamo passati attraverso così tanti luoghi ed epoche che ora sono confuso. I primi giorni sono stati tutti uguali – possiedo una sensazione come di felicità nel rievocarli, ma eravamo fuori da ogni pericolo, potevamo pensare di essere una strana specie di famiglia al sicuro tra le pieghe della Storia.

Ricordo –

Il Regno di Giada.

Il castello nel Cielo. La favola di Ashura e Yasha, amanti senza speranza, un racconto così triste – è per motivi come questi che a noi guerrieri insegnano il distacco. Il freddo dell’accampamento, non letale quanto l’inverno di Celes, ma umido abbastanza da penetrare nelle ossa, un autunno perenne che vaporizza il fiato in nuvole di vapore ad ogni respiro.

Ed è stato lì, durante il Tempo del Mito, dimenticati da tutti e lontani da tutti, è stato quando non potevi parlare che ti sono arrivato più vicino. Avevo quasi trovato la soluzione dell’enigma. Osservavo con costanza e sentivo – eri sempre così vicino – sul campo di battaglia, schiena contro schiena, nel letto, schiena contro schiena, e quell’intimità era diventata così preziosa… e nonostante tutto tu ancora non riuscivi a – fidarti.

Ricordo.

Jade dagli altopiani battuti dal vento e da una pioggia leggera, distese di prati verdi e cielo sempre grigio e denso. Un miraggio sospeso nell’aria come la luna.

Allora l’ho ammesso per la prima volta – tanto non potevi capire.

“Tra noi è stata sempre elettricità.”

 

But electricity

It drew you near to me

 

Troppo densi i suoi pensieri ora. Troppo fitte le sue preoccupazioni. Mi fissa.

“A cosa stai pensando?” Vorrei dire.

“Fay, non spiccare il volo. Resta qui, su questa terra.” Vorrei dire.

“Oi.”

“Sì?”

“Sei stranamente silenzioso.”

Lui si ferma un attimo, risponde: “Ora di essere seri, Kuro-Myu.”

 

There were times you really made me smile and

There were times you really made me cry –

 

Ricordo.

A un certo punto la nostra storia cambia. È una rottura improvvisa che si consuma sotto la pioggia scrosciante di una Tokyo Apocalittica, tra  palazzi che cadono a brandelli e macerie di un deserto umano. A un certo punto siamo in pericolo, le cose si fanno serie e complesse.

E lui – sul fondo della Riserva – lui decide di dover morire, e quasi ci riesce.

È stato quello il momento. Credo. Vedere uno di noi sul letto di morte, ad un passo così vicino dalla fine – e per me Fay era ormai diventato la prima preoccupazione (il punto in cui questo cambiamento è avvenuto, invece, non saprei trovarlo).

Ricordo.

L’orrore dell’orbita vuota, del sangue sul suo viso, il pallore cadaverico della sua pelle. Il modo in cui si contorce in preda alle sofferenze. Ricordo il sollievo quando riapre l’unico occhio rimasto, la – felicità?avevo ammesso allora-. Ricordo come mi ha distrutto in due parole, Buongiorno Kurogane, e per la prima volta dalla morte dei miei genitori avevo voglia di piangere.

Ricordo. Il silenzio di una delle mille stanze del Palazzo del Governo, la vista su un mondo che si sbriciola ogni istante di più, e che presto finirà per collassare.

Penso: Yuuko mi ha detto chiaramente qual era il suo scopo – morire. Eppure l’ho riportato in vita. allora mi odierà finché non riuscirà a morire? O –

Ma c’ero io, con lui, durante quei lunghi minuti di agonia in cui il suo corpo morente si trasformava in un corpo immortale. C’ero io a tenergli la mano, io a sorreggerlo mentre non riusciva nemmeno a respirare. Io sentivo la sua presa sui miei polsi, forte, inscalfibile, la presa di uno che non vuole scivolare nell’oblio, io sentivo la sua voce uscire dalla gola come un urlo primordiale, una vittoria sulla morte; c’ero io a guardare quel qualcosa che rifioriva in lui, nella notte acida di un mondo in dissoluzione, alimentata dal sangue di un vampiro, sotto i peggiori presagi. Io ero lì mentre lui resuscitava, ero io quello che poi l’ha stretto, sulla mia spalla si è addormentato esausto.

Forse, pensavo, ora prova solo rabbia. Ma non odio.

C’ero io su quel letto assieme a lui, prima. La sentivo. L’elettricità tra di noi, ancora più forte, quel filo invisibile colore del sangue che ora ci collega per l’eternità.

Sta mentendo di nuovo, in un altro modo.

Imprarerà la lezione…

 

“Tu –“ Dico.

Fay si volta a guardarmi meravigliato. Per un momento si aspetta qualcosa. La vedo, la dispersione nel suo unico occhio – giallo come la sabbia arida del deserto. Sta chiedendo: non farmi allontanare. Trattienimi.

Allungo la mano – la mia vera mano – e stringo la sua, così apparentemente debole.

“No, è troppo presto,” Dico. “perché sia la fine.”

 

 And there were times you never really knew how to feel

But electricity –

 

O quella volta in cui mi sono svegliato senza un braccio. Allora ero io che rischiavo la morte. Ho riaperto gli occhi in un luogo familiare e rivisto volti familiari, e mi sono chiesto – seriamente – come si fa a desiderare la morte se hai un letto come il mio in cui svegliarti?

E Fay era lì, indeciso, sospeso sulla soglia – sapevo che stavo riconsiderando tutto da una nuova prospettiva, ed era confuso.

Avrei voluto avere tempo per dirgli: “Hai sempre guardato nella direzione sbagliata.”

Avrei voluto elencargli tutti gli errori che aveva commesso:  prima troppo vicino, poi troppo distante, e ora – ora nel mezzo, un equilibrio perfetto, un’assonanza – né bianco vuoto colore del lutto, né nero denso imperscrutabile – solo un perfetto bilanciamento di motivi ricamati sul suo furisode, capelli biondi che cadono come una cascata d’oro attorno al suo viso pallido e che non ricordano più l’immagine di lui da bambino.

Avrei voluto dirgli: non importa cosa è andato perduto in questo viaggio. Abbiamo entrambi rinunciato alle cose più preziose. Io ho abbandonato Suwa nel Regno di Ghiaccio e mi sono amputato un braccio per riportarti qui. E tu, col tuo unico occhio immortale, tu che hai perso per sempre il fratello a cui dovevi donare la vita – ora sei pronto a muoverti, ad andare avanti?

 

And the fear made you so unsure of me

What you needed was to be rid of me

 

Se oggi riconsidero tutta la nostra storia vedo questo: qualcosa tra di noi è sempre esistito. Un legame che non ha fatto altro che ispessirsi e diventare una rete della quale non potremo mai liberarci.

Non posso ritornare al punto di partenza. L’origine di questa elettricità è allora, sul prato della Strega, bagnati da una pioggia scrosciante. L’ho sempre saputo. L’hai sempre saputo. Ma avevi paura di ripiegarti troppo di qualcuno e perdere di nuovo la battaglia contro I tuoi desideri, e allora dovevi solo tenermi distante. Ma io non sono debole come tuo fratello, come il tuo Re.

Ho detto ieri che non abbiamo più nulla da dirci, non è così?

Eppure…

“Quando ci siamo visti per la prima volta –“ Comincio. “c’è sempre stata come elettricità tra di noi.”

“Lo sapevo.”

Silenzio.

“Quando ci siamo visti per la prima volta,” Risponde. “io non potevo essere sincero. Non volevo nemmeno essere sincero, per cui perdonami. Ma ora le cose sono cambiate e sono libero di scegliere.”

“Lo sapevo.”

“Era l’ultima cosa da dire.”

“Ma non è nemmeno vero questo, sai. Io e te siamo stati scelti dal Destino.”

Fay stringe appena di più la mia mano. Capisco. Ora di ritornare su questa terra. Ora di concentrarsi. Forse è perché siamo entrati nel Santuario del Tempo, è perché questo luogo è pieno d’acqua e l’acqua possiede una Memoria infallibile.

Oggi non ho più bisogno di guardare indietro per cercare una soluzione all’enigma, e non ho più bisogno di guardare in avanti al futuro per sentirmi tranquillo. Ho detto a Fay: non morirà nessuno.

“Oi.” Lo richiamo.

“Eh?”

Comincia. La battaglia sta per iniziare e i nostri pensieri sono ancora dispersi.

“Non distrarti. Dico a entrambi.

Ora di lasciare la mia mano. Mi spiace abbandonare quel calore così piacevole. Ma è tempo di lottare per guadagnarsi un’eternità di notti come l’ultima che abbiamo passato, un’eternità di viaggi, un’eternità di momenti per noi da aggiungere a questa collezione di ricordi.

 

Con un rumore secco appare l’altro Shaoran protetto da una pellicola dimensionale. Sento il sangue ribollire nelle vene. Sento l’adrenalina salire nella testa e i muscoli e il cuore cominciare a pulsare e sorrido – l’ennesima battaglia.

Prima di lanciarmi in avanti guardo – Fay, il suo unico occhio tutto sommato sereno.

Non morirà nessuno, oggi. Non possiamo permettercelo.

 

 

 

***

La verità è che non volevo postare l’ultimo capitolo perché mi dispiaceva concludere la storia ç_ç Ecco perché ci ho messo un’eternità. Ma i tempi sono maturi, e io devo raccontarvi la fine. Mi sembra corretto. Questo non toglie che sono un po’ triste.

Non so se il finale vi soddisferà. Voglio dire, è in perfetta linea con la storia, quindi se l’avete letto probabilmente avrete capito che con AND non volevo arrivare da nessuna parte, solo rileggere i momenti più interessanti di Tsubasa a modo mio (e con lo shonen-ai che ci piace, in fondo). Per cui questo non è un vero finale perché non conclude niente. però è la fine della storia e io sono triste.

 

Voglio ringraziare harinezumi per i suoi commenti <3. Grazie per aver seguito AND. spero ti ricorderai dell’ultimo capitolo nonostante siano passati mesi e io abbia fatto in tempo a vedere due concerti degli Anathema, chiacchierare con Danny sul suo passato scolastico, abbracciare Jamie e prendermi il raffreddore da Vincent, ma son cose che capitano. Thanks a loooot.

 

Grazie anche a: tutte le persone che mi hanno messo tra – preferiti, seguiti, ricordati, - tutti quelli che leggono e lasceranno una recensione, tutti quelli che leggono e penseranno di lasciarmi una recensione ma saranno troppo pigri per farlo, tutti quelli che leggono e non penseranno a lasciare recensioni, ma penseranno alla storia per almeno un minuto. E boh.

 

Baci <3

   
 
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