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Autore: MedOrMad    22/12/2010    0 recensioni
"Sapeva che era un errore. Era assolutamente consapevole del fatto che sollevare lo sguardo e seguire il proprio istinto avrebbe cambiato la sua vita. E non nel migliore dei modi.Percepiva nelle viscere che cedere e cercare un volto per quella voce sarebbe diventato presto uno degli errori più stupidi della sua vita.Perché aveva sentito tante storie su quella voce melliflua."
A volte non sappiamo resistere alla tentazione di rincorrere e cercare ciò che in realtà potrebbe non essere un bene per noi. Eppure in certi casi è l'unica cosa che possiamo fare. E per alcune persone la tortura di qualcosa che non sopportano, può diventare la loro salvezza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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A/N: qualcuno mi ha fatto notare che, forse, scrivo capitoli un pò troppo lunghi, motivo per cui ho provato a spezzare in due, dove possibile, il primo capitolo. Non so se funzioni davvero meglio così ma tentar non nuoce. Se volete fatemi sapere se secondo voi era meglio lasciare i due capitoli uniti o se effettivamente spearandoli la cosa migliora.

Baci e se avete voglia, fatemi spare che ne pensate di questa storia.




Due settimane più tardi Kathy si chiedeva ancora perché alla fine non si era voltata. E non riusciva a capire se il non riuscire a dare uno sguardo al suo volto fosse stato di fatto una scelta che aveva fatto lei o se era stata una decisione di lui.
Tutto quello che sapeva era che, al momento, la curiosità la stava divorando.
 
Kathy era pressoché certa che al liceo avessero avuto qualche materia insieme, o comunque che i loro sguardi si fossero incrociati durante qualche riunione studentesca o qualcosa del genere ma, per quanto si sforzasse di ricordare i suo tratti o il suo nome, l’unica cosa che riusciva a ottenere nella sua mente era un’immagine sfocata e impercettibile di un liceale ribelle e outsider.
 
E tutto questo la stava facendo impazzire. Non tanto perché lo volesse davvero ricordare, ma per quella fastidiosa sensazione del non riuscire a ricordare.
 
Come quando cerchi invano di farti venire in mente una canzone. Riesci quasi a mettere insieme le parole e la musica nella tua testa ma, quando provi a cantare, non esce nulla e nel giro di poco quella stupida canzone è l’unica cosa a cui riesci a pensare. E continui a scervellarti, a strizzare ogni centimetro della tua memoria, dimenticando tutto il resto e concentrandoti su quella melodia fino a quando non riesci a cantarla e a gridare “ Ce l’ho! So come fa!”.
 
“ Un penny per i tuoi inutili pensieri.” Chiese Ben, saltando sopra il suo letto e sdraiandosi accanto a lei, masticando un pezzo di torta di mele.
 
“ E’ la mia torta quella?” ignorò la domanda lei mettendosi a sedere e studiando con attenzione il volto di suo fratello, il quale non fece altro che scuotere le spalle in risposta, annuendo.
 
“ Come sei entrato in questa casa e, ancora più importante, come l’hai trovata la torta? Sono abbastanza sicura di averla nascosta in un posto molto sicuro!”.
 
“ Il forno non è un posto sicuro, sorellina. E in ogni caso io posseggo un olfatto molto sviluppato.” Rispose lui con non-chalance, afferrando il diario di Kathy dal comodino al lato del letto e strizzando gli occhi per cercare di leggere i segreti nascosti nelle pagine.
 
“ Scrivi ancora il diario segreto? Che tenera. E soprattutto è un gesto così maturo!” la prese in giro, evitando con agilità la mano di Kathy che si dirigeva minacciosa contro la sua nuca e sghignazzando vedendola quasi cascare dal letto.
 
“ Chiudi il becco, stronzo! Io.. io..lì dentro ci.. ci..” balbettò lei cercando di trovare una risposta azzeccata.
 
“ Ci riversi tutti i segreti più profondi del tuo cuore?” concluse lui per lei, divertito, lasciando cadere l’oggetto della discussione vicino alle mani della sorella, saltando giù dal materasso e dirigendosi verso la finestra mentre Kathy borbottava qualcosa alle sue spalle e raccoglieva il diario, nascondendolo poi velocemente sotto il suo cuscino.
 
Fissando la schiena del fratello per un minuto Kathy ponderò se fosse il caso di chiedergli del ragazzo che infestava i suoi pensieri di recente o se fosse meglio lasciar perdere tutto e andare oltre. Il problema però era che Kathy era troppo testarda. Aveva bisogno di ricordare per poter andare avanti e concentrarsi finalmente su altre cose.
 
Le serviva solo un nome: era certa che sentirlo pronunciare le avrebbe fornito all’istante un viso da associarvi e quello era tutto ciò che chiedeva.
 
Ora però l’unico problema era trovare il modo giusto di chiederlo a Ben senza stimolare la sua logorante curiosità. Ben era il peggior ficcanaso del mondo: ogni volta che fiutava un po’ di sano gossip o qualche eccitante notizia, diventava euforico e affamato di scoop e informazioni.
 
Ma la verità è che non c’era modo di ottenere l’informazione senza destare i suoi sospetti, quindi Kathy decise di non tergiversare e di chiedere con disinvoltura, cercando di sembrare naturale e disinteressata.
 
“ Ben, ti ricordi quel ragazzo del liceo che stava sempre per i fatti suoi?” domandò allora sfogliando le pagine di un Cosmopolitan fino a pochi attimi prima abbandonato per terra accanto al suo letto e comportandosi come se non fosse realmente interessata a ciò che domandava.
 
Suo fratello si voltò lentamente, inarcando le sopracciglia confuso e incrociando le braccia sul petto, i suoi occhi blu notte scintillanti per la curiosità.
 
“ Chi?”
 
Ora Kathy aveva la sua attenzione ed era certa che lui avrebbe saputo darle l’informazione che tanto bramava.
 
Incrociò lo sguardo di lui e sorridendo, rispose:
 
“ Sai quel ragazzo solitario con l’atteggiamento da bad boy  e l’aria ribelle che si metteva sempre nei guai? Dai, era l’argomento preferito di pettegolezzi da corridoi tra le ragazze. Se non ricordo male era nella tua classe di biologia o qualcosa di simile…” spiegò lei, sperando che le sue parole stessero guidando il fratello nella giusta direzione. Ma lui la fissava con sguardo vuoto e una strana smagliante espressione dipinta in viso.
 
La cosa si stava dimostrando più difficile del previsto.
 
“ Oh avanti, Ben!” sospirò lei lasciando cadere le mani sul materasso in segno di frustrazione. “Sono abbastanza certa che viva ancora qui. E siamo onesti, non abbiamo chissà quanti tipi strambi da queste parti.”.
 
Ben finalmente mostrò qualche segno di vita, portando le braccia lungo i fianchi e raggiungendo la sorella sul letto. La fissò dritta negli occhi e un sorriso ornò improvvisamente il suo volto. Sapeva di chi stava parlando Kathy, ne era certa. E ora, finalmente, avrebbe saputo che diamine era quel ragazzo.
 
Ben inspirò profondamente e strizzò gli occhi, inquisitorio.
 
“ Perché?” fu tutto quello che disse con aria di sfida.
 
Che cosa? Questo non era ciò che avrebbe dovuto dire! Avrebbe dovuto darle un nome, non indagare le sue ragioni. Lei voleva una risposta, non altre domande!
 
“ Che significa perché?” chiese lei confusa mentre gli occhi di Ben studiavano attentamente i suoi.
 
Kathy conosceva abbastanza bene il suo gemello da sapere che l’espressione che adornava i suoi tratti stava a significare che era pronto a renderle le cose difficili.
 
“ Perché lo vuoi sapere?” elaborò il concetto lui, accentuando quel ghigno divertito, non appena notò istantaneamente il suo disagio.
 
“ Curiosità.” Sussurrò lei sforzando un sorriso teso, ma lui la scrutò sempre più divertito e disse:
 
“ Bugiarda.”
 
Ora cominciava a urtarla. Perché non poteva semplicemente rispondere alla maledetta domanda e darle un fottuto nome?
 
“ Dimmi il suo nome e io ti dirò il perché l’ho chiesto.” Gli propose Kathy, sapendo che avrebbe ceduto al ricatto e le avrebbe detto ciò che lei voleva sapere.
 
Lui sorrise euforico e trionfante e, dandole dei colpetti sul ginocchio, disse:
 
“ Nick Willard.”
 
Nel preciso istante in cui il nome lasciò le labbra di Ben lei sentì lo stomaco contrarsi, mentre l’immagine sfocata nei suoi ricordi di faceva sempre più nitida e i lineamenti del ragazzino del suo passato mostravano finalmente la loro forma reale. Ora si ricordava chi era e poteva finalmente smettere di farsi divorare dalla curiosità.
 
“ Kay?” la voce di Ben la trascinò fuori dai suoi pensieri mentre lui le scuoteva delicatamente il braccio e cercava i suoi occhi.
 
“ Che sta succedendo? Perché diavolo vuoi sapere il nome del nostro criminale locale?”
 
“ Non è un criminale...” affermò in modo asciutto lei, difendendolo, e neppure lei sapeva spiegarsi il perché.
 
“ Hai ragione, non è un criminale, ma è comunque cretino ed è ancora più strano di quanto non fosse al liceo.” Ribatté Ben e la sua voce passò rapida da un tono curioso ad uno serio. Ora era preoccupato per quella pazza di sorella che si ritrovava e doveva essere certo che non si stesse cacciando in qualche casino.
 
“ E tu come lo sai?” domandò lei rendendosi conto di essere affamata di informazioni su questo sconosciuto.
 
“ Lo sanno tutti, Kathy. È solo… è strano, ok? Mantiene sempre le distanze da tutti e non lo vedi mai in giro con nessuno. Ha sempre quell’espressione un po’ minacciosa e non capirò mai perché tutte le ragazze gli sbavino dietro.”
 
Kathy voleva sorridere al fastidio che il fratello stava dimostrando. Era evidente che non sopportava questo Nick e probabilmente era anche un po’ geloso del suo successo con il gentil sesso.
 
“ Proprio per i motivi da te appena elencati. Ah, quindi è un donnaiolo?” insistette lei accoccolandosi vicino al fratello e appoggiando la testa sul suo grembo, i suoi grossi occhi blu notte fissi in quelli identici di Ben.
 
“ Non lo so. So solo che le ragazze ridacchiano sempre eccitate quando c’è lui nei paraggi. Scommetto che se ne scopa la metà e poi le sbatte fuori di casa non appena ha fatto.” La sua voce ora era aspra e irritata e ciò divertiva Kathy ancora di più.
 
“Pare piuttosto simile a me, allora” rise lei dandogli qualche pacca veloce e leggera sul petto ma lui le spinse via la mano e emise un suono di dissenso, rispondendo:
 
“ Non è divertente. Dico sul serio, Kay. Quello è sempre stato un solitario. Non gli piacciono le persone. Non so perché tu sia improvvisamente così interessata a questo tizio, ma di qualsiasi cosa si tratti, lascia perdere, ok?” Per quello che ne sai potrebbe essere pericoloso.”
 
Ok, ora suo fratello stava esagerando: era solo curiosa, tutto qui. Non è che d’ora in poi sarebbe andata in giro per la città cercando questo Nick Willard. Lei si doveva concentrare sulla sua vita e non aveva certo tempo di giocare a nascondino con questo tipo, giusto?
 
“ Ben, ti stai comportando da femminuccia. Sono sicura che questo ragazzo si fa semplicemente gli affari suoi e che non è così malvagio come lo descrivi tu. Magari è solo timido..” provò a convincerlo lei.
 
“ Timido ‘sto cazzo…” borbottò lui mentre lei si alzava dal letto e si levava il pigiama.
 
Mezzogiorno e ancora si doveva vestire. Si era fatta solo la doccia e poi si era infilata in un bel pigiamone oversize fresco di lavatrice. Non un grande passo avanti dai suoi tempi festaioli di giramondo.
 
“ Ew… ma ti devi proprio cambiare qui?” protestò Ben coprendosi gli occhi e mettendo il broncio.
 
“ Beh, è casa mia e questa è la mia stanza. Sei tu quello che si introdotto qui senza permesso e si è mangiato la mia torta.” Ridacchiò Kathy frugando nell’armadio e recuperando il suo paio di jeans preferiti.
 
“ In ogni caso è comunque perverso che io debba vedere la mia gemella in biancheria intima…” bofonchiò a mezza voce, per poi chiedere:
 
“ Allora, hai finito?”
 
“ Sì, adesso puoi aprire gli occhi, sfigato.” Rispose lei ridacchiando e raccogliendosi i capelli in una spettinata coda di cavallo. Ben si alzò dal letto e afferrò le chiavi della sua macchina, raggiungendo poi la sorella di fronte allo specchio e studiando la loro immagine riflessi.
 
“ Stai uno schifo, lo sai?” affermò lui con tono piatto e voltando la testa verso la sua gemella aggiunse: “ Hai bisogno di un restauro sorellina.”
 
Ridendo Kathy gli diede uno spintone, girando sui tacchi e dirigendosi verso la porta di casa, gridando:
 
“ Fottiti, cretino! Muovi le tue chiappette d’oro, siamo in ritardo per il pranzo da mamma e papà."
 
 
   
 
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