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Autore: Dira_    24/12/2010    21 recensioni
Il vostro ventisette è grandioso.
I quasi ventisette Natali di Albus Severus Potter. Guest Star? Thomas Dursley.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Doppelgaenger's Saga'
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Theres a story that I was told
and I wanna tell the world before I get too old
I dont remember it, so let's december it and reassemble it…¹
(Shake it up Christmas, Train)
 
 
 

Il primo Natale ti ha già visto capace di gattonare in giro per la Tana.

Non ricordi, naturalmente, ma hai flash di luci, suoni e tanti colori. Lo stare sempre attaccato al maglione caldo della mamma e tuo fratello Jamie che ti tira un bicchiere di eggnog addosso per dispetto.
Ricordi però, o forse te l'hanno raccontato tante di quelle volte che ormai ti sembra di farlo, di un bambino che ha diviso il letto con te, per mancanza di posto. Non Jamie – in quanto primogenito straordinariamente geloso e frignone ha meritato il posto d’onore nel letto di mamma e papà – ma un bambino sconosciuto che non ha pianto mai.
Tu per contraccambiare la gentilezza hai pianto per tre ore di fila, gli ha piantato un piede nello stomaco e gli hai fatto la pipì addosso.
Tom continua a sostenere che porta ancora le cicatrici di quella notte.
 
 
Il terzo Natale ti vede grande. Ci sono piccoli nuovo in casa, un fagottino con i tuoi stessi occhi ma capelli marca Weasley – poi scoprirai che sono più rossi – che si chiama Lily ed è la tua sorellina ed un mocciosetto urlante e sbavante, tuo cugino Hugo.
Osservi i piccoli intrusi e ti viene da piangere perché non sei più tu il bimbo di casa. Papà ti tiene spesso in braccio ma non è lo stesso.
Jamie mentre i grandi finiscono di cenare ti trascina fuori accompagnato da Teddy e quando quest’ultimo non guarda perché troppo impegnato a parlare con Victoire, ti tira una palla di neve sul naso e ti fa piangere. Viene sepolto di conseguenza da una colata scesa direttamente dalla grondaia del tetto.
Tuo padre, accorso causa strilli, parla di Magia Accidentale, tu non sai cos’è ma sei sicuro che non sei stato tu.
Quel tuo cuginetto con i genitori babbani, dietro il vetro del bovindo – non è voluto uscire a giocare - ti sorride.
Sorridi anche tu. Hai appena trovato un alleato. 

 
Il sesto Natale. Thomas non c'è. Lui lo passa in famiglia da quando zio Dudley preferisce passare le vacanze a casa della madre a Manchester, da quando ha comprato quella bella macchina e le cose per lui vanno meglio finanziariamente – non conosci la parola, ma sembra importante.
Così dice tuo papà perlomeno.
Passi l’intera Vigilia a nasconderti dai raid di tuo fratello James, supportati dai tremendi gemelli Scamandro e Freddy.
Tuo fratello smette di fare lo scemo quando la tua Magia Accidentale - ora sai cos'è - fa cadere l’albero di Natale in giardino a pochi miseri passi da lui.
Domani lo dirai a Thomas.
 
 
L'undicesimo Natale è pieno di novità. Sei tornato dal tuo Primo anno ad Hogwarts e tutti ti trattano come se dovessero camminare sulle uova per raggiungerti.
Non i tuoi genitori, non Jamie e Lils – loro sono tranquilli. Gli altri.
Perché sei a Serpeverde.
La cosa ti fa arrabbiare e  passi tutto il tempo che non devi presenziare a tavola a singhiozzare in qualche angolo nascosto della Tana.
Stavolta però Thomas c’è. Hai scoperto che sua nonna, Petunia, non lo vede tanto di buon’occhio e ogni anno il tuo amico fa carte false per venire a passare la Vigilia da voi.
Non ti dice niente per tutto il tempo che sparisci a singhiozzare. Se ne sta a tavola e non viene a cercarti.
Un po’ ci speravi, ma lo conosci. Non gli piace vedere la gente che piange.
Ma quando dovete dividere di nuovo la brandina nella vecchia camera che è stata di tuo zio Ron, si stende accanto a te e ti prende la mano.
“Sono degli stupidi. Se ne accorgeranno.” Dice soltanto con quell’aria buffa che ha quando non sa cosa dire e la cosa lo irrita da morire. “Sono contento che sei a Serpeverde con me.” Aggiunge.
Non piangi più e la mattina dopo James non fa che dire  a tutti che quando dormite vi tenete per mano come due fidanzatini.
 
 
Il tredicesimo Natale ti vede nuovo alla tua prima delusione amorosa.
Ifigenia Spellman si chiama, ed è una Serpeverde come te. Ti piaceva per il modo che aveva di camminare e di sorridere. Sembrava in gamba. Volevi invitarla ad Hogsmeade e si è messa a ridere come se avessi fatto una battuta di spirito.
James ti ha preso in giro per le due settimane successive e tutt’ora non fa che lanciare frecciatine.
In realtà non sei così devastato come si supponga si debba essere in questi casi, almeno a quanto dice Lily, e lei legge tanti romanzi rosa.
Più che altro sei irritato per essere stato considerato un cosetto buffo.
Così t’ha chiamato.
Tom è di nuovo da voi, ma ti sta lontano una sala intera. Sono giorni che è arrabbiato con te e non capisci il perché. Lily suggerisce perché non gli hai organizzato un appuntamento combinato con un’altra sua amica.
Rose ti dice di lasciarlo cuocere nel suo brodo.
Glielo chiedi infine al dolce conclusivo del ferale pasto di nonna Molly. Più che altro lo bofonchi, perché James è maledettamente troppo vicino e questi discorsi non sai mai affrontarli con il tuo migliore amico, che ti sembra sempre così adulto e superiore.
Infatti ti lancia un’occhiata raggelante.
“Non ho la minima intenzione di uscire con te e due ragazze per un appuntamento.”
“Perché?” Ti viene fuori, ed è un po’ una domanda corretta.
“Perché non mi interessano quelle sciocche ochette che invece a te piacciono tanto.”
Detto questo, con un tono che gronda sdegno e delusione, si alza e raggiunge i grandi in salotto. Lo senti intavolare una discussione con Hermione e passa il resto della serata con lei ignorandoti.

Non capisci il perché ma ti senti devastato nel modo esatto di cui blaterava tanto la tua sorellina.
Quando andate a letto – adesso siete troppo adolescenti e pieni di spigoli e altezza per dividere una brandina – ti dà le spalle. E tu avresti voglia di piangere – quale novità – e tirargli alternativamente un calcio in mezzo alla schiena.
“Perché sei così arrabbiato!?  Mike e Lo escono continuamente con le ragazze!”
Alla fine si volta. Non ha più quell’orribile espressione immobile che gli viene a  volte e non ti piace, ma sembra… beh, sembra imbronciato.
“Tu sei il mio migliore amico, loro sono amici.” Chiarifica. “E quella Spellman è una stupida, non ti merita. Non aveva nessun diritto di trattarti in quel modo.”
Realizzi che era per quello. Era arrabbiato per te, non con te. A modo suo.
“Io sto bene, davvero! Sono a posto! Non vorrei essere comunque essere il suo cosetto buffo².”
Vi sorridete ed è di nuovo tutto a posto, perché a tredici anni non si posso prendere le cose troppo sul serio.

Passate il resto della notte a giocare a scacchi e mangiare schifezze assortite.
Preferisci questo, ad avere una ragazza a cui spedire regali e Gufi per la Vigilia.
 
 
Il quindicesimo Natale è da dimenticare. Ed è stato appunto dimenticato.
Tuo cugino Freddy vi ha fatti ubriacare, te e Tom. Probabilmente istigato da quel demente di tuo fratello, non ha fatto che versarvi bicchierini di nascosto al resto della famiglia.
Sospetti che Freddy sia un sadico.
Pur vero che erano tre bicchieri per te e quattro per Tom, ma avete scoperto che come non sapete resistere ad essere stuzzicati nel vostro orgoglio quindicenne non sapete neanche reggere l’alcool.
Specialmente Tom.
Vi trascinate in soffitta con il fantasma della casa che fa lugubremente di sottofondo ai rintocchi che rimbombano nel vostro cervello all’etilene.
Tom si butta sul tuo letto. Ridi della sua faccia davvero buffa, e lui ride della tua. Vederlo ridere pensi che è bello, perché non lo fa spesso e gli illumina tutto il viso. Gli dici che è il tuo letto. E lui replica una cosa che da sobri ti lascerebbe completamente spiazzato.
“Dormiamo assieme, dai… come quando eravamo piccoli. Era l’unico momento in cui mi rilassavo quando ero qui.” È molto più coerente di te a parole, visto che tu ti limiti a biascicare un assenso e crollargli addosso.
Già sei disarticolato normalmente, figuriamoci adesso.
Ti stringe a sé, come un pupazzo e ti viene da ridere e dirgli che gli vuoi un bene dell’anima.
Glielo comunichi perché è giusto dirlo, e poi tutto si fa molto confuso. Sei sicuro di aver sentito la sua bocca sulla tua, solo per un attimo, e il sapore dello sherry di zio George amplificato.
Poi è nebbia.
Il giorno dopo sei così distrutto dal post e così confuso che è ovvio che ti sei immaginato tutto.
Pensi che comunque sia una reazione esagerata da parte di Tom usare una maledizione che copre di pustole purulente i sederi di James e Freddy.
 
 
Il sedicesimo Natale fa schifo.
È successo di tutto in poche manciate di mesi. Tu e Tom avete scoperto che il legame che vi univa non parlava di amicizia fraterna ma di qualcosa che andava oltre ed era più assoluto e totalizzante.
Vi siete innamorati e ti è stato portato via. Lui, quello che c’era tra voi, voi. Tutto quanto.
Per essere più precisi, è stato il suo passato.
Tu in compenso sei passato da timido serpeverde che nessuno notava a detentore della Bacchetta, amico di una Fenice millenaria e salvatore dell’anima di Tom.
Ma non lo sa nessuno.
Non volevi nessuno di questi titoli, come non vuoi avere contatto umano questo Natale. Ti appollai nel punto più alto della casa, dividendo sospiri e gemiti con il Fantasma che tutti misteriosamente hanno sempre chiamato Barry. Rose e Lily sono state un po’ con te, hanno provato a tenerti compagnia ma si sono conseguentemente arrese al tuo silenzio ostile e sono scese giù con il resto della famiglia.
Probabilmente hanno comunicato agli altri che non vuoi vedere nessuno. Sei loro grato.
Non piangi più, anche se vorresti. Le lacrime proprio non vogliono saperne di uscire, e in fondo va bene così. Affondi il naso nella sua sciarpa verde-argento e ti ascolti il suo lettore mp3.
Ti ricordano lui e questo fa ancora più schifo. Perché non c’è.
Sai che da qualche parte Tom c’è ancora e speri che stia bene.
Anche se è un cretino.
 
 
Il  diciassettesimo Natale è tanto meglio.
 
 
Il vostro ventisettesimo Natale vi vede in una casa nuova di due mesi, presi dai preparativi per materializzarvi alla Tana.
Diagon Alley è imbiancata di neve come una cartolina di auguri e tu ti perdi a guardare gli ultimi maghi e streghe affaccendati negli acquisti.
Tom è davanti allo specchio della vostra camera e si prova una cravatta. Ne ha una quantità industriale e sono tutte babbane e di seta. Suo padre gli regala una cravatta per compleanno da quando ha diciassette anni. Ha quindi dieci cravatte orrende che non indossa mai,  ma che ha riposto religiosamente nel primo cassetto: non puoi metterci neanche un tuo calzino che viene spietatamente fatto evanescere.
Le usa quando va a cena dai suoi però.
“Al, faremo tardi. Stiamo facendo tardi.”
“Sei tu quello che si vuol far bello! Io sono già pronto!”

“Quel maglione ha una renna sopra³…”
“Sì e non azzardarti a criticarlo. È del Natale scorso, è un regalo della nonna ed è tutto quel che dirò sull’argomento.”
“Certo.” Noti che sta trattenendo le risate, e le trattiene proprio perché sa che sai che lo sta facendo. Complesso, ma voi come coppia lo siete maledettamente. “Almeno io cerco di portare un po’ di classe dove non c’è n’è. Vuoi farmene una colpa?”
“Quando fai così sembri Mike…” Pausa. “Una checca.”
Ti guarda indispettito, ma poi sorride, raggiungendoti. Ti abbraccia da dietro e anche il suo profumo, costoso, è babbano.

Ti viene da pensare che qualcuno una volta ha pensato che potesse essere come quel crudele dittatore che ha minato l’infanzia di tuo padre.
Stronzate, ecco tutto.
Ti senti pizzicare la guancia  - odi quella barbetta che si è fatto crescere, ma non puoi aprire bocca in merito che subito lui ritorce dicendoti che sei invidioso perché a te non cresce – e ti volti per un bacio.
E per un altro.
Farete tardi, ma il Natale è un po’ ovunque.
Ed il ventisette è grandioso.  
 
 
Note:
Una one-shot a drabble per farmi perdonare del ritardo del capitolo (che comunque è in fieri, eh!).

1. La canzone qua .
2.Cosetto Buffo: preso da Scrubs, come la sorella di Jordan chiama JD. Geniale.

3.MaglioneConRenna: Classico di Bridget Jones. Per vedere qua
  
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