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Autore: Lellas92    27/12/2010    11 recensioni
“Ragazzi…”
“Che c’è Peter?”
“Credo che dovremmo andarcene…”
“Perché mai?”
“Già si sta così bene qui.”
“Stanno aprendo un documento word… Non vorremo mica farci trovare nei paraggi?!”
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Disclaimer: Non possiedo nessuno dei personaggi e non scrivo a scopo di lucro.

Dedicata a delle guerriere senza nome…

 

L'aggeggio malefico

Era una normalissima e soleggiata giornata ad Hogwarts, o così poteva sembrare di primo acchito. Ad un osservatore più attento non sarebbero sfuggiti quei quattro ragazzi, seduti in giardino sotto un albero, davanti a quello strano oggetto quadrato e luminoso (per voi persone intelligenti dicasi: computer).

 

 

“Oh spostati Prongs!” Disse il bel ragazzo dai capelli corvini.

 

 

“Pad, smettila! C’ero prima io!” Replicò l’amico seduto accanto a lui, tenendo l’aggeggio ben saldo sulle sue ginocchia.

 

 

“Ma… Ma voglio vedere cosa dicono di me!”

 

“Io ci sono?” Mormorò un ragazzo paffutello e decisamente meno attraente degli altri due.

 

“No, Pete, sei così inutile che ti ignorano persino loro…” Disse ancora il ragazzo con il computer, lanciandogli uno sguardo a metà tra il compassionevole e il derisorio.

 

“E ti sembra che sia una cosa negativa?”

 

“No, in effetti hai ragione… Mi sveleresti il segreto della tua pochezza, Wormtail?”

 

“Non credo che sia il caso James…” Si intromise il quarto ragazzo, dall’aria sciupata, che fino ad allora era stato in silenzio.

 

“Chiedere non è peccato no?”

 

“Assolutamente no, il peccato è quello commesso da questa gente...” Affermò il moro, ammiccando a delle ragazza che passeggiavano vicino al lago, qualche metro più in là.

 

“Oh aspetta… Moony! Ci sei anche tu!” Saltò improvvisamente il ragazzo con gli occhiali.

 

“Dove?” Chiese avvicinandosi all'aggeggio.

 

“Sei proprio lì, tra ‘a me mi’ e ‘videtti’”

 

“Ragazzi, propongo un minuto di silenzio per la grammatica…” Disse Sirius, alzatosi, portandosi la mano destra sul petto e la sinistra sul volto.

 

“Era così giovane… Perché sono sempre i migliori ad andarsene per primi?” Lo seguì subito James poggiandogli una mano sulla spalla in un gesto consolatorio.

 

“E la trama, ragazzi? Qualcuno vuole pensare alla trama?!” Scattò in piedi il ragazzo paffutello e sudaticcio.

 

“No Peter, per lei non c’è più speranza…”

 

“Ma…”

 

“E’ inutile Peter! E’ morta!” Disse Sirius scrollandolo per le spalle.

 

“…Ragazzi non mi sembra il caso di fare così i melodrammatici…” Cercò di calmarli Remus, soccorrendo l'amico barcollante.

 

“Certo, come no Moony, qui stiamo assistendo ad un vero e proprio genocidio! Anzi, ad un idiomacidio! Come puoi rimanere indifferente?” Lo ammonì il ragazzo con gli occhi nocciola, simulando un pianto convulso.

 

“Non sono affatto indifferente!”

 

“A me non sembra; tu che dici Pad?”

 

“Dico che ti do ragione Prongs, magari Moony gradirebbe che ci mettessimo a parlare in maniera sgrammaticata e senza seguire nessuna logica.” Disse con aria cospiratoria, rivolto verso l’amico.

 

“Secondo me esagerate…”

 

“Mmmh, credi che se facciamo un po’ di esempi al nostro amico, lui a noi ci capisce?”

 

“Ahi Pad, questo sì che era un duro colpo!”

 

“Pensa che sono solo un principiante…” Disse appoggiandosi al tronco e ostentando falsa modestia.

 

“Forse hai un talento naturale.” Si intromise Peter con sguardo adorante.

 

“Io ho un talento naturale in ogni cosa, mio caro amico.”

 

“Sì, sai cosa mi piace di te, Pad? Indubbiamente la tua sconfinata modestia.” Lo canzonò James tirandogli uno schiaffo sulla nuca.

 

“Faccio del mio meglio.” Rispose prontamente e fisicamente il ragazzo.

 

“Ragazzi…” La voce di Peter tremava mentre lentamente si alzava e si guardava intorno.

 

“Che c’è Peter?” Chiese James, guardandosi intorno a sua volta senza vedere niente di più pericoloso di un paio di primini che tentavano di trasfigurare dei sassi.

 

“Credo che dovremmo andarcene…”

 

“Perché mai?”

 

“Già si sta così bene qui.”

 

“Stanno aprendo un documento word… Non vorremo mica farci trovare nei paraggi?!”

 

“Un documento word? Io non ci tengo.” Disse Sirius improvvisamente nel panico.

 

“Io sto con cane. Ma prima aspettate un momento…” Negli occhi di James scoccò una scintilla malandrina.


“Che vuoi fare Jamie?”

 

“State a guardare.” Disse rivolgendosi al gruppo di amici. “Ehi! Malfoy! Verresti un secondo?”

 

Un figlio di papà, viziato e codardo, uno splendido e, indubbiamente, fighissimo ragazzo biondo raggiunse i Malandrini.

 

“Eccomi, che c’è?” Chiese incuriosito.

 

“Ora! Scappate!” Gridò all’improvviso il moro.

 

*File*
*Nuovo documento Microsoft Office Word*

 

“Ma cosa… Oh, no. Di nuovo no…

 

___

NdA Ok, non so come mi sia venuto in mente di scriverla... Ok no, quel come lo so. E' un altro il "come" che mi lascia perplessa, ovvero il come ho fatto a decidere di pubblicarla. Ciò non é dato sapere u.u Misteri misteriosi della vita. Due piccole specificazioni (esisterà, non esisterà? Boh ._.) ovviamente lo so che Malfoy junior non ha niente a che fare con i Malandrini, però mi sono presa questa licenza, diciamo, poetica u.u Come ho fatto d'altronde per il computer (sì il famoso aggeggio malefico XD), cosine che spero mi passiate XD

Detto ciò, riferendomi alle guerriere misteriose sopracitate, beh siate forti XD Mi dileguo.

 

   
 
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