Gioisci
Gioisci
corpo,
l’animo
è calmo e sereno.
Ma
allora perché piangi?
Perché
violenti singulti spezzano il silenzio della tranquillità?
Le
mani sono trasparenti.
Un
freddo unico e solitario.
La
pelle è spoglia del suo calore
così
quieto e dirompente.
Dimmi,
Corpo, sei felice?
Perché
dissemini bugie?
Semplice
Semplice
e incontrollabile è la mia
sete.
Semplice
come l’acqua e
incontrollabile come il vento.
L’acqua
che porta sollievo, il vento
che è sciagura.
Il
sollievo che salva i dannati, la
sciagura che rincuora i fortunati.
I
dannati sperduti nella vita, i
fortunati ubriachi di ricchezze.
La
vita che rimanda l’ultimo
rintocco, le ricchezze che ricordano la morte.
La
morte che porta paura, la paura
che porta la sete.
Ricorda
Ricorda
i tempi passati, ricorda la
mente sana.
Ricorda
la chioma bruna, ricorda
l’odore d’incenso.
Ricorda
la sola nota, ricorda
l’orrible freddo.
Ricorda
la legge, ricorda la terra.
Ricorda
il fetore, ricorda il
profumo.
Ricorda
il sorriso di chi ha vissuto
una volta.
L’ultima
stagione
Sognavo
con occhi velati dal sonno,
sognavo
di un posto chiamato
“Sommo”,
terra
di lutti e di luci spente,
di
caldo tepore e carezze violente.
Un
sordo tremore mi coglie
d’improvviso,
levando
l’amore da tutto il mio
viso.
Son
sicuro, mi dico io,
che la mia notte è solo un addio.
Occhi
E
guardo curioso quel fiume di
menzogna.
È
il mio cammino e la mia
disperazione.
Sono
certo che non mi porterà da
nessuna parte,
o
la curiosità vuole ingannarmi:
c’è
qualcosa oltre quell’acqua.