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Autore: Lilly_93    27/12/2010    1 recensioni
Una lettera che sancisce la fine di un intenso rapporto di Amicizia.
Anna sembra voler chiudere i conti con il passato e seppellire quello che c'è stato con Luca, ma è davvero ciò che vuole?
Una storia post Distretto di Polizia 10.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao Luca,
ti scrivo perchè non ce la faccio a parlarti. Prima di tutto ti chiedo scusa: sono sparita ma questi mesi lontano da te sono serviti a tante cose. A capire me stessa, la nostra storia,q uello che potevamo essere e che...c he non siamo stati... che mai potremmo essere. Questi mesi sono serviti ad allontanare definitivamente la speranza di poter avere un futuro con te.
Qualche tempo fa ho incontrato un ragazzo... ora mi verrebbe da scriverti il suo nome, lo vedi come sono fatta e invece no, è meglio di no! Con lui sto bene. ll'inizio eravamo solo amici... gli ho raccontato di me, di te... di noi. Ha capito, ha avuto pazienza... E' un ragazzo d'oro sai ,ti piacerebbe... va bè insomma, a un certo punto è nato qualcosa... è riuscito a farmi immaginare un futuro sereno, Luca... e poi è successa una cosa bellissima... Luca sono incinta... sono incinta...
Ti voglio bene,
Anna

Poso la penna e rileggo ciò che ho scritto, asciugando una lacrima che tenta di sfuggire ai miei occhi.
Piego il foglio e lo infilo nella busta, riponendo il tutto nel cassetto. Domani,prima di andare all'Università, la spedirò.
Mi sdraio sul letto e accarezzo la pancia. Stavolta non faccio nulla per impedire alle lacrime di scendere e mentre osservo la mia camera da letto mi lascio assalire dai ricordi.

Flashback
Guardo il tabellone degli arrivi: l'aereo da Roma è appena atterrato e già vedo uscire le prime persone che, fortunate, hanno trovato subito il proprio bagaglio. E poi finalmente in mezzo a tutta quella gente, incrocio quegli occhi che conosco bene.
-Luca!- esclamo, scaraventandomi addosso al mio migliore amico per stringerlo in un abbraccio.
-Anna, quanto mi sei mancata!- mi sussurra in un orecchio,rincambiando la mia stretta.
E così, stretti l'uno all'altra, ci dirigiamo verso la mia nuova casa.
Sono solo due settimane che mi sono trasferita a Trieste ma Luca ha insistito per venirmi a trovare. Non che mi dispiacesse rivederlo, anzi: sin dal prima giorno della mia nuova vita mi è mancato e sono convinta che sarà sempre più dura abituarsi a vivere senza di lui.
La casa è ancora sommersa dagli scatoloni e mi scuso con Luca di tutto quel disordine ma a lui sembra non importare molto. Dal suo sguardo malinconico capisco che gli fa uno strano effetto entrare nella mia nuova casa ma quando si accorge che lo sto osservando cambia espressione, sfoderando uno di quei suoi sorrisi che mi piacciono tanto.

Le lacrime che scendono dai miei occhi si trasformano in un pianto disperato quando altri ricordi, stavolta più dolorosi, si impossessano di me e mi lascio trasportare da loro.

Flashback
Domani Luca ritornerà a Roma e per concludere in bellezza la nostra settimana prenoto un ristorante molto carino che si trova in centro.
Durante la cena ci scambiamo poche parole: entrambi siamo troppo presi dai nostri pensieri che, potrei scommetterci, sono gli stessi.
L'idea che non vedrò Luca per molto tempo mi rattrista e quasi mi fa pentire della mia scelta. Come farò a tornare a casa la sera e a trovarla vuota, senza Luca intento a cucinare una delle sue solite schifezze?Come farò a dire addio a tutte le nostre seratine film + popcorn,al suo sorriso che, nei momenti più bui, mi fa sentire meglio e ai suoi abbracci che riescono sempre a calmarmi?
La malinconia dei miei pensieri deve riflettersi nei miei occhi perchè Luca mi stringe la mano e mi sorride, come fa sempre quando vede che sono triste. Ricambio il sorriso e reprimo la tristezza, cercando di godermi l'ultima serata insieme.
Alla fine della cena passeggiamo per le vie di Trieste, mano nella mano come due fidanzati ma questo gesto non ci imbarazza.
Torniamo a casa che è già tardi: ci diamo la buonanotte e andiamo a dormire ma non riesco a prendere sonno. Mi giro e mi rigiro nel letto fino a che non decido di alzarmi. La luce della cucina è accesa e vedo Luca seduto al tavolo preso dai suoi pensieri.
-Anche tu non riesci a dormire?- gli domando sedendomi accanto a lui.
-Già... stavo pensando che non sarà molto facile abituarmi a vivere da solo- dice in un sussurro quasi impercettibile.
-Non sarà facile neanche per me... a volte mi domando se non sono stata troppo avventata nel decidere di trasferirmi. Non mi sono pentita, però sono così piena di dubbi... e poi non so nemmeno come andrà l'Università. E se dovesse trovarmi male? Magari capirò di non essere portata per Biologia e...-
-Vieni qui- dice Luca, interrompendo il fiume delle mie parole.
Mi siedo sulle sue gambe, posando la testa sulla sua spalla.
-Sono sicuro che sarai un'ottima studentessa. Tu riesci sempre bene in tutto quello che fai... e poi ricordati che per qualsiasi cosa io ci sono-
Mi accarezza la schiena e io chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi sotto il suo tocco.
Ed è un attimo. Quasi senza rendermene conto avvicino il mio viso al suo e in un secondo le nostre labbra si toccano, approfondendo quel contatto voluto da entrambi da troppo tempo.
E finalmente viviamo la notte più bella della nostra vita.

Il giorno dopo i raggi del sole che filtrano dalla finestra della mia camera ci riportano alla realtà.
Ci vestiamo in silenzio, entrambi consapevoli che il sogno di questa notte rimarrà solo questo: un sogno.
Sempre in silenzio ci dirigiamo in aeroporto. Ogni tanto i nostri occhi si incrociano ma nessuno dei due ha il coraggio di dire nulla.
L'aereo di Luca è in arrivo. Ci fissiamo per un tempo che sembra un'eternità finchè non interrompo il silenzio.
-Resta con me- sussurro tra le lacrime.
Luca mi fissa per un pò prima di parlare.-Non posso... il mio posto è a Roma... è lì che sono nato ed è lì che lavoro... come posso abbandonare il X?- mi dice con gli occhi lucidi.-Sei tu che devi tornare... Roma è anche il tuo posto!-
-No Luca, non più. Non posso nemmeno io...- dico asciugandomi le lacrime.
Mi accarezza una guancia e dopo aver sfiorato le mie labbra con le sue se ne va, lasciandomi sola in aeroporto con il cuore in frantumi.

Ormai sono passati più di quattro mesi e da quel giorno sono successe tantissime cose.
Ho conosciuto un ragazzo. Anche lui è uno studente di Biologia Marina e mi ha conquistato con la sua simpatia. Con lui mi sento più leggera e viviamo il nostro rapporto con molta tranquillità, senza preoccuparci del futuro che incombe.
O almeno all'inizio era così. Poi ho scoperto di essere incinta e le cose sono cambiate. Lui si è trasferito da me ed entrambi stiamo cercando un lavoro per permettere al bambino di crescere nel modo migliore.
Luca non si è più fatto sentire. Tante volte avrei voluto chiamarlo ma il ricordo del nostro addio in aeroporto mi ha sempre frenato. E' per questo che ho deciso di scrivergli una lettera.
Una lettera che, però, è piena di menzogne
Già, perchè di lui e di tutto quello che c'è stato tra noi non ho mai parlato a nessuno, tantomeno con il mio ragazzo, forse perchè è più facile mentire agli altri che a se stessi.
Scendo dal letto, mi vesto velocemente e prendo la lettera dal cassetto.
Vago per le vie di Trieste stretta nel mio cappotto, osservando quella città a cui ancora non riesco ad abituarmi. Se solo avessi un pò più di coraggio salirei sul primo aereo per Roma e tornerei nella mia vera casa, dall'unico uomo che amo. Ma so che non posso perchè, come ho detto a Luca qualche tempo fa, il mio posto ormai è qui.
Mi fermo davanti ad un cassetta della Posta. Tiro fuori la lettera per Luca dalla tasca del mio cappotto, poso un leggero bacio sulla busta e con un gran sospiro la spedisco.
Mi tocco la pancia sentendo il mio bambino scalciare, quel bambino frutto del mio amore con Luca. Quel bambino che non saprà mai chi è il suo vero padre.
Ricomincio a camminare verso quella che sarà la mia nuova vita piena di bugie, di nuovo con il cuore in frantumi.

  
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