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Autore: ginevrag_    06/01/2011    5 recensioni
Questa è una storia, ma quello che racconta è successo realmente.
L'ho scritta in un momento molto duro e brutto della mia vita.
Non fatevi ingannare dalla scrittura, capirete leggendo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ah, sapete una cosa?
A volte i miracoli possono accadere.”

 

Jennifer è morta? E' ancora viva?

Nessuna delle due.

 

Volete la verità? Io non ho avuto il coraggio di dare una fine a questa storia. Ho voluto, infatti, finirla così, con un finale libero.

So che molti di voi si sono affezionati a lei, per questo vi lascio pensarla come volete; se voi pensate che lei sia morta, lei lo è, se invece credete nei miracoli, lei è ancora viva.

 

 

“Jennifer” in realtà si chiamava Valentina, la cugina di una mia carissima amica. Lo so, potrei sembrare un'ipocrita scrivendo questa Fan Fiction, ma a me è servita, è servita tantissimo; parlando con le persone che la conoscevano, mi sono resa conto di quanto lei fosse importante, e, quello che le è successo, mi è sembrato ingiusto.

Come si può morire a 16 anni?!? A 16 anni sei nel pieno della tua vita, non puoi morire!

Io non lo concepisco!

Io ho avuto la fortuna di incontrarla e di passare con lei una bellissima giornata, e chattando siamo siamo diventate amiche.

Così mi sono messa a scrivere quello che, secondo me, sarebbe dovuto succedere veramente.

 

Quando ho buttato giù il primo capitolo non avrei mai pensato di continuare a farlo con altri 19, e con questo 20.

Anche io, sono cresciuta di capitolo in capitolo, e questo si vede dal mio modo di scrivere; io ci ho quasi fatto apposta a mettere nei primi, frasi come “Ciao. Sono Jennifer, abito a Venezia da 14 anni. E' un po' di tempo che sto chiusa in camera perché ho la febbre.... che palle!” e frasi come “Continuo a vivere con la consapevolezza che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo, che ogni cosa che faccio potrebbe essere l'ultima e che, chissà quando, non avrò più la possibilità di vedere le persone che amo.” negli ultimi.

Questo dimostra che anche lei, Jennifer, a causa di questa malattia è diventata più matura e consapevole di quello che le aspettava.

 

Riprendendo cosa stavo dicendo prima, Jennifer è Valentina. Nella realtà, quel giorno è andata in coma, e quattro giorni dopo ci ha lasciato. E' stata la persona più forte del mondo, ha dovuto soffrire moltissimo, ma ora sta meglio, e da lassù ci guarda e ci protegge.

 

Vale, io ho fatto tutto questo per te, spero tu ne sia contenta.

 

Sono appena tornata da “Venezia” cioè Verona, dove è nata e cresciuta Valentina; è stato strano, strano andare su e non sentire nessuno parlare di lei, non aspettare di vederla.

“Cercano di dimenticare” mi ero detta, invece, entrando in casa della cugina, Ele, ho trovato le pareti tappezzate da sue foto, prima della malattia, con la parrucca e con i capelli cortissimi; c'era un poster con scritto “Sei sempre nei miei pensieri”.

Infatti loro non dimenticano, non vogliono dimenticare.

Nella loro cucina c'è un bigliettino: “Notte anche a te zietta! Ti voglio bene, Vale.”. In camera di Ele, una foto di loro due insieme e tutti foglietti scritti e scarabocchiati da Vale. Ele aveva anche attaccato questa frase:

La morte non è niente

noi siamo andati semplicemente nella stanza accanto.

Noi siamo noi, voi siete voi,

per voi noi saremo sempre ciò che siamo stati.

Dateci il nome che ci avete sempre dato,

parlateci come avete sempre fatto.

Continuate a ridere di ciò che ci ha fatto sempre ridere.

Pregate, sorridete, pensate a noi.

Che il nostro nome sia pronunciato in casa

come è sempre accaduto.

Il senso della vita è sempre lo stesso,

il filo non si è interrotto.

Perché dovremmo essere fuori dai vostri pensieri semplicemente perché siamo fuori

dalla vostra vita?

Noi non siamo lontani,

siamo solamente dall'altro lato della strada.”

 

Sono andata al cimitero, che ospita la sua piccola tomba; una croce di marmo bianco, la sua bellissima foto e i fiori, tantissimi fiori. Su un piccolo contenitore sono raccolti i regalini e i braccialetti lasciati dai suoi amici, peluches. Mille ricordi, tutti lì.

 

La cosa che in assoluto mi ha più colpita, è stata una foto, attaccata nella parte bassa della croce, una foto di Zac. Un suo primo piano, bello come sempre. Forse ci ho azzeccato inserendolo nella storia, no?

Thanks

 

Vorrei ringraziare la mia amica Jo, con la quale ho scritto un paio di capitoli; a lei va un ringraziamento particolare perché era con me quando mi hanno dato la brutta notizia il 20 luglio, lei era lì, ad asciugarmi le lacrime e a dirmi di stare tranquilla. Grazie.

Poi devo ringraziare Sa, tutte le mie amiche e tutti i miei amici per avermi aiutato in questo periodo bruttissimo. Grazie.

Devo anche ringraziare le amiche di Valentina, che non si sono arrabbiate leggendo, ma mi hanno fatto i complimenti e mi hanno dato alcuni suggerimenti per migliorarla sempre di più.

Ci siete anche voi, lettori; grazie per aver letto tutto, e se siete arrivati fino a qui, già è tanto, sapete quanto per me è importante.

Lettori di EFP, grazie anche a voi, a voi che avete letto e avete commentato.

Grazie a:

 

Ultima persona da ringraziare, è la più importante, Ele, alias Arianna, la cugina di Vale.

Ari, grazie mille per avermi permesso di scrivere tutto questo, per esserti commossa leggendo le mie parole.

Non sai quanto mi dispiace averti fatto soffrire ricordando quello che è successo! Tu, però, mi continuavi a dire di non smettere di raccontare la sua storia, “E' una storia che si deve sapere” mi avevi detto.

Grazie Ari .

 

Devo dire che scrivere questo è stato mille volte più difficile che scrivere dal punto di vista di Jennifer, quindi la finisco qui.

Spero di avervi emozionato e di avervi fatto affezionare a Valentina.

Proteggici stellina, e grazie mille anche a te <3

 

 

Ah, sto scrivendo un'altra ff, un po' diversa e frutto della mia immaginazione, la leggerete?

  
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