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Autore: MusicDanceRomance    19/01/2011    26 recensioni
-Zia, posso tenere in braccio il cuginetto?
-Non osare, Bellatrix, e non spostare neppure il velo della culla. Sirius è un piccino delicato, non uno dei tuoi prossimi bambolotti da ghigliottinare.
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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-Zia, posso tenere in braccio il cuginetto?-
-Non osare, Bellatrix, e non toccare neppure il velo della culla. Sirius è un piccino delicato, non il tuo prossimo bambolotto da ghigliottinare.-
 
Sirius è delicato... delicato... delicato... ancora non posso giocare con lui...
 
Aveva insistito tanto, da piccola, per fargli anche solo una carezza affettuosa, lei che desiderava da sempre un fratellino.
Lei che lo aveva poi visto crescere, sparire, trasformarsi in rinnegato, traditore, nemico. Quale disgusto!
La feccia lo aveva plagiato troppo in fretta e troppo in fretta lei giurò che lo avrebbe reso un suo obiettivo a caso.
Ed eccolo finalmente avanzare al Ministero: l’evaso prigioniero dell’innocenza, il cugino che imputridiva nelle sue marce idee di uguaglianza, la vergogna pateticamente esemplare della famiglia. Il clone mentale di Andromeda, l’ennesimo Purosangue che si iniettava nelle vene il melenso inno all’amore di Silente, contaminandosi di bontà gratuita e nociva.
Lui era lì, davanti a lei, la assaliva, la eludeva, la derideva. Non era gentile e delicato con lei.
-Avanti, puoi fare di meglio!- la sfidava.
Lui sapeva che sfidandola avrebbe vinto la morte: non teneva alla propria fragilità dunque.
Perché lei era il pensiero finale che scortava le sue prede nell’oltretomba. Uccideva per assorbire l’ultimo sorriso o l’ultima lacrima di chi moriva, uccideva per mantenersi felicemente insana, uccideva perché sognava di farlo già da bambina.
Ma lui era sprovvisto dell’essenziale squilibrio che lei accudiva sapientemente da decenni.
E lo squilibrio votato al potere nero imponeva di fagocitare dietro una risata e una luce verde il nuovo avversario.
La bacchetta implacabile si limitò a scagliare la maledizione a distanza, la furia giustiziera che lei covava da anni verso il mondo infetto fece il resto.
Così un velo non bastò più per proteggerlo da Bellatrix.
Il bambino che era cresciuto senza aver mai voluto giocare con lei cadde miseramente tra la polvere umana che aveva cercato di difendere.
Lei aveva vinto di nuovo. Come un tempo aveva gioito della sua nascita, adesso si accendeva di frenetico godimento per la sua morte.
Ogni volta che lei spegneva una vita il suo corpo si pervadeva di tetre scariche elettriche, come se il Signore Oscuro fosse sempre accanto a lei.
Forse anche per questo non si accontentava di uccidere, ma massacrava e torturava: per non soffocare mai nella terribile assenza del Signore Oscuro. O forse lo faceva per istinto di sopravvivenza alle barbare leggi dei buoni. O forse per entrambi i motivi e per mille altri ancora.
Lui dormiva e non si sarebbe più risvegliato. Sembrava felice, sembrava che fosse di nuovo nella sua culla.
Fissò la sua vittima e pensò a Potterino che si sarebbe voluto vendicare, e avrebbe voluto farle del male, perché era triste adesso Potterino, povero Potterino, di nuovo tutto solo, abbandonato, disperato.
Disperato. Bellatrix apponeva la sua firma finale nella disperazione di quelli che rimanevano vivi. Lei era così.
Lui se n’era andato e non l’avrebbe più beffata. Non le era sfuggito come faceva sempre quando erano bambini.
L’assassina realizzò un rapido ed elegante volteggio, infine si mise a canticchiare una vecchia ninna nanna per cullare tra le tenebre il nuovo morto. Un sorriso di beata follia colorava il suo volto pallido ed esaltato.
Allora rammentò le parole della compianta zia, chiuse gli occhi e mormorò solennemente, soddisfatta ed esaudita nel trionfo sul passato:
-Ho ucciso Sirius Black! Ho ucciso Sirius Black! E l’ho ucciso con garbo, zia, senza sfiorarlo con una mano. Sirius è delicato.-
 
 
 
Se siete arrivati alla fine della lettura con la mente confusa e vagante e vi state domandando perplessi “Cosa ho letto?”, vi rispondo io.
Avete letto follia, confusione, disordine, fretta, caos mentale. Perché Bellatrix Lestrange è così, secondo me. Pensa, ricorda, uccide, trionfa, esulta e riflette con un misto di sadismo e tenerezza infantile bruciata, in uno sciorinare di immagini e discorsi che solo la sua mente ambigua può cogliere alla perfezione. Io ci ho visto questo, mentre scrivevo la ff.
Se questo obbrobrio non vi è piaciuto, mi scuso per il disagio arrecato a tutti voi, io ho tentato di entrare nella mente di un personaggio che cordialmente detesto ed ecco, ahimè, il magro risultato.
Se volete rifarvi di questa mostruosa lettura, vi propongo le altre mie ff, in particolare “Lei è puro fuoco”, Ma la notte so che pensi a me”, “Danzerò di notte con le nuvole” e “Bring me to life”. Così, cari lettori, vi assicurerete che qualcosa di appena decente l’ho saputa scrivere (si spera).
Grazie per essere arrivati fino a qui, kiss da MusicDanceRomance.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  

   
 
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