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Autore: Lellas92    30/01/2011    14 recensioni
“Ok, ok. Io, Sirius Black, prometto di non abbandonarti mai e di esserci sempre per il mio fratellino, ogni volta che ne avrà bisogno.”
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Disclaimer: Non scrivo per lucro e i personaggi appartengono alla Rowling.

The Broken Promise

 

Osservo con sguardo spento l’edificio appena comparso davanti a me. Non ero costretto a venirci, l’ho voluto. Non so per quale folle ed impensabile ragione.

Forse non mi farà così male.

Illuso.

Appena la mia mano sfiora la maniglia della porta di Grimmauld Place, sento improvvisamente un macigno sullo stomaco.

Forse è meglio tornare un’altra volta.

Codardo.

Non cambierebbe niente. Sarebbe inutile rimandare.

Spalanco la porta e i miei occhi impiegano qualche secondo per abituarsi alla penombra della casa. Richiudo il pesante portone dietro di me ed è come se chiudessi fuori tutti gli sforzi che avevo fatto in questi anni per dimenticare, per non ricordare.

Il mio sguardo si posa sulle scale.

Sul mio volto sento aprirsi un sorriso malinconico.

-Avete vinto…

Così lascio i miei ricordi liberi di riversarsi, di affollare la mia mente.

 

“Sirius!”

Non appena metto piede in casa un bambino mi salta al collo.

“Reg! Cosa ci fai ancora sveglio a quest’ora? E perché piangi?”

Osservo il mio fratellino con gli occhi rossi, asciugarsi il naso con la manica.

“Avevo paura che non tornassi più. Che mi lasciassi solo per sempre.”

Ritorno con la mente al pomeriggio, ennesimo litigio con i miei genitori, le solite botte e le solite minacce; solo che questa volta ero davvero uscito di casa con l’intenzione di non tornarci più.

“Beh, era quello che volevo fare. Ma…”

Di nuovo le lacrime rigano il volto di mio fratello.

“Cosa c’è? Sono qui ora, no?”

“T-tu mi avresti abbandonato.”

Rimango a bocca mentre Regulus si stringe ancora di più a me, continuando a piangere e bagnandomi tutta la camicia.

“Ora basta!”

Dico con un tono seccato, prendendolo per le spalle e fissando i miei occhi nei suoi.

“Tu non mi vuoi bene.”

“No, non voglio bene al Regulus piagnucolone. Insomma, sono Sirius Black, non posso avere a che fare con i bambini che frignano.”

“Se smetto di piangere mi vorrai bene?”

“Potrei prenderlo in considerazione, sì.”

Lo osservo mentre di nuovo si asciuga gli occhi e spontaneamente sorrido. Non posso lasciarlo solo, ha bisogno di me.

“Ecco il mio degno fratellino!”

Esclamo scompigliandogli un po’ i capelli neri.

Lui ridacchia e poi mi porge il mignolo destro. Vedendo il mio sguardo perplesso, inizia a parlare.

“Promettimi che non mi abbandonerai mai, che mi vorrai sempre bene e che sarai sempre  mio fratello. Devi prometterlo!”

Guardo quegli occhi così simili ai miei, non l’ho mai visto così determinato. Sorrido di nuovo e porgo il mio mignolo fino a stringere il suo.

“Promesso, ma solo se lo prometti anche tu.”

“Non sono io che sono scappato.”

“Devi prometterlo anche tu, altrimenti niente.”

“Ok, promesso.”

“Ok, allora prometto anche io.”

“Non lo hai detto abbastanza convinto!”

Protesta lui con un’espressione buffissima sul volto.

“Ok, ok. Io, Sirius Black, prometto di non abbandonarti mai e di esserci sempre per il mio fratellino, ogni volta che ne avrà bisogno.”

Saliamo insieme le scale verso le nostre camere. Prima di andare a letto sento Regulus chiamarmi.

“Sirius?”

Mi volto e sbuffo.

“Cosa c’è ancora? Il bacio della buonanotte non te lo do, sia chiaro!”

“No, volevo dirti… Ti voglio bene.”

Sorrido prima di voltarmi.

“Va’ a letto femminuccia.”

Prima che possa rispondere chiudo la porta della camera alle spalle.

“Anche io Reg.” Sussurro.

 

Mi risveglio come da un sogno, la poca luce che entrava dalle finestre è ormai scomparsa. Guardo l’ora. Le undici passate. Senza chiedermi quanto tempo sono stato fermo in piedi sull’entrata, salgo le scale per avviarmi alla mia vecchia camera.

Lancio uno sguardo veloce alla porta di fronte, ma non sono ancora pronto ad entrarci.

Quindi raccolgo tutto il coraggio che ho in corpo e tiro verso di me la maniglia.

E’ tutto esattamente come l’ho lasciato.

Tutto come era quel giorno.

Non appena muovo un passo il mio piede colpisce qualcosa, mi chino per vedere meglio; é soltanto il cestino. Mentre lo rimetto in piedi noto qualcosa al suo interno. E’ un piccolo portachiavi a forma di scopa.

Di nuovo non riesco ad impedire ai ricordi di ritornare a galla.

 

Che bello! Domani partirò per Hogwarts!

Mentre preparo il mio baule sento bussare alla porta.

“Sono Regulus.”

“Entra pure!”

“Ciao.”

“Ciao, Reg. Volevi qualcosa?”

Lui annuisce timidamente.

“… Devo aspettare molto?”

Chiedo dopo qualche secondo.

Lui fa cenno di no col capo.

“Tieni.”

Dice porgendomi un piccolo portachiavi a forma di scopa.

“Cosa dovrei farmene?”

“E’ un regalo per te. Ti porterà fortuna. E poi così ti ricorderai di me a scuola.”

Incuriosito lo prendo e sorridendo lo metto subito in tasca.

“Anche io voglio lasciarti qualcosa!”

Corro verso il mio comodino e prendo da sopra un piccolo fermacarte a forma di boccino, il mio preferito.

“Tieni. Trattalo bene mi raccomando.”

 

Mentre mi passa davanti l’immagine di Regulus che esce felice dalla mia stanza, mi viene spontaneo chiedermi come fosse finito dentro il cestino.

La memoria, crudele, non mi fa aspettare.

 

Furibondo inizio ad afferrare tutto quello che posso in camera, mentre le urla di mia madre continuano, come un'eco, a rimbombare nella mia testa.

Non ho intenzione di rimanere in questa casa un secondo di più.

Mentre afferro vestiti e tutto quello che potrebbe servirmi al ritorno ad Hogwarts, sento la porta della stanza aprirsi alle mie spalle.

“Vattene via. Non ho voglia di starti a sentire. Voglio solo andarmene da qui.”

Dico senza nemmeno voltarmi.

“Avevi promesso.”

“Di che diavolo stai parlando?”

“Avevi promesso.”

Ripete Regulus, ignorando la mia domanda.

“Senti. Non so di cosa tu stia parlando e nemmeno mi interessa.”

“Sei un bugiardo ed un vigliacco.”

“Non me ne frega un accidente di quello che pensi tu!”

Urlo voltandomi all’improvviso e aggredendo quello che è, ancora per poco, mio fratello.

“Anche perché tanto lo so come la pensi! Tu la pensi esattamente come loro, mi disprezzi.”

Dicendolo afferro quel suo maledetto portachiavi e lo getto nel cestino. Per quanto cerchi di trattenersi vedo chiaramente i suoi occhi riempirsi di lacrime.

“Ti odio Sirius! Non ti voglio mai più vedere. Esci da quella porta, esci dalla nostra vita! Tutto andrà meglio!”

Mi sento come se mi avessero conficcato un pugnale dritto nel cuore, mentre osservo Regulus uscire dalla mia stanza sbattendo la porta.

Non ho più nessun motivo per rimanere.

 

Dopo averlo osservato un’ultima volta lo rimetto in tasca. Quindi mi tolgo la maglia e mi distendo sul letto.

-Come ho potuto dimenticare quella promessa?

Sussurro osservando il soffitto.

Come se servisse a cambiare le cose…

Riprendo dalla mia tasca il portachiavi, lo osservo per qualche minuto, o forse qualche ora.

All’improvviso scatto in piedi e mi precipito fuori dalla stanza.

Devo entrare.

Deciso spalanco la porta della camera di Regulus. Anche questa è esattamente come la ricordavo.

Subito il mio sguardo è attratto da qualcosa che brilla sulla scrivania, in mezzo a decine di pergamene stropicciate, strappate e gettate lì alla rinfusa.

Il mio fermacarte a forma di boccino.

Lo prendo in mano e quando percepisco l’ultimo ricordo affiorare alla mente, chiudo gli occhi e mi abbandono completamente ad esso.

 

Un’altra giornata è finita. Oggi con l’Ordine è stato veramente stancante.

Mi getto sul divano con una bottiglia di Firewhiskey stretta in mano. Non appena mi sono messo comodo sento bussare.

Sbuffando mi alzo e vado ad aprire.

“Sì, chi è?”

Non appena incrocio lo sguardo di Regulus  rimango paralizzato.

“Cosa ci fai tu qui?”

“Bel modo di accogliere gli ospiti.”

Dice lui, entrando, mentre io continuo ad osservare il punto dove un secondo prima c’era il mio ex-fratello.

“Non ti ho detto che potevi entrare.”

Ma lui non replica. Mi fissa, come se cercasse il coraggio per dirmi qualcosa.

“Mi hai sentito?”

Continuo io.

Di nuovo non ricevo risposta.

“Si può sapere cosa diavolo-“

Mi interrompo a metà, Regulus ha appena alzato il braccio sinistro, scoprendo uno strano segno.

“Ma cos-“

“Sono un mangiamorte.”

Lo osservo senza riuscire a dire niente.

Il mio sguardo scivola dal suo braccio al suo volto ed è incrociando i suoi occhi che sento un impeto di rabbia divampare dentro di me.

Nel giro di un secondo balzo in avanti afferrandolo con rabbia per il colletto.

“Tu! Tu…”

Ma subito allento la presa e chino il capo.

“Come hai potuto?”

Riesco a dire dopo alcuni minuti.

“Come ho potuto?”

“Oh Dio, Regulus! Come ti è saltato in mente?”

Lui sostiene il mio sguardo, e io non riesco a capire cosa sta provando in questo momento.

“Come hai potuto… E’ tutto quello che hai da dire?”

“Cosa ti aspettavi?”

Sbotto, fuori di me dalla rabbia.

“Volevi per caso che appendessi degli striscioni? Che mi congratulassi?  Hai pensato alle conseguenze di questa scelta? Sei un povero idiota.”

“Non sono venuto per farmi insultare.”

“Ah no? Bene, allora spiegami perché sei qui. Perché io non riesco davvero a capirlo. Volevi comprensione? Una pacca sulla spalla? Oppure, da codardo quale sei, sei venuto a cercare aiuto con la coda tra le gambe? Non avrai creduto davvero che io fossi qui a tua disposizione per rimediare?”

“Non mi sono mai aspettato che tu ti comportassi da fratello. E non ho di certo cambiato idea questa sera.”

“Cosa stai insinuando?”

In tutta risposta lui mi sorride malinconicamente.

“Lo trovi divertente? Bene, vediamo quanto ti divertirai quando mi incontrerai su un campo di battaglia. Non esiterò nemmeno un secondo ad ucciderti, sappilo.”

Mentre pronuncio queste parole Regulus mi passa di fianco, dirigendosi alla porta.

“Non credo si presenterà il problema. Ma, se ti fa piacere, lo terrò a mente.”

Prima che io possa rispondere, si è già smaterializzato.

 

Due giorni dopo la Gazzetta del Profeta lo ha dato per morto.

Da allora non smetto un secondo di chiedermi quanta responsabilità ricada su di me per l’accaduto.

 

“Non mi sono mai aspettato che tu ti comportassi da fratello.”

 

Le lacrime che avevo trattenuto fino a quel momento iniziano a rigare il mio volto, mentre le dita si stringono attorno al fermacarte.

Tutto quello che mi rimane di lui.

E mentre mi abbandono, dopo anni, al dolore, non riesco a non pensare che ho sprecato l’ultima occasione per riappacificarmi con lui; non riesco a non pensare che è morto odiandomi, disprezzandomi.

 

***

 

 

Rileggo ancora una volta il biglietto:

‘Al Signore Oscuro,

So che avrò trovato la morte molto prima che tu legga queste parole,

ma voglio che tu sappia che ho scoperto il tuo segreto.

Ho rubato il vero Horcrux ed intendo distruggerlo il prima possibile.

Affronto la morte nella speranza che, quando affronterai il tuo degno rivale, sarai di nuovo mortale.

R.A.B’.

 Sospiro, prima di riporlo all’interno del medaglione falso.

Mentre mi alzo per andarmene, il mio sguardo cade sul fermacarte poggiato sulla mia scrivania, lo prendo in mano per osservarlo più da vicino.

L’eco della voce di Sirius che mi urla contro continua a rimbombarmi nelle orecchie dalla sera prima.

Non so perché, ma sorrido e senza nemmeno accorgermene quelle parole escono dalle mie labbra come un soffio.

 

“Ti voglio bene, Sirius.”

 

 ***

-Ti voglio bene, Regulus.

 

________

NdA: Ok, ok. Sono una persona follemente folle ._.

Non dovrei innanzi tutto essere qui, dovrei essere sulla mia raccolta ù.ù Prendetevela con i Green Day, che non avevano niente di meglio da fare che ispirarmi questa... Questa ._.

Mi odio con tutto il cuore. Ah, una cosa soltanto, ho notato che lascia perplessi il primo flshback per una questione di controversia d'età XD Dunque, sono consapevole che i due fratelli si passano soltanto un anno, in questa particolare occasione si parla di quando erano piccoli, credo intorno ai 6-7 anni. Regulus ha un atteggiamento più "infantile" perché ho notato che é questo il modo in cui si pongono i fratelli minori nei confronti di noi maggiori. Sirius invece sembra più grande, probabilmente, ciò é sicuramente in parte perché non riesco a immaginarlo infantile nemmeno da bambino, in parte é perché, avendo pensato molto alla mia esperienza personale, ho sentito un po' il bisogno e il dovere di crescere più in fretta per stare dietro alla mia sorellina e non mi sembrava assurdo che un comportamento del genere venisse assunto da Sirius (che rimane comunque a parer mio "senza infanzia" perché uno non può essere bambino in una casa così u.u). In ogni caso si parla di "fuga", quindi, nei limiti di un bambino di 7 anni, ha fatto un paio di giri dell'isolato e poi é tornato a casa; il comportamento di Regulus é spiegato dal fatto che, da bambino quale é nel flashback, ha preso sul serio tutto, ingigantendolo XD Spero sia un po' più chiaro ora, dato che ho capito che ha turbato l'animo di parecchie persone XD

Alla prossima, se sopravvivrò ._.

Catta <3

   
 
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