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Autore: shootingstar_    01/02/2011    4 recensioni
Peter e Wendy | basato sul film diretto da P. J. Hogan | One shot
Wandy non vuole abbandonare l'Isola che non c'è, non l'hai mai voluto. Non veramente. Ancora una volta, anche se adulta, anche se sembra solo un bellissimo sogno, Wendy si trova a dover decidere- ma qualsiasi scelta farà, il suo cuore apparterrà sempre a lui, a Peter, e a Neverland.
Oh, quanti ricordi! Darei tutto, tutto ciò che ho, per poter tornare indietro; indietro in un tempo dove io, George e Michael eravamo solo dei mocciosi con il timore di diventare adulti, così da poter rivivere, come protagonisti indiscussi, le avventure che adesso racconto ai miei nipotini.
Scritta quasi un anno fa per poi essere dimenticata, è la prima FanFiction che scrivo su Peter Pan. Spero che la possiate apprezzare.
Recensioni sempre bene accette. Grazie mille in anticipo- anche solo per averne letto l'introduzione
Minnie
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Peter Pan, Wendy Darling
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Tempo di Crescere.




Ogni tanto volo ancora sull'Isola che non C'è. Quando la mia mente riposa, in quell'attimo che precede il sonno e che sembra durare anni invece che una manciata di secondi, mi ritrovo a sorvolare i mari azzurri e limpidi che avvolgono l'Isola-
È in quel momento che ritorno bambina. La Wendy neanche adolescente che Peter portò con sé la notte che perse l'ombra. Il mio pensiero felice che, ancora oggi, fa sì che io resti sospesa a mezz'aria, a nuotare tra le nuvole.
Sfioro le acque, sfuggo alle belle, tentatrici e assassine Sirene, fino ad arrivare, rigorosamente in volo, all'accampamento degli Indiani; lì Giglio Tigrato mi rivolge sempre un saluto- come se fosse davvero una sua vecchia e cara amica.


Oh, quanti ricordi! Darei tutto, tutto ciò che ho, per poter tornare indietro; indietro in un tempo dove io, George e Michael eravamo solo dei mocciosi con il timore di diventare adulti, così da poter rivivere, come protagonisti indiscussi, le avventure che adesso racconto ai miei nipotini, spacciandole per mere storie di fantasia. Per loro, Peter Pan non è che una bellissima favola, lontana anni luce dalla realtà.


Oh, ma i miei fratelli... loro di Neverland non hanno che uno sfocato ricordo; una memoria flebile di un meraviglioso e vivido sogno- non hanno mai pensato che fosse successo veramente, da quando si sono risvegliati nei loro letti, tra le braccia della mamma.
Loro sono cresciuti davvero, sia dentro sia fuori. Mentre io sono ancora convinta d'essere, nel fondo dell'anima, una Bambina Sperduta.


Ogni tanto, durante questo sogno ch'è quasi realtà, rivedo Peter, il mio Peter, che mi viene incontro sorridendo con quel suo fare furbo.
Vieni via”, mi dice. “Vieni via con me”.
Mi abbandono a quella danza. I sogni e i ricordi creano le nubi su cui, abbracciati, mano nella mano, ci muoviamo lentamente. Quanti rimorsi, che ho. Vorrei rimanere per sempre sull'Isola che non C'è.


Ormai è tardi, so di dover andare; davvero, è impossibile restare... questo posto non è fatto per essere abitato dagli adulti. Le prime rughe mi stanno aspettando, nascoste sotto il letto come i mostri di cui avevo paura da piccola; mi aspettano insieme alle mille preoccupazioni e responsabilità che, al risveglio, mi toccherà affrontare.
Evitarle...? Impossibile.
Scelsi la mia strada, anni fa. A pensarci, una lacrima mi riga la guancia.

Wendy, perché piangi?”.


Oh, Peter.
Perché devo andare”, è la mia solita risposta. Perché voglio restare, è il mio unico pensiero.
Sempre danzando e volando, più in alto di ogni fata, più in alto di ogni vascello volante, faccio ritorno nel mio letto.
Avevo fatto tante volte lo stesso sogno; troppe volte mi ero beata in quel modo doloroso, convinta di potermi ancora dividere tra due mondi.


Ora ho capito che non posso più fare una cosa del genere. È tempo di smettere, è tempo di crescere.
Wendy...”. Peter mi bacia. Una bacio vero, neanche l'ombra di un ditale a fare l'intermezzo. “Non mi dimenticherai mai, vero?”.
Io? Dimenticarmi di te? Mai...”.



Note: Ho scritto questa storia tipo un anno fa, verso marzo, quando per la prima volta vidi il film in questione. Rimasi talmente male e piansi talmente tanto per quella frase (io? Dimenticarmi di te? Mai...) che probabilmente ebbi il bisogno fisico di scriverci su qualcosa. Il fatto che abbia ritrovato questa One Shot solo oggi e  che non ricordassi affatto di averla scritta è un altro discorso xD Rileggendo, ho anche notato che avevo fatto in modo che ogni paragrafo iniziasse con la lettera O- credetemi, sto cercando in tutti i modi di capire perché scelsi proprio la O .__.
Mi rendo perfettamente conto di non aver scritto chissà quale meraviglia- e ammetto anche che non ho praticamente mai letto niente in questa sezione, quindi non so se questa sia un'idea trita e ritrita, se possa essere apprezzata o meno.
Quindi, ora come non mai, mi piacerebbe conoscere i vostri pareri- mi sarebbero molto d'aiuto se mai decidessi di continuare a scrivere anche in questa sezione, chi lo sa?
Spero che vi sia piaciuta, insomma. Grazie in anticipo




   
 
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