Qualcosa che non so
spiegare… Smiry90
Barbara non si aspettava quella
notizia.
Pensava fosse solo uno dei suoi
scherzi, qualche altra cavolata inventata per attirare la sua attenzione…
“Mi ricoverano” le aveva detto.
Nessun preavviso. Nessuna
tergiversazione. Solo quelle parole.
“E’ un intervento da nulla” le aveva
aggiunto.
Ma per quanto lo fosse, l’idea di
saperlo in un letto di ospedale non le piaceva.
Dennis non era tipo da stare
costretto in un letto, non era tipo da prendersi qualcosa, Dennis andava a
maniche corte l’inverno, si buttava nell’acqua gelata della piscina senza dire
a. E si faceva vedere sempre forte.
Chissà da quanto tempo era che non
stava bene.
Barbara ripensò a tutte le volte che
gli aveva detto qualcosa di lui: tutte quelle cose sembravano sempre così
assurde, così stravaganti, così forse studiate per attirare la sua attenzione,
per farla avvicinare a lui… e lei non ci era mai caduta.
L’unica cosa che la avvicinava a lui
erano forse i suoi sentimenti verso di lei. Quei sentimenti che tanto le davano
fastidio, ma ai quali non sapeva rinunciare.
Da quando lo conosceva Dennis era
l’unico che non le aveva solo detto di volerle bene… ma glielo aveva dimostrato…
Anche se lei lo trattava male… anche
se lei lo respingeva sempre… lui era sempre stato lì… e l’aveva considerata
un’amica.
Ma lei lo era davvero?
Ogni volta che se lo sentiva dire le
veniva da ridere… ma nello stesso tempo si sentiva anche in colpa. Lui, lo era.
Ma lei… non aveva mai ricambiato quei gesti di affetto, in nessun modo. Eppure
Dennis continuava sempre a dirle che lei era la sua unica amica… e continuava a
difenderla… e continuava a farla sentire speciale…
Quella notte era stata terribile.
Barbara, forse per la prima volta, si era preoccupata per lui.
Non la spaventava l’intervento,
sapeva che non sarebbe stato nulla… aveva paura di non essere mai stata giusta…
lui continuava a cercarla anche ora, che accanto aveva un’altra… Continuava a
cercare la sua mano per aggrapparsi e non avere paura.. Lui che voleva sembrare
sempre così forte… e forse solo con lei si dimostrava quello che era veramente…
E pensare che questo le dava
fastidio… Forse perché lo preferiva così, indifeso, dolce, il vero Dennis, che
di certo avrebbero apprezzato tutti molto di più.
Che avrebbe dovuto fare in quel caso
un’amica?
Sarebbe andata a tenergli la mano.
Sarebbe andata a dargli conforto.
Si chiedeva ad ogni passo perché lo
stesse facendo, mentre percorreva i corridoi di quell’ospedale. Ma le sue gambe
no si fermarono mai, fino a che non vide la camera e la madre di Dennis lì
fuori. Era felice di vederla, benché si fossero incontrate una sola volta; a
Barbara fece piacere.
Entrò..
Dennis era lì, steso, sfinito, forse
anche un po’ demoralizzato.. Non le fece molto effetto, lei conosceva quella
parte di lui.
Quello che la sorprese fu la sua
reazione: Dennis balzò su dal letto, come avesse ricevuto un qualche dono divino
che non sperava di ricevere, e sorrise. Lei sorrise a sua volta.
“Visto che ti ho ritrovato” gli
disse con un sorriso, mentre avvicinava la sedia al capezzale del
letto
Dennis sembrava quasi confuso, non
diceva nulla, continuava a sorridere mentre la guardava
“come stai?” cercò di iniziare un
qualche discorso lei, che si sentiva un po’ a disagio in quel
momento
“adesso… stranamente non mi fa più
male niente…”
Barbara arrossì… era sicura di
averlo fatto. Rise piano e, senza pensare, gli prese la mano; gliela strinse
forte, per fargli capire che lei era lì.
“occhio dolci… grazie…” fu la
risposta del ragazzo
“non mi devi ringraziare… per chi
con me c’è stato, io ci sarò sempre…” fece lei, accarezzandogli la guancia “e tu
forse sei l’unico che c’è davvero sempre stato…”
Dennis girò solo un po’ il viso e le
baciò le dita poggiate sulla sua guancia “sei bellissima…” le disse
poi
“queste cose non dovresti dirle alla
tua ragazza?”
“ma se lo sei davvero… non posso
fare altro che dirtelo…”
Per la prima volta a Barbara fece
piacere… Non aveva mai dato importanza ai complimenti di Dennis… ma quella volta
le fece piacere sentirselo dire…
Continuava a stargli accanto,
accarezzandogli la spalla e chiacchierando di tutto: gli raccontava di quello
che succedeva all’officina, dei loro amici, come se fosse stato un mese che si
trovasse là dentro.
“mi sei mancata tanto…” la
interruppe lui “le nostre chiacchierate… quando ho asciugato le tue lacrime…
quando tu hai asciugato le mie… grazie…”
Tutti quei grazie, Barbara sentiva
di non meritarli… Ma li sentiva così sinceri, così veri, che forse, pensò, non
era stata così male con lui…
Uno squillo… Dennis guardò il
telefono…
“è la tua ragazza?”
“si… credo mi voglia bene lei,
sai…?”
“sono felice, magari hai trovato
finalmente una persona che ti vuole davvero bene…”
Dennis fece una piccola pausa,
guardando ancora un istante il telefono; poi lo posò e sospirò un leggero “ma
tanto lo so… che per quanto mi vuole bene… non me ne vorrà mai quanto me ne vuoi
tu…”
Barbara sobbalzò. Avrebbe voluto
forse ridere a quell’affermazione, e forse in altra sede lo avrebbe anche fatto…
ma non lo fece… Perché in quel momento sentì che era vero…
Lei gli aveva sempre voluto bene, a
modo suo, forse solo perché lui l’aveva sempre sopportata, non se ne era mai
andato, non aveva mai rinunciato..
Gli fece ancora una carezza al viso,
avvicinandosi un po’… pose le sue labbra sulla sua guancia… non lo aveva mai
fatto… non di sua spontanea volontà per lo meno…
Quando lo guardò Dennis socchiuse
gli occhi e disse, quasi rivolto a se stesso “perché devono prendermi le voglie
matte…”
“voglie matte?” Barbara non
capiva
“già…” riaprì gli occhi e passandole
una mano sul viso le disse “perché adesso vorrei
baciarti…”
Barbara non rispose, rimase solo a
guardarlo.
“a che pensi?” le chiese allora
lui
Era così evidente che
pensava?
“a nulla”
Mentì.
In realtà stava pensando, per la
prima volta, che avrebbe voluto baciarlo anche lei.
Solo una volta, una semplice
sovrapposizione, forse per dargli tutto ciò che gli aveva negato per tutto quel
tempo, forse per fargli sentire che lei era lì, davvero.
Ma non sarebbe stato giusto.
Forse lo avrebbe ancora illuso di
qualcosa che non sarebbe mai stata, forse lo avrebbe tormentato inutilmente.
Si alzò con la scusa dell’ora tarda.
Prima di andarsene si chinò ad
abbracciarlo e gli sussurrò un dolce “ci vediamo”.
Poi se ne andò.
Mentre scendeva le scale le arrivò
un messaggio. Era lui
// Ti ringrazio di essere venuta… sapevo che lo
avresti fatto… sei un’amica… //
Le scappò un risolino. Pensò un
momento a quello che voleva rispondere, poi digitò qualche parola e ripose il
telefono, avviandosi alla macchina…
// Non ringraziarmi… perché infondo te lo
meritavi… Penso che alla fine io e te siamo legati… da qualcosa che non so
spiegare… //
FINE
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