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Autore: slice    07/02/2011    6 recensioni
Non c'è niente che la spaventi all'alba. Non c'è niente che adori di più.
Tranne Naruto.

Auguri Rohchan! ^^
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Hanabi Hyuuga, Hinata Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
- Questa storia fa parte della serie 'Sogni con i piedi per terra'
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L'alba di un nuovo giorno
di slice





Vedere il cielo che si schiarisce, prima solo all'orizzonte e dopo, quando le piccole iridescenze lo raggiungono, anche ad ovest, è una cosa lenta che potrebbe stancare in alcuni casi o far riprendere il sonno da dove si è perso; invece Hinata adora guardare l'alba, ha sempre amato farlo, fin da bambina.
Ci sono una moltitudine di emozioni che la colgono con l'alba, ci sono miriadi di significati in quell'inizio.
Non c'è niente che la spaventi all'alba. Non c'è niente che adori di più.
Tranne Naruto.
Per lui avrebbe rinunciato a vedere ancora quell'intrecciarsi di vita che spunta dal mondo come una coperta calda. Per lui, sarebbe morta.

La sua famiglia è sempre stata particolare. Regole rigide, comportamenti rigidi, persone rigide, ma è ugualmente la sua famiglia. Lei si è sempre fidata di loro, li ha sempre amati, anche quando sembrava un amore univoco, lo ha fatto per sé; se ne è accorta con gli eventi dell'ultimo periodo, quello che ha detto a Naruto vale anche per i suoi familiari: non importa che la amino, lei lo farà comunque, per se stessa.
L'amore di suo padre è qualcosa che anela fin dalla giovane età, ma anche se quell'uomo è severo ed esigente rimarrà sempre un padre e, come si ripete nei giorni particolarmente bui, non c'è motivo per cui non debba amare sua figlia.
Scopre però che questo pensiero è sempre rimasto astratto, non ne ha mai avuto conferma nella sua vita, e lo realizza quando distoglie lo sguardo dalle prime luci della giornata e voltandosi verso la stanza d'ospedale, in cui si è risvegliata, scorge suo padre seduto vicino al letto.
La penombra che ancora ricopre la camera non le permette di distinguere bene ogni cosa, ma scorge anche una mano più piccola in quella adulta di suo padre e nella poltrona a fianco c'è Hanabi.
Sua sorella è bellissima e fa una tenerezza unica vederla dormire arruffata e scomposta su una poltrona, ma è osservare suo padre che stringe contemporaneamente la mano di Hanabi e quella sua, molle lungo il suo corpo, che le fa sussultare l'animo. Neanche se ne è accorta.
Eppure dovrebbe essere un gesto tanto usuale, ma è così semplice e disarmante che non può non essere amore.
Suo padre ha la testa appoggiata alla poltrona e reclinata verso l'esterno, il corpo è adagiato sulla stoffa morbida ma costretto dalla forma rigida.
Hinata guarda l'alba, guarda la sua famiglia, poi di nuovo l'alba e poi ancora la sua famiglia... Sono belle entrambe, non si potrebbe pensare di rinunciare a nessuna delle due. Ma lei era pronta a farlo. Suo padre questo lo ha avvertito, ne è certa.
“Hinata!”
La voce di sua sorella la fa sussultare nel letto, è arrochita dal sonno ma pur sempre la vocetta squillante che si ricorda.
Hiashi sulla poltrona di fianco si desta con un attimo di ritardo, guardandosi al fianco prima di voltarsi verso il letto.
“Hinata!” la chiama a sua volta, mettendosi seduto composto.
“Buongiorno...” sorride lei, raggiante.
Padre e sorella la osservano per un momento, in silenzio.
“Cosa...?” inizia Hanabi, vaga. Intendendo forse 'cosa diavolo ti è preso, sei forse impazzita, stupida sconsiderata?'.
“Sakura-san, ci ha messo al corrente del tuo stato,” la interrompe invece Hiashi, “e dell'accaduto,” conclude lasciando che quest'affermazione arrivi con tutto il suo significato ad Hinata.
“Padre, io...” comincia la kunoichi, cercando di spiegare e di dare il suo punto di vista, cercando ancora una volta di comunicare con lui.
“Hanabi,” interrompe ancora Hiashi, “lasciaci soli, per favore.”
La sorella sembra sul punto di protestare, giacché ha aperto pure la bocca, ma finisce per dimostrare una maturità nuova nel comprendere la situazione, uscendo senza obiettare.
Hiashi si schiarisce la voce, fissa altero fuori dalla finestra e per un momento Hinata si chiede se anche lui veda l'alba, se anche lui la veda come la vede lei, poi incrocia il suo sguardo e si sente sopraffare; tutto quello che fa è chinare la testa. Tutto quello che fa è amarlo e rispettarlo in silenzio, con il suo silenzio, anche quando le loro opinioni divergono.
“Ci saranno delle conseguenze, non posso tollerare certe negligenze proprio dalle mie figlie. Il tuo è stato un gesto sconsiderato, irresponsabile, indegno di una kunoichi del tuo livello. Sei stata insopportabilmente infantile, come lo è stato rischiare di privare il tuo clan di un erede e di una guida futura solo per un tuo capriccio.”
Hinata stringe le coperte, stringe gli occhi, stringe le labbra e lo stomaco si stringe di riflesso, lo sterno si comprime, il respiro le viene meno. Fa male, più dei colpi di Pein.
Ma Hiashi continua, osservandola alcuni secondi per poi tornare a scrutare fuori dalla finestra.
“E sono contento delle tue scelte.”
La ragazza apre gli occhi, trovandosi a fissare le coperte adagiate sul suo stomaco contratto.
“Non ti perdonerò facilmente di avermi fatto preoccupare tanto, non ti perdonerò facilmente di aver pensato di poter sacrificare la tua vita per il villaggio, per quel ragazzino.” lo dice quasi con sprezzo, sia parlando del villaggio che di Naruto, mettendoli al pari visto che entrambi hanno messo in pericolo sua figlia. “Ma sono fiero di te, del tuo coraggio, del tuo comportamento sconsideratamente necessario.”
Hinata alza la testa, e le sue mani, lo stomaco e il respiro sono tutti più rilassati mentre la bocca si apre per lo stupore, come fanno gli occhi, sgranati.
“Hinata,” dice Hiashi guardandola negli occhi, “sono fiero della donna e del ninja che sei diventata.”
Ed è il cuore di lei a questo punto a stringersi.
Non fa male ed è come l'alba, caldo e striato di luce. Come il sorriso di Naruto.





Owari







Ok, adesso ho una domanda per voi: come si posta in tempo record? XD

Un grazie a wari che ha betato. Santa donnina, lei! ^^

Questa cosetta è per Rohchan, oggi è il suo compleanno e mi sembra giusto farle qualcosa di caldo e striato di luce.
Rohchan è la mia beta! *gonfia il petto*
Da quando Urd mi ha abbandonata, (come sono tragica, eh? Eh? Vero che lo sono? *___*) Rohchan mi ha presa con sé e ha continuato da dove aveva lasciato l'altra tata ad insegnarmi quel che non sapevo. Dicono che i progressi si vedono e son felice di sentirlo, anche se a volte sono parecchio scettica; in ogni caso so per certo che dove si vedono è merito suo e dove non si vedono è colpa mia che son dura. XD
Rohchan è una bella persona, limpida, che brilla, e tra poco si laurea pure perciò adesso fuggo a pensare a qualcosa da regalarle per allora... Anche se so già che sverrò prima della data - sì, la conosco. u.u Ne abbiamo discusso, con wari, e sono giunta alla conclusione che è una scusa geniale: sverrò! ^^ O, beh, in alternativa vorrà dire che avrò trovato il giusto regalo per una tipa tosta, come lei, che si laurea!

Auguri tata! *O*



I personaggi e i luoghi non mi appartengono, e non c'è lucro.



  
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