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Autore: Katia R    17/02/2011    1 recensioni
DATA PUBBLICAZIONE: 13 settembre 2008
Anna fino a quel momento gli aveva tenuto la mano. Si misero a sedere, e vengono raggiunti dal resto del Decimo. Vittoria piange sorretta da Giuseppe. Antonio ed Ugo si siedono iniziando a pensare a quando Luca era arrivato da loro. Sono tutti in attesa di buone notizie. Ma nessuno sa che non sarebbero mai arrivate. Anna è abbracciata da Elena. Alessandro e Raffaele sono impassibili. Non riuscivano a capacitarsi di come era successo. Tutto troppo veloce. Tutto troppo inaspettato.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goodbye my love TITOLO: "Goodbye my love".
AUTORE: Katia R.
DATA FINE: 13 settembre 2008
PERSONAGGI:  LucaAnnaaltri
Premessa: Allora... partiamo dal presupposto che io amo Anna e Luca, e che a dividerli non ci penso neanche. Ma purtroppo ho iniziato a scrivere questa fanfiction in un momento molto triste, e l'ho continuata man mano che mi sentivo triste, malinconica e alle volte depressa.
Il che, nell'estate 2008 in particolar modo, è successo molto spesso...
Le canzoni che vedrete man mano, vi prego di ascoltarle, anche se non piacciono, ma sono importanti, perché bisogna leggere con quel sottofondo... Perché magari non è la stessa cosa.
A distanza di tempo ho scoperto che non amo più il nome che ho usato alla fine... ma va beh xD pazienza!
Non voglio far piangere nessuno, infatti, chi non se la sente... Prego di non leggere... Grazie dell'attenzione :P
Buona lettura...
 




E basta un attimo. Un battito di ciglia. Il nome della persona amata. E tutto qui...
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Nessuno sa cosa ci riserva il domani…
Bisogna solo sperare…

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Erano passati tre mesi da quel giorno maledetto. Un giorno pieno di lacrime, pieno di sogni infranti. Prima era toccato ad Irene, una ragazza che amava il suo lavoro, una ragazza che sognava un futuro insieme all’uomo amato. Un sogno strappato via troppo presto. Troppo veloce. Lasciando solo lacrime al posto dei desideri. Lasciare sole le persone che l’amavano e che lei amava. Era passato tanto tempo dalla morte dell’amica. Sei mesi di inferno, di lacrime amare, di dolore per continuare a cercare l’assassino. L’uomo che aveva strappato la sua vita senza pensarci due volte. E via indagini, sospettati, feriti, e poi un altro morto. Un’altra vita strappata via. Un altro cuore che smetteva di battere. E altri cuori che continuavano a battere con tutto il dolore che era possibile, per la perdita di una persona. Per chi amico, per chi fratello, per chi semplicemente compagno. Un amore finito ma che sarebbe durato in eterno.
E poi di nuovo indagini. Scoprire tra le lacrime che gli assassini erano giovani ragazzi. Ragazzi che toglievano la vita alle persone solo per il gusto di farlo.
Tre mesi erano passati da quel giorno. Quel giorno in cui Anna si vide strappare la vita del suo migliore amico, del suo compagno, del suo confidente, dell’uomo che da poco aveva capito di amare, e con cui stava vivendo momenti magnifici. Gli occhi che brillavano da soli, i loro sguardi dolci e significativi, gli abbracci, e scoprire che ad aspettarli c’è solo un futuro migliore.
Ma non sapevano che quei momenti erano destinati a durare poco. Non sapevano che i loro sogni erano destinati ad essere cancellati. Come era successo ad Alessandro ed Irene. Due giovani che volevano coronare quel sogno d’amore che in tanti sperano sin da piccoli.
E ogni volta che Anna ripensava a quel giorno, aveva una fitta al cuore. Un cuore pieno di ferite, pieno di dolore. Non c’era più amore, non aveva più gli occhi che le brillavano. Erano spenti. Erano assenti. Non aveva più la forza di essere felice. Il suo corpo era lì, ma la sua anima non c’era più. Era stata violata un’altra volta. Era stata portata via insieme all’uomo che amava. L’uomo che l’aveva prima resa felice, e poi pian piano lasciata da sola, cadendo in un baratro di completo smarrimento. Non per volere suo.
Anna si rannicchiò ancora di più, mentre il suo pensiero volò via, in quel ricordo lontano, ma che continuava a rimanere nel suo cuore. Una ferita permanente. Una ferita che non può essere curata. E poi ancora lacrime, lacrime che continuavano a scendere copiose dai suoi occhi privi di luce.
Era a pezzi, non riusciva più ad andare avanti. Alessandro da quel giorno non l’aveva mai lasciata sola. L’aveva promesso al suo migliore amico. Al lavoro cercava sempre di proteggerla, come Luca aveva sempre fatto. E come quella volta, in cui per salvare la vita di Anna, aveva preferito prendersi una pallottola al posto suo. Una pallottola che lo colpì dritto al petto, e che lo fece crollare a terra, privo di forza.
Anna strinse di più il cuscino che aveva tra le braccia. Quel ricordo le faceva male. Troppo male.

~Tre mesi prima...
Si appostarono tutti in una piccola radura vicino a dei casolari. Luca aveva dato disposizioni ben precise. Anna ed Elena dovevano mettersi dietro ad un casolare, mentre lui e Alessandro dovevano ripararsi dietro ad un altro casolare. Raffaele doveva appostarsi dietro un albero lì vicino.
Ed eccoli arrivare poco dopo. Uno scende da una Toyota e l’altro arriva con una moto. Luca guarda tutti, e dopo fa segno di uscire allo scoperto. Puntano le pistole contro di loro, e i due iniziano a sparare. Luca e Alessandro iniziano un conflitto a fuoco tra i due. Anna ed Elena sono dall’altra parte. Si avvicinano. I due malviventi si riparano dietro a delle casse, e continuano a sparare. Ed eccolo. Il proiettile parte in direzione di Anna. Lei non si accorge nemmeno di cosa sta succedendo. Luca sbarra gli occhi e con uno scatto veloce ripara Anna. Alessandro in quello stesso momento spara ad uno dei malviventi, e l’altro lo carica in macchina e lo porta via. Tutto accade in pochi secondi. Anna non riesce a capire niente. Si vede Luca davanti che crolla senza forza a terra. Urla il suo nome. Lo prende tra le braccia. Una macchia di sangue si espande per tutta la camicia. Anna piange. Lo chiama sottovoce. Con un braccio gli tiene la testa sollevata, con l’altra gli stringe la mano. Lui la guarda negli occhi. Lei legge solo paura. Ha freddo. Anna gli supplica di resistere. Non può lasciarla sola. Non ora. Alessandro chiama un aereo per i soccorsi, è spaventato. La voce gli trema. Il suo cuore batte veloce. Elena piange. Prega. Anche lui no. Non poteva andarsene. Raffaele è immobile, vede quel sangue e vorrebbe fare qualcosa. Ma non riesce a fare niente. Sono tutti e quattro inginocchiati attorno a lui. Luca li guarda ad uno ad uno. Poi si ferma a guardare Anna che continua a piangere. Luca cerca di parlare. Ma non ha la forza. Dice solo un flebile “ti amo”, prima di svenire ed essere sorretto da tutti e quattro per portarlo all’ospedale. I soccorsi furono veloci. Atterrano sul terrazzo dell’ospedale, e i medici preparano subito una barella per portarlo in sala operatoria. Anna fino a quel momento gli aveva tenuto la mano. Si misero a sedere, e vengono raggiunti dal resto del Decimo. Vittoria piange sorretta da Giuseppe. Antonio ed Ugo si siedono iniziando a pensare a quando Luca era arrivato da loro. Sono tutti in attesa di buone notizie. Ma nessuno sa che non sarebbero mai arrivate. Anna è abbracciata da Elena. Alessandro e Raffaele sono impassibili. Non riuscivano a capacitarsi di come era successo. Tutto troppo veloce. Tutto troppo inaspettato.
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“Goodbye my lover” di James Blunt
http://it.youtube.com/watch?v=wVyggTKDcOE

Era passata un’ora da quando Luca era dentro la sala operatoria. Anna è sempre più preoccupata. Improvvisamente vede arrivare Carlo. Non se l’aspettava. Lui le sorride tristemente e poi abbassa lo sguardo. In quel momento il dottore esce. Tutti si alzano. Vedono la scena come a rallentatore. Deglutiscono e con voce tremante riescono solo a chiedere “allora?”. Il dottore si leva la mascherina. Li guarda. Non trova le parole giuste da dire. Scuote la testa e dice un flebile “mi dispiace…”. I cuori di tutti si fermano. Anna non si rende conto di cosa stia succedendo veramente. Riesce a dire solo un flebile “no…”. Continua a chiamarlo. Alessandro si allontana urlando un “no” disperato e sferra un pugno contro il muro, facendosi male. Vittoria si stringe a Giuseppe. Parmesan abbassa lo sguardo e indietreggia sedendosi di nuovo. Ugo piange. Si appoggia al muro. Carlo deglutisce e una lacrima scende anche a lui. Ad Anna cedono le gambe. Il suo migliore amico. Il suo compagno. Compagno di mille momenti passati insieme.
 E tutte i loro momenti più belli le passano davanti. Lei che arriva al Decimo. Luca che sorride. Il loro bacio. I loro abbracci. Le loro serate a mangiare pop corn guardando un film. Le loro uscite con gli amici. I loro sguardi. Il loro perdersi l’uno con l’altro. Anna è immobile. Le lacrime continuano a scendere silenziose. Poi oltrepassa il dottore e lo vede. Lì, disteso su quel letto, macchiato dal suo stesso sangue. Pallido. Anna deglutisce e le lacrime da silenziose si trasformano in singhiozzi disperati. Elena la sorregge. Piange anche lei. Stringe Anna da dietro e cerca di farle forza. Ma lei non riesce a capacitarsene. Si stacca da Elena e corre da Luca. Si avvicina e lo bacia.”Ti amo” dice piano. Non capisce più nulla. Luca è freddo. I dottori l’allontanano. Elena la scorta fino a fuori e la fa sedere. Anna prende il giubbotto di Luca tra le mani. Lo porta vicino al viso. Il suo profumo. Quanti ricordi. Appoggia la testa al muro e stringe quel indumento al cuore. Luca le manca già da morire. Non poteva essere vero. Quanti momenti passati insieme. Quanti momenti di paura, di gioia, di dolore, di ansia. Ora non c’e’ più niente. Ora ci sono solo ricordi. Ricordi che non andranno mai via. Ricordi che continueranno a bruciare per sempre. Anna continua a piangere. Si ricorda il giorno in cui Luca aveva ceduto alle sue tentazioni. Il giorno in cui lei va da Carlo per ridargli l’anello di fidanzamento. E lui non dice niente. Sorride tristemente, consapevole che Anna ha fatto la scelta giusta. Anna si gira. Lo vede. Carlo guarda a terra. Non odiava Luca. Non era colpa sua. Ora aveva tanto dolore dentro. Perché comunque lui lo conosceva bene. Si asciuga le lacrime. Poi in silenzio se ne va via.
Raffaele è ammutolito. Non piange. Non ci riesce. La rabbia era troppa. Tanta. Non erano riusciti a salvarlo. E forse non era colpa loro. Ma tanto ormai non serviva a niente. Alessandro era seduto fuori. Le mani macchiate di sangue. Gli occhi persi nel vuoto. Quel giorno aveva perso più di un amico. Aveva perso un fratello. Quanti ricordi anche per lui. Lacrime amare iniziano a scendere, e lui continua a ripetere che non è giusto. No, non lo era. Luca se n’era andato. E non per un mese. Non per un anno. Ma per sempre.
E allora non resta che piangere. Il dolore e l’angoscia presero il sopravvento. Non tutti forse avevano ancora realizzato cosa fosse successo. Non era possibile. Era difficile capacitarsi. Troppo. Ma prima o poi avrebbero dovuto farlo. Perché non c’è via di fuga. Non c’è la possibilità di tornare indietro. Non è un sogno. È la realtà. E da essa non si può sfuggire. Si deve solo accettare. Anche se non si vuole.
Anna chiude gli occhi. Ha il viso solcato dalle lacrime. Non riusciva a smettere. La sua unica certezza era Luca. E ora che non c’era più, non sapeva che fare. Elena la porta via. Non c’è più niente da fare. Sarebbe inutile aspettare lì. Aspettare cosa poi? Luca non c’era più.

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“My immortal” Evanescence
http://www.youtube.com/watch?v=jGKRXhmFQlw

Due giorni dopo. Funerali. Nessuno aveva osato fiatare. Quei giorni erano stati pieni di silenzio. Pieni di lacrime. Anna non riusciva  a darsi pace. Quando era tornata a casa aveva pregato Elena di lasciarla sola. E quando cercò di dormire, i ricordi l’assalirono. Si rigirava nel letto e allungava la mano verso il lato di Luca, dove lui dormiva solo da due mesi. Ma lui non c’era. E Anna si sentiva vuota. Prese il cuscino di Luca e lo strinse. Il suo profumo. Si rannicchiò e altre lacrime iniziarono a scendere. Lei. Una casa. La loro casa. Lui. La sua vita. L’uomo che amava. L’uomo che continuerà a vivere dentro di lei. Adesso era sola. O forse no.
Elena era tornata a casa, gli occhi rossi di chi aveva pianto per ore e ore. Prima Irene, la sua amica. Poi Marco, suo fratello, l’assassino dell’amica. E ora Luca. Il suo capo. Un suo amico. L’uomo della sua attuale migliore amica. Era a pezzi. Si sentiva un peso dentro. E più ripensava, e più stava male. In poco tempo era successo di tutto. Ritrovarsi con la sua migliore amica, e perderla poco dopo. Iniziare a cercare l’assassino, non sapendo di averlo tutti i giorni per casa. Suo fratello. Il ragazzo che lei aveva cresciuto. E subito dopo ricercare gli altri due, e perdere un’altra persona.
Quel giorno erano tutti al Decimo. Pronti ad accompagnare l’amico in quel ultimo viaggio.
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Parmesan si annoda la cravatta e indossa il capello della divisa. Erano morte tante persone, ma perdere Luca era stato come perdere un figlio. Si asciuga le lacrime e si rimette gli occhiali. Pronto per raggiungere gli altri nell’atrio. Giuseppe e Vittoria entrano in silenzio. Lei ha un pantalone nero e una maglietta scura. Quel giorno anche lei aveva perso qualcosa di grande. Il suo “piccolo” Luca. Il ragazzo dolce e insicuro che era arrivato da loro con mille paure ma con tanta voglia di andare avanti. Di seguire una propria strada. E loro gli erano rimasti sempre vicini. Giuseppe va negli spogliatoi. Apre il suo armadietto. Una foto di lui, Luca, Anna e Vittoria. Sfiora la foto con un dito. E una lacrima scende silenziosa.
Ugo è già pronto. Adele è lì vicino a lui. Improvvisamente arriva Alessandro, seguito da Elena. Li guarda tutti. Guarda Ugo. Guarda Parmesan. Guarda Vittoria. Guarda Giuseppe, appena uscito dagli spogliatoi. Guarda Raffaele, appena entrato. Deglutisce. E poi dice solo poche parole “Questo è il nostro ultimo saluto al nostro capo, che prima di tutto è un nostro amico…”. E gli esce spontaneo parlare come se lui fosse ancora lì. Perché lui sa che Luca ci sarebbe sempre stato.
Ed eccoli lì. In quel posto tanto odiato da molti. Il luogo in cui i cari possono andare a trovare i propri parenti, i propri amici. Tutte quelle persone che non c’erano più. Anna, vestita di nero, avvolta nel suo cappotto. Nel cappotto che le aveva regalato Luca. Sorretta da Elena, sorvegliata da Alessandro. Vittoria, sorretta da Giuseppe. Con accanto Francesco. Parmesan a testa bassa. Ugo che stringe la moglie. Raffaele a testa bassa. In silenzio si mettono intorno alla bara. Anna si stringe ad Elena e inizia a singhiozzare sulla sua spalla. Si volta di nuovo. Il prete inizia a parlare. E pian piano arrivano anche gli altri.
Arriva Roberto con Francesca. Arriva Germana con Tiberio. Arriva Giulia con Davide. Arriva Marcello con la moglie. Arriva Boni della scientifica. E infine arriva Valeria. Ognuno porta un mazzo di fiori. Ognuno porta da sempre Luca dentro il cuore. Roberto abbraccia tutti. Abbraccia Alessandro, capendo che aveva perso un fratello, come quando lui ha perso Mauro. Poi si ferma davanti ad Anna. La guarda e le dà un caloroso abbraccio. Lo stesso fanno gli altri. Germana che la stringe, sapendo che come lei, stava soffrendo tanto per la perdita dell’uomo amato. Tiberio che l’accarezza. Giulia che l’abbraccia, dicendole che non sarebbe rimasta sola. Le stesse parole di Luca. Una fitta al cuore. Davide che le stringe la mano. Boni che fa lo stesso. E infine Valeria. Abbraccia anche lei Anna. Lei, Valeria, la donna che in passato aveva avuto una cotta per Luca. E lei, Anna, che continuava ad amare Luca anche ora che l’aveva perso. Il prete chiede chi voglia dire qualcosa. Alessandro si alza in piedi e raggiunge il microfono. Deglutisce prima di iniziare a leggere un foglio che lui stesso aveva scritto.

"Dancing" Elisa
http://it.youtube.com/watch?v=yAjXkvg76uQ

“Ciao Luca,
parlarti ora che non ci sei più mi fa uno strano effetto. Ho voluto scriverti, perché voglio ricordare a tutti che persona fantastica eri. Ti ricordi qualche tempo fa quando mi hai fatto chiamare nel tuo ufficio? Mi hai detto << Ale, se mi succede qualcosa… voglio che sia tu a prendere il mio posto alla guida del Decimo… >> e io ti avevo bloccato. Non volevo che tu parlassi di queste cose… Poi mi hai guardato. Mi hai detto di avere un brutto presentimento. E poi hai aggiunto << Se me succede qualcosa…. Stai attento ad Anna… Proteggila… Non voglio che stia sola… Lei è l’unica ragione di vita in questo momento… >>.”
Anna abbassa lo sguardo, si mette una mano sulla bocca e continua a singhiozzare. Alessandro inizia a commuoversi.
“Io ti ho guardato e ti ho sorriso. Ti ho dato una pacca sulla spalla e ti ho detto << Ma tanto a te chi ti ammazza! >>, non sapendo che quel momento era vicino.”
Le lacrime che cercava di non fare uscire, iniziano ad uscire involontariamente.
“Ho perso la donna che amavo… Ho perso il mio migliore amico. Mio fratello. Non me ne sono reso conto. È successo troppo veloce. Eri accanto a me. Poi ho sentito uno sparo. Mi sono voltato verso la direzione e… ho visto te. Hai protetto Anna. La donna che amavi. E per me, te ne sei andato da vero eroe.”
Poi tira su col naso e guarda i presenti.
“Non sono io che devo ricordare chi era Luca Benvenuto. Ognuno di noi l’ha conosciuto. Ognuno di noi sa chi era veramente. Adesso dobbiamo solo vendicarlo. E per farlo dobbiamo prendere il suo assassino. E farò di tutto. E dico di tutto! Per far si che quell’uomo marcisca in galera!”
Poi si ferma e si calma.
“Non sappiamo cosa ci riserva il futuro, ma sappiamo con sicurezza… che tu rimarrai sempre dentro di noi. Dentro i nostri cuori. E voglio dirti che, noi non lasceremo mai Anna sola!”
Guarda Anna.
Negli occhi la stessa paura di quando lui ha perso Irene. Deglutisce e si avvicina alla bara. Con la mano gli manda un bacio “Non ti dimenticheremo mai… Ti voglio bene…”
Poi si avvicina ad Anna. Si ferma davanti a lei. Lei tra le lacrime, singhiozzando, riesce solo a dire "Ti prego Ale, prendi quei b******i!". Alessandro le prende le mani tra le sue, la stringe per le braccia "Ti giuro Anna, fosse anche l'ultima cosa che faccio. Quei b******i pagheranno!". Anna si lasciò andare ad un altro pianto disperato. Alessandro l'abbracciò, poi si mise accanto a lei ed Elena.
Roberto prese la parola "Voglio solo dire poche parole. I "veterani" del Decimo, possono confermare. Luca Benvenuto era un ragazzo fantastico. Lui è sempre stato un tipo combattivo. Era arrivato da noi, con alle spalle la sua triste infanzia. Poi è cresciuto. L'abbiamo visto crescere. Professionalmente. E non solo. Credo che tutti siano d'accordo con me se dico che, aver avuto Luca Benvenuto come "erede commissario", è stato un vero piacere! E siamo orgogliosi di lui. Luca non è morto. Luca sarà sempre accanto a noi.     Ti vogliamo bene... Ciao...".
Alessandro prende un respiro profondo e grida "ATTENTI!". E tutti gli agenti del Decimo si mettono sugli attenti. Pronti a dare l'ultimo saluto. Parmensan serio, guarda un punto fisso davanti a lui. Una lacrima scende silenziosa dagli occhi di tutti. Alcuni di loro iniziano a coprire la bara. Anna si inginocchia. Tra le mani tiene una rosa rossa. La bacia. E su di essa cade una lacrima. Fresca come la rugiada.
"Non mi lasciare da sola..."
Dice solo queste poche parole, prima di lanciare la rosa che viene coperta dalla terra. Elena la rialza, Anna si volta e continua a piangere sulla sua spalla. Era tutto finito. Per sempre...

*A volte è così strana la vita.
Ti alzi al mattino e ti guardi allo specchio, non sapendo cosa succederà durante la giornata. Hai dei sogni, delle speranze. E vorresti vederli realizzare. Ma non sai che molte volte non potrai riuscirci. Perché la vita è così. Si prende gioco di te. Da un momento all'altro ti fa capire che sognare ad occhi aperti non serve. Ti mette davanti ad una barriera. Una barriera che non riesci ad abbattere.
Vivi la vita con tutta la sua spensieratezza, ma poi d'improvviso succede qualcosa. Qualcosa che ti cambia completamente. Qualcosa che ti leva l'energia e che ti fa smettere di sognare. Perché ad un tratto capisci che la vita non è solo fatta di gioie. Capisci che non sei tu a scegliere... Sai che c'è qualcuno che sceglie per te. E a volte credi che non sia vero. Pensi che il destino non esiste. Ma davanti a tutto questo... Ci devi credere.
A volte siamo noi gli artefici del nostro destino. Ma solo a volte.
Anna l'ha capito sin da piccola. Il patrigno che la molestava. Il rapporto con la madre. Ha cambiato tanti commissariati perché non si trovava bene con i colleghi. E allora un giorno ha incontrato Luca.
Avete presente quando la vita inizia ad andare tutta per il verso sbagliato, ma d'improvviso arriva qualcuno in "soccorso"? Tipo un angelo custode. Ecco, Anna aveva trovato Luca. Il suo angelo. Lui l'ha aiutata. Lui le ha fatto superare ogni paura. Lui le è rimasto sempre vicino. Lui era lì, quando Anna aveva bisogno. Era lì, quando lei ha perso il suo bambino. C'era sempre. E sempre ci sarebbe stato. Perché Luca vivrà in lei.*

Anna si asciuga le lacrime, e abbracciata ad Elena, esce dal cimitero insieme agli altri.
Quando tutti se ne vanno, Carlo si avvicina con un mazzo di fiori, e lo posiziona sulla tomba di Luca. Sorride tristemente guardando la sua foto. Si rialza e se ne va via, mentre dai suoi occhi escono lacrime sincere.

Anna si sente vuota. Vedere scomparire la bara sotto terra è stato come distruggere la sua vita un'altra volta. Come vedere i propri incubi materializzarsi. Credeva di svegliarsi e scoprire che era solo un brutto sogno. Ma il problema è che non poteva risvegliarsi. Era tutto vero.
Manda via Elena, e si sdraia. Improvvisamente una fitta al cuore. Si rialza e cammina per casa. E capisce che niente ha più senso. Va in cucina a prendersi un bicchiere d'acqua, ma nel preciso istante in cui sta per bere, si ritrova il viso di Luca davanti agli occhi. Il bicchiere le cade di mano. E il silenzio improvvisamente viene spezzato. Il bicchiere si rompe in mille pezzi. E lei si ritrova a terra, a raccogliere quei pezzi di vetro, senza paura di farsi male. Non c'era più silenzio. Ora c'erano di nuovo i suoi singhiozzi. E poi il telefono inizia a squillare. Anna non vuole parlare con nessuno. Parte la segreteria telefonica. Un duro colpo. La voce di Luca. Prende il telefono e lo sbatte a terra. Niente aveva più senso.

Mattina. Alessandro esce di casa. Un nuovo giorno aveva inizio. E quel nuovo giorno era senza Luca. Arriva in commissariato molto presto. Parmesan e Ugo sono già lì.
"Ohi, che ci fai qua a quest'ora?" chiede Parmesan.
"Rimanere a casa era inutile, Antò..." dice lui andando nel suo ufficio.
Poco dopo viene raggiunto da Elena e Raffaele. Si guardano. Silenzio.
Silenzio interrotto dallo squillo del cellulare. Era Boni. La scientifica era sul luogo della sparatoria.
"Ale, andiamo noi..." dice Elena. Alessandro la guarda negli occhi. Scuote la testa "No, tocca a me..." si alza dalla sedia e sale sulla macchina.

"I'll be missing you" Puff Daddy feat. Faith Evans
http://www.youtube.com/watch?v=Qd6XVAGhJcc&feature=fvst

Appoggia la testa contro il sedile. Chiude gli occhi e si passa una mano sul viso. Accende lo stereo, e le lacrime iniziano a scendere da sole. Mette in moto e si asciuga le lacrime. E ogni strada, ogni via, gli ricorda Luca. Arriva fino a quella radura. Ferma l'auto e scende. E il ricordo lo fa fermare d'improvviso. Boni lo vede e gli fa segno di avvicinarsi. Alessandro avanza lentamente. Saluta Boni. E lui si accorge che ha gli occhi rossi. Capisce che non è facile per Alessandro indagare su Luca. Boni gli fa vedere alcune prove e le fa analizzare subito. Alessandro si avvicina nel punto in cui Luca venne ferito. Si accovaccia. Deglutisce. Chiude gli occhi sperando che la scena si cancella davanti ai suoi occhi. Boni si avvicina e gli poggia una mano sulla spalla. Alessandro si asciuga nuovamente gli occhi e si gira.
E poi ecco quello che sperava. Un nome. Un indirizzo. Sorride. Alessandro ha voglia di urlare. Ma riesce solo a dire grazie e a correre verso la sua auto. Chiama Elena. Le dice tutto.
Lei corre, Raffaele si precipita in auto. Parmesan inizia ad avere un contatto con Alessandro, in modo da tenerlo aggiornato.
Anna arriva in commissariato. Vittoria e Ingargiola le vanno subito vicino. Lei abbraccia la donna, che le accarezza la testa e le offre un caffé alla macchinetta. La fa sedere. Anna beve il suo caffé e Vittoria le stringe la mano. E poi improvvisamente vedere Alessandro, Raffaele, Elena e gli altri poliziotti, scortare un uomo. L'assassino di Luca. Anna deglutisce. Stringe la mano di Vittoria. Non riesce a respirare. Vorrebbe urlare in faccia a quel uomo tutto il suo odio. Ma la voce non riesce ad uscire. E quello che le fa più male è vedere che lui ha ancora quel sorriso beffardo sulla faccia.
Non serve a niente l'interrogatorio. Era lui. Il complice era morto durante la sparatoria. Alessandro lo fa portare via. Ma prima di farlo uscire, si avvicina, e con tutta la rabbia in corpo, gli scaraventa un pugno in pieno stomaco. Quella era la sua vendetta per aver ucciso Irene e Luca.
Dice agli agenti di portarlo via, poi si ferma nell'atrio. Gli altri guardano uscire l'assassino. Ci sono anche Roberto e Giulia. Anna è ancora in silenzio. Alessandro si avvicina. Si guardano per un attimo. Lui le sorride "Te l'avevo promesso... Quel uomo marcirà in galera!". Anna tira su col naso e lo abbraccia. Poi si stacca. Lui ha gli occhi lucidi. Senza dire niente esce dal Decimo e sale in macchina. Si ferma sotto casa sua. Parcheggia e scende.
Inizia a camminare per ore, senza una meta, senza un perché. E ogni bar gli ricorda Luca. Le loro chicchierate. Le notti passati a casa sua a bere birra e a ricordare i momenti passati. Le loro litigate. Le serate passate a dirsi tutti i loro segreti. Luca che gli rivela di aver fatto l'amore con Anna. Luca che gli dice che per lui non è stato un errore. Luca che gli ha sorriso con una faccia da ebete. Luca che gli dice che Anna non si sposava più. Luca che felice dichiara il suo amore ad Anna. E infine lui, felice come non mai, per aver trovato la giusta via verso la felicità.
-
Cinque giorni dopo...
Alessandro si alza presto. Sale di corsa in macchina e va a salutare Stefano. La solita routine. Lo porta al bar a prendere un cornetto. Lo porta a scuola. Poi va al Decimo. Ma quella mattina decide di deviare e percorrere un'altra strada. Dopo mezz'ora, parcheggia l'auto e scende. Si ferma davanti ad un grande cancello nero. Sul muro alcuni graffiti da parte di ragazzi che dedicano scritte per gli amici che non ci sono più. Alessandro oltrepassa quel cancello e si avvicina alla tomba di Irene. In mano un mazzo di rose rosse. Nell'altra, due rose rosa. Si accovaccia e sistema le rose per Irene. Pulisce la sua foto. Poi si volta. Poco più in là, sulla tomba di Luca c'è Anna. Si rialza e lentamente la raggiunge. Le mette una mano sulla spalla. Lei si volta e gli sorride. Alessandro mette le due rose rosa nel vaso.
"Che ce fai qua a quest'ora?" chiede lui. Lei deglutisce. Guarda la foto di Luca. Poi prende dalla borsa una cartella. Alessandro la apre. Inizia a leggere il foglio. Si blocca improvvisamente.
"Le ho ritirate stamattina..." una lacrima inizia a scendere. Alessandro deglutisce.
"Sono venuta a dirglielo..." poi abbassa la testa continuando a singhiozzare. Alessandro la fa alzare e l'abbraccia. Guarda la foto dell'amico. Chiude gli occhi e stringe Anna "Che hai deciso?" chiede staccandosi. Lei alza le spalle "Non lo so! Ho paura... Non ho mai avuto così paura! Ho già perso un bambino! Ma questo è figlio mio e di Luca! Di Luca! E io voglio portarla avanti questa gravidanza!"
Alessandro sorride tristemente. Poi le mette una mano sulla spalla, e in silenzio escono. Anna si ferma un attimo. Ritorna indietro e posa una foto dell'ecografia sulla tomba di Luca. Accarezza la sua foto e sorride.
"Amore mio, aiutami tu..."
E se ne va via. Chiedendogli aiuto. Lasciando la prima "foto" del loro bambino. E in qualche modo... Anna capì che Luca era accanto a lei...

~fine dei ricordi...

Anna era ancora sul letto. La mano sul suo ventre. Il ventre che conteneva il suo bambino. Il loro bambino. Era al quarto mese quasi. Si ricorda quando l'aveva detto ad Elena. Anche lei era scoppiata a piangere. Vittoria aveva detto che era un segno. Quel bambino era arrivato per non lasciare sola Anna. Quello era il frutto dell'amore con Luca. Un amore che nonostante tutto, avrebbe continuato ad esserci. Tutti i colleghi del Decimo le sono stati vicini. Alessandro aveva preso il comando del Decimo. All'inizio voleva rifiutare. Poi è stata Anna a convincerlo, insieme ad Elena. In fondo l'avrebbe voluto anche Luca.
Anna non era mai rimasta sola. Alessandro la chiamava spesso. Elena si era ormai stabilita a casa sua. Vittoria le dava delle dritte. L'accompagnava ovunque. Non le facevano mancare niente. Aveva riallacciato il rapporto con la madre. Alla seconda ecografia l'avevano accompagnata Elena, Alessandro e Vittoria. Parmesan era andato in pensione, ma veniva ogni giorno al commissariato per dare il suo saluto. Era lui stesso che ogni tanto comprava le medicine ad Anna. A volte quando lui non c'era ci pensava Raffaele. Anna si sentiva rinata. Era felice. Tutti le volevano bene. Ma poi ritornava triste, perché una delle cose che poteva renderla più felice, ormai, non c'era più.
I mesi della gravidanza erano stati i peggiori della sua vita, dopo la morte di Luca. Il medico diceva che era dovuto allo stress e per il forte trauma di aver perso la persona amata. Anna aveva rischiato anche stavolta. Ma Alessandro l'aveva salvata giusto in tempo. Come avrebbe voluto Luca.
Quel bambino ancora prima di nascere, avrebbe avuto tutto l'amore possibile.

Improvvisamente uno squillo del cellulare interrompe i suoi pensieri. Era Elena.
"Ehi, come sta la mia nipotina?" chiede tutta felice per telefono. Anna sorride e si tocca il ventre "Sta benissimo..."
"E la sua mammina?" chiede.
"La sua mammina potrebbe stare meglio!" dice Anna con un filo malinconico.
"Eh no, eh! Che succede? Mi devo preoccupare? Va beh, non ti muovere che vengo subito!" ed era inutile continuare a chiamarla. A quest'ora era già in macchina.
E infatti pochi minuti dopo, ecco che apre la porta. Anna le aveva dato le chiavi dell'appartamento.
Entra velocemente in camera da letto, e la vede sdraiata, con le lacrime che le scendono lentamente sul viso.
"Ohi, che succede?" chiede allarmata. Si avvicina e le asciuga le lacrime. Guarda gli occhi di Anna. E improvvisamente non ha bisogno di parole. Capisce a cosa è dovuto quel pianto. La stringe a sè, e la fa sfogare un altro pò.
"Tu dentro di te, hai la persona più importante del mondo!" le dice Elena. Lei si stacca e annuisce silenziosamente. Elena le sorride e va ad aprire la porta. Era Alessandro.
"Che ci fai qua?" gli chiede lui.
"Niente, piccolo attacco malinconico..." dice salutandolo con due baci sulla guancia "Te piuttosto... Come mai qui?" chiede.
"Sono venuto a portare una piccola sorpresa per la mamma e per la piccola!" dice felice mostrando dei sacchetti.
"O piccolo!" precisa Elena.
"Si, va beh, quello che è... L'importante è che sia sano... Il resto non conta!" dice entrando in camera da Anna e salutandola. Estrae da un sacchetto un cornetto caldo.
"Eh, ma così mi vizi!" esclama Anna sorridente.
"Per te e quella creaturina che hai dentro, farei di tutto... L'ho promesso a mio fratello..." dice anche lui con un filo malinconico.
"E a me che m'hai portato?" chiede Elena interrompendo quel silenzio assurdo. Alessandro si gira verso di lei "Ho portato un cornetto anche a te!". Glielo porge "Solo perché Stefano ne ha lasciato uno... Se no mica te lo portavo!" dice iniziando a stuzzicarla. Elena mette il broncio e addenta il suo cornetto "Grazie, eh! Sei sempre così gentile, caro!" dice facendogli la linguaccia. Anna inizia a ridere. Alessandro ed Elena erano diventati molto amici. Complici. Anna sperava si mettessero insieme. Anzi, lo speravano tutti. Ma Elena non si sentiva pronta per iniziare una storia con l'uomo che era stato della sua migliore amica. E Alessandro non era ancora pronto per dire addio ad Irene. Ma tra loro c'era tanta complicità, e chissà se con il passare del tempo non sarebbe nata questa storia d'amore.
"Guarda!" esclama Alessandro tirando fuori delle tutine per bambini. Una era bianca con un orsacchiotto in mezzo, e un'altra era giallina con un paperotto davanti. Anna sorride. Elena ne prende una.
"Avevamo deciso di regalargliele insieme!" sbuffa scocciata.
"Se aspettavo te, avrei comprato ste tutine quando nasceva!". Lei si volta e lo guarda male. Alessandro si avvicina e le da un bacio "E stavo a scherzà!" dice spingendola amichevolmente. Poi lui si avvicina ad Anna e le tocca il ventre "Ma quando nasci piccolè?" chiede.
"Spero presto..." dice Anna.

--
E quel presto non tarda ad arrivare...
Quattro mesi dopo, Anna è a casa, al solito, Elena era lì accanto a lei. Stavano guardando un dvd.
Era piacevole passare intere giornate con la propria migliore amica. Prima a raccontarsi segreti. Parlare di ciò che si sente. E poi sdraiarsi sul letto con pop corn per guardare un film. Magari rivisto tante volte. Ma l'importante era stare insieme.
"Ma senti... Con Ale?" chiede Anna curiosa. Elena le sorride "Beh, con Ale c'è una splendida amicizia..."
"Solo?" chiede lei insistente.
"Anna... Siamo legatissimi ma... Io non me la sento di iniziare una storia con lui. Mi sembra di tradire Irene..." dice con un velo di tristezza.
"Elena, è passato quasi un anno! Alessandro ha diritto a farsi una nuova vita! E poi..." si ferma di blocco. Capisce che quello che le ha rivelato Alessandro tempo fa, deve rimanere segreto. Lui che le confessa che Irene gli è venuta in sogno, dicendogli di farsi una nuova vita.
"E poi?" chiede Elena curiosa. Anna le sorride "Secondo me dovresti provare..."
"Io ho paura che..."
"Si sono rotte le acque!"
"Ma no! Che acque..."
"No, no! Mi si son rotte le acque!!" esclama allarmata Anna. Elena salta giù dal letto "Ma come? Adesso?" inizia a prendere le borse "Ecco, la telecamera!"
"Chiama l'ambulanza!" urla Anna.
"Si, si! Subito!" dice prendendo il telefono e componendo il numero.
"Si, pronto? Una mia amica sta partorendo!!" e inizia a spiegare la situazione.
Intanto Anna inizia a respirare come le aveva insegnato Vittoria. Alessandro arriva di corsa sotto casa sua. L'ambulanza arriva pochi minuti dopo. Anna urla di dolore. Alessandro ed Elena la seguono con la macchina.
-
Poco dopo, Anna è in sala parto. Vittoria le tiene la mano, mentre Elena inizia a riprendere con la telecamera. Anna era sudata. Il dolore era atroce. Stringeva la mano di Vittoria talmente forte, che sicuramente le stava facendo male. Il dottore continuava a dirle di spingere. Ma Anna non ce la faceva più. Poi improvvisamente, quando credeva di non farcela più, vede Luca. Lui, lì, oltre la porta. Le sorride e le fa l'occhiolino. Ad Anna iniziano a scendere le lacrime. Stringe ancora più forte la mano di Vittoria. Alessandro cammina avanti e indietro per la sala d'aspetto. Arrivano anche Raffaele e Parmesan. Si siedono accanto ad Ugo e Ingargiola. E poi improvvisamente... Ecco un vagito. Si girano tutti verso la porta. Era nato. O nata. Anna aveva deciso di non volerlo sapere fino ad oggi.

"Benvenuta" Marco Masini
http://www.youtube.com/watch?v=56NlfXqnI7w

Ed eccola. Una femminuccia. Bella come la luna che era alta nel cielo. Splendente come le stelle. Anna si rilassa stremata e sudata. Le mettono la bambina tra le braccia. La sua bambina. Il frutto del suo amore con Luca. Anna si sentiva rinata. Guardava la sua piccola. Le guanciotte rosse. Anna inizia a ridere. Vittoria l'abbraccia, mentre Elena continua a riprenderle. Madre e figlia. Così belle.
"Che nome diamo a questa bella bimba?" chiede il dottore. Anna sorride. Tiene la sua bambina tra le braccia. Orgogliosa. E con la voce strozzata dal pianto, riesce a dire "Si chiamerà Angel... Perché è stata come un angelo custode, che mi ha fatto rinascere...". Vittoria ed Elena si guardano. Involontariamente iniziano a piangere.
Prendono la piccola per visitarla. Elena segue ogni movimento. Riprendeva la bambina. Poi passava ad Anna. Lei sorride "Come sono stata?" chiede. Elena le sorride tra le lacrime "Bravissima!".
Portano la piccola alla nursery. Elena esce dalla sala parto e abbraccia Alessandro.
"Come stanno?" chiede.
"Tutte e due bene! La bimba è bellissima..."

--
L'indomani, Anna è in camera. Si è svegliata da poco. Ha la testa girata a sinistra e guarda fuori dalla sua finestra. Vede l'alba. E quel giorno le sembra ancora più bella. La prima volta l'aveva vista con Luca. Ripensa a quando era in sala parto. Lui era lì. Era vicino a lei. Ha visto nascere loro figlia.
Poco dopo gliela portano in camera. Anna più felice che mai la prende in braccio e inizia ad allattarla. Lei è così dolce. Anna la culla tra le braccia. Non riesce a credere che una creaturina così piccola, fosse in grado di donarle tanta felicità. E mentre l'allatta inizia a parlarle dolcemente. Inizia a pensare al suo futuro. A quanto dirà la prima parolina. A quando inizierà a muovere i primi passi. Quando con il sorriso sulle labbra e i suoi occhioni furbi la guarderà. E pensa anche a come sarà la loro vita senza Luca. Lei non avrebbe mai conosciuto il suo papà. Non avrebbe mai avuto la gioia di farsi stringere, coccolare tra le sue braccia. Pungersi con quella barba. Ridere giocando con lui.
In quel momento entra Elena. Prima di andare al Decimo era passata a dare un salutino alla ragazza. Dà un bacio ad Anna, e poi accarezza una guancia alla piccola. In quel momento entra anche Alessandro.
"Come stanno queste belle signorine?" chiede allegro. Anna gli sorride "Guarda piccola, ci sono zio Ale, e zia Elena!" dice porgendola ad Elena. Ad Alessandro squilla il cellulare.
"Era Ugo! Ha detto che c'è stato un furto! Andiamo?" chiede rivolto ad Elena. Lei dà la bambina nuovamente ad Anna ed escono. Ed è impossibile non capire che tra quei due, qualcosa era successo.
Anna riprende di nuovo a coccolare la piccola. La tiene orgogliosamente. Vorrebbe farla vedere al mondo intero. Si accorge che assomiglia tanto a Luca. Subito dopo qualcuno apre la porta. Vittoria. Anna sorride alla donna che avanza piano per non svegliare la bambina, che si era quasi addormentata. L'infermiera arriva poco dopo per riprendere la bambina. E per un attimo Anna ritorna triste.
"Guarda che è tua, eh?!" le dice Vittoria quando l'infermiera esce. Anna sorride e inizia a parlare. A sfogarsi. Le confessa di avere paura. Ha paura che non ce l'avrebbe mai fatta da sola. Ha paura perché questo mondo è un pericolo continuo. Dovrà difendere la sua bambina da tutto e tutti. Dovrà dirle cosa è giusto e cosa è sbagliato. E confessa anche, che quando le tolgono Angel dalle mani, si sente meno sicura. Perché lei è la cosa più importante per lei. Angel le ha donato una nuova forza. Vittoria l'abbraccia e le dice che non sarebbe rimasta sola. Quella bambina avrebbe avuto tutto l'amore possibile e immaginabile. Anna appoggia la testa sulla spalla di Vittoria.
A caso finito, Alessandro ed Elena tornano all'ospedale. Si fermano davanti alla nursery. Ed eccola lì. Angel. Elena si intenerisce sempre nel guardarla. Vede qualcosa di Luca in quella piccola creatura. E capisce che per Anna non sarebbe stato facile. Crescere una bambina che non avrà mai un padre. E involontariamente inizia a piangere. Alessandro la stringe da dietro "Che succede?" chiede dolcemente. Lei si volta verso di lui "Ho capito che sarà difficile per Anna. Crescere da sola una bambina. Io a volte mi isolo in me stessa, e penso che la mia vita fa schifo. Ma poi penso ad Anna... e capisco che i miei problemi sono nulla in confronto ai suoi!" e si lascia stringere da Alessandro "Anna non è sola... E tu lo sai... Noi non la lasceremo mai sola... E poi... se hai problemi, vieni da me... Io... ti sono vicino..." dice Alessandro dolcemente. Elena lo guarda negli occhi. E improvvisamente si sente pronta. Avvicinano i loro visi e si uniscono in un caldo bacio. Un bacio voluto. Desiderato. Amato. Appassionato. Proibito. Un bacio che provoca un momento magico, ma strano. Si staccano. Si sorridono e vanno in camera da Anna. Sorridenti. Felici. Rinati, come Anna quando ha in braccio la sua bambina. Anna intuisce subito cosa è successo. Sorride. E subito dopo, l'infermiera le riporta Angel. Lei la prende di nuovo tra le sue braccia. E sorride di nuovo. Si, era lei che le dava l'energia per andare avanti. Stava bene solo con lei. E in quel momento, sentì Luca ancora più vicino...

Uscita dall'ospedale, Anna chiede ad Alessandro di fermarsi. Doveva far conoscere Angel al suo papà. Prende una foto dal sua borsa e lascia la piccola con Alessandro ed Elena. Scende dall'auto e si avvicina al grande cancello nero. Lo oltrepassa e poggia la foto della piccola sulla tomba "Amore mio, questa è la nostra piccola Angel. Nostra figlia. So che mi sei stato vicino ogni giorno, durante la gravidanza. Io le insegnerò cosa significa amare. Le darò tutto l'amore di cui ha bisogno. Però non lasciarmi sola... Ho bisogno di te... Ti amo... e ti amerò per sempre..." e se ne va. Lasciando qualcosa di prezioso su quella lastra di marmo. La foto di loro figlia. La loro Angel.


~Fine...

   
 
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