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Autore: robsten23    19/02/2011    11 recensioni
Elena è finalmente salva e insieme a lei tutti i suoi amici e la sua città. Klaus è stato sconfitto e adesso tutti possono godersi momenti di serenità e tranquillità, ma siamo sicuri che la pace sia tornata davvero e che Elena non corra più nessun pericolo? E poi ci sono altri problemi da affrontare per lei, problemi di cuore.
Tratto dal prologo:
“Quando hai il cuore diviso tra due persone non sai nemmeno tu chi ami davvero e ti ritrovi ad un bivio.
Acqua o fuoco, terra o cielo, razionalità o irrazionalità, destra o sinistra, finito o infinito?
Stefan o Damon?
Il buono e onesto o il cattivo e ribelle?
Per chi batte davvero il cuore di Elena Gilbert?”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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LA RAGIONE DEL CUORE

 

Prologo

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Pov Elena

 

Seduta accanto alla finestra della mia camera osservo la pioggia, di un breve e tempestivo temporale di fine estate, che incessante e violenta scorre con fragore.

Le gocce di pioggia che battono sul vetro, il loro continuo ticchettio che mi stordisce, mi fa sempre uno strano effetto, mi fa sempre fermare a pensare e mi ritrovo a interrogarmi su mille cose, cose a cui spesso non voglio rimuginare.

Molti odiano la pioggia, la ritengono portatrice di malinconia e tristezza. Per me non è mai stato così. Ricordo che da bambina, tutte le volte che pioveva, mi mettevo seduta dietro il vetro della finestra del salotto di casa e osservavo quelle gocce che cadevano dal cielo bagnando la terra.

Non so spiegarmi il perché, ma è sempre stato così.

Forse inconsapevolmente sono stati i miei genitori a farmi apprezzare la pioggia.

Mio padre, quello che mi ha cresciuto da quando sono venuta al mondo, mi diceva sempre: “Non maledire ciò che viene dal cielo, inclusa la pioggia. Non importa cosa ti precipiti addosso, non importa quanto violento sia il nubifragio o gelida la grandine; non rifiutare quello che il cielo ti manda”.

Mia madre, invece, non faceva che ripetere a me e Jeremy quanto imparziale fosse la pioggia. Diceva: “la pioggia cade sempre nello stesso modo sul giusto e sul malvagio”. C’è lo ripeteva tutte le volte che noi due, troppo presi da noi stessi, ci mettevamo a giudicare gli altri.

Per mamma, nessuno era perfetto motivo per cui nessuno poteva permettersi di giudicare qualcun altro. Lei era come la pioggia, neutrale.

Cercai di scacciare via i pensieri dei miei genitori, di quelle due persone che fino ad un anno prima era certa mi avessero messo al mondo e che all’improvviso erano diventate solo un uomo e una donna innamorati che avevano accolto una bambina nelle loro vita trattandola come una vera figlia.

Ho passato gli ultimi mesi cercando di lasciare lontani i pensieri, cercando di concentrarmi solo sul presente, senza fantasticare come ho sempre amato fare. Sapevo che era giusto così perché la vita all’improvviso mi aveva avvolta e travolta.

Il turbinio del quotidiano in tutto lo scorso anno non mi ha permesso di concedermi spazi di riflessione, non mi ha concesso quel giusto silenzio che occorreva per guardare le cose serenamente, quel giusto silenzio che oggi, finalmente, riesco a sentire mentre guardo la pioggia.

Nel corso di quest’ultimo anno sono cambiate tante cose e certo la scoperta di essere stata adottata è solo un piccolo tassello di quel grande puzzle che sono stata costretta a costruire.

Vivi per diciassette anni in un mondo che credi sia così come appare, invece, in un battito di ciglia ti accorgi che questo mondo tutto è tranne che quel luogo normale che vuole apparire.

Vampiri, streghe, licantropi, maledizioni, incantesimi, doppelganger.

Tutto ciò che credevo leggenda si è rivelato realtà e io mi sono ritrovata ad essere il bersaglio preferito di questo mondo leggendario di cui ignoravo l’esistenza.

Dopo un anno adesso tutto sembra tranquillo. Il pericolo è scampato e stranamente posso circolare per le strade di Mystic Falls senza dovermi portare dietro un vampiro come guardia del corpo.

I nemici sono stati sconfitti e la pace e la tranquillità sono tornati nella mia vita, in quella dei miei amici e in generale in tutta la città.

Lo so, sembra tanto un finale da libro, ma purtroppo questa è la vita vera, la vita di una diciassettenne che ha dovuto affrontare prove che ben poco collimano con le esperienze di una normale adolescenza.

E adesso eccomi qui, ad un passo dall’affrontare un nuovo, ultimo anno di liceo cercando di vivere una vita quantomeno normale insieme a persone che di normale non hanno nulla.

Ma in fondo che vita normale mi dovevo aspettare? In fondo sono una Gilbert, una discendente dei Petrova, una delle mie migliori amiche è una Bennett, il mio ragazzo insieme al fratello sono dei Salvatore, un altro amico è un Lockwood.

Soltanto chi non conosce Mystic Falls, la sua storia, i suoi fondatori avrebbe potuto credere che la mia vita potesse essere normale.

Il destino ha scelto per me una vita diversa da quella che avevo in programma, ma non voglio lamentarmi, non posso lamentarmi, perché tutto quello che ho vissuto in quest’ultimo anno mi ha condotto qui.

Eppure adesso, mentre fisso la pioggia che incessante scorre dietro la finestra, sento qualcosa allo stomaco, qualcosa che ho imparato a riconoscere come paura, una paura che a confronto di quello che ho dovuto sopportare lo scorso anno sembra una bazzecola, eppure in questo momento mi sembra il problema più insormontabile che esista.

Ho imparato tutto sui vampiri, sulle streghe e su tutto ciò che di sovrannaturale c’è al mondo, ma nessuno durante tutto lo scorso anno mi ha insegnato una cura per il male d’amore, nessuno mi ha insegnato come ci si comporta quando all’improvviso ti rendi conto che il tuo cuore in qualche modo non batte solo per una persona, ma per due e non due persone normali, due vampiri l’uno l’antitesi dell’altro.

Fino a qualche tempo fa credevo che il mio cuore sarebbe sempre appartenuto a Stefan. È lui che mi ha insegnato ad amare davvero e mai ho avuto dubbi sui miei sentimenti per lui, eppure mentre cercavo di sopravvivere e di proteggere le persone che amavo mi sono affezionata sempre di più a Damon, il fratello ribelle e apparentemente senza cuore giunto in città per distruggerla.

Ho osservato con quanta dedizione mi è stato accanto anche quando lo respingevo, l’ho visto rischiare la sua vita per proteggere la mia, l’ho visto  lottare seppur inconsapevolmente con l’essere spietato che era un tempo e l’ho visto lottare per non far uscire fuori la sua umanità e tra uno sguardo e l’altro quel ragazzo, che all’inizio avevo odiato, si è fatto spazio dentro di me occupando un posto che non credevo mai gli avrei potuto dare.

E adesso eccomi qui, giunta alla fine di una battaglia per la sopravvivenza e pronta per iniziarne un’altra per la felicità.

Semplice affetto quello che provo per Damon? Forse gratitudine per avermi salvato la vita oppure qualcosa di più?

Confusione, ecco cosa c’è dentro di me.

Quando hai il cuore diviso tra due persone non sai nemmeno tu chi ami davvero e ti ritrovi ad un bivio.

Acqua o fuoco, terra o cielo, razionalità o irrazionalità, destra o sinistra, finito o infinito?

Stefan o Damon?

Il buono e onesto o il cattivo e ribelle?

Per chi batte davvero il cuore di Elena Gilbert?

 

Robsten23

 

 

 

  
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