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Autore: kbinnz    25/02/2011    27 recensioni
Un ragazzino solo. Un sarcastico, irritante bastardo. Quando la salvezza dell'uno è affidata all'altro, tutti sanno che non finirà bene... oppure sì?
Segue "Harry's First Detention".
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton, Un po' tutti
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Note della traduttrice: Di nuovo in sala comandi, qui è Elos pronta a partire. Questa è la traduzione di una storia inglese (l'originale della quale può essere liberamente letto qui), che l'autrice ha acconsentito cortesemente a veder tradotta in italiano e pubblicata su EFP.
Si ringrazia di cuore l'autrice, kbinnz, per cortesia, per disponibilità, e soprattutto per averla scritta, questa storia. Si ringrazia poi Salice, veso la quale è stata esercitata un'opportuna coerciz... coff coff! Che si è offerta!... come beta, malgrado la lunghezza della storia e le ore improponibili alle quali le passo i capitoli.
Per le note alla traduzione, si rimanda a fondo pagina!

Note dell'Autore: Questo è il seguito di “Harry's First Detention”
(N.d.t.: in italiano qui), e fa riferimento agli eventi che si svolgono in quella storia. Se non l'avete ancora letta, questo racconto potrebbe non avere molto senso, per voi... Se l'avete letta, questo seguito è la storia di come Piton portò a termine il compito che Silente gli aveva assegnato. La narrazione riparte da solo pochi giorni dopo “Harry's First Detention”. Sperando che vi piaccia!





“E così, Severus, volevi parlare con me? A proposito del signor Potter, immagino?” disse Albus Silente in tono incoraggiante, offrendo un vassoio di caramelle al limone.
“No, grazie, Preside,” replicò Piton, riuscendo a non alzare gli occhi al cielo alla vista dell'onnipresente dolce. Davvero, anche tenendo conto della magia, come faceva l'uomo ad avere ancora un dente sano in bocca? Chiunque avesse dubbi sulle abilità magiche di Silente doveva semplicemente compararne le abitudini alimentari con la dentizione per avere conferma del suo enorme potere. “E sì, è a proposito di Potter. Hai chiesto - ” ordinato “ - che io stabilissi quale potesse essere un appropriato sostituto per quegli orridi Babbani i quali tu hai considerato appropriati custodi per l'ultimo decennio.”
Albus sospirò. “Dubito che sarò mai in grado di perdonarmi. Sono solo felice che tu sia stato in grado di apprendere la verità sui loro abusi così in fretta dopo l'arrivo di Harry, e di convincere il ragazzo a parlare.”
Piton si permise un piccolo ghigno. Certo, questo non era stato dovuto a nulla se non alla sua propria cieca fortuna ed al totale fraintendimento della situazione da parte del ragazzo, ma non aveva intenzione di ammetterlo.
“Chiaramente hai un legame speciale con il bambino,” continuò Silente in tono d'approvazione.
Il ghigno di Piton sparì. L'ultima cosa che voleva era che qualcuno pensasse che teneva al moccioso. Era la prole di James Potter, per amor di Merlino! Già Minerva aveva assunto certe orribilmente sbagliate concezioni a proposito del suo rapporto con il ragazzo, chiamando Piton suo “protettore”, tra tutti i modi in cui avrebbe potuto chiamarlo: di sicuro lui non voleva che il Preside cadesse nello stesso errore e immaginasse che i sentimenti da lui provati per il piccolo mostro fossero qualcosa di diverso dal disgusto.
Dopotutto, a causa di Potter Silente aveva già minacciato di morte Severus - intendendolo seriamente. Piton soppresse un brivido. Poteva ancora sentire il potere dell'esplosione magica causata da Albus superarlo mentre questi l'avvertiva - l'unico avvertimento che Severus avrebbe ricevuto, probabilmente, sull'argomento. Ovviamente, la strategia migliore era restare il più lontano possibile dal moccioso per evitare di fare qualche cosa di stupido. Ancora.
Piton ricacciò indietro l'ondata di sensi di colpa che accompagnava ancora il mero ricordo dell'ossuto ragazzo dai capelli scuri e dagli enormi occhi verdi. Non era come se avesse avuto intenzione colpire il bambino – be', sì. In effetti, l'aveva fatto, ma non aveva avuto intenzione di colpirlo così forte – be', in realtà sul momento l'aveva fatto... Ma si era immediatamente pentito delle proprie azioni. Ora era tormentato non solo dal fatto che aveva perso il controllo di sé abbastanza a lungo da ferire un bambino, ma anche dal ricordo che, in quell'attimo, aveva veramente voluto farlo.
Durante il proprio servizio come zelante Mangiamorte, si era consolato con il pensiero che, a differenza di molti altri, come Lucius Malfoy o Voldemort stesso, lui non aveva mai tratto piacere dalle torture e dalle uccisioni che accompagnavano i loro assalti. Anche prima di perdere la fede e di fuggire da Silente, si era sentito superiore agli altri nel non condividere il loro piacere perverso. Quando Silente l'aveva salvato da Azkaban e l'aveva incoraggiato a spiare il proprio antico Padrone, era stato capace di farlo sapendo che la sua presenza ad ogni futuro festino di Mangiamorte sarebbe servita solo a fortificare il suo legame con l'Ordine della Fenice e a cementificare il suo disgusto per il Signore Oscuro. Come poteva far quadrare quest'immagine di sé con quella di qualcuno che aveva deliberatamente schiaffeggiato un ragazzino con forza sufficiente da mandarlo a sbattere contro un muro?
Meglio non pensarci affatto, e molto meglio evitare il più possibile il ragazzo in questione.
“Non esiste nessun legame del genere,” disse fermamente, aggrottando la fronte verso Silente. “Il ragazzo si è confidato con me perché l'ho ingannato per riuscirci. Come sempre, l'ingenuità Grifondoro non ha difese davanti all'intelligenza Serpeverde.”
“Se lo dici tu, mio caro ragazzo,” il tono di voce del Preside rese chiaro che si stava prendendo gioco del professore di Pozioni.
Piton aggrottò la fronte ancora più ferocemente, ma Silente si limitò a rivolgergli un'occhiata scintillante in risposta. “Come stavo dicendo,” Piton decise che era meglio proseguire con l'incarico che aveva intenzione di abbandonare, piuttosto che finire impantanato in una discussione che, sospettava, non avrebbe vinto. “Sono qui per discutere della sistemazione di Potter.”
“Sì?” lo invitò Albus.
“A seguito di una ricerca estensiva sulla psicologia dei bambini, sull'appropriate metodiche educative, e i trattamenti migliori per le vittime di abuso minorile -” Silente chiuse per un attimo gli occhi, il dolore sul suo viso tale che anche Piton sentì una fitta di pietà “- ho stabilito che Potter ricaverebbe i maggiori benefici da una combinazione di condizioni ambientali. Non avendo alcuna esperienza con una famiglia normale, ha bisogno di rapportarsi con una tipica vita famigliare. Immergendosi in una famiglia, sarà capace di osservare una salutare dinamica nel rapporto genitore-figlio, così come di osservare come i fratelli normalmente si comportino gli uni con gli altri. Mentre può essere stato cresciuto assieme al suo cugino Babbano, è chiaro che la loro relazione era tutto meno che fraterna. Potter ha bisogno di imparare com'è una normale rivalità tra fratelli, così come la vicinanza che – mi è stato detto – è possibile. Questo lo aiuterà più avanti nel corso della sua vita, dovesse decidere di avere figli propri, e gli sarà utile nelle interazioni con i compagni di classe.”
“Suona molto ragionevole, Severus. Hai qualche candidato potenziale per una famiglia del genere?”
“Potter è già diventato amico con l'ultimo dei Weasley, e dal momento che entrambi i parenti sono stati membri dell'Ordine durante la Guerra, immagino che sarebbero anche troppo felici di adottare Il Ragazzo Che E' Sopravvissuto. Ancora meglio, vista l'estensione della loro prole, un bambino in più sarà a malapena notato.” Vedendo l'espressione accigliata di Silente, Piton alzò un sopracciglio in un gesto di sfida. “Oltretutto, i Weasley, perennemente in una situazione di difficoltà pecuniaria, potrebbero indubbiamente utilizzare il sussidio che avevi previsto per i Babbani. Non ho dubbio che, malgrado la loro maggiore necessità, le probabilità che lo utilizzerebbero effettivamente per cose che beneficerebbero Potter così come i mocciosi Weasley sono infinitamente maggiori, piuttosto che, come i Dursley hanno fatto, riservarlo a vantaggio esclusivo di quella balena di loro figlio.”
Severus annuì gentilmente. “Mi piace molto la tua idea, Severus. Ho notato che Ron ed Harry sono divenuti buoni amici piuttosto in fretta, e pensò che Ron trarrà beneficio della presenza di Harry in famiglia. E' troppo grande per i gemelli la tentazione di usarlo come bersaglio, mancandogli un gemello proprio a spalleggiarlo, e, mentre la sorella più piccola potrebbe allearsi con lui, la situazione di Ginny come unica ragazza Weasley in sette generazioni tende a tenerla al sicuro dagli scherzi più eccessivi dei gemelli, così come a far finire in ombra Ron. Penso che avere un alleato della sua età potrebbe fargli molto bene.”
“Non considero il benessere del moccioso Weasley un fattore importante nella decisione.” obiettò Piton arcignamente.
“Sì, Severus, lo so,” il tono di Silente era di rimprovero. “Questa è la ragione per la quale devo considerarlo io. Harry difficilmente potrà sperimentare un'esperienza familiare armoniosa e utile se la sua presenza influirà negativamente sui membri della famiglia, in particolar modo sul membro con il quale è probabile che si legherà più strettamente.”
“Io... non avevo considerato il problema in questa luce,” ammise Piton con riluttanza. “Forse è la mia esperienza come figlio unico che mi rende meno capace di comprendere la complessità delle relazioni tra i Weasley.”
“Non c'è problema,” il sorriso scintillante di Silente riapparve. “Dopotutto, siamo d'accordo che sarà in effetti una buona cosa per entrambi i ragazzi, e penso anche io che Molly ed Arthur saranno molto probabilmente favorevoli alla sistemazione. Ma credo che tu abbia menzionato qualcosa a proposito di una combinazione di sistemazioni? Questo significa che non vuoi che i Weasley siano nominati tutori di Harry?”
Piton rabbrividì al pensiero di consegnare chiunque – anche un Potter – alla mercé assoluta del clan delle teste rosse. “No, Preside. Immagino che i Weasley saranno una destinazione frequente per il ragazzo, ma non, sotto nessuna circostanza, i suoi tutori. Mentre è importante per Harry sperimentare una normale vita familiare, è ancora più importante che abbia un tutore con il quale poter sviluppare una stretta relazione basata sulla fiducia. Dato il suo passato, sarà difficile. Gli è stato detto per anni che è immeritevole e mostruoso; richiederà dei tutori che possano impegnarsi a capovolgere questo condizionamento. Dovranno dedicarsi ad assisterlo in questo focalizzandosi sui suoi specifici bisogni. I libri spiegano chiaramente che Potter può non sapere di cosa ha bisogno, ancor meno essere capace di richiederlo. Per questa ragione, i suoi tutori dovranno essere capaci di dargli la loro attenzione indivisa. Questo i Weasley non possono farlo.”
“Hmm. Capisco il tuo punto di vista. Forse qualche giovane coppia...”
Piton aggrottò la fronte. “Le giovani coppie figliano, Preside. Non sono stato chiaro? Potter deve essere la loro sola preoccupazione; non tollererò che i suoi tutori siano distratti dai propri mocciosi piagnucolanti. Oltretutto, Potter richiederà una mano ferma -” Severus arrossì di fronte all'occhiata tagliente di Silente. “Non intendo letteralmente, Preside,” protestò sulla difensiva. “Intendevo dire che anche nella migliore delle ipotesi Potter deve essere considerato un bambino problematico, e come tale avrà bisogno che i suoi tutori stabiliscano una struttura chiara per la sua vita, con appropriate conseguenze per i comportamenti negativi.” Piton si schiarì la voce. Non era ancora riuscito a trovare un modo per esporre l'affermazione successiva senza farla suonare sentimentale. “Dovranno anche provvedere Potter con qualcosa chiamato 'stimolo positivo', definizione che sembra riferirsi ad un generoso ammontare di supporto, incoraggiamento, e rassicurazione. In breve, a-a-amore.”
Gli occhi di Silente sfavillarono per il divertimento, ma lui si limitò ad annuire saggiamente. “Così, pensi ad una coppia più anziana, con una certa esperienza da genitore?”
“Questo sarebbe indubbiamente l'ideale, ma dobbiamo essere sicuri che abbiano fatto un buon lavoro, in passato, nell'educazione dei figli. E, ovvio, il rischio di nipoti che richiedano attenzione sarebbe presente. Mi è parso di comprendere che i nipoti possano essere una distrazione ancora più grande dei figli. Sono anche preoccupato del fatto che una coppia anziana possa non avere l'energia necessaria per essere al passo con un ragazzino, per non parlare del comprendere le preoccupazioni attuali degli adolescenti.”
“Hmmmmm. Comprendo quel che intendi.”
“Forse l'aspetto più importante - oltre alla volontà di concentrare i loro sforzi verso il benessere di Potter – è la comprensione di quel che il ragazzo ha passato. Può essere difficile per qualcuno senza alcuna esperienza personale di abuso capire il comportamento dei sopravvissuti. Detto questo, non devono compatire il ragazzo o scusare un comportamento sbagliato nel presente a causa di un desiderio fuori luogo di fare ammenda per l'eccessiva disciplina del passato. Dovranno essere dotati di una grande forza di carattere per opporsi a Potter quando questi userà l'espressione da cucciolo infelice che quelle manipolative piccole creature adottano.”
Silente sembrò intento a combattere un sorriso mentre chiedeva educatamente, “Harry ha già provato queste tattiche con te, Severus?”
“Certo ce no, Preside,” replicò Piton. “Infatti, hai appena contribuito a dimostrare quanto sia giusto il mio punto di vista riguardo al bisogno, per i tutori di Potter, di essere familiari con situazioni abusive. Har- Potter è stato addestrato, senza dubbio brutalmente, ad accettare qualunque trattamento, non importa quanto malvagio, come gli fosse dovuto. Nella sua situazione attuale è incapace di provare ad evitare una punizione giustamente meritata, o anche da una punizione ingiusta, per quel che conta.” Non riusciva a non ricordare come Harry aveva accettato istantaneamente il pensiero che Piton potesse progettare di bastonarlo per la sua pessima calligrafia. Rabbrividì; questo era troppo simile a qualcuno dei suoi ricordi delle brutali punizioni d'infanzia. Per qualche ragione, pensieri del genere si erano mostrati fastidiosamente vicini alla superficie, ultimamente.
“Comunque,” riprese, spingendo via tali disturbanti memorie, “con un appropriato trattamento, così come l'inevitabile guida ed incoraggiamento della prole Weasley, è sperabile che Potter raggiungerà il punto in cui tenterà di usare un simile ricatto emotivo. I suoi tutori dovranno avere sufficiente forza di carattere da trattare una tale evidente manipolazione con lo sdegno che merita e di mettere in atto le conseguenze precedentemente stabilite.”
“Spero che tu non stia suggerendo che Harry meriti un caporal maggiore. Sicuramente compassione e cura dovrebbero essere all'ordine del giorno -”
“Preside, rispondere con caramelle al limone e coccole di fronte a pessimi comportamenti difficilmente porterà allo sviluppo di un adulto sano,” disse Piton con impazienza. “Potter deve imparare cosa significa essere ritenuto responsabile per le sue azioni in un'appropriata maniera – non picchiato a sangue per qualcosa che è stato suo cugino a fare, ma nemmeno venire scusato dal rispettare tutte le regole a causa della sua condizione speciale.
E, malgrado sia a conoscenza della tua posizione sulle punizioni corporali, lasciami sostenere che se dei potenziali tutori desiderano usare un opportuno castigo fisico sul ragazzo, questa non è una ragione adatta per escluderli a priori. Harry – voglio dire, Potter – è stato ferocemente picchiato ogni volta che si era presumibilmente comportato male, per così tanto tempo che potrebbe non riuscire nemmeno a riconoscere qualcosa che non sia uno schiaffo come un tentativo di correzione. Ancora più importante, deve imparare a distinguere un trattamento appropriato da uno che non lo è, e gettare uno schermo sulla sua persona contro qualunque forma di violenza difficilmente lo aiuterà, a lungo termine. Se non altro, ha bisogno di uscire fuori dall'abitudine di raggomitolarsi a palla per difendere i propri organi vitali al primo segno di scontro o – peggio ancora – di restare ubbidientemente immobile di fronte a chiunque desideri ferirlo.”
“Stai suggerendo che essere colpito gli insegnerà a non restare fermo?” Silente batté le palpebre.
“Sto suggerendo che i bambini abusati sono spesso stati educati a resistere alle punizioni. Sarebbe meglio per Harry imparare a lamentarsi, a discutere, a protestare, a piangere, a contorcersi e a gridare. Sospetto che tutti i Weasley saranno perfettamente in grado di insegnarglielo,” aggiunse Piton asciuttamente. “Una volta che Potter avrà imparato che non deve restare fermo per chiunque voglia picchiarlo, si dimostrerà uno studente molto più adatto nella difesa contro le arti oscure. Indifferentemente all'attuale posizione di Tu-Sai-Chi e al suo probabile ritorno, Potter ha bisogno di imparare a difendersi, ed al momento è terrificato fino alla catatonia da ogni accenno di punizione fisica. Si limita a restare fermo, Albus! Non sto cercando di scusare il mio comportamento, ma non ha neanche provato ad evitare il colpo!”
Piton riprese con evidente fatica il controllo delle proprie emozioni. Schiarendosi la voce, continuò molto più quietamente. “Ecco perché richiede un tutore che sia interamente dedicato a lui: qualcuno che aiuti il ragazzo – er, moccioso – a riguadagnare il proprio senso d'autostima. Senza di questo, sarà una preda facile per Tu-Sai-Chi, in un modo o nell'altro,” aggiunse cupamente.
“Non hai bisogno di ricordarmi quanto seducente possa essere Voldemort per una persona ferita e non amata, Severus,” Silente sospirò. “Ho delle mancanze nei confronti di molti, nella mia lunga vita, ma nessuna di essa è forse così grande come quella che ho commesso verso te ed Harry.”
“Per favore, Albus, basta dichiarazioni di autocolpevolezza,” sbottò Piton. “Stiamo parlando del moccioso Potter,non di me.”
“Mm.” Silente corrugò le labbra, l'espressione pensosa.
“Allora, come stavo dicendo, il tutore ideale dovrà non solo possedere un carattere forte per resistere ai tentativi di blandirlo che Potter cercherà un giorno di mettere in atto, ma anche forza d'animo. Dopotutto, ai suoi tempi il padre del ragazzo era capace di convincere praticamente l'intero corpo docente di Hogwarts a credere a qualunque cosa dicesse. Ha salvato sé stesso e la sua piccola banda di terroristi dalla loro giusta punizione infinite molte. E' ragionevole presumere che, una volta che non sarà più a lungo in questo stato di sottomissione imposta a suon di botte, quest'ultima generazione di Potter si dimostrerà altrettanto in grado di offrire spiegazioni credibili, malgrado io voglia sperare che lui non si troverà mai nella posizione di difendere un potenziale assassino.” Piton rivolse un'occhiataccia all'uomo più anziano. “Ricorderai che la disinvoltura nel mentire del penultimo dei Potter si è dimostrata in grado di portare avanti anche un compito del genere – qualcosa che sono ancora incapace di comprendere.”
Il Preside sospirò e si allungò per prendere una caramella al limone. “Come ti ho già detto molte volte, Severus, non sono state le preghiere di James a convincermi a mostrare tanta indulgenza verso Sirius, dopo quel che ti aveva fatto. Ho deciso di non espellere Sirius perché volevo salvare l'unica altra persona innocente in questa situazione oltre a te stesso: Remus.”
Piton emise un verso di disprezzo e il Preside gli rivolse un'occhiata triste. “So che disapprovi, mio caro ragazzo, ma Remus era innocente. Quel giorno, credo che Sirius non intendesse ucciderti: sono persuaso che la sua normale irresponsabilità e incapacità di prevedere le conseguenze l'avessero convinto che tu saresti semplicemente stato spaventato a morte dalla forma di mannaro di Remus; in tal modo ti saresti trattenuto dall'infastidirli ancora e gli avresti dato la possibilità di deriderti per la tua paura. Sono comunque altrettanto persuaso che senza l'intervento di James, tu saresti stato ucciso, e anche tu devi convenire che Remus Lupin non avrebbe mai desiderato questo.”
“Forse non la mia morte,” ammise Severus cupamente. “Ma non è come se Lupin fosse molto meglio degli altri tre.”
“E' così,” assentì Silente. “Ma quando James è intervenuto e ti ha salvato, allora ho dovuto decidere se ne valesse la pena di espellere Sirius a prezzo della vita di Remus. So che pensi che il mio rifiuto di espellerlo indicasse una mancanza di riguardo nei tuoi confronti, ma il fatto è che se io avessi espulso Sirius, Remus probabilmente sarebbe stato ucciso. Se fosse stata meramente una questione di stabilire se Sirius meritasse o meno di essere espulso per aver messo la tua vita a rischio, l'avrei allontanato da scuola quella sera stessa: ero tuttavia consapevole che, se avessi espulso l'erede della famiglia Black, i suoi genitori avrebbero richiesto una spiegazione chiara. Potevano essersi distanziati da loro figlio – malgrado non l'avessero ancora disconosciuto – ma certamente non avrebbero accettato senza combattere la disgrazia di un'espulsione: e questo avrebbe significato che la situazione di Remus sarebbe venuta alla luce. I Black avrebbero indubbiamente richiesto non solo il suo allontanamento da Hogwarts, ma anche che fosse processato per tentato omicidio – ed entrambi sappiamo che il fatto che avrebbero devastato Sirius, facendo così, fosse semplicemente un altro incentivo per loro. Dato il punto di vista del Ministero dei lupi mannari, l'influenza della famiglia Black all'epoca, e i timori intorno al potere crescente di Voldemort, era estremamente probabile che Remus sarebbe stato condannato e giustiziato e questa – specialmente perché tu non eri stato ferito seriamente – era una cosa che non volevo permettere.
Mi dispiace terribilmente che tu abbia pensato che mi curavo più di loro che di te, ragazzo mio. Posso solo sperare che le mie azioni nel corso degli ultimi anni ti abbiano dimostrato quanto tu mia sia caro e quanto mi preoccupi per te.”
Piton sbuffò e distolse lo sguardo, ma in realtà gli piacque alquanto sentire Silente esprimere i propri sentimenti in questo modo. Non che Severus avrebbe incoraggiato tali commoventi affermazioni bofonchiando a sua volta melense dichiarazioni, ma se Silente ammetteva quel che provava mentre si scusava (ancora) per uno dei pochi incidenti nei quali Severus era stato moralmente innocente, l'uomo più giovane non aveva intenzione di lamentarsi. Anche gli adulti sopravvissuti ad abusi infantili tendevano a rimanere incerti a proposito del proprio valore.
“Basta con queste insensatezze sentimentali,” disse altezzosamente, agitando una mano come per accantonarle. Scelse di ignorare lo scintillio d'intesa negli occhi di Silente. “Stiamo andando fuori discorso. Potter richiederà qualcuno che sia sufficientemente intelligente da affrontare qualunque moina il moccioso inventi. Questo significa che dev'essere qualcuno che non oscillerà di fronte a dichiarazioni di grande bisogno o d'intento eroico – il che significa che il suo tutore non dev'essere un altro Grifondoro. Sei d'accordo?”
“Be', Severus, hai indubbiamente fornito un argomento eccellente,” replicò Silente senza sbilanciarsi.
“Spenderà già una significativa porzione del proprio tempo con i Grifondoro, tra la sua Casa e il suo tempo con i Weasley – tutti Grifondoro! Potter dovrebbe venire a contatto con altre Case e altri modi di pensare.”
“Hm. Capisco la tua logica, Severus. A chi stavi pensando, allora? Una famiglia Tassorosso, forse?”
“Albus! Non hai sentito una parola di quello che ho detto? Ci sono stati troppi idioti Tassorosso che sono stati sufficientemente ottusi da credere in Tu-Sai-Chi, poi troppo leali per disconoscerlo anche dopo che la sua pazzia è diventata innegabile. Devi innanzitutto e prima di ogni altra cosa trovare qualcuno che non costituirà una minaccia per il ragazzo. Dev'essere qualcuno che ha combattuto contro il Signore Oscuro.”
“La guerra è finita -”
“Sei impazzito? Chi sa quando il Signore Oscuro risorgerà? Ed anche se non ritorna durante la vita di Harry, hai dimenticato così facilmente i Paciock? Anche nell'assenza di Tu-Sai-Chi, lui ha ancora seguaci leali e il pericolo a Potter è sempre presente! Non può essere sistemato con nessuno che non abbia dimostrato dove sia veramente riposta la sua lealtà.”
“Sì, riesco a capire il tuo punto di vista...”
“Allora devi anche capire che nessun Tassorosso avrà la forza d'animo di sopportare la prima lacrima di coccodrillo del ragazzo! Soffocherebbero il moccioso con abbracci e regali e scuserebbero ogni pessima condotta con tristi esclamazioni sulla sua vita passata. Non lo permetterò!”
“Molto bene, Severus, se sei così deciso su questo argomento. Forse un Corvonero sarebbe meglio, dopotutto – Lily era uno studente decisamente capace, no?”
“Albus, stai diventando senile?” Sbottò Piton rabbiosamente. Come osava l'uomo insultare Lily con un apprezzamento così debole? “Lei era una delle streghe più brillanti del nostro anno, malgrado non si sia mai comportata come una secchiona arrogante. Eccelleva sia in Pozioni che in Incantesimo, e teneva Minerva in mano – direi letteralmente – con le sue capacità nelle Transfigurazioni. Come puoi aver dimenticato i suoi talenti?”
Il sorriso di Silente aveva una sfumatura di malizia. “Certo, certo, ragazzo mio. Grazie per avermelo ricordato. Be', non pensi che Harry potrebbe aver ereditato qualcosa di quella formidabile intelligenza?”
Piton sogghignò. “Se mi stai chiedendo se l'eredità di James Potter sia stata sufficiente a sopraffare quella di Lily Evans, non esiterei a dire di no. La nozione che Harry – voglio dire, Potter – abbia ereditato dalla madre solo il clore degli occhi è assurda. Sono sicuro che l'influenza di Lily abbia invece sopraffatto quella dell'idiota, e che il ragazzo – il moccioso – assomiglierà molto a sua madre, una volta che la sua personalità comincerà a rivelarsi.”
“Sono un po' preoccupato, Severus. Sappiamo entrambi che i Corvonero, malgrado tutto il loro spaventoso intelletto, tendono a lasciarsi eccessivamente influenzare da argomenti logici. Se Harry è capace di combinare l'intelligenza di Lily con la capacità persuasiva di James, mi chiedo se c'è un Corvonero vivo che sarebbe in grado di contrastare gli argomenti di Harry.”
Piton aggrottò la fronte. Non aveva pensato a questo. “B'e, Preside, ci dev'essere qualcuno. Non possiamo cercare un Serpeverde: non c'erano troppi Serpeverde nell'Ordine durante la Guerra, e di quei pochi, ancora meno sono sopravvissuti. Oltre a me stesso, riesco a ricordarne solo due, e Giles è in Australia mentre Jean è fuori questione perché – oh, no. No, no, no. Per nessuna ragione!”
“Ora, Severus,” disse Albus con leggerezza, “devi ammettere che tu soddisfi in maniera ammirevole i criteri che hai identificato.”
“Assolutamente no! Non ho intenzione di diventare il tutore del ragazzo! Sei diventato matto?”
“Be', se sei così contrario -” Silente sospirò.
“Lo sono! E tu devi essere diventato folle per anche solo completarlo. Specialmente dopo le mie azioni della notte passata, ti immagini che Minerva o Poppy acconsentirebbero a vedermi nominato custode di Potter?”
“Be', Minerva sembra pensare -”
“Era chiaramente preda di allucinazioni. E' da un po' che penso che la menopausa abbia fatto qualcosa alla mente di Minerva,” ringhiò Piton, troppo esterrefatto di fronte alla ridicola proposta di Silente per considerare la saggezza di fare una simile affermazione senza poi obliviare all'istante tutti coloro che fossero a portata d'orecchie, incluso sé stesso.
“Molto bene,” disse il Preside con leggerezza. “Allora pensiamo a chi altri sarebbe adatto. Sarà ovviamente importante trovare qualcuno con il quale Harry possa formare un legame: dopo il deplorevole trattamento ricevuto dai Dursley, mi chiedo quanto sarà difficile.”
Severus sbuffò, altamente sollevato per aver dissuaso il Preside dalla sua precedente, altamente inappropriata linea di pensiero. “Non mi preoccuperei troppo, Albus. Dopotutto, il ragazzo ha già mostrato segni di essersi legato a me.” Troppo tardi, vide la trappola.
“No! Aspetta! Io -”
“Bene, bene, ragazzo mio. Sembra che continuiamo a tornare sullo stesso punto, non importa quanti giri facciamo,” Albus s'illuminò. “Sembrerebbe essere destino per te -”
“NO.” Piton balzò in piedi, guardandosi intorno selvaggiamente come in cerca di una via di fuga. “Questa è follia! Io sono assolutamente inadatto!”
“E perché?” Silente lo interruppe in tono cordiale. Ignorò completamente il frenetico scuotere di testa di Piton e il suo muoversi avanti e indietro in preda al panico. “Tu saresti certamente capace di dare ad Harry l'attenzione che richiede: non hai altri obblighi familiari né progetti di averne. Hai già portato avanti estese ricerche sul trattamento appropriato di un bambino simile. Capisci anche troppo bene cosa significhi essere la vittima di un abuso. Sei anche il più adatto di tutti a comprendere i pericoli che Harry affronta – e affronterà – a causa dei poteri Oscuri. Hai sufficiente forza di carattere da resistere ad ogni manipolazione emozionale, e il tuo intelletto sarà sicuramente in grado di demolire ogni discussione pretestuosa, per non menzionare il fatto che potrai limitare eccessive tendenze “Griffondoresche” in germoglio. Sono certo che non avrai difficoltà a stabilire una chiara struttura di regole e responsabilità e, mentre sospetto che potresti aver bisogno di lavorare sul dimostrare apertamente le tue emozioni e il tuo interesse, immagino che Harry sarà in grado di aiutarti in tal senso.”
“Preside, io non -”
“E il tuo trovarti a Hogwarts è ancora più conveniente, in quanto sarai in grado di supportare Harry anche durante l'anno scolastico. Certo, le forti barriere che si trovano qui lo terranno al sicuro, anche senza la magia del sangue dei Dursley... Sì, Severus, penso che questa sia decisamente l'opzione migliore. Dopotutto, qualunque altra cosa possa accadere, so che almeno tu non attaccherai il ragazzo.” Il “di nuovo” rimase non detto, così come la minaccia di cosa sarebbe accaduto se la fiducia di Silente fosse risultata fuori mal riposta.
Piton inghiottì a fatica. Il Preside non era affatto suonato come gli piaceva fingere di essere, né era così ignaro. Era ovvio – molto, molto ovvio – che le sue proteste sarebbero state ignorate, e che continuare a discutere avrebbe potuto portare ad un'altra manifestazione del potere di Silente. Era preparato a continuare ad opporsi? Quando avrebbe dovuto comunque, alla fine, perdere? Era, onestamente, conveniente farlo?
“Io non posso. Anche se volessi farlo, non posso. Se Tu-Sai-Chi ritorna e scopre che Potter è mia responsabilità, si aspetterà che glielo consegni immediatamente. Se non lo faccio, saprà che non lo servo più. Non sarò in grado di essere più la tua spia.”
“Vero,” acconsentì Silente blandamente, ancora sorridendo.
“Io non sono una persona gentile, Albus,” obiettò Piton con crescente disperazione. “Non posso credere di essere la migliore scelta dell'intero mondo Magico nel trattare con un ragazzo abusato ed emozionalmente fragile.”
“Molly Weasley sarà, ne sono sicuro, capace di provvedere tutte le coccole e gli abbracci che Harry possa desiderare. Ed io sospetto che sarai capace di sorprendere te stesso. In fatti, direi di contarci.”
A queste parole, Piton seppe che il suo fato era segnato. L'intera conversazione era stata una burla – un modo, per Silente, di spingerlo ad acconsentire, più o meno, a quello che Silente aveva comunque intenzione di far accadere. Mentre lui pensava di stare spiegando al vecchio cosa era necessario, quell'irritante vecchia folaga stava solo annuendo e sorridendo e guardando Piton scavarsi una fossa sempre più profonda. Come poteva non essersene accorto? Lui, di tutte le persone, avrebbe dovuto riconoscere la manipolazione di Silente sin dall'inizio! Come poteva anche solo chiamarsi un Serpeverde dopo essere stato ingannato in questo modo? Avrebbe dovuto prendere il posto di Sprite come Capo dei Tassorosso.
“Ora, ora, mio caro ragazzo, non essere troppo duro con te stesso,” cercò di placarlo Silente, mostrando l'inquietante capacità di leggere la mente anche del primo tra gli Occlumanti di Hogwarts. “Sai di aver avuto sempre un punto debole lì dove Lily è coinvolta. Ora, ad ogni modo, torna alle tue stanze e tieni il broncio per l'indegnità di tutto ciò, ma poi sii sicuro di andare ad ottenere il consenso dei Weasley. Ti suggerisco di spiegare le novità ad Harry questo fine settimana – so che ha continuato ad essere preoccupato.”
La rassomiglianza di Piton con un basilisco era veramente straordinaria, ma sfortunatamente Silente ne sembrava immune, forse a causa della sua estesa esposizione a Fanny. Accompagnò gentilmente il mago più giovane, senza parole, fuori dalla porta, dandogli una pacca sulla spalla e una scatola di pastiglie al limone. Mentre la porta si chiudeva sull'espressione oltraggiata di Piton, l'ultima cosa che quest'ultimo vide fu Silente, che selezionava una caramella frizzante al limone con l'inconfondibile aria di qualcuno che si stesse premiando per un lavoro ben fatto.



Note alla traduzione: Il titolo può essere reso come La nuova casa di Harry.
Per la traduzione, ho deciso di seguire la versione italiana dei nomi, propri o comuni, dei luoghi, dei verbi e dei riferimenti: un po' perché ci sono affezionata, un po' perché credo siano quelli che i lettori italiani sentono più facilmente come propri.
Se avete errori da segnalare, vi prego, fatelo! Ci terrei veramente molto a che questa storia venisse pubblicata nella miglior forma possibile: ma, dato che sto cercando di tradurre il più in fretta possibile - la storia è veeeeeramente molto lunga - per assicurare una pubblicazione frequente, non posso soffermarmi su ogni capitolo come vorrei.

Si ringrazia shinu per aver risposto all'appello ed avermi segnalato diversi punti poco chiari nella traduzione. ^_^
  
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