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Autore: Katia R    25/02/2011    1 recensioni
DATA PUBBLICAZIONE: 22 dicembre 2008.
Sono passati sette mesi. Sette lunghi mesi senza di te.
Senza sentire la tua voce.
Senza vedere il tuo viso, i tuoi sorrisi.
Senza potermi perdere nei tuoi occhi.
Senza poterti toccare.

Storia raccontata da Alessandro.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alele\Senza di te

TITOLO: "Senza di te".
AUTORE: 
Katia R.
DATA FINE:
22 dicembre 2008
PERSONAGGI:
  AlessandroElena
Premessa:
Questa coppia mi ispirava solo storie tristi xD

Senza di te
Non vivo più

Sono passati sette mesi. Sette lunghi mesi senza di te.
Senza sentire la tua voce.
Senza vedere il tuo viso, i tuoi sorrisi.
Senza potermi perdere nei tuoi occhi.
Senza poterti toccare.
Ho desiderato ogni piccola cosa di te.
È per questo che sono tornato.
Varco l’uscita dell’aeroporto e mi avvicino al taxi. Mi siedo mentre l’uomo sistema la valigia.
Ripenso a tutti questi mesi.
New York è bellissima, ma non posso stare lontano dalla mia Roma.
-
Uscivo di notte. Una felpa con il cappuccio che mi copriva. Con le cuffie dell’mp3 che mi accompagnavano durante le mie passeggiate. Mi alzavo il cappuccio e camminavo. Anche sotto la pioggia.
Mi sentivo libero, ma allo stesso tempo, vuoto.
Vuoto perché non c’eri tu al mio fianco.
Quando sono partito, all’aeroporto continuavo a guardare la porta, sperando di vederti.
Ma tu non sei mai venuta. Perché?
Perché non hai avuto la forza di salutarmi?
Perché ho avuto paura e sono scappato?
Non avrò mai una risposta a queste domande.
-
Appoggio la testa al finestrino mentre il panorama di Roma scorre veloce.
Mi sei mancata, Roma.
Mi sei mancata, Elena.
Il taxi si ferma sotto casa tua. Io prendo la valigia e aspetto dall’altro lato della strada.
È sera.
Le luci dell’appartamento sono tutte spente.
Aspetto minuti interminabili.
Poi improvvisamente ti vedo.
Bella come non mai.
Il mio cuore si ferma quando vedo che non sei sola.
Mi appoggio all’albero continuando a nascondermi nell’oscurità.
Tu ridi.
Lui anche.
Sembra il classico belloccio.
Ti si avvicina e ti sposta una ciocca di capelli.
Poi ti bacia.

Chiudo gli occhi e stringo i pugni.
Qualcosa mi brucia dentro al petto, lasciandomi senza fiato.
Ti amo, Elena.
Mi volto e senza guardarti me ne vado.
Ed è come morire per la seconda volta…
   
 
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