Film > Star Wars
Ricorda la storia  |      
Autore: aresian    10/01/2006    7 recensioni
Ambientazione: Post finale Ep. II - L'attacco dei Cloni. Brevi frammenti di felicità per Anakin e Padmé, prima che la guerra li separi... RINGRAZIAMENTI: Ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno letto ed apprezzato questa fanfiction, e coloro che gentilmente hanno voluto recensirla. Grazie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Padmè Amidala
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Deceptive life of love

Star Wars, Anakin Skywalker, Obi-wan Kenobi, Yoda, Padmé Amidala, Luke Skywalker, Leia Organa Skywalker, Han Solo e tutti gli altri personaggi sono © di George Lucas, LucasFilms Ltd e Twentieth Century Fox. Questa fanfiction è stata scritta per puro diletto, senza alcun fine di lucro. Nessuna violazione al copyright si ritiene, pertanto, intesa.

_ :*: THE DECEPTIVE LIFE OF LOVE :*: __

By Aresian.

Il cinguettio allegro e spensierato degli uccelli, il lento sciabordio dell’acqua sulla riva, tutto era magnifico, tutto era così… rilassante e giusto. Anakin guardò, per l’ennesima volta, il paesaggio incantato di quel lago che era stato testimone silente del suo nascente e travolgente amore per Padmé. Il ricordo della notte appena trascorsa, dell’unione delle loro anime oltre che dei loro corpi, consumata con la stessa ingenuità di due fanciulli che scoprono la vita, la felicità d’esistere e d’essere l’uno parte dell’altro in un gioco bellissimo, chiamato… amore. Al ricordo di lei, tra le sue braccia, un brivido di desiderio attraversò il suo corpo forte e nervoso. Sarebbe voluto tornare nella loro alcova, risvegliarla con baci ardenti e rifare l’amore con lei, per l’ennesima volta, come a sincerarsi che tutto quanto era accaduto non fosse solo un sogno. Padmé ora era sua, completamente. La sua confidente, la sua amica, amante e compagna… eppure qualcosa s’insinuava a disturbare l’assolutezza della sua felicità. Un pensiero prepotente e fastidioso. Doveva partire. Non aveva ragione alcuna, innanzi agli occhi del Consiglio, per intrattenersi oltre su Naboo. Se non erano ancora giunti ad imporgli, in tono perentorio, il rientro era con tutta probabilità opera di Obi-Wan. Ricordava le parole con le quali si era accomiatato da loro, alla partenza della nave.
*Anakin, conduci la Senatrice Amidala su Naboo e prenditi un paio di giorni di riposo. Dopo quello che è successo su Geonosis credo che ti spettino. Ci rivediamo al Tempio, al tuo ritorno.*
Gli era stato grato per quell’insolita delicatezza, premura, che gli aveva riservato. A dire il vero non era la prima volta che succedeva, anche in passato, dopo una faticosa e perigliosa avventura su Gandalis (n.d.a. – Sia il pianeta che l’avventura sono pura invenzione della sottoscritta e potrebbero essere oggetto di una fanfiction futura), quando entrambi avevano rischiato la vita durante una difficile scalata, irta di ostacoli naturali e … meccanici, gli aveva concesso un periodo di riposo, di allontanamento dai suoi doveri Jedi, per ritemprare lo spirito e il fisico dalle fatiche subite.
“Obi-Wan…”.
Con un sospiro chiuse gli occhi, cercando di concentrare il proprio spirito nei suoi quotidiani esercizi di meditazione. Rimembrava ancora l’astio che lo aveva pervaso, il giorno che aveva ricondotto il cadavere della madre alla tenuta dei Lars. Sì, aveva riversato su di lui, sul suo maestro, la rabbia impotente per quanto era accaduto, per la morte della madre che amava e che non aveva saputo e potuto proteggere, come invece avrebbe voluto. Aveva sempre desiderato diventare uno Jedi, sin da piccolissimo. Quando Qui-Gon Jinn gliene aveva offerto la possibilità non aveva esitato ma solo lui sapeva quanto gli era costato lasciare sua madre…. Al pensiero di lei, il dolore tornava ad assalirlo, a tradimento, mentre il senso di impotenza provato in sua presenza, mentre la fiammella della vita si estingueva in lei inesorabilmente, non riusciva né a dimenticarlo né tanto meno ad accettarlo. Aveva incolpato Obi-Wan, ma forse non era giusto. Era stata la sua scelta di diventare uno Jedi che lo aveva allontanato da lei, il suo maestro si era limitato a tenerlo vincolato alla “Regola” la stessa che solo il giorno prima aveva, bellamente, violato unendosi in matrimonio segreto con la donna che amava. Era assurdo, ma sentiva in qualche modo che tutto ciò non fosse sbagliato, che fosse una forma di compensazione, indesiderata ma giusta, per quanto gli Jedi gli avevano tolto. L’Ordine degli Jedi si era preso, in un certo qual modo, la vita di sua madre, lui si era preso la donna che amava. Cosa poteva esserci di sbagliato nell’amare? In fondo, la compassione è la massima espressione dell’amore ed uno Jedi fonda il suo credo su di essa. Sì, non c’era nulla di sbagliato, solo che il Consiglio non lo avrebbe capito e pertanto neanche Obi-Wan sarebbe dovuto essere messo a conoscenza del loro segreto, suo e di Padmé.
“Ani?”
Con un lieve sussulto, il giovane si volse verso la porta finestra, dove le delicate tende bianche damascate dondolavano morbidamente alla brezza mattutina. La sua sposa si era svegliata, considerò sorridendo divertito, prima di ritornare nella stanza, ancora avvolta da una tenue penombra, ed incontrare il volto assonnato di Padmé, così bella e delicata, le guance ancora rosate dai baci ardenti di quella notte di passione. La vellutata pelle di pesca del delicato collo e delle sinuose spalle, a mostrarsi impudente al suo sguardo ammirato. Il resto del corpo, pudicamente celato dalle candide lenzuola d’avorio dorato.
“Mi sono svegliata e tu non c’eri. Qualcosa non va?”.
Chiese la giovane, studiando gli occhi azzurri del compagno, lievemente imbarazzata. In quel momento Anakin sembrava distante mille miglia, così diverso dal ragazzo appassionato di poche ore prima, o dall’impulsivo Jedi che aveva visto combattere su Geonosis. Sembrava… diverso.
Anakin sorrise lievemente, e quel sorriso rassereno i tratti del suo volto, restituendo a Padmé l’immagine del ragazzo scanzonato di sempre.
“No, amore. Semplicemente sono abituato a svegliarmi all’alba. Tu piuttosto, dovresti riposare. Non hai dormito molto, stanotte” soggiunse poi, in tono lievemente malizioso.
Padmé arrossì debolmente, cosa che lui trovo assolutamente adorabile.
“Spiritoso, e di chi è la colpa? No, lascia stare” soggiunse poi, notando che il giovane era pronto a replicare. Stava per scostare le lenzuola quando Anakin si sedette al suo fianco, bloccandola, di fatto, tra la spalliera del letto e il suo corpo, mentre con un mano prendeva a giocare con i suoi lunghi riccioli castani.
“Non mi stancherei mai di guardarti, Padmé. Sei così bella…”.
Il tono era carezzevole e suadente al contempo, mentre le labbra del giovane scendevano a reclamare le sue. Con un sospiro beato, Padmé si lasciò andare a quella sensazione travolgente e dolcissima che la pervadeva. Amava Anakin con tutta l’anima e in quell’abbraccio voleva annegare i mille ripensamenti che l’avevano travolta da quando aveva deciso di dare seguito al richiamo del suo cuore, anziché della ragione.
“Ani…”un sospiro deliziato, mentre si lasciava distendere nuovamente tra le coltri, accogliendo, di buon grado, il peso del suo corpo forte e nervoso.
“Ti amo da impazzire…” un bisbiglio arrochito dalla passione, un sussurro dell’anima mentre le calde mani del giovane percorrevano, instancabili, il profilo del suo esile e aggraziato corpo, incendiandola nuovamente di passione. Niente dubbi, niente riflessioni, quando stavano insieme c’era solo gioia e felicità…

Un sospiro sfuggì dalle labbra della giovane donna, mentre la mano carezzava distrattamente il petto del compagno.
“Devi andartene, vero?”.
Avvertì il suo braccio serrare maggiormente la stretta sulla sua vita, dove solo un istante prima riposava quasi indolente.
“Mi dispiace, Padmé. Ma non posso restare. Devo tornare a Coruscant. Presto tutti gli Jedi saranno chiamati a combattere. Lo scontro con il Conte Dooku e la Federazione dei Mercanti è solo all’inizio, temo”.
Disse il giovane, sospirando. Le percezioni che avvertiva, attraverso la Forza, erano cupe e negative come mai prima d’ora. Non avevano vinto la guerra, solo una battaglia, purtroppo.
“Ho paura, Ani”.
Il giovane volse la testa, in modo da poter vedere in viso la donna.
“Di cosa?” chiese preoccupato. Era difficile che Padmé manifestasse simili debolezze. Un dubbio gli attraversò la mente, ferendolo. Che si fosse pentita, che rimpiangesse di avere accettato di diventare sua moglie, nonostante tutto?
“Questa guerra mi preoccupa. Sono in pensiero per te. Per quanto Jedi non sei invulnerabile” disse la giovane, gli occhi castani seri e inquieti.
Anakin si rilassò. Non erano allora i ripensamenti ad angustiarla, e questo fu, per contro un sollievo inaspettato per lui. Aveva temuto, al suo risveglio, che la giovane rinnegasse quanto avevano deciso di fare, invece non era così. Un sollievo indicibile lo pervase. Se Padmé era con lui, lo amava, nulla avrebbe potuto ferirlo, niente avrebbe potuto scalfirlo. La battaglia, la guerra, era ora l’ultimo suo pensiero. Non doveva temere per lui.
“Andrà tutto bene. Stai tranquilla. Ho appreso la lezione di Dooku. Non ripeterò gli stessi errori” affermò in tono calmo e sicuro. Ci aveva riflettuto, durante i giorni presso il centro medico, e si era reso conto che la sua impulsività aveva messo in pericolo più di una persona. La sua avventatezza aveva esposto Obi-Wan ad un duello che già in partenza si era detto certo di non poter vincere, e lui questo lo sapeva. La sua inesperienza gli era costata la perdita di un braccio. Non avrebbe più lasciato che l’impulsività mettesse a repentaglio il risultato di una missione o la vita di entrambi.
Padmé gli accarezzò il viso, studiando i vividi occhi azzurri ove regnava una profonda convinzione interiore. Anakin era cambiato da quando erano partiti per Geonosis. C’era una velata rudezza, ora, nel suo animo, una maturità improvvisa e insondabile che lo rendeva, ai suoi occhi, ancora più affascinante.
“Promettimi che sarai prudente”.
Gli disse, affondando il viso nell’incavo della sua spalla, come a cercare un’ulteriore rassicurazione. Averlo avuto per sé per sole poche ore per vederlo poi partire per una guerra incerta…
“Te lo prometto”. Un sussurro tra i suoi capelli ed un abbraccio caldo e forte come se quel semplice gesto potesse bastare a rassicurare l’animo preoccupato di una donna innamorata.

Sotto il tiepido sole di Naboo, Anakin si chinò innanzi alla regina Jamillia, rendendole omaggio, mentre uno sguardo fuggevole accarezzava il volto serio e contrito di Padmé. Il loro saluto era stato consumato in privato, ora il rigore dell’etichetta e della segretezza, alla quale si erano votati, gli imponeva ben altro atteggiamento.
“Vi ringraziamo ancora per quanto avete fatto per la nostra Senatrice, giovane Skywalker. Il Regno di Naboo vi è debitore” diceva intanto Jamillia, anche se Anakin stentava a concentrarsi sul suo elogio in parte sincero e in parte artificioso come tutta la politica in sé.
“Ho fatto solo il mio dovere, Altezza. Vi ringrazio per la squisita ospitalità e porterò i vostri omaggi al Consiglio degli Jedi ed in Senato” disse poi, forse con una frazione di ritardo rispetto al dovuto, chinandosi nuovamente prima di salire sul Trasporto che lo avrebbe ricondotto a Coruscant, da Obi-Wan, dagli Jedi che erano divenuti la sua famiglia, una famiglia con la quale non avrebbe potuto condividere la gioia dell’amore che aveva scoperto in sé. Ma soprattutto, una Coruscant che per ora lo avrebbe allontanato da lei. Un piccolo prezzo da pagare per un felicità futura, si convinse, e pertanto non si soffermò a pensare alla strana sensazione di dolore e mestizia che quella separazione gli imprimeva nell’animo. Era, in fondo, un giovane uomo innamorato che partiva per la guerra e, si disse, ciò che provava non doveva essere dissimile da quello provato da molti altri soldati. Prima la Guerra dei Cloni avesse visto il suo tramonto, prima lui avrebbe visto fiorire l’alba del suo futuro con Padmé, un futuro che non poteva essere d’altro che amore, una fantastica e sublime… illusione di una vita d’amore.


FINE


N.d.A.: Spero che questa fanfictions possa piacerVi. Per favore, commentate anche se non vi è piaciuta, le critiche sono sempre costruttive ed aiutano a migliorare. Grazie!!!

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: aresian