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Autore: Caillean    27/02/2011    2 recensioni
Il Lord si avvicinò al ragazzo e un sorriso di pura soddisfazione curvò le sue labbra nel vederlo serrare i denti per affrontare il dolore. Con un breve cenno, ordinò alle due guardie di lasciare le braccia del prigioniero.
Una notte di torture ininterrotte aveva minato le energie, ma non quella luce irritante che bruciava ancora nello sguardo di Potter, così come in quello dei ribelli arrestati insieme a lui, durante il tentativo suicida di arrivare a Nagini.
Un finale alternativodella Seconda Guerra
Genere: Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il male nasce dove l'amore non basta



“Non hai deluso le mie speranze, Harry. Siete arrivati fin qui in...quanti? Quanti difensori di mezzosangue e babbani si sono gettati nella fossa del leone?” Serafico, Lord Voldemort restò ad osservare le labbra livide e sanguinanti di Potter tendersi in una smorfia ironica.
“Se i tuoi uomini continuano a sottovalutare la resistenza, prima o poi avranno una brutta sorpresa. Vorrei sopravvivere solo per vedere la vostra faccia.” V'erano tracce di sangue nella saliva che il prigioniero sputò ai suoi piedi.
Voldemort non ebbe reazioni. Fu la bacchetta della guardia di Azkaban che teneva Potter per il braccio sinistro, ad essere puntata direttamente nel suo fianco, punendolo con una Cruciatus silenziosa quanto lacerante.
Le urla che echeggiarono nella cella sembravano rispondere alle sofferenze degli altri membri dell'Ordine, interrogati da Bellatrix in quegli stessi momenti.
Il Lord si avvicinò al ragazzo e un sorriso di pura soddisfazione curvò le sue labbra nel vederlo serrare i denti per affrontare il dolore. Con un breve cenno, ordinò alle due guardie di lasciare le braccia del prigioniero.
Una notte di torture ininterrotte aveva minato le energie, ma non quella luce irritante che bruciava ancora nello sguardo di Potter, così come in quello dei ribelli arrestati insieme a lui, durante il tentativo suicida di arrivare a Nagini.
“Credevate sul serio di aver compiuto le vostre ricerche senza essere scoperti, senza essere seguiti sin dal terzo Horcrux distrutto? E' stato divertente osservare i vostri sforzi, un vero spettacolo.” La sua mano destra circondò il collo del ragazzo sopravvissuto.
“Il Prescelto, così ti nominava la profezia di quella ciarlatana, dico bene?” sibilò, mentre la sua mente formulava l'incantesimo che scagliò Potter contro la parete, con fredde catene a stringersi attorno ai suoi polsi.
Voldemort sollevò il mento, inspirando ad occhi chiusi l'emozione paralizzante che dolcemente saturava l'aria della cella.
Frustrazione.
Disperazione.
“È per la tua compagna che hai paura, ora.”
Potter soffocò ogni gemito, ogni sussulto o respiro che il suo aguzzino avrebbe potuto interpretare come risposta.
“Ginny Weasley. È lei che colma i tuoi pensieri. È per lei che hai resistito tutti questi mesi. Ma se anche concedessi alla compagna di un condannato il suo cadavere da seppellire, cosa mai potrebbe farsene?”
“Questa è la tua idea di divertimento?”
“Oh, credimi, Harry, non ho ancora nemmeno cominciato a divertirmi veramente. Ma è appagante, questo sì, vederti fare il coraggioso. L'uomo che pensa di non avere più nulla da perdere.”
“È così. Siamo venuti a tentare di uccidere la tua Nagini. Siamo arrivati fino a qui imbrogliando i tuoi amati Mangiamorte. Non dovrebbero proteggere il nuovo Ministro della Magia con tutti loro stessi? Non ti sono poi così devoti.”
Un istante per estrarre la bacchetta e già premeva contro la gola di Potter. Lo vide stringere le palpebre ed infierì ulteriormente, concentrando la propria volontà di ferire sulla cicatrice. Sapeva bene che soltanto il proprio sguardo rivelava tutto il desiderio di punire il ragazzo.
“Io posso sopportare di non essere amato dai miei servi. Tu, Potter, non puoi tollerare la lontananza da quelli che chiami amici. Questa è la differenza che ti ha reso un perdente.”
“No, questo è il motivo per cui non sei mai riuscito ad uccidermi, fino ad ora.”
Voldemort non replicò immediatamente.
Non avrebbe richiamato con alcuna parola lo spirito di Silente, del padrino o dei genitori di Potter.
Non ci sarebbe stato più nulla a dare sostegno al ragazzo che per anni era stato la sua maledizione e che ora sarebbe divenuto uno dei suoi giocattoli.
“Resterai in vita ancora per molto, Harry. Non ti darò la soddisfazione di raggiungere molto presto i tuoi cari oltre il Velo. No, prima tu, Weasley e la Granger vivrete. Vivrete a lungo per vedere il nuovo presente che solo le menti superiori come la mia possono costruire.”
“Se parli dei Purosangue, neppure tu lo sei.”
Le pupille rosse del Lord dardeggiarono tutta la sua furia.

Non era trascorsa neppure un'ora di rinnovate torture, quando il corpo smagrito del prigioniero si abbandonò contro la parete della cella, scosso dall'ultima danza di dolore da lui comandata. Il respiro era divenuto agonia.
“Ora sei pronto ad ascoltarmi, vero Potter? Sì, ora sei pronto a capire. Il mondo magico è stato rovinato da maghi e streghe come te, colmi di bontà e di ottimi propositi, di ipocrisia fin sopra i capelli. Il vostro caro Silente ne era l'emblema.”
“N-non serviran-no a niente le tue pa-role...”
“Oh, ma vedrai anche i fatti, non temere. Capirai vedendo con i tuoi occhi che solo il timore e la disciplina possono far rinascere il Mondo magico. Non l'Amore, non la Giustizia con cui Silente aveva imbrigliato la conoscenza, no. La disciplina, la guida di cui gli esseri inferiori hanno bisogno.”
Un rantolo sfuggì alla gola del ragazzo sopravvissuto, mentre i suoi occhi si spalancavano nell'orrore di chi ha cominciato davvero a comprendere.
“Sì, Harry. E dopo i maghi e le streghe che non avranno saputo piegarsi, toccherà ai babbani. Il bene ha fallito, Potter. Per questo ora siete nelle mani di colui che bollate come Male. L'Amore non è bastato...il Male è nato a colmare il vuoto.”
E questa volta non fu il dolore inferto al suo corpo a far gridare il condannato, ma l'empatia verso quello che gli altri prigionieri stavano subendo. Furono le immagini di quello che sarebbe accaduto in seguito, a spargersi come sale sulle ferite slabbrate.
Era nell'orrore di cui quegli occhi verdi si stavano colmando, l'inizio della vittoria del Lord.

   
 
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