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Autore: _Lightning_    03/03/2011    3 recensioni
Sirius ha sempre odiato, fin da piccolo, l'elfo domestico di famiglia, Kreacher.
Cosa succederebbe se il nostro futuro Malandrino decidesse di fargliela pagare per tutte le volte che l'ha tormentato?
Ambientata in Casa Black, abitata da un'inquietante Walburga e da un rigido e severo Orion. Sirius ha all'incirca 12 anni.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Regulus Black, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Sirius VS Kreacher

2. Una tabacchiera pericolosa...


Sirius stava lucidando con forza l'argenteria, usando il Solvente Magico di Nonna Acetonella e lanciando occhiate oblique a Kreacher, che sembrava godersela un mondo a sorvegliarlo.

«Faccia bene il suo lavoro, Padron Black, c'è ancora una macchia su quel piatto!» lo incitò l'elfo indicando una grossa chiazza opaca sull'argento.

Sirius sbuffò sonoramente, facendo concorrenza all'Espresso per Hogwarts, e con lo straccio si avventò ferocemente sulla povera macchia, che tolse il disturbo dopo pochi secondi di accanito strofinio. Posò sgarbatamente il piatto sulla pila degli altri già puliti e prese dalla credenza un vaso quasi completamente ossidato, cominciando a strofinarlo con rassegnazione.

Possibile che metà degli oggetti posseduti dalla famiglia Black fosse d'argento?!

Kreacher lo fissava maligno, con gli occhi ridotti a due fessure che lo facevano assomigliare a un grosso gatto glabro, le braccia incrociate sulla sudicia veste che un tempo doveva essere stata una federa. Sirius gli scoccò un'occhiata degna di un drago infuriato mentre spruzzava il solvente sull'argento. Dopo un'accurata quanto scocciata pulizia del vaso, allungò nuovamente la mano per prendere un altro piatto, quando gli venne un'idea improvvisa. Si trattenne dal sorridere diabolicamente e si alzò con nonchalance, avviandosi verso le scale.

«Dove crede di andare, Padron Black?!» lo riprese infuriato Kreacher, aggrappandosi ai suoi pantaloni nel tentativo di fermarlo.

Sirius alzò gli occhi al cielo e mentì, sfacciato:

«Al bagno, Kreacher; non so quanto spesso ne abbiate bisogno voi elfi, ma un essere umano non è in grado di stare un giorno intero senza andarci!»

Kreacher lo guardò sospettoso, non accennando a mollare i pantaloni del suo padrone, ma Sirius si liberò con uno strattone, fiondandosi su per le scale e imboccando di corsa il corridoio. Invece di entrare nel bagno, però, aprì la porta della sua camera, poi la richiuse velocemente a chiave dietro di sé. Ammirò soddisfatto il grande poster di una motocicletta, attaccato con un Incantesimo di Adesione Permanente sopra la testiera del letto, chiara sfida nei confronti della famiglia, accanto alla foto dei suoi migliori amici: James, Remus e Peter.

Sorrise, sentendosi a casa, poi si diresse verso il baule di scuola, iniziando a rovistarci in cerca di quel dannato cosoLanciò all'aria ogni sorta di oggetto magico, dai Frisbee Zannuti, rigorosamente vietati e saldamente immobilizzati con del Magiscotch, alla sua collezione di Gobbiglie, che si sparpagliò per tutto il pavimento, ma Sirius non ci badò. Scostò un cumulo di penne di gufo, ormai rotte e inservibili, e un sacchetto di figurine delle Cioccorane... e qualcosa gli morse dolorosamente l'indice. Eccola.

Sirius cacciò un gridolino, più per lo spavento che per il dolore e si cacciò il dito sanguinante in bocca, sbirciando oltre il bordo del baule. Un guizzo di trionfo brillò nei suoi occhi scuri nel vedere una tabacchiera d'argento che saltellava allegramente sul fondo della cassa. La tabacchiera apparteneva alla famiglia Black da generazioni, e l'anno prima l'aveva portata a scuola con l'intenzione di stregarla in qualche modo. Era riuscito nel suo obiettivo, anche se in verità l'incantesimo era stato eseguito da Remus.

Cautamente, avvicinò la mano sopra di essa, poi la calò con forza sul coperchio, impedendole di aprirsi; con l'altra mano la prese da sotto e gli scappò quasi dalle mani, per quanto si divincolava nel tentativo di morderlo di nuovo. Tenendola ben chiusa, si precipitò fuori dalla stanza, andando quasi a sbattere al già fatiscente muro davanti a lui e rischiando di rompersi l'osso del collo per le scale; arrivato in fondo, mancò l'ultimo gradino, perdendo l'equilibrio e inciampando nel grande tappeto posto ai piedi delle scale. Tentò disperatamente di mantenere l'equilibrio, ma fallì miseramente. Ondeggiando come un troll ubriaco, portò le mani avanti per non ritrovarsi il naso spiaccicato, e si lasciò sfuggire la tabacchiera, che si aprì a mezz'aria, andando a finire... proprio su Regulus, che per sua disgrazia passava di lì proprio in quel momento, col naso immerso nella lettura di Storia della Magia di Bathilda Bath per le vacanze.

Alzò lo sguardo, attirato dal tonfo di Sirius che rovinava a terra e vide qualcosa venirgli addosso, al rallentatore. Dapprima distinse una macchia argentata che si avvicinava pericolosamente. Indietreggiò leggermente, d'istinto, cercando di mettere a fuoco il misterioso oggetto aereo. Vide qualcosa che somigliava a un coperchio, aperto. Corrugò le sopracciglia; che accidenti era?

Altro passo indietro. Infine, notò i micidiali dentini disposti lungo il bordo del coperchio. Spalancò gli occhi e la sua bocca formò una "O" perfetta. Indietreggiò rapido, ma troppo tardi, così la tabacchiera assassina gli morse con forza il naso, facendogli vedere le stelle.

L'urlo disumano riecheggiò per tutta la casa, e Sirius, dal mucchietto ai piedi della scale a cui era ridotto, ringraziò il cielo che sua madre non fosse in casa in quel momento. Ma quando sarebbe tornata...

«Reg!» gridò, un principio di risata che si faceva strada in lui, nel vedere la faccia stralunata del fratello.

Si alzò dolorante, mentre Regulus correva in circolo, tentando di scrollarsi di dosso la tabacchiera e continuando a urlare disperatamente. Kreacher accorse, agitando le braccine ossute e inveendo contro i due ragazzi, in particolare verso Sirius, senza però fare nulla per aiutare Regulus.

«Ragazzacci! Traditori del vostro sangue! Incoscienti!» sbraitava, molto meno gentile ora che Walburga non era in casa, dando deboli pugnetti alle ginocchia di Regulus.
 
Sirius bloccò suo fratello e tentò di allentare la morsa della tabacchiera dal naso di suo fratello, ormai grondante di sangue, grugnendo parolacce in tutte le lingue conosciute e non; quando finalmente riuscì a separare le mandibole, diede uno spintone Regulus, facendolo ruzzolare addosso a Kreacher, che emise un acuto gemito e strisciò da sotto il suo non indifferente peso. Sirius, che cercava di immobilizzare l'oggetto inferocito, rinunciò e la scagliò con tutte le sue forze addosso a Kreacher, che se lo ritrovò appeso a un orecchio da pipistrello.

Per la terza volta, il silenzio di Casa Black fu rotto da un urlo.

Regulus si tastò il naso sanguinante, decidendo che non faceva poi così male, e non riuscì a trattenersi dal ridere nel vedere Kreacher che sgambettava da una parte all'altra dell'ingresso, la tabacchiera che pendeva dal lobo in una comica imitazione di un orecchino.
Tra le risate, inviò più di un isulto a Sirius, definendolo un "idiota con il cervello di un Doxie" ma fu poi sopraffatto dalle risate; anche Sirius si unì a lui, piegandosi in due per terra e additando tremante l'elfo che adesso saltellava su e giù come una molla, con la tabacchiera sempre saldamente ancorata all'orecchio.

La porta d'ingresso si aprì e entrò Walburga Black, di ritorno da Nocturn Alley; nel vedere l'incredibile scena che si svolgeva davanti ai suoi occhi, spalancò la bocca, spostò lo sguardo dall'elfo squittente – che adesso la implorava di salvarlo – ai due ragazzi che sembravano vicini al collasso, ormai senza fiato e con le lacrime agli occhi.

Si appoggiò sbigottita allo stipite, con un mancamento incombente, rassegnandosi all'idea che i suoi due unici eredi fossero dei perfetti rincitrulliti.


 

Nota Dell'Autrice:

Eccomi qui, con lo sciocco finale della mia sciocca FF su uno sciocco argomento [cit. Franziska Von Karma per chi conosce Phoenix Wright]
Ok, ho capito di essere coooompletamente negata per le FF comiche, credo che questa sarà la prima e l'ultima volta che ne scriverò una, salvo casi eccezionali.
Ho qualche dubbio sul fatto che dei ragazzini del II anno abbiano potuto stregare in tal modo quella povera tabacchiera, considerando che nel libro era descritto come "un oggetto Oscuro" se non sbaglio. Ma stateci.
Grazie a BlackCandy  p
er aver commentato lo scorso capitolo! :D
Adieu *svanisce in una nube di fumo*

-Light-

 


-Tutti i personaggi e la storia appartengono a J.K. Rowling; questa storia è scritta senza scopo di lucro.-
   
 
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