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Autore: Claudia    09/03/2011    1 recensioni
Quando i sentimenti di Clary per Jace sembrano venir alla luce, una verità sconvolgente li mette a dura prova (ambientato alla fine del primo libro, Shadowhunters - Città di Ossa).
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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There is no Turning Back

 

Esisteva un aspetto di Jace Wayland che Clary non tollerava, ovvero quell'ostentata sicurezza di piacere sempre ed a chiunque. Forse non a Simon, certo, ma sapeva che Jace non aveva il minimo interesse di piacere al ragazzo. O ai ragazzi, in generale. Ogni volta che il Cacciatore – un po' per scherzo, un po' seriamente – si avvicinava a lei, sentiva le scintille pizzicarle ogni centimetro di pelle. “Che ti prende?” Le domandò, con quel sorriso sghembo che sapeva molto di più di quel che lasciava realmente intendere.

Clary sollevò lo sguardo sul volto del ragazzo, abbassandolo subito dopo. Trovava assurdo che Jace le rivolgesse una simile domanda, quando sapeva benissimo la risposta o comunque, poteva immaginarla. Era rimasta sorpresa dal fatto che la scoperta di essere fratello e sorella non l'aveva sconvolto più di tanto. Era rimasta delusa dal fatto che quel bacio, tra loro, non era stato più cercato né menzionato; era semplicemente rimasta spiazzata dalla totale indifferenza che il ragazzo mostrava non solo di fronte a lei, ma di fronte a tutto ciò che era accaduto.

"Niente," Borbottò. "Davvero."

"Quando dici niente suoni più pericolosa del normale." Rispose Jace, sedendo di fianco a lei sul divano. "Sai, quando Valentine mi ha detto di essere mio padre, non so perché, ma mi sono sentito felice."

Clary deglutì aria, sentendosi improvvisamente nel luogo sbagliato con la persona sbagliata. "Sapere che tuo padre è in realtà una persona totalmente estranea non è facile da accettare, ma ci puoi convivere."

La ragazza strinse la stoffa del divano sotto ai palmi delle sue mani. "Anche sapere che hai una sorella?" Domandò con voce flebile. "Anche sapendo che quella sorella sono io?"

Jace l'osservò con il suo sguardo penetrante, annuendo. "Sì."

"Capisco." Tornò a dire Clary, desiderando di uscire al più presto da tale conversazione.

"Ma non credo che sarà un problema."

"Ah no?" Clary aggrottò la fronte, guardando Jace con scetticismo. L'atteggiamento del ragazzo le stava divenendo inconcepibile.

"No, un problema lo diventa solo se tu lo rendi tale. A me non interessa sapere se esiste o meno un legame di sangue tra noi; quando ti ho baciata, quel bacio era reale per me. E lo è tutt'ora."

Clary sgranò lo sguardo. "Forse non hai compreso la nostra situazione. Tu sei mio fratello."

Jace le regalò un sorriso stanco, quasi di compromesso. "Non mi stai dicendo niente di nuovo." Disse, sbilanciandosi per avvicinarsi a lei. In tutta risposta, Clary si ritrasse. Notando il gesto della ragazza, il Cacciatore tornò alla sua posizione originaria. "Tu, invece, lo stai rendendo un problema."

Clary scattò in piedi, serrando i pugni delle mani lungo i fianchi. "Tu hai qualcosa che non va!" Sbottò.

Jace trattene una risata. "Davvero?"

"Sì." Annuì Clary. "Una relazione tra fratelli è inconcepibile. Non si può."

"E perchè?" Domandò Jace con una semplicità che a Clary parve disarmante.

La ragazza si osservò attorno. "Perché- perché sì. E' contro natura, è-"

Jace afferrò la mano della ragazza. "Io provo dei sentimenti per te. E sinceramente il fatto che tu sia mia sorella non mi interessa."

Clary si divincolò dalla presa. "A me sì. Non potrei mai di fronte a Jocelyn-"

"Cosa non potresti? Ci siamo conosciuti come due estranei. Nessuno avrebbe il diritto di imporci niente, non è una colpa nostra."

"Ed invece può diventarla. Può diventarla se prendiamo decisioni assurde!"

"I miei sentimenti sarebbero assurdi?" Domandò Jace con tono cupo. Clary rimase in silenzio, torturandosi il labbro inferiore. Abbassò le spalle, sconfitta.

"Non lo so. So solo che non me la sento."

"Se è questo che vuoi." Disse Jace, portandosi in piedi. La sua voce era più tagliente di qualsiasi arma finora usata. "Ma ricorda, sorellina. Entrambi siamo ad un punto di non ritorno. Non possiamo tornare quelli che eravamo, arriverà un giorno in cui non riuscirai più a convivere con i sentimenti che ti porti dentro. Quando quel giorno arriverà io potrei non essere lì con te. Personalmente, non posso considerare sorella una persona che non ho mai visto come tale."

Clary chinò lo sguardo, affranta.

"Possiamo anche far finta di niente, mentire a noi stessi ed agli altri." Disse, affondando le mani nelle tasche dei jeans. "Ma non sarà mai una soluzione definitiva." Concluse, sollevando una mano in segno di saluto.

Clary osservò il ragazzo sparire dalla stanza ed improvvisamente percepì una sensazione di vuoto e di gelo. Tutto quello che Jace aveva detto corrispondeva a verità, ma non sarebbe stata lei la responsabile di una scelta sbagliata; benché avesse desiderato dire sì, accettando i sentimenti di Jace, sapeva di non poterlo, di non volerlo fare.

Si trovava seriamente in un luogo dove non le era concesso voltarsi indietro; scosse la testa e fece un respiro profondo. Sarebbe andata avanti, in un modo o nell'altro.

 

**

 

Note a fondo pagina – Questa storia può essere collocata alla fine del primo libro, Shadowhunters - Città di Ossa, e nasce grazie alla consapevolezza di ciò che accade nel secondo volume (che ancora non ho avuto modo di leggere, se non su wikipedia). Scritta per il challenge THE COW-T: The Clash of the Writing Titans @ Maridichallenge per il prompt settimanale Punto di non ritorno (Missione 1).

  
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