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Autore: Julia Weasley    11/03/2011    18 recensioni
Non ricordo nemmeno dove mi trovo, ma non ha importanza. Tutto ciò che vedo è una vasta distesa di neve, resa azzurra dall’oscurità che mi circonda, mentre gli alberi sono a loro volta ricoperti dello stesso soffice manto.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Quinta classificata al contest "Alpha Leonis", indetto da malandrina4ever e Lellas92 sul forum di Efp.

Personaggio: Regulus Black
Prompt: Fiore

 

Stella del mattino

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La vita umana viene spesso paragonata al susseguirsi delle stagioni. Inizia con il fiorire dell’infanzia, raggiunge il suo culmine nel calore dell’adolescenza, comincia ad appassire durante l’età adulta, per poi concludersi con il gelo della vecchiaia e della morte.


Ma non è così per tutti, ed io ne sono l’esempio vivente. Viviamo in un periodo di guerra, fatto di lotte sanguinose e reciproci tradimenti. Il naturale corso della vita viene spesso interrotto prematuramente e con violenza. Giovani vite spezzate nel periodo dell’infanzia si accumulano una dopo l’altra come macabri trofei di una guerra che sembra aver perduto ogni senso.

Presto farò parte anche io di quella collezione di trofei. Ho solo diciotto anni, dovrei essere nel pieno dell’estate della mia esistenza, e invece mi ritrovo circondato, stretto e immobilizzato da un inverno gelido.

Sarò morto ancora prima di avere la possibilità di affacciarmi alla vita. Presto il calore del mio corpo si dissolverà, ed io diventerò freddo e ghiacciato, proprio come la neve che mi circonda in questo momento.

Rabbrividisco quando i soffici e candidi fiocchi, volteggiando nell’aria, si posano delicatamente sulla mia pelle, facendomi tremare da capo a piedi.

Non ricordo nemmeno dove mi trovo, ma non ha importanza. Tutto ciò che vedo è una vasta distesa di neve, resa azzurra dall’oscurità che mi circonda, mentre gli alberi sono a loro volta ricoperti dello stesso soffice manto.

Forse il mio è un comportamento strano per un ragazzo che sta per andare incontro alla morte, ma fissare questo paesaggio mi dona un gran senso di pace, lontano dagli echi e dalle urla di battaglie che non voglio più combattere.

Il mio sguardo si perde in mezzo al turbinio dei fiocchi di neve. Li sento quasi entrare dentro di me e congelare il terrore che provo da quando ho capito ciò che devo fare.

Cerco di non pensare a quello che mi attende, perché so che la mia volontà potrebbe vacillare, e non voglio che accada. Non deve succedere, non devo farmi prendere dal panico.

Non posso evitarlo. Ho sempre compiuto il mio dovere, e facendo proprio il mio dovere porterò a termine la mia ultima azione.

Stretto da una morsa gelida, il viso sferzato dalle raffiche di vento, il cuore che compie i suoi ultimi battiti, mi rendo conto di essere già morto. Sono morto nel momento in cui il mio polso sinistro è stato marchiato, da quando quella cicatrice che porto con me mi ricorda costantemente quanto la mia anima ormai nera si sia contaminata in modo irreparabile.

Forse è per questo che sto guardando la neve. Vorrei somigliarle, tornare semplice e puro come ero prima, o come forse non sono mai stato.

Ma non succederà: una volta fatta quella scelta che mi ha rovinato per sempre, non sono più potuto tornare indietro. Non nutro alcuna speranza nel futuro, perché so di non averlo. Gli altri continueranno a combattere e, se saranno fortunati, sopravvivranno. Il loro destino può ancora cambiare; nel mio c’è solo la Morte.

E percepisco la sua presenza intorno a me. La neve ghiacciata che mi sfiora le guance è sua messaggera, e mi ricorda senza alcuna pietà che la mia fine è ormai vicina.

Non riesco a mentire a me stesso. Sono disperato; avrei così tante cose da fare, da dire. Vorrei abbracciare molte persone per un’ultima volta, alcune addirittura per la prima. Vorrei chiarire i conti in sospeso che ho con mio fratello, dire sia a lui sia ai miei genitori quanto tengo a tutti loro, ma non posso.

Sono già nel buio, dove nessuno di loro può più sentirmi, e di fronte a me non vedo alcuna speranza.

All’improvviso, un raggio di luce illumina la neve ai miei piedi. È l’alba, e il sole sta iniziando a sorgere. Lo stavo aspettando, come se fossi in attesa di un amico: voglio che almeno lui possa accompagnarmi nel mio ultimo viaggio, facendo da guida ai miei ultimi passi.

Sto per voltare le spalle al paesaggio di cui fino a quel momento sono stato un silenzioso spettatore, pronto ad andare incontro all’abisso che mi attende, quando qualcosa mi frena.

La luce dell’alba ha illuminato qualcosa che spunta dai numerosi strati di neve.

Stupito, mi avvicino ad osservare quel fiore bianco che fa capolino dal manto candido, ripiegato su se stesso e con i petali ancora chiusi e rivolti umilmente verso il basso.

È un bucaneve.

La sua apparizione quasi miracolosa mi colpisce più di quanto mi sarei mai aspettato. È così fragile e delicato da far sembrare impossibile il suo avere la meglio sul manto di neve che cercava di trattenerlo. Ma ha vinto, ed ora si innalza verso il cielo, simbolo di vita e di speranza, dopo aver sconfitto i rigori della stagione più fredda.

E all’improvviso mi rendo conto che l’inverno non è la fine di tutto. Le stagioni seguono un ciclo che si rinnova ogni anno, e dopo l’inverno, la primavera torna sempre.

Io non potrò tornare in vita dopo la morte, ma adesso capisco che varrà comunque la pena affrontarla a testa alta. Se la mia fine permetterà a qualcun altro, alle persone cui tengo, di continuare a vivere, credo che sia un motivo più che valido per andare incontro al mio destino.

Io morirò, ma la vita andrà avanti per tutti gli altri. E forse la mia dipartita servirà a qualcosa, potrebbe rendere migliori le loro esistenze.

Forse. Non ne sono certo, ma non ha importanza.

Ho finalmente trovato qualcosa in cui sperare, e continuerò a farlo fino all’ultimo respiro.
 
 
 
 
*Angolo autrice*

Il bucaneve è detto “stella del mattino” perché è uno dei primi fiori a spuntare dalla terra dopo l’inverno. Ecco il perché del titolo. Secondo il linguaggio dei fiori, inoltre, il bucaneve simboleggia la vita e la speranza.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, perché per scriverla ci ho messo tutto il cuore! *-*
Il pensiero "filosofico" sulle stagioni della vita non è nuovo, deve essere antico quanto l'arca di Noè. Io comunque sono stata ispirata da qualche poesia, ma non ricordo quale: me la spiegò in quarta elementare la mia maestra, e questo concetto mi è rimasto talmente impresso che me lo sono portato fino ad ora. La poesia però non ricordo quale fosse, è passato un bel po' di tempo! ^^
Concludo ringraziando la Picciona e la Suricata per aver indetto un contest tutto su Regulus <3, e consiglio a tutti di leggere anche le altre storie partecipanti!
Giulia


QUINTA CLASSIFICATA A PARIMERITO
STELLA DEL MATTINO -Julia Weasley:

Giudizio di Lellas92

Grammatica:10/10
Stile:10/10
Originalità:10/10
Caratterizzazione:10/10
Utilizzo del prompt:10/10
Gradimento personale: 5/5
Totale: 55/55

Di grammatica non ho trovato assolutamente niente, non una virgola che fosse fuori posto, davvero un ottimo lavoro. Lo stile mi è anche piaciuto immensamente, è coinvolgente, con un bel ritmo, la storia scorre sotto gli occhi senza nessuna fatica e l’ho letta con un immenso piacere ^^. Originale, decisamente sì, beh, è chiaro che le tematiche utilizzate sono sempre le stesse, quindi si deve valutare il modo in cui la “solita” tematica viene affrontata, e tu l’hai fatto in una maniera davvero particolare. L’idea della neve, del fiore, il susseguirsi delle stagioni, cavolo queste cose mi piace solo nominarle figuriamoci quando le ho lette ** I miei più sinceri complimenti! La caratterizzazione è perfettamente perfetta, se mi vorrai concedere questa “licenza” grammaticale XD Davvero, è lui, con le sue paure, con il suo coraggio. Incredibile. Il prompt è perfettamente inserito nel contesto e sei riuscita a dargli un ruolo centrale nella storia, oltretutto ne hai fatto un utilizzo inusuale, che io non mi sarei mai aspettata, quindi ho voluto premiare anche questo ^^. C’è davvero bisogno che io ripeta quanto questa storia mi sia piaciuta? Beh lo ripeto per sicurezza: ho adorato la tua storia, davvero, davvero stupenda, con un’ottima forma, complimenti =D

Giudizio di malandrina4ever

Grammatica: 10/10
Stile: 9/10
Originalità: 9/10
Caratterizzazione: 10/10
Utilizzo del prompt: 10/10
Gradimento personale: 4/5
Totale: 52/55

Di grammatica non ho trovato nessun errore e lo stile è davvero scorrevole, brava^^ Sulla caratterizzazione di Regulus non credo che dovrei spendere nemmeno una parola, considerando che mi trovo davanti all’esperta (tendo a dimenticarmelo, ma sei stata tu a portarmi sull’Eroica via <3)...anzi, una la devo proprio usare: perfetta. O eroica, che dir si voglia. Mi è piaciuto molto come hai usato il prompt, ho trovato originale la tua scelta: il fiore te lo abbiamo dato noi, ma credo che non avresti potuto sceglierne uno migliore del bucaneve. È una bella immagine ed è perfetta per Regulus ^^ In conclusione davvero un ottimo lavoro Julia =)
TOTALE: 107

  
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