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Autore: Ruta    19/03/2011    9 recensioni
“Andrà bene” assicurò con voce ferma e un’espressione agguerrita nel caso si fosse verificato il contrario. “Andrà bene perché è nostro figlio e nessuno oserà mai dire qualcosa che non ci piaccia e aspettarsi di rimanere in piedi” osservò orgogliosamente, foriera di promesse minacciose oltre le sopracciglia scure corrugate, quasi invitandolo a negare. “Andrà bene perché noi lo ameremo comunque sia –colorito extraterrestre incluso e aria saccente ereditata da te o tono petulante da me- e perché so che come suo padre anche lui un giorno saprà rendermi fiera” sorrise addolcendo i tratti del viso, fino a quel momento contratti e proseguì con un sospiro lieve. “Andrà bene perché tu ora ti calmerai, farai un bel respiro e manderai qui Minion per accompagnarmi in ospedale” concluse con cipiglio inflessibile e avendo cura di indirizzarlo alla porta.
[Megamind]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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buon

Buon papà

*

“Potrebbe nascere blu con i capelli e una testa gigantesca o rosa e pelato!”

Pensò a Metroman, ricostruendone la folta chioma con scrupolosa dovizia di onde e si disse che mai e poi mai suo figlio avrebbe dovuto provare su pelle il cocente affronto del vedersene sprovvisto.

Si massaggiò la fronte imprimendovi i polpastrelli e stirandola come creta azzurra, spianando le rughe e spingendo le guance verso il basso, il mento cadente. “E se…” boccheggiò, le mani ai lati del volto, aperte quanto bastava per rendere visibili tra gli spiragli creati dalle falangi frammenti verdi di occhi strabuzzati all’inverosimile. Altri ricordi, passato a piombare funesto per rendere vicine paure vecchie di anni, compagne, ragioni di vita. Le risate crudeli nell’indifferenza che le colorava a fargli pulsare le orecchie del loro rimbombo cupo. Solo in un angolo ad osservare ciò che avrebbe voluto vivere e sentire in prima persona.

“E se i suoi compagni lo prendessero in giro? Insomma perché è strano! Se gli dessero del mostro solo perché è diverso e se-”.

“Qual è il vero problema?”

Incrociò lo sguardo sereno di Roxanne, fissò le braccia di lei piegate con dolcezza amorevole e distratta attorno alla curva morbida del pancione e smise di percorrere nervosamente la stanza lasciandosi cadere al suo fianco. Intrecciò le dita lunghe, socchiudendo gli occhi.

“Se arrivasse un momento in cui non mi volesse?” svelò colpevole. “Capisse che avermi come padre è la cosa peggiore che potesse capitargli? Se mi… odiasse o si vergognasse di me?”

“Hai finito di sproloquiare?” chiese infine e lui, indeciso tra l’offendersi per il tono d’accusa o meno, annuì stancamente.

“E’ normale che tu sia preoccupato” iniziò conciliante. “Anch’io lo sono”.

Le lanciò un’occhiata incredula e scettica, pronto a ribattere. “Non sembra prop-”-

Roxanne gli tappò la bocca con pollice e indice senza tenerezza, l’aria condiscendente con cui l’aveva ascoltato ora scomparsa del tutto. “Sarai un buon padre, come l’eroe che hai imparato ad essere. Non perfetto, ma il migliore che tu possa essere e chiunque possa sperare di avere”.

 “Andrà bene” assicurò con voce ferma e un’espressione agguerrita nel caso si fosse verificato il contrario. “Andrà bene perché è nostro figlio e nessuno oserà mai dire qualcosa che non ci piaccia e aspettarsi di rimanere in piedi” osservò orgogliosamente, foriera di promesse minacciose oltre le sopracciglia scure corrugate, quasi invitandolo a negare. “Andrà bene perché noi lo ameremo comunque sia –colorito extraterrestre incluso e aria saccente ereditata da te o tono petulante da me- e perché so che come suo padre anche lui un giorno saprà rendermi fiera” sorrise addolcendo i tratti del viso, fino a quel momento contratti e proseguì con un sospiro lieve. “Andrà bene perché tu ora ti calmerai, farai un bel respiro e manderai qui Minion per accompagnarmi in ospedale” concluse con cipiglio inflessibile e avendo cura di indirizzarlo alla porta.

Attonito Megamind fissò con crescente perplessità il sorriso imperturbabile della moglie, sorpresa che si tramutò in orrore e in un crescente terrore che lo fece sgolare in un grido disperato mano a mano che la comprensione si faceva strada tra i crocicchi tortuosi della sua mente.

Si catapultò giù dal divano e prese a raccogliere cianfrusaglie di vario genere e a buttarle senza il minimo garbo in un borsone comparso da chissà dove mentre alle sue spalle Roxanne scoteva il capo noncurante, un pigro accenno di divertimento nelle labbra arcuate. Quando ebbe finito di svuotare ogni cassetto e superficie piana presente nella stanza ed ebbe la premura di voltarsi verso l’angolo in cui ricordava distrattamente di averla lasciata, trovò uno spiacevole e angosciante particolare a bloccarlo sul posto nuovamente.

Un post-it azzurro cielo poggiato con cura sul comodo e panciuto cuscino ora vuoto e un messaggio vergato da una scrittura decisa anche nella fretta.

“Ci trovi in macchina, papà. Ti aspettiamo, sbrigati.”

 

*

 

“E se nascesse viola? Insomma azzurro e rosa sono entrambe sottosfumature di due colori primari, blu e rosso, che insieme danno-”

Il rombo della macchina invisibile a sfrecciare tra le strade incrociate e super trafficate non riuscì a coprire il verso contrariato della donna stesa sui sedili posteriori. “Argh!”

Finestrini abbassati e un diavolo per capello, Roxanne buttò la testa all’indietro scrutando con malevolenza il guidatore ed incenerendo chi gli sedeva accanto.

“Signore penso che per la signora non sia il momento più adatto per-”

Minion la osservò di soppiatto e da bravo pesce le branchie gli tremolarono come in un deglutire impaurito.  

Megamind non le prestò la dovuta attenzione, tutto concentrato nel mettere a confronto campioni di foglietti colorati presi dal cruscotto, ma rivolse all’altro uno sguardo stupefatto e insieme ferito gesticolando con furia. “Minion si parla del futuro aspetto di mio figlio! Cosa può esserci di più importa-”

“MEGAMIND!”

 

 

 


 
N/A:

Ok, una sciocchezza carina e tenera per scherzare un po’ e immaginarsi gli occhi dolci di Megamind e l’espressione grata rivolta a Roxanne nel venire rassicurato a quel modo. Non so perché, ma mi sembrava plausibile come situazione. Lui che si fa mille paranoie al riguardo e lei che col pugno di ferro interviene a calmarlo. La scena clou in macchina poi xD!

Desidero dedicarla a tutti i papà del mondo, in particolare al mio che adoro, anche se so per certo non avrò mai il coraggio di fargliela leggere. Ti voglio bene papà e ogni giorno, questo in particolare, spero di poterti rendere orgoglioso di me quanto io lo sono di te. Grazie <3

Un abbraccio a tutti voi e ai vostri corrispettivi patriarchi, un saluto calorosissimo :)!

  
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