Storie originali > Noir
Ricorda la storia  |       
Autore: Ezrebet    19/03/2011    1 recensioni
Uno strano caso coinvolge un tranquillo paese dell'Appennino tosco-emiliano. Il Commissario Giugni si trova sparato dentro qualcosa di inspiegabile.. almeno per le sue categorie mentali.. Dopo Le Notti di Alice, un altro esperimento noir..
Genere: Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Giugni attraversò il breve tratto che lo separava dalle transenne tirate alla bell’è meglio sul terreno sconnesso, si fermò a qualche centimetro dal nastro teso e aspettò. Prima o poi si sarebbero accorti di lui e qualcuno gli avrebbe rivolto la parola per i ragguagli. Nel frattempo, lasciò vagare lo sguardo intorno. Boschi e radure coprivano i pendii a perdita d’occhio; quella mattina il cielo era terso e si vedeva anche il Cimone. Un lieve sorriso gli increspò le labbra.

La sua placida contemplazione del paesaggio fu bruscamente interrotta dalla voce di Rizzi, l’agente che per primo ero giunto sul posto. Giugni si voltò e vide che l’uomo era seguito dal medico legale. Si stupì di trovare il dottore.
“Che ci fai qui, Doc?.. non pensavo fosse affare tuo”.
L’uomo sospirò, togliendosi gli occhiali da vista e cominciando a pulire le lenti sulla manica della giacca imbottita “Lo è, capo”.
“Ma la chiamata parlava di..”, il dottore lo fermò subito “Si, è vero. Il cadavere è li.. vieni a dare un’occhiata”.
Giugni sollevò un poco il nastro e si trovò sulla scena del crimine. Come si era aspettato, vide il capriolo. Giaceva sull’erba, gli occhi spalancati e vuoti puntati al cielo, il ventre squarciato da una ferita che partiva dalla gola e attraversava l’addome, un’altra che correva perpendicolare, disegnando un’orrenda croce rossa del sangue ormai rappreso sulla peluria chiara.
Il commissario si rivolse poi a Rizzi “A che ora è stato trovato e da chi”.
“Stamattina, verso le quattro e mezza, da un gruppo di cacciatori..” e indicò gli uomini, intenti a parlare con un altro poliziotto “Stanno rilasciando una deposizione”.
Giugni fissò i quattro con malcelato disprezzo. Odiava i cacciatori. Erano mine vaganti. Se fosse stato per lui, avrebbe abolito la caccia seduta stante.. Distolse lo sguardo “Non ci sono segni di armi da fuoco?”.
“No” intervenne Doc “Non sul cadavere”.
L’attenzione del commissario si concentrò sul medico legale “Ancora non capisco perché tu sia qui. Mi aspettavo al massimo il veterinario..”.
Doc si inginocchiò e cominciò a cercare qualcosa nella borsa accanto al capriolo. Disse “E’ il quarto caso in pochi giorni. Il veterinario ha detto che non poteva venire per altri impegni, che non poteva perdere tutta la mattina qui.. eccetera eccetera.. Rizzi mi ha chiamato”.
“Si, commissario” fece subito l’agente “Ho creduto che fosse necessario un esame autoptico prima di rimuovere la salma.. e dal momento che il veterinario si rifiutava..”.
“..si si..” lo interruppe Giugni “..hai detto il quarto?”.
Doc annuì, mentre raccoglieva tracce ematiche dai contorni slabbrati delle ferite “In due settimane, capo” ribadì.
Giugni invidiava da sempre la mano ferma del Doc. Sarebbe stato un eccellente tiratore, se solo non avesse deprecato l’uso delle armi. Doc si proclamava nemico di tutte le armi.. Il commissario riteneva che avesse scelto di tagliuzzare cadaveri per sublimare la sua aggressività repressa e che il fatto di deprecare l’uso delle armi fosse niente altro che una difesa messa su dall’inconscio.. Decise di lasciar andare quei pensieri, nei quali spesso si intrappolava da solo, per concentrarsi sulla scena che aveva davanti.
“Chi ha seguito gli altri casi?” s’informò.
Doc alzò lo sguardo “Nessuno. Non sono stati considerati casi..”.
Giugni strinse le labbra “Ma questo è il quarto capriolo morto in due settimane”.
“Stessa zona, stesse modalità” fece Rizzi.
“Ci sono fotografie degli altri.. cadaveri? Rapporti del..veterinario..?” chiese.
“Bisogna chiederlo a lui. L’hanno chiamato le guardie zoofile della zona e lui ha fatto quanto necessario. Non so se il necessario contempli anche foto e rilievi..” fece Doc con una punta di polemica nel tono.
Giugni si ricordò solo in quel momento che Doc era anche un sostenitore della causa animalista e che faceva parte di alcuni comitati per la difesa della fauna e della flora della zona.
“Che cosa dobbiamo aspettarci, Doc?” chiese, ed era una domanda retorica, perché era matematicamente certo che il medico legale avesse già allertato le guardie zoofile e che in pochi minuti quelle sarebbero arrivate.
“Be, capo.. ci sono tre denunce contro ignoti sul tavolo di qualche funzionario in questura, per danneggiamento della fauna in zona protetta, qui abbiamo un altro reato.. e poi vedi che scempio..”.
“Quattro caprioli ammazzati e sventrati in questo modo” disse più a se stesso che al medico.
Quello annuì.
Un momento dopo, il silenzio fu rotto dal motore di un’automobile. E Giugni capì che si trattava del fuoristrada delle guardie zoofile. Sospirando, si voltò per affrontarli. 



Eccomi di nuovo con un thriller noir.. Seconda avventura del mio cacciatore di mostri preferito, Roman.
Spero vi piaccia!!!
Ezrebet
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Noir / Vai alla pagina dell'autore: Ezrebet