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Autore: Katia R    24/03/2011    0 recensioni
DATA PUBBLICAZIONE: 4 gennaio 2009.
Quando un gioco, all'improvviso, diventa qualcosa di più...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alele\\Crazy for love!

TITOLO: "Crazy for love!".
AUTORE: Katia R.
DATA FINE: 4 gennaio 2009.
PERSONAGGI:  Elena\ ...
Premessa: questa one-shot [molto lunga! xD] nasce il 4 gennaio 2009 xD ma l'ho finita qualche mese dopo... Ehm, tipo l' 11 aprile 2009! xD Sapete, le idee son venute man mano. Mi sono divertita a scriverla ed è questo quello che conta.

Spero che anche a voii divertità... se no pazienza! xD

Buona lettura!

Crazy for love!

Quando un gioco diventa qualcosa di più…

Oggi è una giornata come tutte le altre.
Sono qui, con la testa china su dei fogli, cercando di trovare qualche indizio. Mi alzo per andare a prendere un caffé e Anna mi raggiunge.
-Sono stanca morta!- dice sospirando.
-Le notti con Luca, non sono riposanti?- chiedo maliziosamente. Anna mi guarda con finto rimprovero
-Elena!?- mi dice mentre prendo il mio caffé.
Improvvisamente vedo entrare una figura familiare. Sono convinta di sbagliarmi, ma quando lo vedo avvicinarsi e andare da Ugo, la mia prima reazione è quella di nascondermi dietro Anna.
-Elena, ma che stai facendo?- mi chiede perplessa. Le faccio segno di stare in silenzio, ma improvvisamente mi sale un dubbio e scappo di corsa verso l’uomo -Julian!- esclamo con enfasi. In verità voglio soltanto portarlo fuori da qui. Non sa che il mio segreto deve rimanere tale.
-Oh, Elena!- esclama con chiaro accento americano. Sorrido e lo prendo a braccetto -Vieni, ti offro qualcosa al bar!- e lo trascino fuori da lì, con Anna che continua a guardarmi come se fossi pazza.
Beh, si. In effetti lo sono.
Se no non avrei mai fatto la pazzia di sabato scorso.
Ci sediamo ad un tavolo ed ordiniamo. Il mio sguardo cade sulla piccola fascetta di oro giallo che mi circonda l’anulare sinistro. Beh, più che anello… conviene chiamarla fede!
Si, questa è la pazzia che ho fatto quel sabato di una settimana fa! Mi sono sposata a Las Vegas!
Il fatto è che ero cosciente ed è questo che mi fa presupporre di essere diventata pazza!
-Beh, ti vedo in gran forma, tesoro!- esclama compiaciuto Julian. Gli sorrido.
Julian. Non potevo chiedere di meglio. È un ragazzo fantastico!
Dolce, premuroso, non ti fa mancare mai niente! Lo consiglio a tutti gli uomini!
Si, Julian è gay.
È amico di Alessandro. L’ho conosciuto durante una visita in America. Parla abbastanza bene l’italiano.
Diciamo che Alessandro, in mancanza di Luca che ormai si è convertito, si è trovato un altro amico gay! Sono sempre i migliori a dare i consigli! Sarà per questo che mi sono sposata?
-Beh!? Ti vedo pensierosa! Che hai?-
-Niente… è che…- mi fermo e cerco di formulare una frase in testa -È tutto così strano! Cioè… Io non riesco a credere che sono sposata!- esclamo un po’ con le idee confuse -Lui come sta?- chiedo.
Bene, ormai avrete capito tutti che la pazzia l’ho fatta con un altro.
La pazzia l’ho fatta con Alessandro!
In realtà è stato quasi un gioco! No, mi correggo!
Le cose sono andate più o meno così…

-Ma dai!- esclamò Alessandro dopo l’ennesima  battuta di Julian -Cioè ti ha scambiato per il suo fidanzato?- chiese continuando a ridere. Io non riuscivo a trattenermi, soprattutto per il modo di fare e di parlare di Julian. Era uno spasso.
-Ma da quanto state insieme?- chiese facendo il finto tonto.
-Da circa tre mesi!- rispose Alessandro baciandomi sulla testa. Io ero silenziosa, accoccolata tra le sue braccia. Nessuno sapeva che lo raggiungevo quasi ogni fine settimana.
-Siete così carini, insieme!- esclamò guardandoci quasi con occhi luccicanti. Poi come se improvvisamente gli si fosse accesa la lampadina -Idea! Ho una pazzia da proporvi!!- esclamò con occhi furbi. Troppo furbi.
-Dai, spara!- disse Alessandro.
-Sposatevi! Ora, a Las Vegas!- Alessandro che stava bevendo un goccio di birra, gliela sputò addosso mentre io continuavo a dargli manate dietro la schiena per farlo riprendere.

Io non so che faccia ho fatto in quel momento, ma sono sicura che era alquanto buffa, visto che Julian scoppiò a ridere guardandomi.

Alessandro si riprese e mi guardò -È una pazzia bella e buona! Quasi una sfida!- disse annuendo con la testa. Ero sicura che a farlo parlare fosse la birra, ma quando vidi che mi prese per mano alzandosi, e stava in perfetto equilibro, le mie sicurezze crollarono. No, era decisamente pazzo!
-Oh, si! Che bello! Jonathan!! Corri!!- disse chiamando l‘altro amico, alto e abbastanza muscoloso.
Jon arrivò zoppicante dalla cucina -Ehi! Prendi per il c**o?- chiese a Jul alzando il suo bastone.
In effetti, poverino, dopo un brutto incidente, ora sembrava la versione giovane di Dr. House.

Non so quali erano i miei mille pensieri. E sinceramente non so neanche cosa mi ha spinto a fare questa pazzia.
-Ti ho portato questo!- esclama entusiasta Julian porgendomi un pacco.
-Cos’è?- chiedo sorpresa.
-È il video del tuo matrimonio!-
-Shhhh- dico tappandogli la bocca -Jul, i nostri amici non sanno che sono sposata!- dico sottovoce togliendogli la mano davanti.
-Ma qui non c’è nessuno!- esclama stranito.
-Si, ma non urlare!-
Rimaniamo un altro po’ al bar, mentre la mia mente ritorna tra i ricordi…

-Ale!? Ma sei matto?- domandai con faccia alquanto seria.
-Si, di te, amore mio!- disse baciandomi.

Ok, il fatto che era un pochetto ubriaco mi tranquillizzò. Il tempo di arrivare a Las Vegas si sarebbe ripreso.
O almeno così credevo…

-Su, su! C’è un taxi che ci aspetta!- esclamò Julian.
Alessandro mi sorrise e scendemmo le scale velocemente. Eravamo quattro sardine in quel taxi, ma fortunatamente il viaggio era corto.
Arrivammo in aeroporto. Alessandro mi trascinò, quasi correndo a fare il check-in . Fortuna che avevo tutto pronto.
Julian mi prese la mano, allontanandomi da Alessandro -Gli sposi si rivedranno domani mattina!- disse fiero. Lo guardammo spaesati, ma nel frattempo divertiti.
Era una pazzia bella e buona ma l’adrenalina era a mille! Era bello fare le cose di nascosto! In quel momento mi sentivo tanto un’adolescente!
Julian aumentava il passo e fortunatamente io era allenata. Arrivammo sull’aereo e mi fece sedere nel posto accanto al finestrino. Ero sicura che quella notte i miei pensieri mi avrebbero tormentata…

-Julian! Devo tornare a lavoro!- esclamo alzandomi.
-Ti accompagno!- mi dice.
-Si, però zitto, eh!- dico avvisandolo. Lui mi sorride e mi mette un braccio intorno alla vita -Si, però prima o poi dovrai dirlo!-
-Si, ma lo dirò quando torna Ale! E quindi posso ancora aspettare un paio di mesi!- esclamo sorridente. Sta per dire qualcos’altro ma siamo già in commissariato e gli dico di tacere.
Mi accompagna fino in ufficio.
-Beh, allora ci sentiamo dopo! Ora vado! Se no chi lo sente Will!- mi dice dandomi un bacio sulle labbra e uscendo velocemente.
Si, in America se un gay bacia un’amica sulle labbra non succede niente. Ma in Italia, la reazione è molto diversa! Pensate se Luca, ai tempi, mi avesse baciato! L’unica cosa che avrei ricevuto era una mazzata da parte di Anna!
-Mi devi dire qualcosa?- chiede Anna, perplessa, seduta dietro la sua scrivania. Raffaele è lì, accanto che mi guarda con la stessa espressione.
-No! Cioè, si… Ehm…- cerco di trovare le parole giuste -A Julian non piacciono le donne! Ha altri gusti!- dico sedendomi alla scrivania -È una cosa normale, in America, se un tuo amico gay ti bacia!- dico facendo spallucce.
-A’nvedi, Anna… A pensarci prima potevate partire pure tu e Luca per l’America! Meglio tardi che mai, comunque!- disse provocando la risate di entrambe.
-Ma dove l’hai conosciuto?- mi chiese Anna -E soprattutto… quando?-
-L’ho conosciuto in America, quando sono andata da Alessandro!- esclamo decisa senza far trasparire nessuna emozione.
Sta per chiedermi qualche altra cosa, ma improvvisamente Luca irrompe nell’ufficio con notizie sul nuovo caso.

-
Due ore dopo…
Abbiamo appena risolto il caso! Ora sono del tutto pronta per andare a casa!
Mi alzo dalla sedia e indosso il cappotto -Ciao, ragazzi!- saluto uscendo dall’ufficio.
-Ciao!- mi salutano in coro Anna e Raffaele.
Cerco di sistemarmi il cappotto e improvvisamente sbatto contro qualcuno.
-Scusa…- mi dice dolcemente. E quella voce. Non ci credo. La riconoscerei tra mille.
È la voce di mio marito…
Alzo lo sguardo con la bocca schiusa per lo stupore. Ci fissiamo negli occhi e non riesco a dire nulla. Lui mi prende la mano e osserva la fede. E ora che ci faccio caso, anche lui la porta. Sorride, e vorrei saltargli addosso, ma gli altri lo accerchiano e lo riempiono di baci e abbracci.
-Sei tornato?- chiede Luca. Alessandro non risponde -Mi siete mancati!-
Cosa significa? È tornato? Ma come…
-Ma dove alloggi?- chiede Raffaele.
-In hotel… Sono venuto con un amico…-
-Vuoi un passaggio?- chiede Luca. Alessandro mi lancia un sguardo e mi basta un attimo per decifrarlo -No, Luca… Lo accompagno io!- esclamo -Tanto sto andando a casa…- dico facendo spallucce.
-Beh, allora se non vi dispiace io vado!- esclama lui, tranquillo, mentre io inizio a farmi degli strani pensieri.
Lo salutano ed esce con me. Saliamo in macchina e inserisco la chiave.
-Se non ti dispiace ho portato le valigie a casa tua…- mi dice. Alzo lo sguardo e lo incrocio nuovamente col suo.
-No, non mi dispiace…- dico tranquilla, con un sorriso -Sei tornato per rimanere?- chiedo assumendo un tono di voce abbastanza tranquillo. Ma sento benissimo che mi trema.
-Si… Sono tornato per stare con mia moglie…- dice dolcemente.
-È una donna fortunata!- esclamo scherzando.
-Sono io quello fortunato! È stupenda in tutto e per tutto!- dice sempre con una tonalità di voce che mi lascia senza fiato. Metto in moto, mentre accenno un sorriso, nascosto dalle ciocche di capelli che mi cadono dal lato destro.
-Pensi che tuo marito si potrebbe ingelosire se rimango da te?- chiede scherzando. Mi mordo il labbro e decido di stare al gioco -No… E poi non sono così stupida da portarmi l’amante a casa! Farei tutto di nascosto!- esclamo divertita. Lo guardo con la coda dell’occhio e vedo che è diventato improvvisamente teso e nervoso. Parcheggio sotto casa e prima di scendere allungo una mano verso di lui, accarezzandolo -Sto scherzando… Quando prendo una scelta è quella, punto!- dico tranquillizzandolo.
-Anche se la scelta è stata fatta in un momento di pazzia?- chiede dubbioso. Sorrido -Certo! E poi eravamo coscienti… e sinceramente…- mi fermo e mi avvicino sporgendomi verso di lui -Farei questa pazzia ogni giorno…- dico addolcendo il tono di voce. Lui mi guarda e mi mette una mano sulla guancia. Io mi risistemo sul sedile e scendo dall’auto, lasciandolo lì con la mano ancora sospesa in aria.
Rido.
Rido come una pazza.
Rido come quella sera.
Rido come piace a lui.
Varco il portone mentre sento Alessandro esclamare un “Casa, dolce casa”, e sto per salire le scale, ma una mano mi blocca. Alessandro mi si avvicina e con un dito inizia a percorrere i lineamenti del mio viso -Sai… Per me non è stata una pazzia…- si ferma e mi guarda negli occhi -Forse è stato solo la realizzazione di un sogno. Di un sogno che non avremmo mai avuto il coraggio di realizzare da soli, su due piedi. È stata la scelta migliore agire d’impulso, stavolta!- dice passandomi un dito sulle labbra. Un sorrisino si increspò sul suo viso -Sbaglio o lei non ha ancora salutato suo marito?- chiede tornando a scherzare. Ma io sono persa nei suoi occhi, e subito dopo, gli metto le braccia al collo e inizio a baciarlo.
È bello poter toccare le sue labbra.
È bello sentire lui rilassarsi e approfondire il bacio.
È bello capire che da quel momento non ci saremo più divisi.
Ci stacchiamo e lo guardo negli occhi -Bentornato a casa!- esclamo dolcemente. Lui mi accarezza una guancia e mi prende per mano, iniziando a salire le scale.
Apro la porta e dopo che la richiude gli butto le braccia al collo iniziando a baciarlo di nuovo. Lui risponde e mi solleva portandomi in camera.
Ed è come la nostra “prima volta”.
È come la nostra prima notte di nozze.
Mi distende sul letto e il suo corpo preme contro il mio. Sorrido mentre gli passo le mani tra i capelli.
Mi bacia di nuovo, avidamente, mentre con le mani inizia a togliermi la maglietta. Io alzo le braccia e gliela faccio sfilare. La stessa cosa faccio io con la sua, e con le labbra continua a percorrere tutto il collo per poi far incontrare le nostre lingue. Le sue mani scorrono sui miei fianchi, desiderose come non mai. Gli accarezzo il petto e capovolge le posizioni. Continuiamo a baciarci mentre lui cerca di slacciare il reggiseno. Sorrido quando vede che ha un po’ di difficoltà. Mi sollevo piano e lascio scivolare le bretelle lungo le mie braccia. Lui mi guarda come se fosse la prima volta. Avidamente cerca ancora la mia bocca e continuiamo a baciarci. Mi sposta delicatamente e si distende sopra di me. La sua mano cerca il bottone dei miei pantaloni. Lo slaccia ed entra una mano accarezzandomi dolcemente. Mi mordo il labbro ed emetto un gemito, quasi soffocato. Fa scivolare i pantaloni lungo le gambe e subito lo sposto e mi metto a cavalcioni su di lui. Sorrido maliziosamente e slaccio il bottone del suo jeans. Mi sollevo leggermente e glielo tolgo. Mi risiedo su di lui, e vedo che deglutisce.
Inizio a baciarlo dolcemente sul petto e lui chiude gli occhi per godersi quel momento. Sorrido e sollevo l’elastico dei suoi boxer, per poi lasciarlo andare e facendogli un po’ male. Rido e inizio a baciarlo di nuovo.
I nostri corpi sono aderenti e io con una mano inizio ad abbassargli i boxer. Sorrido e mi mordo il labbro, maliziosamente. Lui con un’abile mossa mi fa rialzare e si siede all’estremità del letto. Sono in piedi. Di fronte a lui. Chiudo gli occhi mentre sento le sue mani che fanno scivolare le mie mutandine, che arrivano ai miei piedi.
Si sdraia nuovamente e si sistema sul letto, mentre mi allunga una mano. Io la prendo e mi avvicino a lui, lentamente. Sorride e scosta le lenzuola per farmi sdraiare accanto a lui. Riprendiamo a baciarci e lui, dolcemente, si rimette su di me. Mi guarda e un attimo dopo lo sento dentro di me. Ed è come rivivere la stessa emozione di quella sera. È come essere sospesi in aria.
È come ritrovarsi, e non lasciarsi mai più.

-
L’indomani, mi risveglio e capisco che i nostri corpi sono ancora aggrovigliati. Ho la testa sul petto di Alessandro, che dorme beatamente. Sorrido e cerco di sfilare silenziosamente dalla sua presa. Ma è inutile. Alessandro apre gli occhi e mi guarda. Sorride realizzando dove si trova -Buongiorno!- esclama stiracchiandosi. Ritorno accanto a lui e gli do un bacio sulle labbra -Buongiorno!- lui mi attira a se e mi stringe forte -Che bello essere di nuovo a casa!- dice con un ampio sorriso. Gli bacio il petto e mi rivesto andando a preparare la colazione.
Poco dopo mi raggiunge in cucina, già vestito, e mi cinge per i fianchi dandomi un bacio sulla guancia.
Si siede e mentre metto la caffettiera sul fornello, lui inizia a parlare.
-Forse sarebbe meglio dirlo agli altri…- mi cade la tazzina dalle mani e fortunatamente cade nel lavabo.
-Che hai?- mi chiede lui perplesso. Mi giro lentamente verso di lui -È che… Non so come dirglielo… Cioè…- mi fermo e faccio un lungo sospiro -Non sanno neanche che stiamo insieme, Ale… Come la prenderebbero se gli dicessi che ci siamo sposati?- chiedo alzando un sopracciglio. Immagino già la faccia di Anna.
-Ma prima o poi dovranno saperlo!- dice lui tranquillamente. Lo guardo e rimango in silenzio. Alessandro si alza e si avvicina.
-Senti… Se non vuoi dirlo, ok… Non fa niente…- si ferma e mi accarezza una guancia -Lo diremo quando ti sentirai pronta…- dice dolcemente stampandomi un bacio sulle labbra.
Guardo l’orologio -Io devo andare!- esclamo prendendo il cappotto e ritornando in cucina per salutare Alessandro -Amore, ci vediamo dopo…- dico e gli stampo un altro bacio.
Scendo di corsa le scale e mi precipito in auto. Inizio a guidare mentre i ricordi ritornano nella mia mente.

-Ele!- esclamò Anna abbracciandomi -Come è andato il week-end?- mi chiese.
-Tutto bene, grazie! E a te e Luca?- chiesi maliziosamente. Anna scosse la testa divertita -Tutto bene, comunque!- esclama sorridente.
Andammo in ufficio e mi sedetti alla scrivania. Lei si avvicinò, e improvvisamente mi prese la mano sinistra.
Oddio! La salivazione era a zero! Stavo sudando fredda! No, no! Non poteva scoprirlo così!
-Ma…- si fermò ad osservare il mio anulare -…questa è una fede!- esclamò sorpresa. Serrai al bocca e cercai una scusa -Apparteneva a mia nonna!- esclamai decisa -Diciamo che è un portafortuna che… avevo perso! E fortunatamente ho ritrovato!- Anna sorrise. Wow! Se l’era bevuta! Sono stata fin troppo convincente. Menomale!

-
Arrivo in commissariato e appoggio il cappotto sull’attaccapanni. Guardo Anna negli occhi e capisce che voglio parlarle.
-Raf… Non hai voglia di un caffé?- chiede Anna. L’uomo la guarda -Beh, veramente…- poi guarda me -Si, in effetti ho proprio voglia di un caffé!- dice alzandosi. Faccio finta di niente e mi siedo alla mia scrivania.
-Uno molto lungo…- precisa Raffaele guardando Anna.
-Bravo!- esclama lei.
Raffa esce ed Anna mi è subito vicino -Allora?- chiede euforica -Che cosa mi devi dire?- continua. Si capisce che è curiosa.
-Niente…- dico facendo spallucce.
-Elena!?- mi rimprovera.
-Ecco…- dico per iniziare -Quello che sto per dirti potrebbe causarti un leggero infarto…- improvvisamente divento seria e agitata. Come faccio a dirglielo senza farla morire?
-Mi devo preoccupare?- vedo che è in ansia di una mia continuazione.
-Ecco… Ti ricordi quel ragazzo che è venuto ieri mattina?- chiedo.
-Si…- dice lei confusa.
-Eh… beh… è un carissimo amico di Alessandro…-
-Si… e cosa c’è?- chiede perplessa.
-Hai presente quando nel week-end dico di andare a Milano? Beh, in realtà… vado in America, da Ale!- dico titubante.
-Cosa? E perché non me l’hai detto?-
-Ehm… io e lui stiamo insieme…- dico evitando di rispondere alla domanda. Vedo la faccia di Anna che tramuta in mille espressioni. Mi schiarisco la voce.
-Cosa!? Tu mi hai tenuto nascosta una notizia del genere? Ma è una cosa bellissima questa! Perché doveva prendermi un infarto? Beh, si…- la interrompo
-Perché non è quello che dovevo dirti! O almeno… in parte…- dico abbassando lo sguardo. Prendo un lungo respiro e la riguardo negli occhi -Io e lui abbiamo fatto una pazzia!- mi fermo -Ci siamo sposati a Las Vegas!- dico tutto d’un fiato. Vedo Anna spalancare la bocca per lo stupore ed appoggiarsi alla scrivania. Non reagisce per un paio di secondi. Oddio! L’ho persa!
-Cosa!?- mi dice guardandomi. Chiude gli occhi e cerca di riprendersi -Tu e Ale…-
-Shhh!- dico tappandole la bocca -Nessuno lo deve sapere! Non ancora!- dico sottovoce.
-Ma… Oddio! Non ci credo!- improvvisamente si volta verso di me e mi guarda fissa negli occhi -Ma… oddio! Ti sei sposata!- mi dice cercando di dare un contegno alla sua voce.
-Beh…- mi fermo -Si…-
-Eh ma come avete fatto? Quando? E i testimoni? La cerimonia?- mi chiede curiosa, agitando le mani nervosamente.
-Calma!- dico bloccandogliele -È nato tutto per gioco, diciamo! Poi però abbiamo capito di volerlo davvero!- dico mentre la mente mi riporta alla sera prima del matrimonio.

-Ma non aspettiamo Alessandro?- chiesi raggiungendo il taxi che ci aspettava.
-Non c’è tempo, tesoro!- disse portando le valigie oltre l’uscita dell’aeroporto.
-Ma come no? Sono lì!-
-Su, sali!- disse spingendomi dentro.
-Ma perché non possiamo andarcene con loro?- chiesi accigliata.
-Perché le tradizioni si devono rispettare!-
-Ma dai! Sono cose antiche…-
-Shh!- mi tappò la bocca mentre diede le indicazioni all’uomo.
Partimmo e mi misi con le braccia conserte.
-Eddai, Elenuccia!- mi disse facendomi una carezza -Pensa che da domani sarà tutto tuo…-
E in quel momento sentì una strana sensazione. Da domani sarà tutto mio. Non ci credo!
Guardai fuori e la prima cosa che pensai era buttarmi dall’auto in corsa e ritornare in Italia, ma sapevo che Julian mi avrebbe raggiunta fino a lì.
Arrivammo all’albergo. Era uno dei più lussuosi di Las Vegas. Rimasi seduta nell’ estremità del sedile con la bocca schiusa per lo stupore, l’emozione.
-Benvenuta a Las Vegas!- esclamò dolcemente Julian porgendomi una mano.
-
Quando entrai in camera rimasi ancora più incredula.
-Oddio! Ma è bellissimo!- esclamai guardandomi intorno.
-È la stanza di una vera regina!-
-Ma avrai pagato tantissimo!-
-Oh, no, sciocca!- disse scuotendo la testa -Il proprietario è un mio carissimo amico! Credi che mi farebbe pagare tanto!?- disse facendo una smorfia.
-Grazie, Julian!- dissi abbracciandolo.
-Oh, di nulla, tesoro!-
-
Era mezzanotte passata. La mia ultima notte da single. Respirai a fondo e cercai di prendere sonno, ma non ci riuscì. Julian, al mio fianco, dormiva beatamente.
Improvvisamente sentì qualcuno pronunciare il mio nome, sottovoce. Scostai la coperta e aprì la porta. Sorrisi quando mi ritrovai Ale davanti.
-Puoi venire con me? Sul tetto…- disse continuando a parlare piano per non svegliare Julian. Misi velocemente qualcosa addosso e chiusi la porta alle mie spalle.
Alessandro mi prese per mano e iniziammo a correre, a scappare quasi come dei ladri. Salimmo le scale che portavano sul tetto e quando arrivammo lì, rimanemmo stupiti, incantati dalle luci di Las Vegas. Lì la gente non dorme mai.

-Elena!?- qualcuno mi distrae dai miei ricordi. Anna si è avvicinata nuovamente a me -Tutto bene?- mi chiede preoccupata.
-Si, si!- dico sorridente -Scusami se non ti ho detto niente! Ma non è facile…- sto per finire ma entra Luca.
-Scusate…- dice lui -Anna, ti ricordi che dovevamo andare lì?- chiede.
-Ah, si! Scusa! Stavo parlando con Ele e non mi sono accorta di che ora fosse!- dice avvicinandosi a lui. Si volta verso di me -Ele, mi dispiace! Devo andare! Torno tra poco…-
-Si, tranquilla! Non preoccuparti! Avremo tempo e modo!- dico sorridendole.
-Auguri!- mi dice prima di uscire. Luca la guarda stranito mentre io scuoto la testa ridendo.
Il cellulare inizia  a squillare -Pronto?- rispondo.
-Ally?- chiede la voce dall’altro capo del telefono. Mi mordo il labbro capendo che si tratta di Alessandro -No! Sono tua moglie! Chi è Ally?- chiedo aspettando una risposta. Diciamo che la cosa mi irrita molto. Ally? Chi è? È uno stupido scherzo oppure esiste davvero? E se avesse sbagliato numero? E se…Oh! Basta con tutti questi “se”, Elena!
-Amore mio! Scusa ma volevo chiamare una mia amica… ehm… scusa…- sento un certo imbarazzo nella sua voce. Come se si fosse incastrato da solo.
Chiudo gli occhi e stringo il pugno appoggiandomi alla scrivania -No, mi dispiace… Hai sbagliato numero…- dico cercando di rimanere calma.
-Comunque sono qui! Stavo venendo da te…- dice. Io mi volto e lo vedo, fuori nell’atrio.
Ally. Mi è familiare questo nome. È per questo che mi irrita così tanto. Poi improvvisamene collego il nome. Non ci credo.

-Hello, Alex!- esclamò una ragazza di vent’anni, circa, abbracciandolo.
-Sorry!?- chiese Alessandro guardandola perplesso.
-I’m Ally! The disco‘s girl!- esclamò entusiasta. Alessandro la guardò -Ah! Ally… Ehm… Can I present you my girlfriend? She is italian!- disse avvicinandosi nuovamente a me.
-Oh! Nice to meet you!- disse stringendomi la mano. Feci lo stesso con sguardo freddo.
-I thought you had fun with me last night!- esclamò non badandomi. Io per quel poco di inglese che sapevo, riuscì a malapena capire qualcosa.
-Was only one night! Counts for nothing! I was too drunk!- disse Alessandro.
Mi sedetti avvicinandomi ad un ragazzo italiano. Fortunatamente il locale ne era pieno.
-Che cosa hanno detto?- domandai curiosa.
-La ragazza ha detto che pensava si fosse divertito l’altra sera con lei… E lui ha detto che è stato solo una notte e che non conta niente. Lui era ubriaco.- rispose cautamente il ragazzo.
-Ah…- riuscii a dire -Grazie…- il ragazzo mi salutò con un cenno della testa e si allontanò. Forse prevedendo il mio prossimo attacco.
Mi alzai e improvvisamente insieme alla musica si sentì un unico suono. Quello del mio schiaffo.
Gli stampai cinque dita. Lui rimase sconvolto. Mentre la ragazza indietreggiò, forse per paura.
Presi la borsetta e uscì fuori dal locale, con i singhiozzi che non riuscivo a frenare. Alessandro mi raggiunse, ma il taxi arrivò giusto in tempo. Lo feci partire e mi appoggiai al sedile mentre vedevo Alessandro corrermi incontro.

-Ele!? Ci sei?- mi chiede. Io mi riprendo e vedo che mi guarda. Esco dall’ufficio e con passo veloce mi avvicino stampandogli un altro schiaffo in pieno viso. Si girano tutti a guardare. Luca e Anna entrano in quel momento. Sono tutti sconvolti. Alessandro sta per chiudere il cellulare.
-No! Aspetta! Ti devo dire una cosa!- si riporta il cellulare all’orecchio.
-Stronzo!- esclamo -Mi fai schifo! Sapevo che le tue erano soltanto bugie! Ti odio! Ok? Io ti odio!- e chiudo la chiamata. Probabilmente Ugo ha già pensato di chiamare qualcuno per venirmi a prendere e farmi richiudere. Lo guardo con tutto l’odio possibile ed esco velocemente dal commissariato facendo scivolare la fede. Salgo in macchina e metto in moto, partendo per una meta sconosciuta.
Voglio solo dimenticare.
Dimenticare tutto.
Non posso stare con un uomo che cerca altre donne.
Non posso continuare a rimanere legata a lui.
Non so più se lo amo.
O forse lo so, ma non voglio più saperlo.
Voglio solo provare ad odiarlo.

“E invece no… Qui piovono i ricordi…”

-Ele, è una vecchia storia! Non ci badare!- disse Alessandro dietro la porta dell’albergo.
-Vattene!- urlai per l’ennesima volta.
-Non me ne vado senza di te! Dove vado? Dove? Sei tu l’unica ragione di vita! Ti prego! Torniamo a casa!- mi disse supplichevole.
-Alessandro non ti voglio più vedere! Ti odio!-
-Ele, ti prego! Lasciami spiegare! Non è come credi!-
-Ah no!? E com’è, allora?- chiesi sarcastica.
-Apri questa c***o di porta?- chiese iniziando ad innervosirsi.
-No! Alessandro vattene o chiamo qualcuno per farti portare via!- era meglio passare alle minacce.
-Ele…-
-Vattene!!- urlai per l’ultima volta, mentre i singhiozzi non si frenavano più.
Poco dopo non sentì più nulla. Se ne era andato. Mi alzai e mi buttai sul letto continuando il mio pianto disperato.

Ormai è tardi.
Non avrei dovuto sposarmi con lui.
Non avrei dovuto credergli quando mi ha giurato amore eterno.
No. Erano solo bugie.
Bugie che fanno male. Che mi riaprono una ferita sul cuore.
Un cuore che non riesce più a darsi pace.
È davvero tutto finito?

“Ed io farei di più, di ammettere che è tardi.”

-Ele, apri! Sono Julian!- esclamò.
-No! Lasciami sola!-
-Oh, su, Ele! Non fare la stupida!-
-C’è lui con te?- domandai piangendo.
-No! Dai tesoro, apri questa porta!- disse. Andai ad aprirgli con cautela. Quando vidi che era solo spalancai la porta facendolo entrare.
-Mi dispiace!- disse stringendomi a sé.
-Era destino! Non siamo fatti per stare insieme!- dissi tra i singhiozzi.
-Oh! Non dire stupidaggini!- disse stringendo il mio viso tra le sue mani -Guarda come sei ridotta, povera cucciola!- disse stringendomi nuovamente.
-Mi ha tradito, Jul!-
-Veramente…- gli lanciai uno sguardo assassino -Non provare a difenderlo!- esclamai arrabbiata.
-Non cerco di difenderlo! Però dovresti vedere questa!- disse porgendomi una cassetta.
-Cos’è?-
-Le telecamere di casa…- disse tranquillo.
Lo guardai incredula -Mi stai chiedendo di guardare il mio fidanzato, anzi ex ormai, che fa sesso con quella lì?- chiesi con un’espressione mista tra lo sconcertato e l’inc***ato.
-Ele! Guarda questa cavolo di cassetta e stai zitta!- mi disse, cercando di non essere troppo scontroso.
Misi la cassetta nel videoregistratore in camera e partirono una sequenza di immagini.
Poco dopo comparvero quelle che mi interessavano.
Ore 2.00 a.m.
La tipa si dimenava tutta e si strusciava addosso ad Ale. Si baciarono.
Una fitta al cuore mi fece mancare il respiro. Julian mi strinse la mano -Ti giuro che è l’unico…-
-E prima in discoteca?-
-Ce n’è stato solo uno…-
-Voi eravate lì?- chiesi incredula. Ora ero ancora più arrabbiata.
-Beh, improvvisamente Alessandro è sparito… Hanno preso un taxi, e sono andati a casa… Non abbiamo avuto tempo e modo di fermarlo…- disse piano, cercando di tranquillizzarmi. Non credo fosse possibile farlo in quel momento.
Continuai a guardare quelle immagini. La ragazza si mise a cavalcioni su di lui, ma improvvisamente Ale si spostò e la spinse via.
Alessandro si chiuse in camera, barcollando.
-Aveva bevuto tanto!- disse Julian.
Io rimasi in silenzio, continuando a guardare. Passai avanti con il telecomando.
E tutto quello che vidi era lei che dormiva sul divano.
-Non hanno mai fatto niente…- disse lui.
-Ma come è possibile?- chiesi incredula -Io stessa ero lì! Ho sentito che lei parlava della serata trascorsa insieme! Lui ha detto che è stata solo una notte e…- Julian mi fermò.
-Alessandro era ubriaco, e non si ricordava nulla della notte precedente… La ragazza ne ha approfittato… Quando sono entrato io ho trovato loro due a letto insieme. Lei era nuda, lui no. Quando si svegliò io ero lì! Alessandro era spaesato!-
-Ma scusa, non hai pensato di fargli vedere il video, ad Ale?-
-Beh, sinceramente…- si morse il labbro -Ho avuto solo ora la prova che non è successo nulla!- disse colpevole.
Avrei voluto fargli tante domande, ma l’unica cosa da fare era andare da Ale.
E se era già troppo tardi per tornare indietro?
Mi alzai e seguita da Julian mi avviai verso casa sua.

“Forse è tardi, forse invece no”.

Suonai alla porta e Alessandro venne ad aprirci. Era triste. Glielo leggevo in faccia.
Appena mi vide, però, sorrise. Un sorriso che gli illuminò il volto.
-Forse è meglio che guardi questa…- dissi porgendogli la cassetta. Entrammo mentre lui si avvicinò al videoregistratore.
Riguardammo quelle scene. E Alessandro tirò un sospiro di sollievo -A pensarci prima avrei dovuto guardare i video fatti dalla telecamera!- chiuse il video e si avvicinò a me. Julian si volatilizzò dalla stanza.
-Scusami, amore mio…- mi disse con tono dolce, mettendomi una mano sulla guancia -Ho vissuto giorni di inferno, portandomi quel peso addosso!-
-Non c’entri niente…- dissi avvicinandomi di più a lui.
-Ti amo…- disse per poi avvicinarsi e stamparmi un bacio.

Ma adesso è tutto diverso.
Adesso è lui che ha deciso di chiamarla.
Dopo che mi aveva detto di aver cancellato il suo numero.
Dopo che mi aveva giurato di non essere più andato in quella discoteca.
Posteggio in un posto desolato. Mi siedo su una panchina e guardo le luci della città.
Sento dei passi e poi una mano si poggia sulla mia spalla. Chiudo gli occhi ma non mi volto.
Non è Alessandro.
-Tesoro…- Julian si siede vicino a me. Riapro gli occhi e lo guardo -Jul… Stavolta è finita davvero…- dico mentre le lacrime continuano a solcarmi il volto. Lui me le asciuga con il pollice e mi fa appoggiare la testa sulla sua spalla -Forse è meglio che impari ad ascoltare, prima di scappare via e farti rincorrere per tutta Roma…- dice accarezzandomi il braccio.
-Lo stai difendendo per l’ennesima volta!?- dico aspra.
-No… Io so come stanno veramente le cose…- faccio un sorrisino sarcastico e dico -Bene! E allora forza! Dimmi…-
-Ally ieri sera ha avuto un incidente… Ha chiamato Alessandro perché si trovava a pochi metri da casa sua…- si ferma -Ma Ale era qui… E così non è potuto andare da lei. Stamattina ha ricevuto un messaggio che lo avvisava che Ally aveva chiamato… Proprio mentre veniva da te ha provato a chiamarla… Ma…- si ferma e mi guarda -Non ce l’ha fatta… È morta poche ore fa…- dice in un sussurro. Schiudo la bocca per lo stupore.
Sono una stupida. Come al solito non ho capito niente. Non gli ho dato modo di giustificarsi.
Mi sento uno schifo. Julian mi stringe e mi da un bacio sulla testa -Andiamo… Alessandro tra poco darà l’annuncio del vostro matrimonio…- dice tranquillo mentre io rimango sorpresa.
-Che dici!? Andiamo? Si, ho un atelier, però quel povero taxista si sarà stufato!- dice assumendo un tono più scherzoso. Sorrido e mi asciugo le lacrime -Pagalo… Ti accompagno io!- dico per poi dargli un bacio sulla guancia -Grazie… I love you!- esclamo sorridente. Lui mi fa una carezza -Me too…- e si dirige verso il taxi.

Poco dopo siamo sulla mia auto. Mi dirigo velocemente verso il Decimo con Julian seduto al mio fianco. Mi tiene una mano sulla gamba e cerca di farmi forza.
Nella buona e nella cattiva sorte.
Si. Io ci sarò.
Premo sul pedale dell’acceleratore e in poco tempo arrivo davanti al commissariato. Parcheggio lì accanto e scendo velocemente. Entro ma vedo che Ugo non è in guardiola. Corro verso l’ufficio di Luca e mi fermo a metà strada sentendo Alessandro iniziando a parlare.
-Sono passati sette mesi da quando sono partito, e molte cose sono cambiate. Io sono cambiato. Ho incontrato Julian e Jonathan. Ma ho deciso che dovevo ricominciare a ricostruirmi una vita. Dopo Irene, è stato tutto molto difficile. Voi mi siete stati vicini, avete cercato insieme a me i colpevoli. Ma c’è una persona che mi è stata vicina più di tutti. Una persona che si è ritrovata improvvisamente senza una persona cara. Tra me e questa persona c’è stato un periodo difficile. Però alla fine abbiamo risolto tutto…- si ferma e mi appoggio al muro, continuando ad ascoltare. Julian mi raggiunge e gli faccio segno di rimanere zitto.
-Quello che voglio dirvi è che… Ho deciso di ricominciare, tre mesi fa, con la persona che mi sta rendendo l’uomo più felice di questo mondo. Mi sembra inutile dire di chi si tratta, dato che credo abbiate capito che la persona in questione è Elena…- prende una pausa -Vedo un po’ di sorpresa nei vostri visi, però quello che vi dirò ora vi farà rimanere ancora più sorpresi…- fa una lunga pausa.
-Una settimana fa, Elena è venuta in America, da me, come fa quasi ogni week-end. Eravamo tranquilli, sul divano e a Julian è venuta un’idea strana. Direi un’idea da pazzi!- dice ridendo -Forse è stato un errore, però…-
È lì che non capisco più niente.
-Non c’è stato nessun errore!- esclamo varcando la porta. Tutti si voltano verso di me, ma i miei occhi sono incatenati a quelli di Ale -Mi hai sempre detto che il nostro non è stato un errore! È stato amore!- dico flebilmente, deglutendo. Mi avvicino a lui e gli accarezzo una guancia -Perdonami… Non riesco a frenare il mio istinto. Sono pazzamente gelosa di te! E prima non c’ho visto più… Ho pensato che mi avevi detto tante bugie… E invece…- mi fermo -Sono io che come al solito non ti do il tempo di spiegare… Scusa…- Alessandro mi mette un dito sulle labbra -Amore mio…- appoggia la fronte contro la mia. Occhi negli occhi.
Naso contro naso. Mi stringe per i fianchi e…
-Ma insomma!- esclama Julian -Piccioncini, arriviamo al dunque? Così faccio vedere a tutti il filmino!- dice fiero.
-Che filmino?- chiediamo io e Alessandro all’unisono.
-Tesorini miei… Secondo voi non portavo il filmino dell’anno!?- dice.
-Cosa dovete farci vedere?- chiede curioso Luca.
-Ehm…- cerco di parlare, ma Alessandro mi precede.
-Sono tornato per…- dice prendendo qualcosa dalla tasca -Per stare con mia moglie…- e mi rimette la fede nell’anulare sinistro. Ci giriamo a guardare le varie facce. Anna è preparata. Luca è rimasto a bocca aperta, come il resto dei presenti.
-Jonathan! Passami il filmino!- esclama Jul. Jonathan glielo lancia e lui lo prende al volo -Posso?- dice indicando la televisione. Luca annuisce, cercando di riprendersi dalla notizia.
Ed ecco che il filmato parte.
Non ci credo! Ma Julian ci ha spiati! Allora non dormiva! Che brutto mascalzone!
Il primo video: io e Alessandro sul tetto dell’hotel, a Las Vegas.

-Ma ti sembra giusto spiarli?- chiese una voce in sottofondo. Jonathan. Si è ritrovato per l’ennesima volta coinvolto con Julian.
-Oh! È un momento importante, bisogno riprenderlo!- rispose Julian.

L’attenzione del video si sposta su me e Alessandro.
Le nostre mani unite.
Io che mi perdo nei suoi occhi.
Lui che si perde nei miei.

-Ele, forse questa è una pazzia, si! Ma è la pazzia più bella di questo mondo! Forse non avremmo mai avuto questo coraggio. Prendere le nostre vite e unirle, per sempre. Non è stato calcolato, premeditato. Però ora siamo qui, a Las Vegas. Lontano da tutti. So che vorresti che i nostri amici fossero qui, insieme a noi, a festeggiare un giorno così bello… E ti giuro che un giorno ci saranno! Perché ho intenzione di sposarti per la seconda volta, però in Italia…- si avvicinò e mi diede un bacio -Io voglio che tu sia sicura di questa cosa… Non voglio che…-
-Sono sicura…- dissi convinta. Alessandro mi sorrise e mi baciò di nuovo.
-Bene! Così mi permetti di darti questo!- esclamò estraendo una scatolina di velluto blu.
-Oh!- esclamai sorpresa. Lui sorrise e mi prese la mano sinistra -Per sempre, amore mio…- disse piano.
-Si… Per sempre…- dissi con le lacrime che iniziavano a scendere. Lui mi mise l’anello al dito e io gli gettai le braccia al collo. Alessandro sorrise e mi baciò, con più passione.
°-Oddio che teneri!- esclamò Julian in sottofondo.
°-Shhh! Finirai per farci scoprire!- disse Jonathan sottovoce. Si sentì sbuffare mentre la telecamera continuava a riprenderci.
Il filmino sfuma verso il nero e riapre sull’immagine di me a letto, che dormo.

-Ehi, sposina! Sveglia!- urlò Julian. Io alzai la testa dal cuscino e socchiusi gli occhi. Guardai Julian e subito dopo realizzai -C***o! Oggi mi sposo!- dissi saltando dal letto.

Tutti ridacchiano, compreso Alessandro. Beh, in effetti ero proprio buffa.

-Oddio! Oddio! Mi devo sposare! Mi sposo!- dissi quasi sull’orlo di una vera e propria crisi.
-Si! Ti sposi!- disse lui euforico. Mi alzai di scatto e iniziai a muovere nervosamente le mani -E…e… e adesso? Il vestito? E il bouquet? E…-
-E… stop!- mi fermò Jul -Tesoro! Ho già fatto tutto io!- disse orgoglioso -E poi, scusa, ti preoccupi del vestito? Io ho un atelier!- esclamò entusiasta. Sorrisi e lo abbracciai -Grazie!-
-Attenta! La telecamera!- disse mentre mi allontanai.
-Vado a farmi una doccia!- dissi correndo in bagno.
-Io vado a prendere il vestito!-

Il filmino sfuma ancora una volta e sul video c’è Alessandro che esce dal bagno.

-Mi dispiace non averti potuto organizzare un addio al celibato! Magari in uno strip-club!-
-Mi spieghi cosa me ne faccio di uno strip-club quando io ho Elena!?- disse perplesso. Poi lo guardò -Ma che stai a fa?- chiese.
-Ti sto riprendendo!- esclamò Jonathan.
-E per quale assurdo motivo?- chiese inarcando un sopracciglio.
-Perché oggi ti sposi! Non sei per niente turbato? Emozionato?- Alessandro alzò una mano e la mise davanti alla telecamera. La mano tremava.
-Me sembro un ragazzetto all’esame di stato!- disse.
Si sentì Jon che ridacchiava.
Alessandro prese il vestito, appeso all’armadio. Iniziò a sbottonarsi la camicia e subito dopo si voltò verso Jonathan -Ma devi riprendermi mentre mi cambio?-
-Si! Però giuro che ti riprendo solo di sopra!- disse ridendo.
Ale indossò la camicia e i pantaloni. Poi prese la giacca e si sistemò le maniche.
-Very handsome!- esclamò Jonathan.
-Stamo a fa ‘na pazzia?- chiese insicuro.
-Ale, ti faccio solo una domanda… Tu ami Elena?-
Alessandro sorrise -Certo che si!- esclamò deciso.
-E allora?-
-Si, ma… Ecco è tutto così…- cercò la parola adatta -veloce!-
-Non sei più sicuro?- chiese. Alessandro lo guardò, abbassò lo sguardo e sorrise -Dopo la morte di Irene lei è l’unica che è riuscita a riempire il vuoto che avevo dentro. È tutta la mia vita…- disse dolcemente.
-Bene… e allora, dai, prepariamoci!-

L’immagine si sposta sulla camera mia e di Julian.

La porta del bagno si schiuse lentamente.
-Beh!? Hai deciso di rimanere lì?- chiese Julian.
Si sentì sospirare e poco dopo si iniziò ad intravedere un piede, con una scarpa bianca, elegante.
E poi, lentamente, uscii dal bagno.
Si sentì un rumore.
Julian aveva appoggiato la telecamera sul mobile, per avvicinarsi a me.
Avevo un vestito stupendo. Era semplice, ma aveva un tocco di classe.
Abito lungo, che cadeva dolcemente fino a terra, con una piccola coda. Corpetto di perline con un piccolo diamante al centro.
-Dio mio!- esclamò venendomi incontro -Sei stupenda, tesoro!- disse facendomi fare una giravolta -Divina!-
-Grazie…- dissi timidamente. Non mi sentivo molto a mio agio.
-Sembri uscita da un film!- disse sorridente.
-Spero non da uno horror!- dissi accennando un sorriso. Julian ridacchiò -Ma cosa dici, scema! Da un film romantico! Da una fiaba, meglio ancora!- disse. Poi guardò l’orologio -Ok, è quasi ora!- disse tranquillo.
-Cosa? È quasi ora? Di già? Ma come…- e iniziai ad agitarmi, a toccarmi il vestito.
-Ehi! Calmati!-
-Ti prego Julian dimmi che non sto facendo una pazzia!- dissi sempre più agitata.
-No! Nessuna pazzia! Tu ami Alessandro e lui ama te! Sai cosa devi dire durante il matrimonio, no?- chiese.
-No! Che devo dire?- domandai sorpresa.
-La promessa… Non è in italiano!- disse lui.
-Cosa?? E cosa cavolo aspettavi a dirmelo!?- dissi strabuzzando gli occhi -E cosa devo dire?-
-Beh, c’è scritto…-
-Già! Peccato che non faccio inglese da non so quanto! Chissà cosa dirò!-
-Ma che ti frega! Leggi come sai leggere! In caso ti correggo io!- esclamò entusiasta.

Il filmino sfuma ancora verso il nero e ritorna a riprendere Alessandro.

-Ohi, come sto?- chiese Alessandro, rivolto a Jonathan, toccandosi il vestito nervosamente.
-È la centesima volta che me lo chiedi! Stai benissimo!- esclamò continuando a riprenderlo.
-Dici che lei è felice?- chiese -Beh si, certo, se mi sta sposando!- disse iniziando una specie di monologo -E se poi ci ripensa?- disse spaventato -No, no! Non posso pensarci!-
-Ecco, bravo! Non ci pensare! Stai zitto che tra poco arriva!- disse Jon.
-Come tra poco arriva? Che ore sono? Come sto?- chiese agitato.
-Ale, calmati! Oppure, oggi celebriamo un funerale!- disse a denti stretti Jon.

I presenti ridacchiano. Vedere Alessandro così agitato mi fa sorridere. Lo guardo e vedo che continua a fissare lo schermo sorridendo. Mi avvicino e gli stampo un bacio sulla guancia, appoggiando la testa sulla sua spalla.

-Eccoci!- esclamò Julian scendendo dall’auto e venendo ad aprirmi lo sportello. Rimasi seduta a guardare quella piccola cappella in cui mi sarei sposata. Mi era sembrato tutto così strano.
Julian mi porse una mano che io afferrai, decidendo finalmente di uscire dall’auto. Presi il bouquet di rose bianche e ci avviammo.

-Qualche ripensamento?- mi chiede sottovoce Alessandro, guardando il video. Sorrido -No. Avevo solo un po’ di paura!- esclamo ricevendo un bacio sulla testa.

-Oh, sta arrivando!- esclamò Jon avvicinandosi ad Alessandro. Aveva lasciato la telecamera ad un’altra persona che avrebbe ripreso tutta la cerimonia.
-Sta arrivando? Com’è?- chiese emozionato.
-Bellissima!- esclamò Jon appoggiandosi sul suo bastone.
-Che ore sono?- chiese.
-Ale, ma che ti frega? Sposate e non rompere l’anima!- disse Jon mentre lui si sistemava il fiore nel taschino.

Mi viene da ridere. Non so perché, ma a rivedere queste scene, oltre che una grande emozione, mi viene da ridere. Eravamo così strani! Anzi, eravamo assurdamente nervosi ed emozionati da non capire nulla.

Julian mi aiutò a salire gli scalini tenendomi sottobraccio. Due bambini mi tenevano l’abito da dietro, per non farlo sporcare. Arrivammo quasi davanti alla porta, ma Julian si fermò di colpo.
-Oh, ma che fai?- chiesi agitata. Julian sorrise e mi diede un bacio sulla fronte -Beautiful!- esclamò emozionato.
-Per favore, non parlare di Beautiful!- esclamai tirandolo. Julian rise divertito e continuammo la nostra marcia. Arrivati davanti alla porta, qualcuno iniziò a suonare la marcia nuziale. Tirai un sospiro e cercai subito lo sguardo di Ale. Lui si girò. Mi guardò per qualche istante e schiuse leggermente la bocca. Deglutì e poi sorrise, mentre io continuavo la marcia verso di lui. Arrivata davanti all’altare, Alessandro scese lo scalino e mi tese una mano, che io afferrai prontamente. Lanciai un ultimo sguardo e feci un ultimo sorriso a Julian, per poi girarmi verso Alessandro e avanzare insieme a lui per metterci di fronte al così detto “ministro”.
La cerimonia ebbe inizio, dopo qualche sguardo emozionato tra me e Alessandro. All’ora più che mai ero decisa di fare la cosa giusta.
Arrivato il momento delle promesse, guardai terrorizzata Alessandro. Lui sorrise e mi sussurrò -È facile! Basta leggere! Ti ricorderai la pronuncia, no!?- lo guardai tirando un lungo sospiro.
-I, Alessandro, I take you, Elena, as my wife and I promise you are always faithful. In joy and in sorrow. In health and disease. And love and honor all the days of my life. Until death us do part.- disse Alessandro con una pronuncia perfetta. Beh, ormai è abituato a stare qui!
Rimasi qualche minuto incerta sul da farsi. Presi il foglietto con la promessa e gli diedi un’occhiata veloce, per poi guardare Alessandro dritto negli occhi.
-I, Elena, I take you, Alessandro, as my husband and I promise you are always faithful. In joy and in sorrow. In health and disease. And love and honor all the days of my life. Until death us do part.- dissi con voce tremante e una pronuncia quasi perfetta, a detta di Julian.
Alessandro mi sorrise e cercò di tranquillizzarmi, vedendo che la mia mano tremava.
Quando ci fu lo scambio delle fedi, entrai nel panico! Non sapevo cosa avrei dovuto dire!
Fortunatamente Alessandro disse le parole lentamente, riuscendo ad apprenderle quasi perfettamente.
Dopo lo scambio ci stringemmo le mani forte e solo quando il “ministro” disse, ovviamente in inglese, che lo sposo poteva baciare la sposa, lasciammo la presa e ci guardammo.
-Ti amo…- disse Alessandro accarezzandomi una guancia.
-Anch’io…- dissi emozionata più di prima. Alessandro si avvicinò e mi baciò appassionatamente.
Julian continuò a fare le foto con la sua fotocamera, mentre Jonathan uscì fuori per preparare il riso da buttarci.
Julian lo raggiunse poco dopo, e Alessandro intrecciò la sua mano con la mia -Sei pronta?- mi chiese sorridente. Annuii convinta e insieme varcammo l’uscita. Una pioggia di riso ci invase. Ovviamente c’erano anche i piccoli che mi avevano tenuto l’abito. Julian ci fu di nuovo vicino -Carissimi neo sposini, questa è la macchina che vi porterà dritti all’hotel!- esclamò indicandoci una limousine bianca. Lo guardammo entrambi increduli -Julian…-
-Si, si! Prego! Ora però muovetevi!- esclamò sorridente.
Scendemmo la scale insieme, io attenta a non cadere con il vestito e Alessandro premuroso che cercava di aiutarmi in qualche modo.

-Eh, ma ora come facciamo a vedere l’interno della limousine?-
-Ma guarda che c’era una telecamera piccolina che ci riprendeva! Ti pare che Julian si poteva perdere il momento del brindisi!?- dico scuotendo la testa.
Infatti…

Appena entrati nella limousine, ad attenderci c’era una musica leggera, la versione strumentale di “L’emozione non ha voce”, in sottofondo e una un bottiglia di champagne dentro ad un secchio pieno di ghiaccio. Alessandro mi porse i bicchieri e prese la bottiglia. Versò il contenuto nei bicchieri e gliene porsi uno. Lui posò lo champagne e mi guardò alzando il bicchiere -A noi due- disse dolcemente. Sorrisi e lo alzai anch’io -A noi due- ripeté. I nostri bicchieri si scontrarono provocando un piccolo tintinnio. Bevvi un sorso e poco dopo l’uomo che guidava ci avvisò di essere arrivati all’hotel. Scese velocemente dalla limousine e ci aprì lo sportello. Alessandro scese per primo e subito mi tese la mano.
Ringraziammo l’uomo e ci fermammo davanti all’hotel.

-Ah, però! Mica vi siete trattati male, eh!- esclama Luca.
-Ci si sposa una volta sola!- dice Anna.
-Nel nostro caso due!- rivelo. Mi scambio un fugace sguardo con Alessandro e sorrido -Ci sposeremo anche qui! Non subito, però…-
-Come minimo devo essere la tua testimone! Dato che mi hai tenuta all’oscuro di tutto!- esclama Anna fintamente offesa. Poi sorride -Scherzo!-
-Tanto sei te la mia testimone! Che bisogno c’è di chiedertelo? È scontato!-
-E ora non si vede più niente, giusto?- chiede Vittoria.
-Metti “stop”, Jul!- esclamo -Ora vi racconto io…- e la mia mente torna a quei momenti.

Rimanemmo incantati per qualche secondo. L’hotel era uno dei più belli di Las Vegas.
-Julian è pazzo!- esclamò Alessandro.
-Si! Decisamente!- dissi io.
-Andiamo?- mi chiese stringendomi la mano. Io annuii ed entrammo. Ad accoglierci nella hall c’era un uomo sulla trentina.
-I signori Berti?- chiese con la pronuncia americana. Alessandro annuì e cercò il documento.
-No problem! Julian mi ha già detto tutto!- prese una chiave -Stanza numero 30! Buona serata e auguri!-
-Grazie!- esclamammo.
Arrivati in prossimità della scala, Alessandro mi fermò.
-Che c’è?- chiesi stranita. Lui non mi rispose e si avvicinò, sollevandomi.
-Ma che fai!?- dissi iniziando a ridere.
-Come da tradizione porto la sposa in braccio fino alla porta della camera!- esclamò semi-serio.
Salimmo le scale e arrivammo davanti alla porta della camera. Alessandro con fatica aprì la porta e mi appoggiò a terra. La stanza era stupenda!
Rimanemmo a guardare la stanza per qualche minuto e poi…

-E poi… non credo ci sia bisogno di un continuo!- dico diventando rossa.
I presenti ridacchiano mentre Alessandro assume il mio stesso colorito. Julian ride senza trattenersi e fa ripartire il video. L’inquadratura si apre su di me. Sto dormendo avvolta solo dal lenzuolo.
Alessandro mi stava riprendendo.

-Amore!?- sussurrò dolcemente sdraiandosi accanto a me. Un bel primo piano al mio viso e Ale mi accarezzò dolcemente la guancia -Ehi…- continuò a sussurrare. Aprii lentamente gli occhi e sbatté le palpebre un paio di volte -Buongiorno, signora Berti…- esclamò lui sempre con tono dolce. Lo guardai per un paio di secondi -Signora Berti… Mi fa strano!- dissi continuando a coprirmi con il lenzuolo.
-Preferisci Argenti Berti?- chiese lui serio. Sorrisi e gli stampai un bacio, facendogli cadere la telecamera
-Ops! Sorry!- gli dissi assumendo un’aria da bambina.
-Combina guai!- esclamò lui sorridente. Uscii la linguetta e sorrisi furbescamente -Amore chiudi che mi devo rivestire!- gli dissi sedendomi e nascondendo le mie nudità.
-Si… un’ultima cosa…- disse.
-Che c’è?- dissi voltandomi verso di lui.
-Ti amo-
Sorrisi dolcemente -Anch’io…- dissi con la voce velata d’emozione.

Il filmino sfuma un’ultima volta verso il nero e inizia un video musicale con tutte le nostre foto.
Una lacrima scende dal mio viso, improvvisamente. Alessandro mi guarda e sorride. Con il pollice mi asciuga gli occhi e mi stampa un piccolissimo bacio sulle labbra.
Quando finisce parte un applauso da parte di Anna che è emozionata come se si fosse sposata lei. Io e Ale sorridiamo e ringraziamo tutti. Ci fanno gli auguri ma il telefono interrompe i nostri festeggiamenti. Luca prende il telefono e guarda i presenti -Stiamo arrivando!- chiude e si mette le mani sui fianchi -Mi dispiace, ma c’è una segnalazione! A quanto pare il nostro uomo si è mosso! Andiamo?- chiede. Io, Anna e Raffaele siamo pronti. Gli altri tornano nei propri uffici. Scappo veloce negli spogliatoi e mi sistemo, dopodichè esco e raggiungo gli uffici. Anna e Raffaele escono e sto per raggiungerli, ma Alessandro mi blocca per un braccio. Ci guardiamo dritti negli occhi -Mi raccomando! Stai attenta e non fare pazzie!- esclama preoccupato. Sorrido e gli stampo un bacio -Io non faccio mai pazzie…- dico sorridendogli.
D’altronde una pazzia già l’ho fatta. Ma è stata la pazzia più bella di tutta la mia vita.

Fine.


Fortunatamente è finita! xD Oh signur, ricordo che quando l'ho finita non ci credevo! Poi quando l'ho riletta non mi convinceva molto, ma non me ne fregava niente, volevo togliermela davanti! xD Spero sia stata di vostro gradimento. Non mi offendo se non lo è stato! xD
   
 
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