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Autore: Katia R    04/04/2011    0 recensioni
DATA PUBBLICAZIONE: 12 marzo 2009.
Alessandro la sollevò, continuando a tenerla stretta -Mi sei mancata- le sussurrò dolcemente all’orecchio. La riposò a terra e lei lo guardò -Anche tu..- disse emozionata.
Da quel giorno erano cambiate un bel po’ di cose. Il loro rapporto era diventato ancora più forte di prima.
Genere: Commedia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alele\\Sweet change
TITOLO: "Sweet change".
AUTORE: 
Katia R.
DATA FINE:
12 marzo 2009
PERSONAGGI:
  Alessandro\Elena
Premessa:
Storia... dolce! Come da titolo. La dedico a tutte le donne in attesa di un bambino ma soprattutto a quelle che nonostante mille problemi hanno deciso di tenerlo!


Sweet change

-Elena! Stai attenta! Io e Riccardo controlliamo qui intorno! Non può essere andato lontano.- Alessandro con la pistola in mano iniziò a muoversi cautamente.
Elena entrò nel casolare.
-Aiuto!- urlò Samantha. Elena accese la luce e notò la ragazza che teneva le mani premute sul suo pancione -Ti prego, aiutami! Mi si son rotte le acque!- Elena si inginocchiò accanto a lei -Ok, stai tranquilla! Continua a respirare profondamente! Ora ci sono io qui! Non avere paura!- disse lei tenendole una mano.
-Niente! È scomparso!- esclamò Alessandro entrando -Ma che diamine…-
-Ale, chiama di corsa un’ambulanza! Sta partorendo!- esclamò Elena, agitata.
Alessandro si allontanò per telefonare.
-Oh!- esclamò Riccardo avvicinandosi alla fidanzata -Amore, sono qui!- disse baciandole la fronte.
-Riccardo! Il bambino… Sta nascendo!- disse la donna tra le lacrime.
-Mi hanno detto che ci vorrà un bel po’! Siamo troppo lontani dalla città!- disse Alessandro rientrando. Samantha iniziò quasi ad urlare per i dolori -Non ce la faccio più! Non arriveranno in tempo!-
Elena guardò la donna e il suo pancione. Le prese le mani -Non aspetteremo! Questo bambino lo faremo nascere prima…- disse sorridendole.
-Si, ok.-
-Prendimi dell’acqua calda e degli asciugamano!- esclamò Elena rivolta a Riccardo.
-Subito!- disse l’uomo rialzandosi e correndo nell’altra stanza.
-Elena…- Elena si girò verso Alessandro che la guardava quasi terrorizzato. Lei gli sorrise -Ce la faccio…-
-Eccoli!- esclamò Riccardo ritornando e porgendole tutto l’occorrente.
-Benissimo!- si alzò e si avvicinò all’armadietto prendendo un paio di guanti in lattice.
-Sei sicura?- chiese Alessandro titubante -Domani hai l’intervento… Se non te la senti…- lei gli mise due dita sulle labbra -Stai tranquillo- disse ritornando da Samantha.
Alessandro si mise dall’altro lato della stanza per non vedere nulla, mentre Riccardo stringeva la mano della fidanzata.
Alessandro si appoggiò al muro e guardò Elena. Quante cose erano cambiate in quei mesi.

Aveva deciso di partire per l’America, ma dopo neanche un mese era ritornato a Roma. La sua città gli mancava, ma soprattutto le mancava lei. Elena. Quando era sceso dall’aereo, la prima cosa che aveva fatto era stata andare a casa sua. Lei era rimasta incredula per qualche secondo, ma quando si riprese gli buttò le braccia al collo. Non l’aveva salutato prima della partenza. Lui fino all’ultimo aveva sperato che lei lo fermasse, ma così non è stato. Alessandro la sollevò, continuando a tenerla stretta -Mi sei mancata- le sussurrò dolcemente all’orecchio. La riposò a terra e lei lo guardò -Anche tu..- disse emozionata.
Da quel giorno erano cambiate un bel po’ di cose. Il loro rapporto era diventato ancora più forte di prima. Passavano intere serate a parlare e guardare dvd. Ogni tanto si risvegliavano ancora abbracciati.
La passione scoppiò qualche settimana dopo. Quella sera Elena aveva preparato una cena a casa sua. Alessandro arrivò puntuale, con una bottiglia di vino. Fu la serata più bella di tutte quelle precedenti. Si raccontarono tutto, e dopo qualche bicchiere di vino rosso, si liberarono di un grande peso sul cuore. Si dichiararono il loro reciproco amore. E poi solo risate. Arrivare in camera da letto senza neanche accorgersene. Abbandonarsi a tutti i propri sensi e risvegliarsi la mattina, ancora abbracciati.
L’indomani erano ancora confusi, ma non riuscivano a stare lontani. Nel giro di pochi giorni quello che era cominciato con una notte di passione e una dichiarazione d‘amore a causa del vino, si trasformò in qualcosa di più forte. Si erano innamorati davvero.
Sarebbe stato bello vivere sereni, senza problemi. Ma qualcosa, nel giro di pochi mesi, era destinato a cambiare.

Elena era sempre più strana. Non stava bene e spesso perdeva i sensi. Anna l’aveva convinta a farsi un controllo e lei, poco felice, decise di darle ascolto. Non si sarebbe mai aspettata di sentirsi dire quelle parole.
Non era possibile. Aveva preso un giorno libero per recarsi al lago dove andava con Marco. Doveva pensare.
E non sarebbe stato facile.
Alessandro, preoccupato, arrivò dopo poche ore.
-Ehi..- disse sedendosi sul prato accanto a lei. Elena lo guardò e sorrise flebilmente.
-Ale- si fermò e abbassò lo sguardo -Devo dirti una cosa.-
-Cosa c’è?- chiese lui.
-Sono andata a fare un controllo, per via dei miei svenimenti e di tutto il resto… e..- lo guardò nuovamente negli occhi e continuò, decisa -Aspetto un bambino.-
Lui rimase spiazzato. Continuò a fissarla senza proferir parola. Mentre stava per parlare, il suo cellulare iniziò a squillare. Sospirò e rispose a malincuore. Era Luca, c’era un nuovo caso. Chiuse la chiamata e la guardò. Lei gli sorrise e lo accarezzò -Vai! Ci vediamo domani…-
-Stasera non vuoi che venga?- chiese lui. Elena vide che ci era rimasto male e gli sorrise -No, vieni. Ti aspetto a casa, allora…- lui sorrise felice e la fece alzare insieme a lui. Le prese le mani tra le sue e la guardò -Ma ci pensi?- disse quasi emozionato -Avremo un bambino…- disse come se avesse assimilato in quel momento la notizia. Elena abbassò lo sguardo e quel piccolo sorriso era scomparso.
-Elena, che succede?- chiese lui tornando serio.
-Ho avuto precedentemente gravi problemi. Una gravidanza potrebbe costarmi cara. Potrei non riuscirmi a muovere per un mese o anche di più. Non lo so. Non è il momento. Non doveva succedere ora. Dovevo fare accertamenti. Siamo stati attenti! Ma perché?! Io sono contro l’aborto, ma in questo caso…- si fermò cercando di frenare i singhiozzi -Non c’è altra soluzione! Potrebbe causare problemi anche al bambino!- Alessandro rimase a guardarla, inespressivo. Subito dopo lui la strinse forte a sé, mentre lei piangeva contro il suo petto -Qualsiasi cosa tu decida, io ci sarò sempre…- le sussurrò. Le diede una carezza e scappò al Decimo. Con un peso enorme sul cuore. Un peso che gli levava quasi il respiro. Mentre guidava le lacrime iniziarono a scendere come la pioggia che si infrangeva sul parabrezza. Arrivò al Decimo ed andò da Luca.
-Ohi, Ale! Eccoti! Senti..- ma non finì perché notò la faccia dell’amico -Oh, che succede?- Alessandro cercò di parlare, ma le lacrime ripresero a scendere. Luca si avvicinò e si abbracciarono. Lui si lasciò andare ad un pianto dirotto sulla spalla dell‘amico.
-Che succede, Ale?- chiese preoccupato.
-Elena…- disse cercando di riprendersi -Lei, aspetta un bambino!- disse sedendosi. Luca sorrise -Ma è una cosa meravigliosa!- esclamò. Poi pensò alla reazione dell’amico -Scusa, qual è il problema?- chiese sedendosi accanto a lui.
-Il problema è che lei non vuole tenerlo! Non può. Potrebbe causarle problemi di salute. E potrebbe causarli anche al bambino. Non dovrebbe più lavorare. È tutto così difficile! Io…-
-Ale, torna da lei. Non lasciarla sola, adesso! Ha bisogno di te più di chiunque altro!-
-Lo so! Però…-
-Hai pensato a come si sente lei? Dover rinunciare al suo bambino a causa della propria salute!- esclamò Luca.
Alessandro lo guardò -Hai ragione. Sono un ipocrita. Ho pensato solo a me!- disse maledicendosi.
-Vai! Ricordati che la felicità non è solo questo!- Alessandro gli sorrise e dopo un altro abbraccio corse a casa da Elena.
Aprì la porta e la trovò nel salottino, sul divano, con le gambe rannicchiate al petto. Si avvicinò lentamente mentre lei continuava il suo pianto sommesso. Deglutì e si sedette accanto a lei stringendola contro il suo petto. Lei singhiozzò più forte -L’intervento è la prossima settimana!- disse stringendo la maglietta di Alessandro tra le dita. Lui annuì silenziosamente e non disse nulla. Ogni parola sarebbe stata superflua.
-
"Siamo nati ieri" - Carlotta
http://www.youtube.com/watch?v=vv5xhxZe8IE


-Dai che vedo la testolina!- esclamò Elena sorridendo a Samantha. La ragazza lanciò un urlo più forte e dopo aver preso un respiro profondo, spinse stringendo i denti. In lontananza si sentirono le sirene dell’ambulanza. Samantha diede le ultime spinte e pochi minuti dopo, un vagito riempì la stanza. Alessandro guardò la scena visibilmente commosso. Elena teneva quel frugoletto tra le mani e sorrideva a Samantha. I dottori entrarono in camera, mentre Elena avvolse la piccola in un lenzuolo e la porse alla madre. Fu in quel preciso istante che iniziò a piangere silenziosamente. Alessandro si avvicinò e le baciò la testa -Sei stata bravissima…- disse dolcemente. Elena annuì e uscì fuori. L’uomo si congratulò con i neo genitori e corse da lei -Che succede?- chiese avvolgendola per le spalle. Lei sorrise e si asciugò le lacrime -Ho provato un’emozione bellissima quando ho preso la bambina tra le mani. Ho capito cosa sta provando Samantha in questo momento!- disse girandosi verso di lui -È così piccola, Ale! È bello quando un bambino viene alla luce. Quando fa il suo primo vagito come per dire “ehi! Sono arrivato!”. E stavo pensando che sarebbe la c***ata più grande di questo mondo se facessi l’intervento!- disse con le lacrime che continuavano a scendere. Alessandro rimase immobile per qualche secondo. Continuò a pensare alle parole appena dette da Elena. Senza dire niente la strinse a sé e rimasero così. Luca e Anna li raggiunsero. I due si staccarono e si asciugarono le lacrime.
-Possibile che me lo fai piangere sempre?- chiese Luca sfottendo Alessandro. Elena fece spallucce e cinse un braccio intorno alla vita di Alessandro. Lui le passò il braccio dietro il collo e sorrise -Sfotti, sfotti!- disse.
-Ottimo lavoro, Elena!- esclamò il dottore uscendo.
-Grazie!-
-Beh, se in caso decidessi di cambiare lavoro fammi un fischio!- esclamò l’uomo. Elena sorrise.
-Ti aspetto domani per l’intervento!- esclamò il dottore. Elena tornò seria -Domani non ci sarà nessun intervento- disse convinta. I presenti la guardarono stranita, tranne Alessandro.
-Elena, sei sicura? Sai benissimo i rischi che corri e…- Elena lo interruppe -Lo so cosa potrebbe succedere! Però oggi ho capito che ne vale veramente la pena. Ce la posso fare! Farò le cure necessarie affinché il mio bambino cresca forte e sano! Però non riesco a fare a meno di lui. Ormai è parte di me…- disse sfiorandosi il ventre con la mano. Anna la guardò commossa, mentre il dottore fece un sorriso compiaciuto -Sono felice che alla fine hai deciso di tenerlo! Le parole che hai appena detto… beh, ho sperato tanto che le dicessi! Auguri! Vieni lo stesso domani, per una visita!-
Elena sorrise -Ci sarò! Arrivederci, dottore!-
-Arrivederci!- esclamò l’uomo salendo in auto.
Anna corse ad abbracciare l’amica -Io ti sono vicina! Non ti lascerò sola in questo momento delicato! E poi dovremo fare shopping, iniziare a comprare le prime cose e…-
-Anna, calma!- esclamò sorridente, Elena -Ci sarà tempo! Vado a fare la visita prima! Poi non sappiamo neanche di che sesso è!-
-Beh compriamo tutto neutro!- esclamò Anna entusiasta. Luca guardò Elena -Guarda che mò non te la levi più de dosso, eh!- esclamò avvicinandosi e abbracciandola -Auguri, ispettrice!- le sussurrò. Elena sorrise -Grazie, commissario!-
-Ehi! Guardate che anch’io ho fatto la mia parte!- esclamò Alessandro. Tutti si girarono verso di lui.
-Embeh!?- disse Luca -Che voi un premio!? Tra nove mesi t’arriva!- esclamò l’amico avvicinandosi -Viè qua, va!- disse abbracciandolo -Auguri, fratello!-
-Io vorrei farti gli auguri, ma…- disse Anna -siccome ho letto che le donne nella gravidanza sono molto gelose, e nervose, ecco… non vorrei m’arrivasse qualcosa en testa, tutto qui!- esclamò avvicinandosi e abbracciandolo.
-Anna!?- la chiamò Elena. Anna si girò verso di lei interrogativa.
-Ma vaff*****o, va!- disse sorridendole. Anna fece la finta offesa -Cosa mi hai detto? Aspetta che ti prendo!- e le andò incontro, mentre Elena iniziò a scappare.
-Non correre!- le urlò Alessandro.
-Ti ci devi abituare!- esclamò Luca -Sono sempre state così!- fece spallucce e si avvicinò ad Anna per fermarla. Alessandro sorrise sentendo la risata cristallina di Elena. Non la sentiva da una settimana. Si avvicinò e l’abbracciò da dietro, sfiorando, per la prima volta, la pancia dove cresceva il loro bambino.

Fine

   
 
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