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Autore: bowtiesarecoollike    08/04/2011    11 recensioni
Il Dottore è malato con l'influenza, ma non ha assolutamente intenzione di ammetterlo. (link della storia originale: http://www.fanfiction.net/s/6734004/1/)
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: Il ritorno
 
Diverse ore, pillole, film, muffin, tè e sessioni di coccole dopo, Rose si svegliò nel letto senza il Dottore. Si alzò di scatto e cercò per la stanza, controllando il bagno con circospezione per vedere se la sua nausea era ritornata. Quando lo trovò vuoto sospirò di sollievo e saltellò verso la sala comandi.
 
“Ti senti meglio allora?” Chiese Rose alla figura che correva energeticamente attorno alla console schiacciando bottoni. Il Dottore stava ancora indossando il pigiama e le pantofole, ma aveva addosso il suo cappotto lungo marrone che frusciava e ondeggiava ad ogni cambio di direzione.
 
“Molto meglio grazie! Quelle pillole hanno fatto miracoli! E anche tu,” il Dottore ammiccò, “mi sono svegliato prima con così tanta energia! Nessuna traccia di influenza rimasta! Ooh, e un terribile mucchio di richieste d’aiuto a cui dovremo probabilmente rispondere il più presto possibile…” affermò, e abbassando una leva atterrarono con un rumore sordo. Si lanciò verso la porta.
 
“Vieni adesso, Dottoressa Tyler.” Disse sfacciatamente, i suoi occhi praticamente scintillavano. Rose lo raggiunse e stava per aprire la porta quando qualcosa le si affacciò alla mente.
 
“Aspetta un attimo, siamo in pigiama! Non dovremo andare a cambiarci prima..?”
 
“Beh, ho salvato il mondo già una volta in pigiama,non dovrebbe essere difficile farlo di nuovo!” Disse, con la mente rivolta allo scorso Natale.
 
“Ti hanno tagliato una mano!”
 
“L’ho fatta ricrescere!” Rispose come se fosse una cosa da nulla. Rose roteò gli occhi.
 
“Ma tu, Rose Tyler, questa è la prima volta che salvi il mondo in pigiama. Sei pronta per questo, novellina?”
 
“Oh, non lo so Dottore, non sono sicura di essere pronta!” Disse con tono drammatico.
 
“Non ti preoccupare, mi prenderò cura di te.” Disse con un sorriso compiaciuto, le sue braccia scivolarono attorno alla sua vita. L’attirò più vicino a sé, molto vicino. Le loro labbra erano distanti pochi centimetri. Entrambi si protesero in avanti, i loro respiri sul viso dell’altro… quando Rose improvvisamente lo allontanò, la sua faccia contratta.
 
“Uh… Scusa Rose, io uh… stavo solo–” farfugliò il Dottore, ma fu interrotto da uno starnuto proveniente da Rose.
 
“ACHOOOOOOO!” Starnutì, sollevando le spalle.
 
“Quello era uno…?”
 
“Si, ma–”
 
“Ma cosa?”
 
“Solo per un po’ di polvere…” 
 
“Dalla console?” Chiese il Dottore con il sopracciglio sollevato.
 
“… probabilmente…” rispose lei evitando il contatto visivo. “Andiamo allora!” Disse, spalancando la porta e balzando fuori. Il Dottore fece un’alzata di spalle e la seguì subito dopo, chiudendo la porta dietro di sé.
 
E così, il duo salvò il mondo in pigiama. Furono sul punto di perdersi più e più volte, ma niente poteva separare quei due, né il più spesso muro nell’Universo né qualsiasi altra cosa. Per ora…
 
Più tardi quello stesso giorno…
 
“Non posso credere di averti attaccato l’influenza…” disse il Dottore, odiandosi… di nuovo. Era steso vicino a lei sul suo letto, le sue mani sulla faccia per la vergogna.
 
“Non è colpa tua! Potevo scegliere se stare con te, e l’ho fatto. Adesso smettila di avvilirti e guarda la TV con me.” Disse lei esasperata. Poi starnutì.
 
“La TV è noiosaaaa…”
 
“… si lo è abbastanza… hai Mario Kart?” Chiese. Lui schizzò in piedi immediatamente, con l’umore rallegrato.
 
“Si! Mario è mio!” Disse come un bambino piccolo, afferrando i comandi e inserendo il disco nella Wii che Rose era sicura non ci fosse un minuto prima.
 
Perciò giocarono per ore finché Rose non si addormentò. Poi quando si svegliò giocarono ad un gioco differente finché non divenne di nuovo stanca. Continuarono così finché non si sentì abbastanza bene da alzarsi e guadagnare la sua professionalità nell’indossare pigiami durante il salvataggio di pianeti. Lui le fece anche fare una coppa quando compì l’impresa, lei rise e lo abbracciò come se non ci fosse stato un domani.
 
Quei due erano la materia delle leggende, e assolutamente inseparabili.
 
Fine.
 
  
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