Film > Il Corvo
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Autore: Migiri Born    17/04/2011    1 recensioni
Non ci sono parole. Solo un gracchiare incessante e un sussurro.
Dedico questa storia a chiunque lo desideri. E' per voi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un omaggio al film “Il Corvo”, e a Brandon, perché non è poco ciò che mi ha regalato con la sua interpretazione.

Un’unica, splendida Luna

Ero terrorizzato. Sapevo solo di esserci, eppure la certezza che non dovessi trovarmi in quel luogo mi attanagliava.

Ho graffiato il legno e la terra umida ha colpito le mie mani, ma ho sentito l’aria.

Bellissima, toccava il mio viso mentre annaspando e fendendo il fango raggiungevo la via d’uscita. O forse stavo entrando. Non in un luogo, ma in qualcosa di vecchio.

 E annaspavo.

L’unico sordo rumore che le mie orecchie percepivano era la pioggia, lunga, interminabile e crudele picchiava su di me, quasi a dirmi di tornare indietro.

Dove?

Per chi?

Disperato mandavo avanti le mani, respirando a fatica tra quella melma rivoltante, smussavo il terreno dei morti.

Un cimitero.

In un attimo i pensieri che mi impedivano di ragionare, si racchiusero tra le mie labbra e gridai. Gridai alla notte e alla Luna.

Mi osservava e muta piangeva. Le sue lacrime mi avevano impregnato i capelli.

Anche la mia pelle distingueva a malapena quelle grandi gocce fredde.

Il gracchiare di un corvo aveva rischiarato la mia mente di una luce fioca e debole.

Ma si trattava di luce nonostante tutto e l’accolsi con tutto me stesso.

Alzandomi in piedi, indolenzito fino alle viscere, osservai una lapide. La mia pietra tombale su cui  ora serenamente posava le sue zampe un corvo dalle piume lucide e profonde. Un buio che avevo vissuto per molto tempo. Ho fatto un grande sforzo per ricordare il mio nome.

Solo le incisioni su quella tomba me lo avevano rivelato completamente.

Nel silenzio e nel nero pece di quel nulla dove avevo vagato forse per secoli, avevo avvertito tre picchiettii, prima debolmente, poi come esplosioni avevano colpito il mio cuore, che con decisione aveva ripreso a battere.

Faceva male, gli occhi bruciavano e sentivo di essere stanco, così stanco …

Ma il corvo sembrava volere qualcosa da me. Così, seguendolo, mi aveva condotto in un posto familiare.

- Shally. – avevo sussurrato.

Sapevo cosa fare.

 

 

  
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