Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: palanmelen    20/04/2011    3 recensioni
-Oh, beh. In fondo, le cose che contano son sempre quelle. La bellezza. I soldi. La fama. Non me ne manca una.-
(Avvertimento! Fluff ESTREMO!)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

(( Sì, sì, è una specie di seguito di "I vestiti nuovi etc". Quindi sì, forse è meglio che vi leggete, se avete voglia, prima quella e poi questa. O il contrario, se proprio ci tenete. O nessuna, ecco, mica vi obbligo non un kalashnicov puntato alla nuca. (anche perché usare un'arma del genere così da vicino è davvero da idioti. Ti arriva il sangue in faccia. E le cervella. Ugh, che schifo.)))


Nasi all'insù

 

Draco fissava il cartellone con palese soddisfazione. La esprimeva con tutto il corpo, il sorriso tirato da una parte, le braccia quietamente conserte, la schiena tesa e le gambe ben piantate a terra. I suoi occhi luccicavano con un accenno di malizia.
Harry non sembrava del tutto convinto. Era solo un passo più indietro, per poter abbracciare meglio collo sguardo l'enorme pubblicità. Non aveva idea del formato, ma... mio Dio.
-Non è meraviglioso?-
-Beh...- L'angolo della bocca di Harry fremette.
Draco ridacchiò. -Sei geloso.-
Harry prese fiato. -Beh... E'... Ti si vede l'incavo tra le chiappe!-
Draco sorrise a denti scoperti. -Oh, sì. Vado per i trenta ma ho ancora un culo grandioso, eh?-
Harry sospirò. Abbassò lo sguardo e si grattò la nuca. Poi si girò verso Draco. -E cosa pubblicizzeresti, un paio di mutande arancioni coll'elastico molle?-
Draco schioccò la lingua. -Ma no. Non vedi il logo?-
-E' lungo un metro e stampato in nero sulla tua chiappa destra. Come faccio a non vederlo?!- Lo misurò aprendo le braccia.
-Ecco. Ma sai che non avrei mai detto che l'arancione mi sarebbe stato bene? Uhn, forse perché è più mattone...-
-Io mi chiedo come fai la pubblicità ad una bevanda che neanche si vede la bottiglia!-
-Ma sì, è lì! Non vedi che la tengo in mano? Proprio accanto al fianco!-
-Draco, tutto quello che non è il tuo sedere è sfocato!-
-Allora aspetta che la passino in tivù! L'ambientazione è favolosa.-
Harry sospirò ancora e scosse la testa. Mise un braccio attorno alle spalle di Draco, che gli diede un colpo col fianco. -Sei geloso, dai. Dimmelo.-
-Lo sono terribilmente. Dovrei avere il copyright.-
-Dai. Pensa che tu puoi toccare quello che gli altri possono solo guardare...-
-Uhnf. Quanto ti hanno dato?-
-Un mucchio di soldi. L'ho già detto che amo i babbani?-
-Ah, da un mese a questa parte non fai che ripeterlo. Ora possiamo andare? Ho fame.-
Draco si lasciò tirare via con una certa riluttanza. Harry era scioccato da come potesse rimanere a fissarsi con quel sorrisetto estasiato. Roteò gli occhi e lo trascinò verso la macchina.
Draco si riscosse appena non ebbe più davanti al viso la gigantografia del suo sedere. Gli circondò la vita con il braccio e poi casualmente gli strinse una natica. -Sai, potresti fare un provino anche tu. Certo, appena ti andrà via quel ridicolo segno... Non mi vuoi ancora dire com'è successo?-
Harry lo spintonò verso il sedile passeggero, poi salì al posto di guida e si allacciò la cintura.
Appena Draco chiuse la portiera, rispose: -E' un segreto che mi porterò nella tomba, Malfoy.-
Draco alzò le spalle. -Ok.- disse armeggiando colla propria cintura di sicurezza. -Lo chiederò a Weasley.-
-Che sa che se ti dice qualcosa non diventerà mai padre. Rinunciaci, Draco. Non ti darò un altro motivo per prendermi in giro vita natural durante.-
Draco rise. -Tanto lo scoprirò! Mi porti a mangiare il pesce colle patatine, vero?-
Harry sorrise con indulgenza. -Sì...- Accese la macchina e godette colla coda dell'occhio l'espressione tesa ed eccitata che faceva Draco ogni volta. Aveva detto di voler prendere la patente, ma Harry non si sarebbe mai fidato a dargli in mano qualcosa di più di un'automobilina telecomandata. Da qualcun altro. 
Appena Harry ebbe fatto manovra per tornare sulla strada e dirigersi in città, Draco s'abbandonò contro il sedile. Il rumore del motore lo rilassava.
-Mi ci sto abituando bene, eh?-
-Aha.-
-Oh, beh. In fondo, le cose che contano son sempre quelle. La bellezza. I soldi. La fama. Non me ne manca una.-
Harry sbuffò divertito. Draco era particolarmente ciarliero. Lo era sempre stato, lo ricordava. Ma le sue orecchie non si erano ancora abituate al flusso continuo di parole a cui erano sottoposte. Non che Harry avrebbe mai cambiato una virgola di lui. 
Draco si strofinò le mani. -Oh, forse mi riconosceranno per strada!-
-Vestito? Dubito.-
-Oh, ma dai! Intendo quando sarò in tivù!-
-Idem.-
-Maaah!-
Harry scosse la testa, ridacchiando. Non riusciva a capire come Draco potesse non farlo smettere di sorridere nemmeno per un momento. E neanche si sforzava di essere divertente.
-Ehi, potrò fare l'attore.-
-Mmh. Magari il comico.-
-Sì? Sì! Però devo inventarmi un personaggio. Mmmh...- Rimase in silenzio alcuni istanti. Harry non vedeva l'ora di sapere cosa si sarebbe inventato. -Nah, mi verrà in mente qualcosa. Potrei riciclare un po' delle imitazioni che facevo a scuola, vero? Ero davvero grandioso. Mmh, potrei iniziare a seguire la politica babbana e fare satira, no? Oh, ma è meraviglioso! Perché non ci ho pensato prima?-
Harry lo lasciò parlare per minuti senza stare troppo attento. A Draco, in effetti, non interessava che lui ascoltasse o rispondesse. Faceva "brainstorming con se stesso".
-Ah, guarda a destra!- Lo interruppe Harry all'improvviso. Rallentò appena per lasciar più tempo a Draco di ammirare il cartellone pubblicitario che stavano per passare.
Draco fremette come un bambino e schiacciò il viso contro il finestrino. -Ah, visto?, visto?! Ne hanno messi in giro un sacco! Non è meraviglioso? Sono fico.-
Harry scosse rassegnato la testa. Non poteva nemmeno negarlo.
-Aaaaaah, non hai idea... sai quanto mi piacerà leggere sui nostri giornali quel che scriveranno, appena mi vedranno su quei cartelloni? Che... che... non so, "soddisfazione" non è abbastanza! Draco Malfoy continua a dare spettacolo, o qualcosa di più cattivo, eh? Perché - abbassò la testa, corrugò la fronte e storse la bocca, imitando uno dei medimaghi del San Mungo -" il Signor Malfoy soffre di una patologica ricerca di attenzioni da parte dei media"! Perché "il Signor Malfoy presenta il tipico quadro clinico del disturbo istrionico di personalità"! Nevvero, Harry?-
-Oh, beh. A scuola lo pensavamo tutti, ma non mi sembrava carino dirtelo.-
Draco rimase basito a bocca aperta, e si trattenne dal colpirlo solo perché stava facendo una curva. Poi sorrise. -Umh, sì, lo capisco. E' così sottile il limite tra genio e follia che è molto facile scambiare l'uno per l'altra.-
-Certo, Draco. Certo.-
-Ti pregherei di non essere ironico sull'argomento, comunque.-
Harry trattenne un sorriso. -Sì.-
Draco si agitò sul sedile: -Mmh, dove mi porti? A quello che c'è in centro?-
-Scherzi? E dove parcheggio?-
-Uuh, allora a quello di settimana scorsa, eh?-
-Ok.-
Draco si strofinò le mani. -Il cameriere!-
-Sì... ma non chiamarlo più "garçon", mh? Non vorrei trovare sorprese nel piatto.-
Draco scrollò le spalle.

Draco si era ambientato più che bene, e ad una velocità straordinaria.
Harry ne era rimasto affascinato, più che stupito, perché non avrebbe mai pensato che il "taglio" che Draco gli aveva detto di voler dare alla sua "vita passata" sarebbe stato sul serio così drastico e repentino.
Appena tornato a casa dall'ospedale (alla fine gli Auror non avevano potuto far altro che rilasciarlo), gli aveva mandato un gufo. 
Harry lo aveva invitato per un tè il pomeriggio successivo.
Poi lo aveva portato a cenare in un ristorante babbano, e gli aveva spiegato in due parole come faceva lui a vivere senza paparazzi.
Poi erano tornati nel suo appartamento in centro e avevano fatto l'amore.
Erano rimasti chiusi in camera da letto così tanto tempo che quando ne erano usciti (Harry aveva terminato i giorni di malattia e doveva tornare a scuola) la notizia della passeggiata in costume adamitico di Draco era ormai roba vecchia.
Nei giorni successivi, prima di potersi rivedere, Harry aveva sognato continuamente la risatina che gli era scappata dalle labbra prima che la frenasse colla mano, quando lo aveva steso sul letto, e i mormorii invitanti che produceva mordendosi le labbra mentre gli succhiava i capezzoli, e la sua confessione a mezza voce, -E' passato tanto tempo, dall'ultima volta...-, sussurratagli nell'orecchio appena prima che lui gli prendesse le gambe per mettersele sulle spalle. Harry aveva sognato la sua stretta calda e il suo respiro erratico e i suoi denti nella pelle.
Poi Draco aveva dato le dimissioni, aveva risposto con secchi "no comment" alle domande dei giornalisti, e aveva sorriso ai fotografi. Un sorriso che dalle pagine dei giornali ti diceva di avere un segreto. Ti faceva morire d'invidia. Ti seduceva.
Allora Draco Malfoy, il politico, il figlio di Narcissa Malfoy, l'ex mangiamorte con imbarazzanti scheletri nell'armadio, era sparito.
Harry una mattina aveva aperto la porta sorridendo fino a sentir male alla faccia, e Draco Malfoy, giovane senza passato, senza casa, senza lavoro (ma con il biglietto da visita di un illustre sconosciuto), era entrato definitivamente nella sua vita deciso a metterci le radici.
E Harry sorrideva ancora lasciando che lui gli rubasse spudoratamente le patatine dal piatto blaterando senza continuità di qualsiasi cosa gli venisse in mente.
Non dubitava che avrebbe continuato a sorridere per il resto della vita.

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: palanmelen