Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Guido    12/02/2006    9 recensioni
Un anno dopo la fine della Seconda Guerra, Hogwarts riapre i battenti su un Mondo Magico molto cambiato e molto insicuro, dove anche la pace appena conquistata non sembra destinata a durare. Quale destino attende i giovani allievi, i professori vecchi e nuovi, dentro e fuori la Scuola? E la nuova guerra, se scoppierà, sarà sempre tra maghi, oppure... contro i Babbani? Domande molto pressanti per Draco Malfoy, improvvisamente catapultato sulla cattedra di Difesa, e anche per qualcuno che, di nascosto, tenta di rintracciare un Harry Potter svanito nel nulla ormai da anni...
(NOTA: ho cominciato a scrivere la storia prima che uscisse "I Doni della Morte", l'esito della guerra è stato molto diverso, ma scoprirete i dettagli principali già nel primo capitolo. OOC per il personaggio di Draco, del resto la serie è incentrata proprio sulla sua evoluzione)
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Da Mangiamorte a...'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il Ministro della Magia


Ringraziamenti: ancora una volta, debbo usare questo spazio per replicare ai recensori di un’altra storia (Whisky Incendiario, per la precisione), ma credo che sarà l’ultima, perché non ho in programma altre one-shot.
Yuya Lovegood: grazie mille per i complimenti. Davvero gli scacchi sono il gioco della Morte? Non l’ho mai sentito dire, ma suona molto bene. Sono felice che tu abbia apprezzato la resa di Ron. In effetti, il “mio” Ron è OOC, non ci piove, ma la cosa è perfettamente voluta. Non è stato facile escogitare una trama, piuttosto un flashback, che rendesse plausibile una simile evoluzione rispetto al personaggio canonico; spero proprio di esservi riuscito.
Ramona55: lo slash è un filone forse troppo sfruttato, ma la coppia che va per la maggiore è certo Harry/Draco. Non nutro preferenze di genere e neppure di pairing, ma avevo bisogno di “qualcosa” intorno a cui costruire la trama; da che mondo è mondo, una storia d’amore infelice è molto adatta all’uopo. Ron gronda sarcasmo, ma è soprattutto un meccanismo di difesa.
Lux: mi fa piacere che continui ad apprezzarmi, perché questa storia può non piacere. Ron, poverino, ha davvero pochi fan, ma credo che la colpa sia tutta della Rowling. E considera che, passando dalla scacchiera alla vita, ha perso la partita più importante; credo che questo risponda alla tua obiezione. Su Silente, come vedi, anch’io non ho azzardato risposte, ma soprattutto domande. Hermione… visto che siamo d’accordo, stendiamo un velo pietoso. OK?
Kitsunechan: temo che il lieto fine e le mie storie non vadano troppo d’accordo. Mi rendo conto che questa storia, occupata quasi per intero da un monologo interiore, si trasforma in un
referendum pro o contro il mio Ron; non so se l’apprezzamento sia diretto al merito delle scelte che ho compiute, ma mi accontenterei anche di veder apprezzata, diciamo, la perizia tecnica. Dopotutto, i personaggi stanno simpatici o antipatici, e si sa, de gustibus
Julien: grazie per i complimenti e anche per i baci. Veramente costruiamo i personaggi in maniera simile? Sono ansioso di leggere le tue storie. Di norma non punto sul dark o sul drammatico… oddio, temo che la storia che sto pubblicando mi smentisca clamorosamente! Vedi tu.
Danieldf: ci siamo già chiariti in separata sede, ma, a scanso di ulteriori equivoci, ribadisco che Ron è morto.
Ri-tzè? Non fa molto “Mago più potente” eccetera, ma ho sempre avuto una predilezione per le onomatopee.
Mariademolay: il tuo apprezzamento ha sempre un grande valore. Su Ron ci troviamo in perfetto accordo. Minerva che fugge con Voldemort? Non credo di possedere la tua vena parodia, ma chissà, potrei provare. Hermione ubriaca? Si potrebbe anche fare, ma non ho una speciale predilezione per i personaggi “sotto spirito”, anche se il detto “
In vino veritas” ha certamente il suo peso. E’un espediente narrativo come un altro.
Galadwen: pensa che stavo per pubblicare senza leggere la tua recensione! Apprezzi il personaggio, ma la storia non ti quadra? Può essere che appaia poco plausibile, o addirittura fuori della realtà, visto che l’ho scritta in un momento di profonda crisi personale; ma ti confesso che sono sorpreso. Nella mia testa, storia e personaggio coincidono, l’una sorregge e giustifica l’altro. Oh be’, le critiche sono utili proprio per l’apporto di punti di vista nuovi… anche se mi riesce difficile, confesso, seguire il tuo.



Of our elaborate plans, the end.

Of everything that stands, the end.

[Jim Morrison]

 


Il Ministro osservava il castello, intorno al cui profilo maestose e severo i raggi estivi disegnavano scherzose dita d’oro. Ma non era quello spettacolo, per quanto gradevole esso fosse, a farlo sorridere.

Era l’ultimo giorno di Agosto. L’indomani, un nuovo anno scolastico sarebbe cominciato, alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, il primo dopo la paralisi dell’attività didattica dovuta ai lutti e alle distruzioni della Seconda Guerra. Grazie all’impegno del Ministero, la scuola avrebbe riaperto dopo un solo anno di chiusura, e i giovani maghi avrebbero ricevuto un’istruzione di prim’ordine, rispettosa delle direttive ministeriali, che il Preside della scuola non avrebbe più potuto ignorare.

Quasi inavvertitamente, lo sguardo del Ministro scese dal castello al terreno davanti a lui: un angolo mesto e poco frequentato, che ospitava il cimitero della scuola. Per consenso generale, si era deciso di seppellirvi anche i caduti dell’ultima battaglia, avvenuta proprio davanti ai cancelli. Fosse stato per lui, i cadaveri sarebbero finiti in qualche fossa comune,… ma, un anno e mezzo prima, il suo potere non era ancora abbastanza saldo perché potesse sfidare impunemente l’opinione pubblica. Per fortuna – il sorriso si accentuò – si era liberato di quel particolare problema molto in fretta.

Si spostò di qualche passo a sinistra ed eccole lì, le tombe dei caduti, un poco discoste dalle altre: due schiere di lapidi sull’attenti, parallele, ma separate da un vialetto ben tenuto, che invogliava il visitatore ignaro o distratto a godersi la passeggiata. Gli Champs-Élysées della Morte.

Quegli occhi soddisfatti si posarono sulla prima lapide di destra. L’iscrizione in caratteri bianchi si stagliava sulla pietra nera, nitida nonostante la luce intensa, che riusciva soltanto a rendere meno funereo il suo aspetto; ma il Ministro avrebbe saputo leggerla anche ad occhi chiusi. Ognuna di quelle lapidi era incisa nella sua memoria come un simbolo, una pietra angolare del trionfo e del potere.

Le lettere candide sembravano orgogliose di proclamare che lì giaceva

Severus Piton

1959 – 1998.

Lo avevano sepolto nella fila di destra, quella dei difensori di Hogwarts, sebbene neanche in quell’ultima battaglia si fosse davvero compreso da che parte stesse: era morto troppo in fretta perché si potesse capirlo. E, dopotutto, non doveva esserci alcun processo di Norimberga, visto che, in realtà, entrambe le parti avevano perso e che il vincitore era, diciamo così, un “terzo incomodo” a cui importava ben poco delle vecchie lealtà. Non lo aveva forse dimostrato personalmente?

A sinistra, bianche come il cappuccio che la defunta aveva indossato con tanto orgoglio, le lettere squillavano il nome di

Bellatrix Black Lestrange

 

Nessuno si sarebbe aspettato che fosse la prima caduta dei Mangiamorte; al contrario…. Eppure, in qualche modo, l’occupante della seconda tomba di destra era riuscito nell’impresa, prima di soccombere a sua volta.

Neville Paciock

1980 – 1998.

Era stato l’inizio dell’ecatombe.

I suoi occhi saettavano a destra e a sinistra, guizzando sulle lapidi senza davvero vederle, mentre i nomi delle vittime si affollavano nella sua mente.

La McGranitt. Vitious. Hagrid, quel grosso stupido che si era cacciato in una faccenda più grossa di lui. Le gemelle Patil, sulle cui doti di combattenti nessuno avrebbe scommesso uno Zellino e che, invece, erano riuscite a terminare sia i Tiger sia i Goyle. Junior e senior.

Rodolphus e Rabastan Lestrange. Remus Lupin. Arthur e Molly Weasley. Jugson, Nott e Rookwood, tutti e tre uccisi dallo stesso, potentissimo Incantesimo scaturito dalla bacchetta di Albus Silente.

Kingsley Shacklebolt, Ninfadora Tonks e quasi tutti gli Auror riempivano buona parte della fila di destra: erano stati così stupidi da tentare di attaccare il Signore Oscuro in persona, vedendolo difeso soltanto da quattro o cinque dei suoi fedelissimi (E qui la bocca del Ministro si contorse in un ghigno).

Un’unica fossa, a sinistra, raccoglieva le carcasse annerite di qualche centinaio di Creature Oscure. Subito dopo, un’altra era destinata ai giganti, o meglio: a quel poco che ne era rimasto, una volta che gli Incantesimi avevano compiuto il proprio lavoro.

Il Ministro continuò a camminare, a guardare, a ricordare. I moti dell’animo erano pressoché impercettibili, le alterazioni del viso minime.

E, quasi all’improvviso, ecco che la passeggiata era giunta al termine: sulla destra, quattro lapidi accostate fronteggiavano, come un baluardo invalicabile, quella che troneggiava solitaria sulla sinistra. Lì riposavano gli ultimi cinque caduti della battaglia.

La prima sulla destra inaugurava una serie di stupide frasette commemorative; difficile stabilire quale fosse la più disgustosa.

Ronald Weasley

1980 - 1998

Credette nell’amicizia fino al sacrificio della vita.

Le sue narici fremettero: che spreco di paroloni per un ragazzo tardo e insignificante! Era morto come era vissuto: da fesso. Soltanto un fesso poteva fiondarsi davanti a Potter che stava per essere colpito dalla Maledizione Mortale.

Accigliato, continuò a camminare, già intento a leggere la seconda lapide:

Hermione Granger

1979 – 1998

L’ultima degli eroi.

Leggi: “L’ultima a morire, degli studenti di Hogwarts”. Con l’ovvia eccezione. Eroina? Bah! Non valeva neanche la pena di un pensiero sprezzante, la Babbanastra! Come tutti i Babbani, del resto: perché perdere tempo a disprezzarli, quando è molto più divertente sterminarli?

La terza iscrizione commemorava:

Albus Silente

1841 – 1998

Seppe rimanere il Preside di Hogwarts fino all’ultimo respiro.

Il che voleva dire che l’idiota si era fatto ammazzare da Tom Riddle, pur di stancarlo e offrire una minima possibilità al suo protetto. Macché Preside e Preside, quello era un caso lampante di pedofilia, mista ad un bel po’ di demenza senile! Un sacrificio stupido e – soprattutto - inutile, come ammoniva l’ultima lapide:

Harry Potter

1980 – 1998

Colui che ci ha salvati. Colui che non possiamo dimenticare.

Ecco, questa non era disgustosa. Questa lo faceva infuriare.

Cercò conforto nell’imponente lapide di sinistra, e il dolce ricordo rispose al richiamo, scacciando la collera dalla sua mente, nello stesso momento in cui le sue labbra formavano, in silenzio, le parole incise nella pietra:

Tom Orvoloson Riddle

1928 – 1998

Un Mezzosangue che ha osato troppo.

Il Ministro sghignazzò apertamente: quella era la sua vendetta! La vendetta postuma, visto che si era anche preso la briga di eliminare personalmente il Mezzosangue in parola.

E pensare che quel mentecatto era sicuro di non poter morire. Che stupido! Fidarsi delle Arti Oscure è pericoloso, molto pericoloso… lo scudo che ti protegge può tramutarsi, improvvisamente, nel pugnale che ti trapassa la schiena.

Proprio come uno dei tuoi più fidati servitori (si concesse un’altra sghignazzata) può rivelarsi, al momento opportuno, un traditore pronto a ucciderti, pur di impadronirsi del potere assoluto.

Il suo sguardo si incupì nuovamente, tornando a posarsi sulla tomba di Harry Potter… La tomba che nessuno, tranne lui e gli Auror incaricati della caccia all’uomo, sapeva essere vuota.

Harry Potter, il Ragazzo Sopravvissuto, l’aspirante salvatore del Mondo Magico, era scomparso. Il suo duello con Riddle era giunto all’apice – entrambi avevano scagliata la Maledizione Mortale - e l’attenzione generale era concentrata su di loro… quale occasione migliore, per il suo tradimento?

Aveva ucciso Riddle, con immensa soddisfazione personale.

Ma, quando si era voltato per eliminare anche Potter, lo aveva visto scomparire. Non come qualcuno che si Smaterializza; era come se fosse diventato, a poco a poco, trasparente,… fino a scomparire, appunto.

Quel pensiero aveva ancora il potere di inquietarlo. Ancora adesso, non erano riusciti a trovare una spiegazione del fenomeno; perfino gli esperti dell’Ufficio Misteri avevano saputo raggiungere soltanto una certezza negativa, ossia che Potter non era morto. E questo era il motivo per cui le energie migliori del Ministero gli stavano dando la caccia: in qualunque forma, stato o dimensione si trovasse, Potter sarebbe stato un esemplare unico per gli studi degli Indicibili… e, soprattutto, un simbolo, una leggenda che si doveva rendere innocua. A tutti i costi.

Certo – digrignò i denti – alcuni di quei costi erano davvero alti. Prendiamo quella lapide: se qualcuno aveva davvero salvato il Mondo Magico, quel qualcuno non era certo Potter, nossignori! Chi aveva ucciso Tom Riddle? L’attuale Ministro della Magia, proprio così! E, invece di vedersi onorare con qualche centinaio di statue equestri, o simili, il vero salvatore del Mondo Magico si trovava costretto a sostenere la patetica finzione secondo cui l’eroico ragazzo era riuscito ad uccidere “Voi-Sapete-Chi”, ma non era sopravvissuto allo scontro. Un eroe di infimo rango, davvero. Ma la menzogna era molto più semplice e appagante della verità; evitava, perlomeno, che cominciassero a diffondersi leggende sull’etereo Difensore della Giustizia, che un giorno sarebbe ricomparso per sconfiggere i malvagi… Certe panzane attecchivano anche troppo facilmente, lo sapeva.

Avrebbe preferito non concedere a Potter neppure l’aureola del martire, ma, in quei primi giorni del suo potere, aveva avuto ben altri problemi di cui occuparsi e, quando si era rivolto a questo, era già troppo tardi.

Fissò un’ultima volta la lapide e scosse la testa: meglio un cenotafio visibile e concreto, piuttosto che un Cavaliere inafferrabile. I morti, dopotutto, non combattono e non difendono nessuno. I morti sono morti.

Ormai giunto al termine del vialetto, il Ministro si voltò. E, contemplando quella distesa di tombe, quasi allegra sotto l’intensa luce solare, per la prima volta comprese appieno la portata del proprio trionfo.

Nessuno poteva più essergli d’intralcio. Il fantasma di Potter, o quel che era, non era più minaccioso delle nuvole che solcavano l’azzurro del cielo. Voldemort era morto. Silente era morto e Hogwarts era al suo servizio. Controllava il Ministero della Magia. Conservava le alleanze stipulate tra l’Oscuro Signore e le più svariate Creature Oscure.

Presto, molto presto, avrebbe potuto mettere in atto i propri piani.

Per un istante meraviglioso e perfetto, contemplò il proprio sogno, vedendolo già realizzato: un mondo privo di Babbani; un mondo dove i maghi dominavano; dove, su ogni persona e ogni cosa, incombeva l’ombra, ad un tempo protettiva e minacciosa, del Potere assoluto. La sua ombra.

“Imperatore del Mondo Magico”? No, ”del Mondo” e basta, perché non sarebbe mai più esistito un mondo “non magico”.

Crollò il capo, con un sorriso vivace e divertito: ai titoli avrebbe pensato in seguito. C’erano tante cose più urgenti, che richiedevano la sua attenzione: gli ultimi ritocchi ai suoi piani…

Già ripreso dal torrente delle cure quotidiane, riprese il cammino, in direzione inversa, con l’incesso austero e solenne di chi medita sulle questioni più profonde.

Alle sue spalle, una breve folata di vento trasportò una foglia smeraldina sul cenotafio di Harry Potter. Forse, all’uomo in cammino, avrebbe ricordato il colore dei suoi occhi. Ma era poco probabile, giacché egli non amava indulgere a ricordi oziosi.
Lentamente, tra l’indifferenza delle tombe, la figura orgogliosa e regale incoronata dai raggi del Sole calante, il Ministro della Magia si allontanava.



Note.
Non ho molto da dire, visto che questo è un capitolo di apertura.
Normalmente, scelgo le epigrafi in base all’ispirazione del momento; per questa fic, invece, ho deciso di limitare la scelta alle sole canzoni dei Doors. Non è proprio una
song-fic, diciamo, piuttosto, una fic con colonna sonora, ammesso che esista qualcosa di simile.

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Guido