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Autore: Arty_Girl    17/05/2011    6 recensioni
La storia inizia il ventesimo anniversario della morte di Julius Tubero. Grana Algonzo ha preso il suo posto di comandante della LEP e Spinella Tappo è la comandante della Contacts Ricog, un ramo indipendente della Libera Eroica Polizia che si occupa dei contatti in superficie e soprattutto dei casi troppo pericolosi e sottili per essere affidati ad agenti Ricog.
Per tutti gli "Arty/Spinella": vi avverto nella mia storia Grana e Spinella sono sposati e la loro famiglia si allargherà presto. xD
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qua di nuovo in azione! Soprattutto con un computer nuovo e dopo aver letto (FINALMENTE) “Il morbo di Atlantide” in italiano!!!!  Yep! Cavolo però! Oltre che Julius Colfer mi ha… NO. Non lo dico! Se qualcuno di voi non l’avesse ancora letto… D:
 
*Si sente una musichetta *
“Se assomigliaaa a un nanooo e puzzaaa come un nanooo, probabilmenteee è un nano!! O…. Un cesso cooon i pantaloni a pettorina! Yeah!” (Ogni riferimento alla pagina 184 di “La colonia perduta” è puramente cas.. ehm… voluto).
Io : e questa cosa diavolo è? O_o (5 parole)
??? : è la suoneria del mio cellulare, no?!
Io : e tu chi… Ah. Bombarda! Aspetta, tu hai un cellulare?!? (10 parole)
Bombarda : Certo. Chi non ce l’ha di questi tempi? -.-°
Io : sì. Beh… giusto… in effetti…
*Passano 5 minuti…*
Io: *lampo di genio* Bombarda!!!!
B.: Cose c’è..?
Io: TU. DARE. ME. TUO. NUMERO! (5 parole)
B: no. Scordatelo u_u
Io: guarda che dico a Terry, anche conosciuta come la tua ragazza, che sei maleducato, eh! (15 parole) *tamburella con le dita sul tavolo, cinque volte*(N.B. Il nome Terry ha un riferimento alla terra (no, non il pianeta …)  Non so se si è capito. O_o)
B: C-Cosa?????????????? NON è la mia ragazza!!!
Io: Ah no? Chiediamolo a lei :D *Sta x fare il numero sul cell*
B: NONONO! Aspetta. Tieni ç_ç *Le dà un foglietto con scritto il numero*
Io: Grazie,Bomby. Ti voglio bene. :D :D (altre 5…)
B: IO NO. ._.
Nella mente di Arty_Girl: Forse dovrei iniziare a preoccuparmi??? Sto parlando usando solo cinque parole o multipli di cinque… D’ARVIT! O_O
-.-.-.-.-.-
 
4_ MA COM’E’ POSSIBILE? O Semplicemente: si può sfuggire alla morte?
(E soprattutto: perché ‘sto computer non fa le “E” maiuscole accentate?! >.<
O meglio: come fa Bombarda a sganciarsi la mascella?!)
 
Sempre indossando la tuta anticalore, che si era adattata come una seconda pelle, Spinella e Grana sgranarono (Grana-sGRANArono… non suona molto bene, lo so, ma vabbè! Mi piaceva dirlo. U.u) gli occhi, mentre Bombarda se ne stava immobile con la bocca aperta. No, non proprio aperta. Più che altro era spalancata. E non è una bella cosa, anche perché un rivolo di saliva, divenuta fluorescente al contatto con l’aria, gli stava colando dal labbro inferiore.
-Posso vomitare il pranzo che mi è rimasto sullo stomaco a causa del viaggio, o rovinerei il momento?- s’informò il nano. Se gli sguardi potessero uccidere, Bombarda ormai sarebbe passato a miglior vita. Sempre che sia possibile, far fuori uno come lui…
-Sì. Rovineresti il momento. E poi, non ti è già “tornato su” nella navetta, il pranzo?- sussurrò Spinella a denti stretti, tentando di rimanere calma.
-Beh… Non tutto-.
-Ma che schifo! Ora stai zitto, ok?-
-Agli ordini, comandante Tappo!- chissà perché il tono con cui gli uscirono le parole di bocca faceva capire che non aveva la minima intenzione di “seguire gli ordini”.
Grana intanto si era avvicinato a un punto illuminato da una fioca lampada, al centro della stanza, la mano sempre pronta sulla fondina della sua fedele Neutrino.
-Polledro…- disse nel microfono dell’elmetto che indossava –Polledro, mi senti?- niente, se escludiamo qualche scarica di energia.
-Oh perfetto! Adesso abbiamo perso ogni contatto con la centrale!- esclamò rivolto agli altri due, che lo stavano raggiungendo.
-Ehi, Gro! Non perderti le ghiande. Abbiamo la navetta lì fuori, no?-Bombarda sembrava il più tranquillo di tutti.
-Punto uno: tu. Non. Mi. Devi. Chiamare. Gro. Chiaro?
-Sì…. Sì. Non scaldarti.
-Punto due: io mi “scaldo” o “perdo le ghiande” finché voglio. Punto tre: tappati quella sottospecie di hangar che ti ritrovi come bocca. Punto quattro: se l’elmetto non si connette, non si connette neanche la navetta.
Due metri più avanti Spinella trattenne bruscamente il fiato e sussurrò qualcosa, più simile a un gemito.
-Julius…?!
Il marito le si portò di fianco, il nano si mise dall’altra parte e tutti e osservarono per un minuto buono, senza proferire parola, quello che si trovarono davanti agli occhi: un elfo, privo di sensi, era coricato su quello che sembrava un improvvisato lettino operatorio. E quell’elfo non era Julius Tubero.
Almeno non il Julius Tubero che i tre avevano conosciuto.
-Eh? Questo è Julius?!- ora Bombarda non era più quello tranquillo, anzi sembrava il più scioccato.
-Così pare-.
Udirono un rumore di metallo provenire dal fondo della stanza. Una porta. Indovinarono Grana e Spinella; e in effetti avevano ragione.
 
Una figura femminile camminò nella penombra davanti a loro.
-Sapevo che sareste arrivati-.
 
Quella voce… la conosco… l’ho già sentita!Nella mente di Grana balenarono flash-back della sua infanzia non ben definiti.
 
Gli occhi color viola intenso dell’elfa (perché di un’elfa si trattava) brillarono quando entrò nella zona illuminata. Quell’elfa era alta, corpo slanciato, i capelli erano neri con sfumature rosse, tenuti legati in una coda alta.
Cosa? Quegli occhi! Sono come… No. È una coincidenza.  Il comandante Algonzo ora era veramente sconcertato: era certo di aver già visto quella donna, ma allo stesso tempo non riusciva a ricordarsi né dove, né quando.
La sconosciuta passò la propria mano sul petto dell’elfo svenuto.
-Julius…- sussurrò dopo, dolcemente.
Dopo spostò lo sguardo sui nuovi arrivati -Credo che abbiate parecchie domande da farmi, quindi vi pregherei di venire di là.
I tre si guardarono, poi Spinella acconsentì con un movimento della testa.
-Perfetto. Seguitemi.
 Uscirono dal fondo e si ritrovarono in una stanza molto più illuminata di quella precedente; alle pareti c’erano parecchi monitor di computer e alcune tastiere virtuali.
Si sedettero su un piccolo divano, mentre la sconosciuta rimase in piedi.
-Allora… Chiedete pure.
-Tu conoscevi… ehm.. conosci Julius?- Spinella guardò con curiosità l’elfa di fronte a lei, la quale le sorrise semplicemente.
-Certo, lo conoscevo personalmente, comunque quando io e la mia squadra l’abbiamo visto era clinicamente morto più o meno da… cinque giorni.
-Tu e la tua squadra?- s’informò il comandante Tappo, che si stava facendo sempre più interessata.
-Sì- continuò l’altra –la mia squadra… ehm… di medici.
-Ah, ok. Ma cosa intendi per “clinicamente morto”?
-Quando l’abbiamo trovato il cuore non pulsava più, è vero, ma il cervello era ancora in buono stato; non sappiamo come abbia fatto a resistere, soprattutto se teniamo conto che Julius ha dovuto sopportare il contraccolpo di una bel “boom”. Probabilmente la tuta, il nuovo modello che indossava, l’ha riparato-. Si giro e toccò alcuni schermi che erano andati in standby.
Il comandante Tappo aveva assolutamente bisogno di sapere –C’è una cosa che non capisco… L’esplosione è stata fortissima! L’ho vista con i miei occhi! Non è possibile che una tuta sia riuscita a proteggerlo!-
L’elfa dagli occhi viola aggrottò le sopracciglia –Mi dispiace, ma questo non lo so, anche se abbiamo ipotizzato si trattasse di una W.V.B. Pensavo però che non ne esistessero più…!
 Bombarda decise di intromettersi, togliendo le parole di bocca a Spinella –Una che cosa?-
La ancora sconosciuta fece una smorfia quasi divertita –Tu saresti…?-
-Bombarda Sterro, piacere-.
-Uhm… Sì, insomma… Piacere mio. Comunque, una W.V.B. Ovvero una Without Victims Bomb. In parole povere una bomba speciale, prodotta per un lasso di tempo molto limitato, dai Laboratori Koboi. Adesso che ci penso… il Popolo la usò per quella battaglia inter-specie scoppiata nel 1842-.
Il comandante Algonzo si rivolse per la prima volta all’elfa che gli sembrava conoscere          -1492? Battaglia interspecie? Non ne ho mai sentito parlare-.
L’altra gli rivolse un sorriso dolce, ma con un qualcosa di ironico –Daniel è tornato fra noi-.
 Daniel? Come fa a conoscere il mio vero nome? Soltanto.. No. Assolutamente impossibile. Nella testa di Grana ripresero a comparire delle immagini sfocate, intanto la donna si affrettò a spiegare ai presenti.
-Sì, nel 1842 c’è stata una battaglia tra il Popolo e gli umani, ma terminò dopo circa nove giorni e non successe niente di significativo. Ce la cavammo con una decina di spazzamente agli uomini dei Servizi Segreti dei Fangosi. Per questo si tende spesso a dimenticarla. Ah, dimenticavo, per chi non lo sapesse la W.V.B. è esattamente il contrario della Bio-bomba: riesce ad esplodere evitando perdite tra la popolazione; diciamo che serve per creare panico tra i civili. Pare ovvio però che se te l’attaccano al petto quando sta per esplodere… beh.. non è certo una bella esperienza-.
Spinella si strinse nelle spalle.
-Posso fare ancora una domanda?
-Certo. Dimmi.
-Perché Julius sembra…
-Più giovane?
-Esatto.
-Perché fisicamente lo è. Abbiamo dovuto somministrargli una tale dose di magia che l’abbiamo riportato, con il corpo, a quando aveva circa 250 anni. È una specie di effetto secondario delle guarigioni intense; in compenso, però, quando si sveglierà avrà magia a sufficienza per stendere un branco di troll inferociti- ci pensò un attimo –no, proprio un branco no… ma uno o due sì. Tra l’altro, non vi ho ancora detto chi sono. Anche se io e il comandante Algonzo ci conosciamo, non è vero?
Spinella e Bombarda si girarono verso Grana, che scosse loro la testa.
-Spiacente, non riesco proprio a ricordarmi.
La sconosciuta si avvicinò al comandante e lo fissò negli occhi, che avevano qualcosa in comune: sia quelli di lei che quelli di lui erano color viola intenso.
-Sicuro? Beh… Dopotutto sono passati molti anni…- si rivolse agli altri –Chiamatemi solo Crystal.
Finalmente i dubbi di Grana si chiarirono. Crystal?! È davvero lei? Non ci posso credere!
-Io sono Spinella Tappo- rispose allegramente la comandante.
-L’avevo immaginato- Crystal sorrise - La prima ragazza nella Ricog. È un piacere conoscerti di persona!-
Grana voleva correre ad abbracciarla. L’avrebbe fatto se non fosse stato per un giovane elfo che si avvicinò a Crystal.
-Ehm… Crystal?
-Sì?
-Le condizioni stanno migliorando. Crediamo si stia per riprendere.
-Oh, perfetto. Grazie, Dylan.
L’elfa si girò di nuovo verso Grana, Spinella e Bombarda, con un sorriso da copertina di Vanity Pixie.
I tre si alzarono di scatto e, riuscendo a far stare zitto perfino il nano, tornarono nella stanza in cui si erano trovati poco prima.
 
E intanto i pensieri del comandante Algonzo erano ancora una volta rivolti a Crystal.
 L’ultima volta che l’ho vista era il mio undicesimo compleanno[1]. Era stata data M.I.A.[2], probabilmente morta, durante una missione di salvataggio.
 Credici o no, ma mi sei mancata, Crystal.
 
 
 
-.-.-.-.--.-.-..-.--.-.-.-.
NOTE:
[1]= ho pensato corrispondesse più o meno a quattro anni umani.
[2]= Dall’inglese Missing In Action (Disperso In Azione)
-.-.-.-.-.--..-.-.-.-.-..--
Fiùùùù. Ce l’ho fatta! :D Capitolo corto, ma su Word era di sette pagine! ç_ç
Mmmmm…. Chi sarà Crystal? O_o
Comunque per chi si stesse chiedendo una risposta alle domande iniziali (credo pochi...):
1_Non ho capito se “è possibile”.

2_Non ho capito se si può sfuggire alla morte.
3_Non ho capito perché questo computer non fa le E maiuscole accentate.
4_Non ho capito come faccia Bombarda a sganciarsi la mascella. Ma non gli fa male?  O_O
 
In pratica non ho capito un emerito D’Arvit e questo capitolo non è servito a niente (se non a far vomitare Bombarda, a far entrare in scena un’elfa sconosciuta della quale non fregherà di certo niente a nessuno e a far apparire Grana come un idiota che non si ricorda delle persone che ha conosciuto una volta).  U_u
OK. Ho finito. Mi sono sfogata. Al prossimo capitolo, ragazzi!
 
Uhm… Baci goblinosi a tutti. *-* (Suggerimento: scappate prima che arrivino i goblin…)

  
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