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Autore: whateverhappened    20/05/2011    7 recensioni
«Papà, chi è?» domandò, fissando i grandi occhi azzurri sul genitore. Bill, coperto di polvere da capo a piedi, si chinò a prendere la foto dalle mani della figlia e sorrise.
«Una donna dalla storia davvero interessante» rispose enigmatico, conscio che le bambine avrebbero richiesto a gran voce quel racconto.
«Ce la racconti?» chiesero, infatti, un attimo dopo.
Bill sorrise, osservando meglio la fotografia. La donna rappresentata sorrideva apertamente, la pettinatura faceva immediatamente pensare agli anni Trenta, periodo confermato dall'anno scritto sul retro. Sistemò l'immagine in bella vista su un tavolino e, sedendosi meglio sul pavimento, cominciò a raccontare.

[Cedrella Black/Septimus Weasley]
Prima classificata al terzo ed ultimo turno del contest "Il Club dei Duellanti".
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Victorie Weasley | Coppie: Bill/Fleur
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Dopo la II guerra magica/Pace
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Bill parlava ormai da diversi minuti, il suo pubblico lo ascoltava totalmente preso. Dominique, la più romantica, aveva la bocca aperta dalla curiosità e Victoire, solitamente molto loquace, aveva ascoltato le sue parole in assoluto silenzio. Louis, poco interessato alle vicende amorose di chiunque, si era addormentato fra le braccia di Fleur, che ascoltava il marito rapita. La soffitta era impolverata e in disordine esattamente come quando vi avevano messo piede, non avevano sistemato neanche un centimetro di quella stanza. Poco importava, per Bill quel momento con la sua famiglia valeva più di qualsiasi altra cosa.

«Quando giunse l'ultimo giorno e un antenato dell'Espresso di Hogwarts arrivò a Hogsmeade, Cedrella e Septimus si erano salutati per non vedersi mai più. Sulla loro panchina, quel posto frequentato da loro due soli, avevano lasciato una candela rossa e una azzurra a testimonianza della loro storia».

«Che storia triste» sussurrò Dominique, asciugandosi le lacrime con la piccola mano.

«Ma non può finire così!» intervenne Victoire, afferrando la fotografia. «Qui sembra così felice, non può avere avuto una storia così triste».

Il volto di Cedrella Black appariva raggiante in quell'immagine in bianco e nero, sorrideva come se nulla avrebbe potuto turbarla e Victorie era certa, avendo notato quel leggero scuotersi delle spalle della ragazza della foto, che fosse sul punto di mettersi a ridere. Non poteva credere che avesse avuto un destino così triste.

«Nessuno ha detto che la storia si è conclusa» rispose Bill con un sorriso enigmatico, che fece spalancare ancora di più la bocca a Dominique. Si allungò verso il baule in cui Victoire aveva trovato la foto e, dopo pochi istanti, ne estrasse una cornice.

«Septimus non era un ragazzo qualsiasi di Grifondoro, era un Weasley» girò la cornice in modo che la moglie e le figlie potessero vedere la foto che vi era contenuta, che era palesemente l'immagine di un matrimonio. La sposa, che tutte riconobbero immediatamente come Cedrella, aveva un meraviglioso abito da cerimonia e si stringeva ad un uomo altrettanto elegante, con degli occhiali pesanti sul naso.

«È identico allo zio Percy!» esclamò Victoire, subito seguita da Dominique. Bill sorrise, annuendo.

«In effetti Percy è quello che ha preso di più da nonno Septimus, gli assomiglia in ben più di un aspetto!» ridacchiò Bill.

«Nonno Septimus?» esclamarono le figlie in contemporanea, facendo ridere Fleur.

«Bisnonno, per voi: Septimus era il padre di nonno Arthur».

«Quindi Cedrella era tua nonna?» domandò Dominique, gli occhi le brillavano per la curiosità e, Bill avrebbe potuto scommetterci, per il romanticismo di quell'immagine.

«Sì, alla fine Cedrella Black è diventata una Weasley. Una volta che fu tornata a casa non seppe resistere alla tentazione di scrivere a Septimus, fu più forte di lei. Ovviamente Septimus le rispose, ma la sua lettera venne intercettata dalla sorella minore di Cedrella, Charis, che andò immediatamente a riferirlo ai genitori. A quel punto Cedrella fu costretta ad ammettere di essersi innamorata di un uomo che i suoi genitori mai avrebbero voluto al suo fianco. Le fu imposto di tagliare ogni contatto con Septimus, agli elfi domestici venne dato ordine di non lasciarla mai sola e persino Charis si offrì volontaria per evitare che Cedrella avesse contatti con un Babbanofilo. Ma Cedrella era davvero legata a Septimus, molto più di quanto tutti potessero sospettare, e non riuscì a tollerare quella situazione più di due settimane. A fine luglio si presentò davanti a casa di Septimus, solo le sue lettere come bagaglio. Si sposarono quello stesso settembre e quattro anni dopo nacque il prozio Bilius, il resto della storia lo conoscete».

«È così romantico!» esclamò Dominique, di nuovo con gli occhi illuminati dalla felicità.

«E così coraggioso da parte di Cedrella!» aggiunse Victoire, più propensa all'avventura che al romanticismo. «Della bisnonna, voglio dire».

Bill sorrise apertamente osservando le sue figlie, così prese dalla storia che aveva appena raccontato. Gli tornò in mente i giorni trascorsi a casa dei nonni, quando erano bambini, quando nonno Septimus giocava a scacchi con Ron e la nonna beveva il the in giardino. Erano ricordi preziosi, memorie di un'epoca felice e spensierata.

«Bill» la voce della moglie lo riscosse. «Le hai rapite, sono rimoste incantote» gli disse, guardando le bambine che ripercorrevano i punti più importanti del racconto. Dagli occhi di Fleur, leggermente lucidi e sognanti come nei momenti più dolci, Bill capì che le sue parole avevano avuto effetto anche su di lei.

«Ginny adorava sentire questa storia» le rispose. «Ogni volta che vedeva la nonna le chiedeva di raccontarla, ogni volta con le stesse parole, alla fine l'abbiamo imparata tutti a memoria» Fleur gli strinse una mano, sorridendo.

«Ti mancano?»

«Sempre. La nonna era una donna meravigliosa, coraggiosa come se fosse stata una Grifondoro. Il nonno, invece, molto riflessivo. È stato lui ad insegnare a Ron a giocare a scacchi, sai? Per quello vince ogni volta, conosce tutte le mosse».

Gli occhi di Bill si inumidirono, come sempre quando ripensava alla sua infanzia. Erano giorni felici, quando il pericolo più grande era cadere e sbucciarsi un ginocchio. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare quello che sarebbe successo negli anni seguenti, allora erano tutti spensierati. Quando pensava a quei tempi Bill si sentiva invadere da un senso di pace eguagliabile solamente dalla vista dei suoi figli felici, nient'altro riusciva a renderlo altrettanto contento.

Osservò Dominique e Victoire che ricordavano i momenti più importanti della storia, mentre Louis continuava a dormire fra le braccia di Fleur, e un gran sorriso si fece strada sul suo volto. Gli sembrò quasi che la foto della nonna lo ricambiasse, mentre ringraziava mentalmente quella candela accesa nella neve che aveva permesso a tutto quello di esistere.


























Un ritardo incredibile, lo so, ma non ho davvero avuto tempo per collegarmi e pubblicare.

Il titolo mi è venuto in mente pensando alla canzone “Candle in the Wind – Goodbye England’s Rose” di Elton John. Ho pensato a un altro titolo perché mi sembrava – e mi sembra tuttora – un insulto legare quella canzone stupenda (e che mi fa piangere ogni volta, lo ammetto) a una banale fanfiction come la mia, ma purtroppo non mi è venuto in mente nient'altro. Riascoltandola e facendo bene caso al testo ho anche notato la frase “And it seems to me you lived your life like a candle in the wind, never fading with the sunset when the rain set in” che in qualche modo, molto alla larga, mi ha ricordato quello che ho scritto.
Il discorso sulla candela e la neve è, come Septimus ha intuito, un modo di Cedrella di parlare di sé: secondo Lexicon Cedrella potrebbe aver sposato Septimus solo per andarsene dalla famiglia, sentendosi diversa così come sarà per Sirius, e l'immagine della candela mi ci ha fatto pensare. Lei, come fuoco, in mezzo alla neve della famiglia Black, pronta a spegnerla se solo brilla troppo. Non ho inserito la spiegazione perché non mi piaceva (XD), in pratica mi sembra che vada bene così. A proposito della teoria scritta prima, ho ripreso solamente il fatto che Cedrella si sentisse fuori posto già prima dell'arrivo di Septimus. Io credo nel matrimonio d'amore u_u
Mi sono documentata su Cedrella e Septimus prima di scrivere – leggasi: ho consultato Lexicon e mi son fatta una cultura incredibile – e lì dice che non è verificato che siano i genitori di Arthur, ma è altamente probabile. Si ipotizzava anche che Septimus fosse il nonno che ha regalato a Ron gli scacchi, ho immaginato che giocassero spesso insieme.


Whateverhappened: “Candle in the snow”
Grammatica e sintassi: 10/10
Lessico e Stile: 10/10
Originalità: 9.6/10
Caratterizzazione dei personaggi: 15/15
Attinenza al prompt e sviluppo della trama: 15/15
Gradimento personale: 10/10
totale: 69.6/70

Giudizio di Fabi_:
Una storia che unisce le generazioni, e che lo fa in modo naturale. Una storia che mi ha permesso di apprezzare una volta di più il personaggio di Bill e la sua, da me meno amata, prole. L'espediente di raccontare una storia a partire da un ricordo visto in soffitta è molto utilizzata, quindi non posso dire che la storia all'inizio mi abbia colpito per la sua originalità, ma quando una cosa è ben fatta, e non c'è dubbio che la tua storia sia molto ben scritta, certe cose passano in secondo piano. Infatti il racconto mi è piaciuto moltissimo. L'idea della panchina e il modo che hai usato per inserire l'immagine. Quel senso di tristezza e di solitudine che si trasforma in calore è splendido, mi ha riempito il cuore di amore, se così posso dire.
Credo che qualunque sia il risultato che otterrà la tua storia, questa sia senza dubbio quella che io preferisco tra le quattro.
Ottimo il modo in cui hai delineato i personaggi, splendide immagini. I bambini e le loro domande sono divertenti, il racconto è dolce e metaforico al punto giusto.
Insomma, non so cos'altro dire. Mi hai colpita al cuore con questa storia.
Grazie.
cit: '«Ha una grande forza quella candela – gli disse – È fuoco in mezzo all'acqua. L'acqua spegne il fuoco, ma quella fiamma rimane accesa. Sopravvive in un ambiente che le è avverso, riesce persino a brillare».

Giudizio di LilyBlack:
Non so se amarti od odiarti, per il modo spudorato con il quale mi fai innamorare delle tue storie, nonostante ci sia la nuova generazione, nonostante tutto. Bill ti riesce come al solito da favola, è un personaggio di quelli giusti, positivi e nonostante tutto non stupidi, con 'i cosiddetti'.
L'immagine trovo sia stata inserita splendidatamente, hai fatto girare tutta la storia su quel nucleo di linee e di colori, l'hai fatta diventare storia, parole, sensazioni, ricordi, l'hai fatta VIVERE ed era proprio questo che mi aspettavo e che cercavo.
Hai creato un equilibrio tra passato, presente, adulti, giovani, realtà e favola che ha quasi dell'incredibile perché è davvero molto difficile dosare gli ingredienti giusti e tu da brava pasticciera, lo sai sicuramente. Mi piace il modo in cui hai unito i due personaggi centrali, C. e S., senza scavalcare in fondo nessuno dei due a favore dell'altro, forse proprio grazie al racconto fatto a posteriori: sono entrambi presenti ed OTTIMAMENTE, presenti.
Brava, e grazie per questa tua ennesima perla.
Lys

Giudizio di Vogue:
So che lo dico spesso parlando delle tue storie, ma sono costretta a ribadirlo anche qui: una favola. Questa è l’impressione che mi ha dato, forse più di altri tuoi lavori.
Una favola di quelle antiche, perché ad esse rimanda la vicenda, rimanda lo stile e rimandano i personaggi stessi.
L’espediente della foto, dei ricordi che essa suscita in Bill e del successivo racconto è sicuramente appropriata come introduzione e dà una sorta di sensazione di familiarità, di un ambiente confortevole come solo quello della famiglia sa essere.
Quanto alla parte centrale, hai sviluppato quello che è un po’ il leitmotiv della famiglia Black, eppure dai dalla tua il fatto di averne parlato in toni e in modalità che non danno l’impressione di ‘già letto’, ma che riescono anzi a risultare interessanti, freschi, nuovi.
La narrazione procede in modo lineare, con uno stile quanto mai piacevole e che ben si confà a questo genere di storia.
Ogni singolo personaggio è ben analizzato: tanto Cedrella quanto Septimus sono inseriti in un’ottica di sostanziale impersonalità, ma anche così le loro azioni e la vicenda stessa riescono a riflettere parte dei loro caratteri, delle riflessioni che li seguono durante il corso della storia e delle scelte che hanno operato. Il personaggio che ho senz’altro adorato tuttavia, è Bill: ho amato il modo in cui parlare alle figlie della storia dei nonni gli abbia riportato alla mente i ricordi di quando era bambino, di come sia portato quasi alla commozione, di quanto si senta ‘vicino’ alla storia che ha appena raccontato.
In sintesi... perfetta, a parer mio. Sarà che la narrazione centrale fa vagare la mente verso un tempo che non è il nostro, pur essendogli abbastanza vicino, sarà che mi è parsa una storia oggettivamente godibile, sarà che sono sensibile all’argomento ‘nonni’ e alle storie che li riguardano... ma l’ho amata, lo ribadisco.
Quanto alla tua ‘richiesta’, a parer mio la narrazione funziona meglio se la storia è separata “Prologo-Vicenda-Epilogo”, ma è solo la mia opinione xD.
I miei complimenti, davvero!


Ringrazio ancora Fabi, Lily e Von non solo per il giudizio meraviglioso, ma anche per aver indetto un contest come il Club dei Duellanti. E’ stato davvero bello partecipare!

   
 
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