Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: xlairef    25/05/2011    2 recensioni
Brema è sotto assedio (un’altra volta), gli Amadan incombono (di nuovo), la regina è sull’orlo di una crisi di nervi (ancora)…. Un momento! Cosa ci fanno un cavaliere con fin troppo onore, un ninja che ne ha fin troppo poco, una jinn super-partes (a quanto dice lei) e una principessa vestita da uomo sulla strada per Brema? Forse dopo secoli è giunto il momento di rompere questo assedio, se l’imminente solstizio non scombinerà le carte in tavola….
Seconda classificata The Last One Fantasy contest by Schwarzlight
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo essere state svegliate così all’improvviso, le XianNu si stavano dando da fare tra le strade e i canali di Brema, cercando in tutti  i modi di contenere l’impeto delle forze Amadan, con scarsi risultati. L’orizzonte iniziava a tingersi di rosso, segno che l’alba non avrebbe aspettato l’esito degli scontri. Le guardie alla torre a pagoda erano state fatte spostare al palazzo di XiWangMu, dove la regina combatteva ferocemente, perciò l’accesso non aveva creato problemi alla spedizione di salvataggio, ore prima, eppure…
“Non arriveremo mai in cima.” Finnvarra, spossato, si accasciò su di uno degli innumerevoli gradini.
Julian lo imitò.“Inizio a rimpiangere le giunche volanti…”
“Proprio non vi capisco…è solo una scala…”
“Che tu non hai salito.”
“Ancora? Se usassi il vento anche per voi infrangerei le leggi, per cui dovete far da voi…Che c’è di difficile da capire?” Sbuffò Cristanna.
“Non fermatevi: dobbiamo andare avanti: l’alba sorgerà tra poco.” Sir Robert proseguiva eroicamente senza badare al peso dell’armatura e alle giunture doloranti.
Il ninja mugugnò tra sé e sé, ma si rialzò e si rimise in marcia.
“Potremmo lasciare la principessa al suo destino…Forse per una volta sarebbe contenta…”
 
“Contenta” non era la parola giusta per descrivere lo stato d’animo di Fala: incatenata e imbavagliata, se avesse potuto sprigionare veleno dagli occhi avrebbe ucciso all’istante mezzo continente.
“Mi dispiace, ma la zia non vuole sentire baccano…” Si scusò Xiao Li, in risposta allo sguardo assassino della principessa prigioniera, mentre si apprestava a sistemare gli ultimi carapaci di tartaruga intorno all’altare. XiWangMu percorreva avanti e indietro la stanza con passo marziale e un’aura esaltata tutt’intorno al suo corpo.
“Muoviti nipote! L’esercito di quei cani sta avanzando di minuto in minuto, senza la mia presenza in battaglia!”
Il primo bagliore dell’alba colpì il cristallo delle finestre. Xiao Li corse alla parete e abbassò una grossa leva. “Stai al centro, zietta!”
Con un cigolio e un fragore di vetri rotti le pareti di mezza pagoda si divisero in pannelli e scesero fino a scomparire all’interno delle mura della torre sottostante. Il tetto si accartocciò a formare un cono rovesciato e cavo, la cui punta venne a trovarsi a due palmi dal naso di Fala.
Nei viottoli sottostanti i due eserciti si fermarono di botto; nella torre, la missione di salvataggio si aggrappò alle mura per evitare di cadere a causa del tremore della struttura, ma continuò la sua avanzata. “Presto, prima che sia troppo tardi!” Finnvarra mise le ali ai piedi e si lanciò sui gradini sempre più sottili.
“E’ il momento!”
Xiao Li avanzò titubante fino all’altare, ma sotto lo sguardo truce della regina non poteva esitare: mise mano ad un pugnale finemente inciso e con un taglio netto (“Scusami” mormorò a Fala) incise le vene dei polsi, la giugulare e le vene alle caviglie di Fala.
“Invoco il potere degli spiriti superiori: offro sangue vivo” Iniziò a declamare ad alta voce.
 Il sangue, subito vincolato all’incantesimo di evocazione, prese a scorrere più lentamente del normale nelle scanalature dell’altare, riempiendo a poco a poco i carapaci istoriati.
Il sangue…ha detto che il sangue doveva essere vivo…non morirò fino alla fine… Fala sentiva a poco a poco scemare le forze e il coraggio.
Xiao Li continuava a declamare formule, e dopo alcuni secondi il sangue cominciò a ribollire nei contenitori: il vapore sanguigno si infilò nella punta del cono, e una luce dorata ne uscì dall’altro lato.
“Ci siamo! Ci siamo!” XiWangMu avrebbe ballato dalla gioia.
Una sagoma stava prendendo forma nella luce: il sibilo di decine di milioni di serpenti costrinse Amadan e XianNu a cadere a terra con le mani alle tempie.
“Fermi!” Sir Robert spuntò fuori dal pavimento, seguito a ruota dai suoi compagni.
“Voi!” XiWangMu fece un cenno e le sue dame sfoderarono i pugnali e impugnò lei stessa una katana. Julian si gettò verso di loro, mentre Sir Robert e Finnvarra correvano verso l’altare.
“Occupati del mago, devo richiudere le sue ferite!” Ordinò il Sidhe a Sir Robert, che assentì e con una spallata rovesciò Xiao Li sui gusci di tartaruga, ma il Fang Shih era talmente concentrato che continuò a recitare la sua litania.
Finnvarra con un colpo della sciabola tagliò le catene come burro, e con l’ausilio della magia Sidhe guarì all’istante i tagli sanguinanti.
“Troppo tardi idiota…” Esalò Fala, semisvenuta, tra le braccia di Finnvarra.
Ed aveva ragione: la sagoma di Janguli era ormai perfettamente formata, e fluttuava sopra alla pagoda attorniata dalle ombre dei suoi mille cobra.
“Che cosa hai combinato, Xi?” Anche Eliadan era salito fin lassù, ed ora fissava attonito il corpo per metà astrale e per metà solido di Janguli, avvolto da spire e spire di corpi di serpi.
“Quello che era necessario alla tua sconfitta!” Esclamò vittoriosa la regina. “Xiao! Finisci il tuo lavoro, adesso!”
“Nun poss-cio” Biascicò Xiao Li, uscito dallo stato di trance: Sir Robert aveva provveduto a legarlo e imbavagliarlo come un salame (poiché il mago era privo di armi, il Codice non consentiva null’altro), e ancora la sua mano era saldamente avvolta alla gola del povero Xiao Li, per evitare altre funeste litanie.
“Quella cosa non si limiterà a divertirsi con gli Amadan.” Con un soffio di brezza, Cristanna si portò a fianco dei due regnanti. “Ucciderà ogni essere vivente nel raggio di chilometri, per poi tornare sazia da dove è venuta.”
“Taci! Se mio nipote non può completare l’evocazione, ci penserò io!” Ruggì XiWangMu folle di rabbia, e, gettatasi davanti all’apparizione, le comandò: “Tu, spirito del Mondo Superiore! Obbedisci a chi ti ha chiamato, distruggi i miei nemici!”
Janguli era quasi del tutto visibile: all’udire l’ordine alzò il capo e sbatté le lunghe ciglia, perplessa. Un attimo dopo comprese, e piegò le labbra blu in un sorriso maligno: mosse una mano, e lentamente, al di sotto della torre, sulla città di Brema calò una densa nebbia, nera e calda, in cui si intravedevano lampi e sagome indefinibili. Immediatamente si alzarono i lamenti dal basso: “Li senti? Se non ritiri il tuo esercito, i tuoi uomini moriranno!” XiWangMu splendeva di vittoria. “Ritirati, e non tornare mai più!”
“Cristanna aveva ragione.” Julian, messe al tappeto le dame di corte, si intromise cupo. “Ascolta meglio, maestà, prima che sia troppo tardi.”
“Che cosa….” XiWangMu si bloccò, mentre i lamenti delle abitanti di Brema giungevano finalmente anche alle sue orecchie. Irata, si rivolse di nuovo a Janguli. “Che significa? Ti ho detto di colpire i miei nemici, non anche il mio popolo!”
Janguli sorrise di nuovo, e la sua espressione fece gelare il sangue a tutti.
Senza rispondere, piegò un dito ad uncino, e indicò la gola di XiWangMu: la sovrana subito cadde a terra, incapace di respirare.
“Fate qualcosa, idioti, prima che ci uccida tutti!” Urlò Finnvarra, che ancora reggeva Fala esanime.
“Sir! Libera il mago! Solo lui può riportarla indietro!”
“Bravo! Così prende il controllo e ci ammazza tutti!” Ribatté furioso Julian, lanciandosi verso Janguli, che con un altro dito lo costrinse ad agonizzare al suolo.
Sir Robert non aveva scelta, e slegò il prigioniero.
Xiao Li immediatamente iniziò a salmodiare a voce alta, gesticolando freneticamente, in preda al panico. “Non ce la faccio!” Lacrimò, diverse sillabe dopo, mentre Janguli proseguiva la sua opera mettendo al  tappeto Eliadan e Sir Robert.
“Idiota….” La voce di Fala era appena un sussurro. “Piantala di frignare...e muoviti, prima che faccia crepare anche me!”
Come a darle ragione Janguli si girò verso di lei, ma un istante dopo si bloccò, come se fosse impedita nei movimenti da qualcosa.
“Fu-funziona!!!” Xiao Li riprese la tiritera con più forza. Si alzò il vento, uno strano vento azzurro venato di rubino. La nebbia si dissolse, tra la rabbia dell’apparizione, la quale tentò più volte di reagire alla forza che la teneva ferma, senza risultato. Infine il vento arrivò fin sulla torre, e spazzò via l’immagine di Janguli dritta nel varco da cui era arrivata, richiudendolo dopo il suo passaggio.
“Ce l’ho fatta!” Si sorprese Xiao Li.
Cristanna rilassò le mani dietro la schiena, eliminando ogni sbuffo di azzurro.
“Ce l’ho fatta!” Il Fang Shih si mise a saltellare dappertutto, scavalcando anche i corpi a terra che iniziavano a rialzarsi.
“E’ tutta colpa tua!” XiWangMu fu la prima a riprendersi del tutto. “Tu e i tuoi sporchi trucchi! Se non avessi interferito adesso tu e i tuo esercito sareste lontani centinaia di chilometri in fuga!”
“Non raccontare storie, Xi! Se non fosse stato per me adesso tutto questo sarebbe un cumulo di sassi in rovina, grazie ai tuoi esperimenti e al tuo maghetto…”
Julian si rialzò dolorante. “La mia povera testa…Ho bisogno di sbronzarmi…”Sir Robert lo guardò storto, mentre si rimetteva in piedi.
“L’hai detto, amico: appena torniamo all’accampamento dovrò riprendere l’orgia di stanotte…” Approvò Finnvarra, prima di ricevere una gomitata nelle costole.
“Mollami, idiota di un Sidhe, mollami subito!” Fala si dimenava tra le sue braccia freneticamente.
“Ehi, ti sei già ripresa?” Si stupì l’altro. “Non ho nemmeno dovuto baciarti per rompere l’incantesimo…”
“Te lo do io il bacio, sulla punta della mia spada! Se non mi lasci subito io ti…”
“Come vuoi…” Finnvarra aprì le braccia e Fala cadde a terra di botto.
Intanto i due sovrani continuavano a litigare.
“Il mio esercito è entrato, dopo sei secoli e venti anni: non è più tempo di fare l’arrogante, dolcezza.”
“Idiozie, le mie guardie scelte ti sconfiggeranno subito!”
“Non mi sembra di averle viste molto in forma, quest’oggi….”
“Ne avranno per molto?” Chiese Julian alle dame di XiWangMu, che osservavano scoraggiate la scena.
“…E se la mia città è ancora in piedi non lo devo certo a te!”
“La tua città? Come osi, tu, misero Amadan, e infimo uomo, arrogarti il possesso della  mia città?”
“Perché sono il re, ecco perché, cara la mia moglie!”
“...”
 
“Come avete detto, scusa?” Osò domandare Julian tra lo sbigottimento generale dei suoi compagni.
“Secoli fa le regina e il re litigarono a proposito di…una divergenza di vedute…” Spiegò Cristanna, sbucandogli alle spalle.
“Il re voleva dipingere la sala del consiglio di verde, perché si intonasse al suo colorito, la regina voleva dipingerla d’oro, perché si accordasse alle sue vesti argentate…” Sospirò una dama XianNu, scuotendo la testa.
“E per un motivo simile…”
“Si, la regina ha cacciato suo marito e tutti gli uomini di Brema, colpevoli di non avere abbastanza gusto estetico…Sono secoli che vedo mio marito solo durante le tregue e di nascosto…” Si lamentò un’altra.
“Ma è incredibile!” sbottò Sir Robert, e rivolgendosi a Cristanna: “Perché non hai mai detto nulla?”
“Perché non me l’avete chiesto.”
“CHE COSA???” Tutti si zittirono, compresi il re e la regina. Fala, rialzatasi in piedi, si fece largo tra gli astanti, con un’aria pericolosa. “Solo perché sono capitata qui durante il solstizio sbagliato sono stata rapita, drogata, incantata, dissanguata, curata da quell’idiota ( Finnvarra chinò il capo in segno di ringraziamento), quasi ammazzata da uno spirito assassino, tutto per un’assurda questione di GUSTOESTETICO????” Sbraitò la principessa verde dalla rabbia.
“Principessa, non è il caso…” Provò a fermarla Sir Robert, ma Fala proseguì a ruota libera.
“…Tutto per colpa di un re deficiente e di una regina idiota con i baffi e le zanne che….”
“Non osare insultare la mia regina in mia presenza, ragazza!” XiWangMu non aveva fatto in tempo ad aprire bocca che Eliadan aveva già convocato le sue truppe. “Uomini! Arrestate questa diffamatrice e sbattetela in cella!”
“Squagliamocela!” Suggerì Julian, indietreggiando verso le scale, da cui però erano già spuntate le prime teste Amadan. Finnvarra, pronto a capire dove tirava il vento, si scostò per  far passare le guardie del cugino, sotto lo sguardo rassegnato di Sir Robert, che ormai aveva perso la capacità di indignarsi…
“Eliadan, tu….” Miagolò XiWangMu, al vedere il marito prendere le sue difese.
“Non permetterò mai più che tu subisca insulti simili, Xi…”
“Oh tesoro, non immagini quanto abbia sentito la tua mancanza…”
“Cris! Ci sarebbe bisogno del tuo intervento!”
“Non posso, le leggi dicono chiaramente che…”
“Ehi, psss…” Xiao Li li chiamò dalla parte ancora integra della pagoda. “Venite presto!”
Gli Amadan si lanciarono all’inseguimento della comitiva che correva al riparo sotto il tetto della pagoda, ma non appena giunti al muro ancora in piedi, con un orrendo scricchiolio il tetto si infranse, rivelando un rudimentale uccello di legno laccato da cui uscivano volute di fumo. La testa si aprì, mostrando una serie di sedili e il Fang Shih al posto di guida.
“Ma è la mia fenice meccanica!” Si indignò XiWangMu.
“Salite a bordo, presto!” I fuggitivi si affrettarono a seguire il consiglio, e si innalzarono nel cielo seguiti da una pioggia di frecce, pugnali e bastoni.
“Ho deciso di ampliare la mia conoscenza del mondo…” Li informò Xiao Li, inforcando due spesse lenti scure e impugnando saldamente la cloche.
“Buon per noi…Ehi, Lancillotto! Dov’eri finito?” Julian si sporse dall’abitacolo per vedere meglio.
“Jun! Smettila di morderlo, se non vuoi finire sul barbecue…”
“Non provarci nemmeno, ninja dei miei stivali, se non vuoi che ti…”
Il vento, stranamente rosato, si levò forte a sostenere la traballante carrucola dei cieli, lasciando sotto di sé il teatro di quello che (strano a dirsi) fu davvero l’ultimo assedio di Brema, la città che danza sull’acqua.
 
 
(Estratto dalla Grande Enciclopedia della Magia)
Finvarra: Re dei Daoine Sidhe, regna nel suo palazzo sotto la collina fatata di Knokma. Abilissimo               
                giocatore di scacchi, mai nessuno è ancora riuscito a batterlo in una partita. Inoltre è
                un vero e proprio donnaiolo, e molto spesso rapisce donne umane.
Sidhe: termine generico per i faeries irlandesi.
XiWangMu: Regina Madre dell’Occidente, regna sulle XianNu, le fate cinesi. Ha nel complesso
                     Ha nel complesso aspetto umano, con in più una coda di leopardo, e terribili zanne
                     di tigre.
XianNu: Esseri di sesso femminile, corrispondenti alle fate europee. Abitano in lussuosi palazzi
               sulla Luna, anche se non disdegnano di frequentare assiduamente il mondo dei mortali.
 
 
 
Angoletto dell’autrice:
Beh, salve, se siete arrivati fin qui alla fine, vi ringrazio davvero! ^^
Spero che questa storia vi sia piaciuta (anche perché a scriverla mi sono divertita moltissimo) e se vi interessasse, intendo darle una specie di prequel, appena avrò un minuto libero…^^  Per cui, stay tuned!  ringrazio ancora Schwartzlight per il suo concorso, senza il quale non avrei scritto proprio nulla!
Quindi il next episodio sarà all’incirca così:
“Strane voci serpeggiano nelle strade del regno di Erd: il fratello del defunto re ha già sollevato una Rivoluzione? La regina dovrà badare alle spalle…ma, un momento! Che senso ha far partire il migliore dei cavalieri per un viaggio apparentemente…probabilmente…quasi certamente suicida in compagnia di una strana specie di ninja stravagante e donnaiolo? La catastrofe incombe… Prossimo episodio:  Come il viaggio ebbe inizio (o qualcosa del genere…^^) Non mancate!”
 
 
  

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: xlairef