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Autore: Eliessa    27/05/2011    2 recensioni
Quando si è insicuri si fanno delle scelte sbagliate. A volte anche per far stare bene le persone che ci stanno vicino. E per Anna e Luca come andrà a finire?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È luglio. Fa caldo.
Sono in ferie e sono da solo a casa. Anna ormai si è trasferita a Trieste ed io mi sento spento, vuoto.
Il vuoto che deriva dall’assenza di Anna.
Un vuoto che non passerà mai perché ormai lei ha ricominciato a vivere la sua vita in un’altra città, lontano da me, ed è felice. O almeno credo.
Sono due mesi che si è trasferita. Il giorno in cui è partita era felice, mentre io fingevo di esserlo, perché dentro di me iniziavo a morire.
Da quel giorno non vivevo, ma cercavo solo di sopravvivere. Qualcosa in me iniziava a spegnersi, e quella era la mia vita senza di lei.
Sono giorni che non la sento. Nessuno chiamata, nessun SMS. Non è mai successo, ma non voglio starle addosso, così lascio perdere, anche se la mia preoccupazione per lei si fa sempre più forte.
È sera, quasi notte, quando m’incammino fuori per fare due passi a piedi, ma tutto mi ricorda Anna. Oggi la sua mancanza la sento più degli altri giorni.
Sena accorgermene arrivo sotto casa di Anna, o meglio della madre di Anna che le ha prestato per qualche mese quando era infiltrata nella banda dei Russi. Vedo la persiana semichiusa. Forse la madre è andata a pulirla.
Ad un tratto mi sembra di tornare indietro nel tempo, quando ho accompagnato Anna per la prima volta in questo posto, dopo la sparatoria in cui è rimasta ferita alla gamba.
Ricordo ancora i nostri sguardi spaesati e persi.
Quando ci siamo detti addio, anche se non lo era fino in fondo.
Troppi ricordi si affollano nella mia mente. Meglio andare via da qui e tornare a casa.
Lì mi butto sul divano e finisco per addormentarmi tra pensieri, preoccupazioni e ricordi.
Avevo preso una settimana per andare al mare, ma tutto avevo fatto tranne andare lì.
Dopo una settimana passata chiuso in casa, torno al decimo. Almeno il lavoro mi distrae dai pensieri.
Ritorno al lavoro. Una giornata tranquilla si era appena conclusa. Esco dal mio ufficio e sento Elena, Gabriele e Vittoria ridere, ma non capisco il perché. Però mi basta fare qualche passo per capire la loro felicità.
Ed ecco che la vedo. Bella come sempre, con il suo sorriso luminoso, pieno di luce, un sorriso che non si è mai spento a confronto del mio che in questi giorni non è esistito.
Mi appoggio al muro, e mi limito ad osservarla senza mai levarle gli occhi di dosso.
Com’è bella. L’ho sempre amata. Ma ho avuto il coraggio di ammetterlo, quando ormai era troppo tardi, quando l’avevo persa.
Non è possibile. Non è facile cambiare gusti, ammettere di essere cambiato, di essersi innamorato di una donna, eppure è successo.
Come dice la canzone di Fabrizio Moro? “Eppure mi hai cambiato la vita”.
Infatti è vero, lei mi ha cambiato la vita.
Dopo aver parlato con Elena, ecco che mi vede.
 
Anna: - Luca. –
Luca: - Che bello vederti di nuovo. –
Anna: - Avevo nostalgia di voi. È da una settimana che sono qui, ma solo oggi ho avuto il coraggio di venire di nuovo al decimo. –
Luca: - Noi siamo sempre qui. –
Anna: - Elena, mi daresti un passaggio fino a casa? –
Luca: - Ci penso io, tranquilla. –
Elena: - D’accordo. –
Anna: - Ci vediamo domani. Ciao bella. –
Elena: - Ciao (Fuori, in macchina). –
Anna: - Grazie del passaggio. –
Luca: - Di nulla. Anna io devo parlarti e devo farlo subito, non posso più aspettare. –
Anna: - Posso venire domani da te, così con calma parliamo. Adesso è tardi. –
Luca: - Ora. –
Anna: - Allora sali da me. –
Luca: - Ok. –

DENTRO CASA
 
Luca: - Tu prima hai detto che sei qui da una settimana. Per caso qualche giorno fa sono passato da qui ed ho notato le persiane aperte, però pensavo fosse tua madre. –
Anna: - No, ero io, ma… -
Luca: - Perché non sei venuta da me? –
Anna: - Non volevo disturbarti. –
Luca: - Quindi io e te non siamo più amici? –
Anna: - No, questo mai, che stai dicendo? –
Luca: - Gli amici ci sono sempre, anche di notte. Tu potevi venire e non l’hai fatto. Forse è stato un bene. –
Anna: - Scusami Luca, ma non ti seguo più. –
Luca:- Quando sei partita, quando hai chiesto l’aspettativa io ti ho appoggiato perché eri felice dopo tutto quello che era successo e non mi riferisco solo a Dorian, ma anche a quello che stava per succedere a noi. –
Anna: - A Trieste ho pensato molto a noi. Ho capito che tu non te la sei sentita di iniziare una relazione, l’ho capito e l’ho accettato. –
Luca: - No, aspetta fammi parlare. Io ho capito di amarti, ma non te l’ho detto perché tu avevi deciso di riprenderti la tua vita, ricominciando un nuovo capitolo in una nuova città. –
Anna: - Quindi tu mi stai dicendo che… -
Luca: - Io ti amo. –
Anna: - Luca, sono stata male per mesi per te. Con gli uomini sbaglio sempre, però pensavo che tu fossi veramente quello giusto. Sono partita perché volevo capire se standoti lontana sarei riuscita a dimenticarmi di te. –
Luca: - E…? –
Anna: - Sono ritornata perchè anche io ti amo. Perché mi manchi. Mi mancano le nostre chiacchierate, le nostre cene, il lavorare insieme. Mi manca tutto di te. –
Luca: - Ho rischiato di perderti solo per paura. Non voglio che riaccada più per questo ti chiedo, Anna, vuoi sposarmi? Si, lo so, manca l’anello per rendere ufficiale questa proposta, ma giuro che domani vado in gioielleria. –
Anna: - Sccc. Voglio sposarti. –
 
Dopo un mese Anna e Luca convolarono a nozze.
Un anno dopo nasce la loro prima figlia, Daniela.
Adesso erano una famiglia, quella che hanno sempre sognato e che finalmente avevano formato.
   
 
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