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Autore: AngelSword    03/06/2011    10 recensioni
“Le loro vite sono legate ad un essere umano,” spiegò Robin.
Gli altri la guardarono di nuovo senza capire.
“Se l’umano a cui è legato l’Antico riceve un colpo, l’Antico lo riceve a sua volta, anche se ci sono migliaia di kilometri tra di loro. Se l’umano viene ferito, allora anche l’Antico viene ferito nello stesso punto e con la stessa gravità. Se l’umano muore, a meno che non si tratti di morte naturale, anche l’Antico muore. Invece se l’Antico dovesse morire l’umano sopravvivrebbe.”
Ci fu un momento di silenzio. Poi Usopp diede voce alla domanda che ronzava in testa a tutti “Se quello che dici è vero, allora lei a chi è legata?”
I Mugiwara si scambiarono uno sguardo indagatore.
Nel frattempo Chopper aveva terminato la visita. Esitò un momento prima di rigirare la ragazza, mettendola supina. 'Voglio avere la conferma...' le aprì la camicia bianca, lasciandola in top. Allentò le bende. A quello che vide trattenne il respiro. “So a chi è legata,” disse infine.

La mia prima FF in assoluto! Datemi il beneficio del dubbio almeno per i primi 5 capitoli XD Altri dettagli nella premessa.
Question Corner all'interno!! XD Fare Attenzione!
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ancient Saga'
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Premessa

 

Salve a tutti!! Mi chiamo Angelica in realtà e questa è la mia primissima FanFiction mai realizzata! Vi dico subito che sono una fan accanita di Zoro e che quindi la storia sarà incentrata principalmente su di lui e il misterioso Nuovo Personaggio.... Mi spaventa un po' questo primo capitolo; spero di aver riportato bene i caratteri di tutta la ciurma... Altra piccola notina su di me: non sono italiana, quindi se notate degli errori grammaticali/sintattici fatemelo sapere al più presto e io li correggerò immediatamente (se v'interessa saperlo, vengo dalla Grande Mela (New York), madrelingua inglese e vivo qui in Italia da circa otto anni). Vi avverto: sono una scrittrice senza frontiere, alias, scrivo capitoli abbastanza lunghi (ok, moooolto lunghi in alcuni casi) quindi armatevi di santa pazienza e nervi d'acciao. Cercherò comunque di tagliarli e di dividere i capitoli più lunghi in due parti, così non diventate tutti ciechi a forza di guardare lo schermo!! Ho messo arancione come rating tanto per sicurezza... Ho messo "Triste" tra i generi, ma ciò non significa che TUTTA la storia è uno struggimento dell'animo allo stato puro! I personaggi, specialmente Zoro, potrebbero essere un po' OOC per il bene della storia. Ah, questo è il primo volume di una serie che non ho idea di quanto sarà lunga e che è ambientata dopo Thriller Bark. Oh beh, non vi trattengo oltre e fatemi sapere che ne pensate! Recensite, please!! E Buona Lettura!!
DISCAIMER: I personaggi di One Piece non sono miei. Se lo fossero, adesso starei su un'isola di mia proprietà nei Caraibi a bermi un drink contanto di scorze d'ananas e diamanti per quanto il mio manga/anime mi abbia fatto guadagnare! Alcuni nomi più in là (quelli colorati) li ho presi da un altro manga/anime chiamato "Zatchbell" in quanto non me ne venivano in mente di migliori. Se avete suggerimenti, fatemelo sapere e li cambierò con il nome che mi piacerà di più. Ovviamente, i personaggi esterni alla vicenda di One Piece sono di mia esclusiva proprietà e non ho nessuna intenzione di condividerli (Risata malvagia).

Capitolo 1 - Stella Cadente

Era una bella serata: la brezza accarezzava dolcemente il pratino sul ponte della Sunny e le stelle splendevano. Viste le condizioni climatiche favorevoli, avevano cenato fuori e adesso stavano festeggiando, che cosa Zoro non lo sapeva, forse il nuovo arrivato Brook, e si respirava un’aria densa d’allegria: Sanji, come al solito, corteggiava le ragazze; Rufy divorava qualsiasi cosa gli capitasse a tiro; Chopper e Usopp danzavano sgraziatamente a ritmo della chitarra di Franky e del violino di Brook. Lui preferiva starsene in disparte quella sera, e godersi quel meraviglioso cielo stellato. Avevano lasciato da circa due settimane Thriller Bark, dopo essersi ripresi le loro ombre.

Ti rendi conto di quanto sia bella una cosa, pensò guardando il cielo, solo quando stai per perderla.

Infatti a Thriller Bark aveva rischiato di morire bruciato, e per una frazione di secondo aveva avuto paura; paura di morire, di non vedere più il cielo e di non mantenere la sua promessa, ma aveva avuto fiducia nel suo capitano e una volta di più si disse che quella fiducia era ben riposta. Per non parlare dell’uomo degli Shichibukai....guardò i suoi compagni: soltanto Sanji e Brook sapevano dell’accaduto, ma Zoro sapeva che non avrebbero detto niente. Era meglio non far preoccupare gli altri. Sorrise. Non poteva perdere quei compagni, anche se questo avesse significato passare tremila inferni.

La musica si fermò e il silenzio fu riempito dalle urla di Sanji che ordinava di sparecchiare, seguite poi dai brontolii di chi si stava divertendo. Sapeva che doveva aiutare, e quando Sanji si voltò verso di lui lo anticipò dicendogli “Mi dispiace, ma non prendo ordini dagli idioti”. La faccia del cuoco si oscurò e Zoro sorrise compiaciuto. Quel cascamorto non riesce mai a mantenere l’autocontrollo, pensò. Si stava già alzando per affrontarlo, quando un movimento nel cielo attirò la sua attenzione. Ignorò il cuoco che, come al solito, lo prendeva a insulti. Quanto è monotono... Magari Robin può dirmi che cos’è, pensò e chiamò l’archeologa. Alla vista della donna Sanji cambiò subito atteggiamento, portandosi in modalità “idiota”.

 Quando lei gli fu vicino le fece notare il puntino di luce che si muoveva nel cielo. Anche Nami ne fu attratta e si avvicinò a loro. Gli altri che uscivano dalla cucina fecero altrettanto. Nel frattempo Robin stava spiegando a tutti che quella era una stella cadente e che chi l’avesse vista per primo poteva esprimere un desiderio, quindi si voltò verso Zoro e gli chiese “Forza, Mr. Spadaccino, tocca a te esprimere il desiderio”.

Zoro fece per aprire bocca, ma fu travolto dall’entusiasmo di Rufy che continuava a urlare “Sono gli alieni!!! Ne voglio uno nella mia ciurma!!” e dovette aggiungersi a Franky e Sanji per tenerlo fermo dal catapultarsi nel vuoto.

Dopo innumerevoli sforzi, riuscirono a legarlo all’albero maestro. Intanto la stella si era avvicinata moltissimo. Ritornò vicino a Robin e gli chiese “Allora, questo desiderio è ancora valido?”

“Certamente. Puoi esprimere un desiderio fino a quando la stella non scompare.”

Zoro fece per parlare di nuovo, ma stavolta fu interrotto dallo strillo di Nami. Ma allora questa è sfiga! Io ci rinuncio!! Pensò rassegnato. Sanji fu il primo ad accorrere.

“Nami-san,che succede?!”

“L-la s-stella..Ci sta cadendo addosso, idioti!!!”

Quella rivelazione prese tutti di sorpresa, dato che erano stati distratti dal loro capitano. Robin reagì prontamente.

“Cien fleur...Big tree!!”

Un grande braccio creato grazie all’abilità dell’archeologa colpì la stella deviandone la traiettoria. Cadde su un vicino isolotto disabitato. Zoro lo contemplò per qualche secondo, poi si rivolse a Robin arrabbiato “Ma -- tu -- Non potevi aspettare che esprimessi il desiderio?!”

Intervenne Nami arrabbiatissima che gli diede una botta sulla testa “E farci ammazzare tutti??!!”

Zoro si massaggiò il collo dolorante. Stava per rispondere ma fu interrotto (di nuovo) da quella furia del suo capitano che ordinò a Sanji di preparare gli spuntini per il viaggio. “Si va in esplorazione!!Obbiettivo: trovare gli alieni!!”

 Brook, che fin’ora era rimasto in silenzio, disse “Gli alieni..?WAAAAAAHHHH!!!!!Gli alieni fanno paura!!!”

“Tu non sei da meno!!” risposero in coro Nami e Usopp. Robin rise sommessamente e si avviò verso le stanze femminili per preparare uno zainetto.

Zoro controllò le sue spade e sorrise soddisfatto quando il metallo luccicò alla luce della luna. Se mai dovessimo incontrare gli alieni, assaggeranno le mie lame, pensò.

Nel frattempo Sanji aveva finito di preparare gli spuntini richiesti e Franky stava già girando il timone per raggiungere l’isolotto.

“Uhm...ragazzi? Credo che mi stia venendo un attacco di Nonandiamosuquellisola-ite e credo che non potrò seguirvi nell’esplorazione,” disse Usopp raggomitolandosi su se stesso e poggiando una mano sullo stomaco.

“Come vuoi. Vorrà dire che rimarrai di guardia tutto solo.” Disse Zoro “E se gli alieni dovessero sfuggirci sarai tu da solo a proteggere la nave...” non fece in tempo a finire la frase che Usopp si rialzò e disse “Coraggio, gente!! Si va in esplorazioneee!!”

***

L’isolotto era ricoperto da una fitta vegetazione che appariva dalla spiaggia buia come le fauci spalancate di un mostro. Sembrava che a Usopp fosse venuto un altro attacco di “Nonandiamoinquelboscospaventoso-ite” e Chopper dovette trasformarsi nella sua forma umana per caricarselo in spalla rassegnato. Nami distribuì dei razzetti segnalatori, uno per ogni gruppo, riservandone uno speciale per Zoro. Si sentì offeso e fece per controbattere, ma fu agganciato da un braccio gommoso di Rufy che lo trascinò via sparato a tutta velocità.

La corsa durò circa dieci minuti, e quando Zoro riuscì finalmente a rialzarsi vide che si trovava nel fitto della foresta. Si girò verso Rufy, che fissava il vuoto davanti a se, e gli urlò “Ti sei forse impazzito??!! Adesso non abbiamo la minima idea di dove ci troviamo!” Rufy rimase immobile. Zoro si avvicinò, preoccupato che gli fosse successo qualcosa. “Forza Rufy, cerchiamo l’usc---“ Si fermò e vide che il suo capitano si era addormentato, in piedi!! Gli diede un pugno sulla testa “Tu, stupido---” Il capitano continuava a dormire, quindi Zoro dovette caricarselo in spalla. Scelse una nuvola, quasi invisibile nel cielo notturno, e la seguì.

Dopo circa un’ora di marcia, cominciò a spazientirsi. Si ricordò del razzetto segnalatore e lo tirò fuori dalla tasca.

Se lo uso potrò tornare alla nave , pensò fissandolo, ma così facendo darei una soddisfazione a Nami.

Continuò a camminare sovrappensiero, fissando l’oggetto, e non notò l’enorme voragine che si stagliava davanti a lui. Zoro fece un altro passo e si stupì di non trovare il terreno sotto il piede. Non fece in tempo a dire “A” che si ritrovò a ruzzolare giù per il cratere insieme a Rufy che ancora dormiva.

Finita la caduta, si mise a sedere massaggiandosi il collo, invidiando il corpo di gomma del capitano. Si alzò in piedi e si guardò intorno per avere un’idea di dove si trovasse. Come non detto: non ne aveva la minima idea. E come se non bastasse, aveva perso di vista la nuvola. Sospirò, si rimise Rufy in spalla e cominciò ad incamminarsi, quando la sua attenzione fu catturata da un lieve bagliore azzurrino proveniente dal centro del cratere. Si avvicinò. Trattenne il respiro e poggiò una mano sull’elsa delle sue spade. Erano forse gli alieni?

Arrivato in fondo si rilassò. Non si trattava di forme di vita sconosciute. A emettere il bagliore era una sfera, un po più grande di lui, che sembrava fatta di acqua marina, ma troppo scura e compatta per essere semplice acqua. Si tenne a debita distanza anche se non sembrava essere pericolosa. Aveva una strana sensazione guardandola, come se fosse viva e lo stesse studiando. Gli girò intorno, la sua immagine veniva riflessa dalla superficie liscia. Si fermò, posò Rufy a terra e sparò il razzetto. Gli altri arrivarono nel giro di dieci minuti.

Alla vista della sfera Nami impazzì “Scommetto che è un tesoro!! Forza, carichiamolo sulla nave! Sanji-kun, occupatene tu!”

“Sì, mio angelo!!” e si avviò verso la sfera. Zoro di solito gli diceva che era un idiota, quando il cuoco si comportava così, ma stavolta tacque. Continuava a fissare la sfera, sconcertato, quella sensazione che aveva sentito poco fa permaneva. Quando Sanji la toccò per spostarla, a Zoro parve che qualcosa dentro di essa si muovesse.

Strizzò gli occhi e guardò di nuovo la sfera che ora rotolava, spinta da Sanji e Franky.

Sembrava che non ci fosse ninte d'insolito. Un semplice coso che rotolava rimanendo attaccato al terreno grazie alla forza di gravità.
Sarà stata un’allucinazione...
Nel frattempo Rufy si era finalmente risvegliato ed osservava incantato la sfera. Robin, invece, la fissava assorta. Le ricordava qualcosa. Sì, ma che cosa?

 ***

Era stata una faticaccia caricarla sulla nave. Erano tutti stanchi, ma almeno adesso la sfera giaceva davanti a loro, sul ponte principale della nave. Zoro continuava a fissarla. Cos’era quella sensazione?? Perché si sentiva così...a disagio?

Rufy le correva intorno, gridando eccitato “Sono gli alieni!! Li voglio nella ciurma!”

Chopper si spaventò e disse “Waaaaah!! Gli alieni! Ci conquisteranno!!!”

Ma Usopp gli afferrò una spalla dicendogli, fieramente “Eh eh, non temere mio caro Chopper. Ti ho mai raccontato di quella volta che degli esseri verdi e bavosi...” e Chopper ascoltava incantato quella colossale bugia, interrompendolo ogni tanto con dei “Davvero?!” o “Ma non hai avuto paura?”

Nami si stava cimentando in calcoli matematici, e ad ogni nuovo risultato esclamava eccitata “Questa sfera varrà una fortuna!!”

Robin continuava a fissarla rapita. Adesso teneva in mano un vecchio tomo. Cosa le ricordava quella misteriosa sfera?? Alzò la testa quando sentì un insolito silenzio, prima colmato della urla di Rufy.

Il capitano si era fermato ed era diventato improvvisamente serio. Guardò Sanji e gli disse, indicando la sfera azzurra “Sanji, ho fame. Puoi cucinare questa cosa?”

“Vedrò cosa posso fare..” non fece in tempo ad elencare tutti i possibili cibi, che Nami urlò arrabbiata “Il mio tesoro non si tocca!!”

Brook disse calmo “Secondo voi questo affare avrà le mutandine??” e girò lentamente la testa verso Nami e aprì la bocca per porgergli la fatidica domanda, ma fu zittito dalla scarpa nera del cuoco. Nel frattempo Rufy si era riaddormentato e Nami lo stava picchiando arrabbiata. Franky tentò di portare la pace tra i due, invano.

Agli strilli la sfera reagì: il colore azzurrino diventò torbido e la flebile luce che emanava si spense quasi del tutto. A Zoro parve di sentire qualcuno sospirare e pronunciare qualcosa sottovoce. Trasalì. Aveva la conferma: quella cosa era viva. “Oi!..Oi!..Ragazzi! Sono certo che questa cosa è viva.”

Ci fu il silenzio. Rufy, che si era risvegliato, ribadì che si trattava di alieni. Nami gli disse che non poteva essere perché quello era una gigantesca pietra preziosa (sottolineò la sua pietra preziosa).

La spavalderia di Usopp pareva essersi spenta all'improvviso e corse dietro l’albero maestro “Ragazzi, io vi copro le spalle.”

La constatazione di Zoro scatenò il putiferio: chi diceva che era una cosa viva, chi diceva che era un oggetto e la discussione finì con le parole di Robin “Allora qualcuno la tocchi e facciamola finita.”

Nami disse “Ottima idea Robin. Zoro tu hai detto che è viva, quindi tocca a te toccarla”

“Cosa? Non ci penso nemmeno! Io non sono come quel cuoco donnaiolo che sottostà ai tuoi ordini!” disse Zoro in sua difesa.

“Come mi hai chiamato, palla di muschio?” e gli sferrò un calcio che l’altro parò prontamente con una spada. Mentre quei due litigavano, lanciandosi insulti di ogni genere, Rufy avanzò serio verso la sfera e le poggiò sopra una mano.

Tutti lo guardarono in silenzio. Passarono alcuni lunghissimi secondi, poi Nami chiese “Allora? Senti qualcosa?”

Rufy rimase in silenzio, poi scoppiò in un urlo dolorante e cominciò a correre tenendosi la mano “Scottascottascotta!!!! È diventata bollente!!” e si buttò in acqua. “Aiuto...glug..affogo!” e scomparve sotto la superficie dell’acqua. Brook e Chopper, dimenticandosi che nemmeno loro potevano nuotare, si buttarono a salvarlo.

“Idioti.” Sanji, accompagnato da Zoro, cominciarono a togliersi le magliette per buttarsi e andarli a salvare, ma la sfera li anticipò: il colore si fece più torbido ancora e delle linee bianche, simili a spuma, cominciarono a rigarne la superficie.

L’acqua intorno ai tre semi-affogati si modellò in modo da formare una specie di ponte che li riportò sulla nave; le correnti cambiarono e li spinsero delicatamente sul ponte. Nessuno si accorse che era stata la sfera a salvarli, tutti erano concentrati sui tre stesi a terra privi di sensi. Franky disse che si era fatto tardi e che forse era meglio andare a dormire e mettere a riposo i tre. Nessuno ebbe niente da obbiettare: tutti erano molto stanchi.

Ognuno si avviò al proprio dormitorio. Zoro guardò un ultima volta la sfera. Il suo colore era ritornato azzurrino e appariva rilassata, come se anche lei stesse per andare a dormire. Zoro sentì un suono lieve e cristallino nella sua testa che gli augurava la buona notte. Trasalì di nuovo. Poi si rilassò. Sarà la stanchezza... e chiuse la porta dietro di sé.

***

La mattina seguente era calda e soleggiata, ma sembrò incupirsi quando tutti si ritrovarono sul ponte e la sfera era sparita. Nami accusò gli altri di averle rubato il tesoro; Usopp e Chopper erano terrorizzati;  Rufy appariva deluso dal fatto che gli alieni se n’erano andati senza salutare.

Nel bel mezzo della discussione, si sentirono dei passi.


Toc..Tac..Toc..

Si guardarono l’un l’altro. Erano tutti lì, quindi doveva essere un estraneo.

Tac..Toc..Tac... I passi si avvicinavano.

Tutti si misero in posizione di guardia, pronti a ricevere un qualsiasi attacco.

Toc..Tac,toctoc. I passi si fermarono. Poi si udì una voce, cristallina e calma, come le onde del mare che sbattono pigramente contro gli scogli.

Juron” disse la voce e delle radici spuntarono dal ponte, avvinghiandoli e immobilizzandoli al suolo
.

Toc..Tac..Toc..

Dalla parte in ombra del ponte si staccò una figura femminile. La misteriosa donna era alta, di circa la stessa età di Zoro e Sanji, dai capelli biondi mossi e lunghi fino alla vita. Lo spadaccino la studiò dal basso all’alto. Indossava degli stivali neri decorati d’argento, alti fino a metà coscia; dei pantaloni neri aderenti e sulla coscia destra, una fascia assicurava un pugnale ondulato, probabilmente un kriss, seminascosto dallo stivale; la camicia a maniche corte finiva sopra l’ombelico ed era quasi completamente sbottonata, lasciando intravedere un top a fascia nero; la parte scoperta era fasciata da bende di cotone bianco; sul’avambraccio sinistro c’era una specie di bracciale con delle strane rune in argento sopra; sulle spalle era appoggiato un mantello nero con i bordi argentati; al collo portava una catenella con un ciondolo a forma di goccia, il cui materiale ricordava quello della sfera; dietro le spalle si vedevano le else di due spadoni incrociati sulla sua schiena, riposti in due fodere nere; a tracolla portava una borsa anch’essa nera decorata d’argento; aveva l’occhio sinistro coperto dai capelli, come Sanji, mentre l’altro era di un colore zaffiro intensissimo.

“Liberaci subito!!” le ordinò Rufy, agitandosi come un forsennato.

“Solo se mi date la vostra parola che non mi attaccherete come stavate per fare prima” La stessa bellissima voce.

“Va bene, ma tu liberaci!!” promise Rufy.

La ragazza fece un cenno della mano e le radici si ritrassero. Sembrò rilassarsi un pochino.

Sanji, accortosi che era una donna, cominciò a correre verso di lei. La ragazza lo intercettò e con un calcio lo stese a terra, arretrò, mise una mano sull’elsa di uno dei due spadoni e spostò il baricentro in basso .

Nami la rassicurò che Sanji non voleva farle del male e che non c’era nulla da temere. Lei la scrutò per un lungo momento, poi si rilassò, abbassò la mano e si avvicinò a Sanji. Gli poggiò una mano sulla schiena e pronunciò sottovoce “Saifogeo.” Un lieve bagliore rossiccio le avvolse il palmo, trasmettendolo a Sanji. L’attimo seguente il cuoco era di nuovo in  piedi, più in forma di prima, pronto a riprendere il corteggiamento, ma fu fermato da Rufy.

“Come ti chiami?” le chiese.

“Perchè dovrei dirvi il mio nome, non vi conosco nemmeno,” rispose diffidente.

Zoro dovette riconoscere che aveva ragione, quindi le chiese “Come sei arrivata sulla nave?”

“Mi avete portato voi qui,” disse “Ricordo anche che tre di voi stavano per affogare e che sono intervenuta giusto in tempo per salvarli,” aggiunse.

Improvvisamente capirono. I Mugiwara si scambiarono l’un l’altro uno sguardo incredulo. La sfera non era una pietra preziosa, né un meteorite: serviva a proteggere la ragazza dalla caduta. Zoro si spiegò la strana sensazione che aveva avuto la sera prima.

Usopp e Chopper cominciarono a correre per la nave urlando “AAAAAAHH!!!GLI ALIENI VOGLIONO CONQUISTARCI!!!” la ragazza li guardò perplessa, indecisa se prenderlo come un altro attacco o meno.
Intanto Brook le si era avvicinato piano piano e, sorprendendola alle spalle, disse tutto allegro “YOHOHOHOHOH!!! Mi fa vedere le sue mutandine??!”
La ragazza si girò di scatto e improvvisamente svenne.
Sanji la prese in tempo per non farla cadere a terra e lanciò a Brook parole cariche di rabbia “Stupido! Non si trattano così le donne! Non puoi arrivare alle spalle di tutte e chiedere delle mutandine in quel modo!! Va fatto con molto più tatto!”

Chopper, notata la situazione, smise di correre e disse loro di portarla in infermeria.

***

La ragazza riposava, ancora svenuta, sul lettino nell’infermeria mentre Chopper la visitava. Mettendogli uno zoccolo sul polso per sentire il battito, rimase stupefatto. “Questa ragazza non è normale...” poi gli tastò il petto appena sotto le clavicole e rimase ancora più stupefatto. Poi le controllò il collo. Entrambi i lati di esso avevano dei taglietti  così sottili che erano quasi invisibili, ma non erano ferite. La renna diede voce a ciò che aveva scoperto, parlò con un tono serio e deciso “Non è umana. Sentendo il battito, ho notato quattro pulsazioni diverse. Ciò vuol dire che ha quattro cuori. Inoltre ha tre tipi di vene differenti. Tastando il petto poi ho sentito che l’aria si dirama in sei polmoni diversi, mentre altri due servono per respirare con le branchie. ” Indicò i taglietti. Aveva anche notato delle ferite piuttosto recenti che in qualche modo gli erano familiari. Guardò di sottecchi Zoro, il quale non sembrò accorgersi di nulla.

Questa rivelazione portò uno stupore generale. Solo Robin rimase impassibile, anzi, addirittura sorrise compiaciuta. “È giusto dire che questa ragazza non è umana, infatti è un Antico” tutti la guardarono con un’espressione interrogativa. Robin continuò “L’ho scoperto ieri, leggendo un vecchio libro. Gli Antichi sono quelle entità che crearono il mondo. Ognuno di loro controlla a proprio piacimento un elemento naturale come il fuoco o il vento. Hanno tre trasformazioni possibili: Umana, ibrida e animale, come i frutti zoo-zoo. La trasformazione animale può variare. Furono loro a creare i Frutti del Diavolo, per concedere agli uomini un potere simile al loro.”

Chopper, che mentre Robin spiegava, continuava la sua visita, l’aveva delicatamente girata a pancia sotto e le aveva tolto le bende, scoprendo quello che nascondevano. “Questi Antichi devono anche essere immortali, per sopravvivere con una cosa del genere...” Tutti guardarono la schiena della ragazza.

Nami si coprì la bocca con le mani,impressionata. “Mio Dio...” disse Usopp. Sulla schiena della ragazza, più precisamente nella zona lombare, c’era una grande ferita aperta a forma di rosa stilizzata. Fortunatamente non sanguinava. “Dev’essere stata questa a farla svenire, non la paura,” ipotizzò Brook. Il mantello si era rivelato di essere non un mantello, ma un paio di grandi ali nere, con i bordi d’acciaio affilatissimo.

“In effetti gli Antichi sono immortali. Possono vivere per più di mille anni, dimostrandone al massimo venti, e riescono ad autocurarsi le ferite più banali e i colpi di pistola non hanno effetto su di loro. Solo un punto sul loro corpo, se centrato, può ucciderli. E questo punto si sposta continuamente nel corso della giornata. Inoltre si può vedere solo se l’Antico viene toccato da una specifica pietra.”

“Allora è quasi impossibile farli secchi,” abbreviò il discorso Franky.

“Le loro vite sono legate ad un essere umano,” spiegò Robin.

Gli altri la guardarono di nuovo senza capire.

“Se l’umano a cui è legato l’Antico riceve un colpo, l’Antico lo riceve a sua volta, anche se ci sono migliaia di kilometri tra di loro. Se l’umano viene ferito, allora anche l’Antico viene ferito nello stesso punto e con la stessa gravità. Se l’umano muore, a meno che non si tratti di morte naturale, anche l’Antico muore. Invece se l’Antico dovesse morire l’umano sopravvivrebbe.”

Ci fu un momento di silenzio. Poi Usopp diede voce alla domanda  che ronzava in testa a tutti “Se quello che dici è vero, allora lei a chi è legata?”

I Mugiwara si scambiarono uno sguardo indagatore.

Nel frattempo Chopper aveva terminato la visita. Esitò un momento prima di rigirare la ragazza, mettendola supina.

Voglio avere la conferma... le aprì la camicia bianca, lasciandola in top. Allentò le bende. A quello che vide trattenne il respiro. “So a chi è legata,” disse infine. 

  
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